venerdì 19 novembre 2010
Quanta acqua nello Staffora !
In un post del 25 febbraio 2010 scrivevo degli effetti della (allora) recente piena dello Staffora.
Oggi, dopo pochi giorni di pioggia, il torrente ha già una discreta portata.
Tutta acqua che va sprecata, sprecata nel senso che scorre via, veloce, verso il Po senza minimamente alleviare la sete di acqua che attraversa tutta l'estate, sete per i campi, i frutteti e la natura in genere, pesci, pescatori e turisti compresi.
Sempre nel post di cui sopra parlavo di progetti che ipotizzavano una serie di sbarramenti e piccoli invasi che, catturando l'acqua nei periodi di abbondanza, ne avrebbero rallentato la corsa (talvolta rovinosa) e l'avrebbero restituita nei periodi di carenza.
Pareva che del progetto se ne fosse occupata la Provincia, la Comunità Montana e chissà chi altri. In realtà tutto è fermo.
E' da illusi pensare che i comuni della valle Staffora trovino un giorno il tempo per riunirsi intorno ad un tavolo per ipotizzare un'azione comune preventiva contro questa piaga ? Un tavolo operativo, non un convegno con buffet finale a base "di specialità dell'OltrePò" ?
Probabilmente sì. Intanto l'acqua, anche grazie alle cementificazione, scorre con sempre maggiore velocità, i fossi sono regolarmente trascurati e i campi abbandonati, le frane e gli smottamenti si susseguono per la gioia di chi riesce a gestire i lavori di ripristino.
Forse le frane sono il vero fenomeno unificante dell'Italia: a 150 anni dall'Unità le frane sono il fenomeno che abbraccia tutto il Belpaese, dalla Valtellina alla Sicilia senza trascurare le regioni intermedie.
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