venerdì 2 dicembre 2011
La Cultura può dare lavoro
Ultimamente è frequente leggere pareri riguardanti la possibilità di fruttare l'immenso patrimonio artistico della nazione.
Dette impulso alla questione la infelice affermazione dell ministro Tremonti che ebbe ad affermare che "con la cultura non si mangia". Da allora in molti si sono impegnati a dimostrare che il settore culturale può contribuire fortemente alla creazione di posti di lavoro e, in genere, di benessere per il Paese.
Su questo filone insiste la puntata di domenica prossima 4 dicembre di Report.
Dalla Redazione di quella trasmissione ricevo:
Gentili telespettatori,
Vi comunichiamo che domenica 4 dicembre alle 21.30 su RAI TRE andrà in onda la nuova puntata di Report.
La puntata si intitola "MALI CULTURALI" - Di Stefania Rimini
Da noi c'è il Colosseo, la Villa Reale di Monza, Pompei e poi la Valle dei Templi e tanto, tanto altro. L'Italia è nota per la ricchezza dei suoi beni culturali eppure nel resto d'Europa con un patrimonio di gran lunga inferiore al nostro riescono a dar lavoro a 3 milioni e 600 mila persone, il 2,6% del Pil, mentre in Italia ci fermiamo all'1,1%. Com'è possibile che da noi il bene culturale diventa un male? Intanto perché non abbiamo ancora ben capito cosa farne. Dici "beni culturali" e il ragioniere dello Stato pensa a venderli, mentre il professore pensa a conservarli. Potremmo anche decidere di buttare via tutto, ma oggi ci siamo accorti che l'eredità del passato ha un suo valore, ma non sappiamo se serve al turismo culturale, all'identità nazionale o a vendere più panini con salame. Invece all'estero, con l'operazione Mission Val de Loire i francesi stanno curando alla perfezione il loro paesaggio culturale: ci hanno messo un marchio e ora sono passati all'incasso. Gli Americani pure sono bravissimi a gestire la singola organizzazione e lo vedremo al Paul Getty Museum di Los Angeles. In Italia invece facciamo funzionare bene i maccheroni venduti in pieno centro storico.
Tutto il resto, che sia la valorizzazione delle Ville Venete o il coinvolgimento dei privati nel museo Madre di Napoli, è ancora lontano dal fare.
Questo argomento interessa anche la nostra valle Staffora, anch'essa ricca di reperti storici tutti da rivalutare. E' un impegno che tutti dovremmo sentire prioritario.
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La cultura è una bellissima pianta profumata e che dà tanti frutti, ma con un seme delicato. Ha bisogno dell'humus adatto, altrimenti non germoglia. Gli amministratori riescono a capirlo? e gli amministrati ?
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