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martedì 27 gennaio 2009

Quante ne hanno dette ! spigolature .....

Verba volant, scripta manent dice il proverbio. Forse giova andare a spigolare in ciò che è stato detto, e scritto, solo poco tempo fa. Argomento: la famosa clinica. Intervistato: l'ex direttore generale del San Matteo e presidente delle Terme di Salice SpA. I fatti dimostrano che quelle espresse erano opinioni in libertà. Nel frattempo (novembre 2007) la Camuzzi International SpA (di cui Azzaretti era o è consigliere di amministrazione) ha venduto la sua quota alla famiglia Fabiani. Nel 2008 la società Terme di Salice ha chiuso il bilancio in pareggio. Fra il 2000 ed il 2004, amministrata dal comune, perse 4 milioni di euro e si indebitò di ulteriori 3.5 milioni. Le terme non sono morte e le famiglie non sono state convocate (leggi articolo)

VENERDÌ, 16 FEBBRAIO 2007 La Provincia Pagina 26 - Nazionale di Fabrizio Guerrini
Senza clinica le Terme chiudono
Salice, Azzaretti lancia il suo messaggio "Convoco le famiglie e spiegherò tutto"

SALICE. "Lo dico chiaramente: se non dovesse nascere il centro riabilitativo, le Terme saranno costrette a chiudere. Addio Terme di Salice, addio possibilità di rilancio di tutto il territorio". Giovanni Azzaretti, presidente dell’ente termale e commissario del San Matteo, gioca d’attacco. Sta incassando polemiche durissime sul progetto di una nuova clinica al posto dell’ex grand hotel. Salice ospedalizzata, Salice depredata del suo storico parco: non si usano mezze parole tra i critici al progetto. Ragioni, torti. E tanto per gradire anche la sorpresa di un caso di legionella... "Senta, partiamo proprio dalla legionella...". Il botta e risposta su presente e futuro termale inizia così. Bene, presidente, legionella sia...
"No. Guardi legionella non è. E’ una vicenda di oltre sei mesi fa. Non riguardava le Terme. E mi sorprendo che esca adesso". Le Terme però sono chiuse per lavori.
"Allora? Chiariamoci. Le Terme sono chiuse per lavori che riguardano la distribuzione delle acque. Erano lavori che io ho richiesto e preannunciato prima ancora che venisse evocato il fantasma della legionella. Non sono i soliti interventi di abbellimento. Non si può pensare di lucidare una Ferrari se poi il motore non funziona. Abbiamo investito 500 mila euro per sistemare la vasca di decantazione e quella di stoccaggio. La prima filtra l’acqua, la seconda garantisce l’approvvigionamento. Saranno nuove di pacca e facilmente ispezionabili".
Quindi c’erano timori? "No. Andavano rifatte e basta. Comunque sia, le Terme sono super controllate. Chiediamo noi all’Asl di verificare che tutto sia a posto. Non c’è nessuno più in regola di noi".
Riaprite? "A Pasquetta e il Centro benessere dal 26 febbraio".
Parliamo della clinica, allora... "Parliamone. Sono stanco di sentire certi discorsi. E’ una grossa sfida da vincere. E’ decisiva e l’affronteremo con determinazione. Diciamolo: la società che ha rilevato le Terme, senza questo progetto sarebbe costretta prima o poi a chiudere. Terme chiuse per sempre, con quali risultati per Salice staremmo poi tutti a vedere...".
C’è chi dice, e non sarebbero pochi tra operatori commerciali e residenti, che lei vuole trasformare Salice in una sorta di paese-ospedale...
"Basta con questa chiacchiera. La clinica ospiterà malati per così dire sani. Gente con traumi e in fase di riabilitazione. Gente che può girare per il paese, farsi una pizza, prendersi l’aperitivo".
Cerca di convincere chi la vede diversamente?
"Io spiego cosa accadrà. Dopo la clinica si farà anche un nuovo grand hotel con annesso centro congressi. Tutte cose per malati?".
Altro dubbio che circola: non è che il San Matteo, che peraltro lei stesso rappresenta, sia spinto a imbarcarsi in un progetto con margini di rischio?
"Altre storie. In questo affare, il San Matteo non ci perde nulla. Anzi. Non investira mezzo euro, investirà in conoscenze e esperienza. Se le cose andranno bene parteciperà agli utili, altrimenti sarà tutto dazio dei privati".
Torniamo a Salice e al suo bel parco un po’ spelacchiato. Che fine farà?
"Premessa. Viste le polemiche, visti i danni dei teppisti, visto che c’è chi dà consigli su cosa fare della proprietà altrui, i privati volevano chiuderlo. Perchè il parco, ricordiamolo, non è del Comune. E’ privato. Io mi sono battuto per tenerlo aperto a tutti. Lo rimetteremo a posto".
Come? "Da cima a fondo. Via le piante malate. Nuove aree verdi. Un sistema di irrigazione che raccoglierà sottoterra l’acqua piovana. Di certo cambieremo le regole. Non si potrà entrare e fare quello che si vuole come accade oggi".
Crede così di aver convinto tutti? "Io non credo nulla. Farò di più, invece. Convocheremo tutti i capifamiglia di Salice per un’assemblea pubblica in cui spiegheremo cosa vogliamo fare del Parco e come sarà realmente realizzata questa benedetta clinica, osteggiata per motivi che non comprendo del tutto. O forse li comprendo, ma è meglio adesso che la gente sappia davvero come stanno le cose".
Cosa dirà alla fine? "Dirò che tutto questo piano è l’unica possibilità concreta e storica per aiutare Salice. Ha visto cosa è Salice con le Terme chiuse? Ci faccia un giro adesso e poi mi venga a dire".

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