Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


martedì 31 gennaio 2012

Parte progetto Yet, giovani a scuola di turismo


(Ln - Milano) Rendere i giovani lombardi protagonisti dello sviluppo turistico dei loro territori attraverso la realizzazione di percorsi sostenibili. E' questo, in sintesi, lo scopo del Progetto europeo 'YET' (Youth Enterprise Tourism), approvato dall'Agenzia Nazionale Giovani e ora avviato in Lombardia grazie ad una delibera varata dalla Giunta regionale, su proposta dell'assessore allo Sport e Giovani Monica Rizzi. Il progetto 'YET' si snoderà attraverso un percorso di educazione sulle tematiche ambientali e di promozione turistica, con 75 studenti di 3 aree della Lombardia, che parteciperanno a laboratori per riflettere in modo attivo e creativo sui temi del progetto, e con più di 300 giovani coinvolti in modo indiretto, per la raccolta e la definizione di linee guida create dai giovani stessi. Il percorso si concluderà con un convegno nazionale, nel quale i ragazzi presenteranno le loro proposte e si confronteranno con Amministrazioni pubbliche ed esperti del settore.

"Grazie a 'YET' - spiega l'assessore Monica Rizzi - verrà realizzato un percorso che permetterà ai giovani d'essere i protagonisti di un laboratorio partecipato, che ricercherà modalità innovative e originali, per rappresentare il proprio territorio nella prospettiva di Expo 2015. Attraverso un itinerario di ricerca e apprendimento i giovani potranno sviluppare competenze e professionalità imprenditoriali nell'ottica di un turismo legato alla sostenibilità del territorio". "I nostri ragazzi - aggiunge l'assessore - avranno la possibilità di sperimentarsi sul campo, di confrontarsi con i territori e i loro amministratori e di sviluppare competenze utili per una scelta lavorativa nel campo del turismo e della promozione del territorio".

L'Agenzia Nazionale Giovani ha finanziato il progetto con 49.369 euro; Regione Lombardia, capofila del progetto, cofinanzierà con un contributo pari a 29.399 euro. Le varie azioni previste verranno promosse e realizzate da Regione Lombardia (Direzione generale Sport e Giovani), con l'ufficio Progetti Europei, assieme ai partner LaFucina cooperativa sociale ONLUS e Betania cooperativa sociale ONLUS.
(Lombardia Notizie

Lavoro, Rizzi: con jobberone speranze per i giovani


(Ln - Milano) Un nuovo network interamente dedicato al mondo del lavoro, all'insegna del "made in Italy", o meglio del "made in Lombardy", centrato sull'utente, ad accesso gratuito, che ha l'obiettivo di favorire l'incontro tra la domanda e l'offerta di lavoro e di aiutare in particolare le piccole e medie imprese a trovare personale qualificato. Tutto questo è "Jobberone" (www.jobberone.com), iniziativa di sei giovani gardesani, presentata e lanciata ufficialmente oggi a Palazzo Pirelli, alla presenza dell'assessore allo Sport e Giovani di Regione Lombardia, Monica Rizzi.

SPERANZA PER GIOVANI - "E' per me motivo di orgoglio - ha detto l'assessore Rizzi - poter presentare questa iniziativa dalle caratteristiche assolutamente innovative, nata dall'idea grandiosa di sei giovani gardesani, che si inserisce nel mondo dei giovani e che vuole dare un segnale rispetto al lavoro e al futuro in un momento di crisi e di speranze spezzate". "Regione Lombardia - ha aggiunto l'assessore - guarda con particolare favore a questa iniziativa che favorisce l'incontro tra offerta e richiesta di lavoro e che è dedicata a far superare le difficoltà da parte della piccole imprese a trovare personale preparato". L'assessore Rizzi ha poi sottolineato come in questo caso la rete internet venga usata in maniera positiva mentre in tante altre occasioni non è così: "si tratta di uno strumento concreto che darà subito un aiuto ai nostro ragazzi a guardare con più speranza ad un futuro che oggi appare grigio". "Se usato nella maniera giusta e comunicato nella maniera giusta questo strumento - ha concluso Monica Rizzi - potrà nel suo piccolo aiutare tanti ragazzi che in questo momento si trovano un spaesati. E' un messaggio di speranza in un momento un po' buio".

IL NETWORK - Jobberone rappresenta il primo network dedicato al lavoro completamente gratuito per tutti gli utenti. Privati e aziende si potranno incontrare direttamente senza tramiti o costi, attraverso annunci, chat e video-chat per colloqui di lavoro, blog sulle problematiche del mondo del lavoro, micro siti personalizzabili per mettere in mostra le proprie iniziative, ecc.
(Lombardia Notizie

sabato 28 gennaio 2012

Gherardo Colombo a Retorbido



    • Gherardo Colombo
      , noto magistrato del pool Mani Pulite, sarà ospite a Retorbido e parlerà su:
      "persone, regole, società"





      Teatro Comunale di Retorbido
      giovedì 16 febbraio 2012 ore 20,30



Coordinarsi? troppo difficile?

Il frassino dal tronco cavo
Ricevo e tal quale pubblico:

oggi si sono conclusi i lavori di abbattimento delle 32 piante autorizzate come primo lotto nel parco di Salice. Lavoro ben eseguito dalla ditta Ferrari  che ha provveduto anche alla asportazione dei ceppi con disinfezione a base di calce.
Naturalmente la ditta incaricata abbatte solo le piante indicate dall'apposita autorizzazione, le quali piante sono state indicate ( su 220  totali) dal rapporto ufficiale dell'Ufficio Fitopatologico della Regione Lombardia,dall'Ufficio Tecnico del Comune di Godiasco
.
Ai primi di Luglio dello scorso anno,il sottoscritto fece fare,su autorizzazione della Direzione delle Terme una indagine Strumentale con metodo VTA che prevede la valutazione di Stabilità degli alberi così come descritta dal protocollo stilato dall'ISA,riconosciuto valido a livello Nazionale e Internazionale,su due esemplari, che a parere dello scrivente,risultavano i più a rischio di cedimento strutturale.

Il Faggio rosso posto nell'ovale davanti al Grand Hotel,che poi (guarda caso...) è collassato , con gravi rischi per chi transitava a piedi o in macchina e l'altro è un Fraxinus spp.nella zona delle Sequoie.

Sintetizzo per i non addetti ai lavori il giudizio dato dagli estensori del rapporto-indagine il giudizio sul Fraxinus spp.  :
Fusto regolare.Presenza di cavità a 140° lungo il fusto ed anche al castello con manifestazione evidente di
Carie,Presenza di rami epicormici.  Giudizio :GRAVE
Classe di propensione al Cedimento :  D- estrema. Sono presenti segni,sintomi o difetti gravi,riscontrati con il controllo visivo e con indagini strumentali.Le anomalie riscontrate sono tali da fare ritenere che il fattore di sicurezza dell'albero sia  ormai esaurito.Le prospettive future sono ormai gravemente compromesse,ogni
intervento di riduzione del livello di pericolosità risulterebbe insufficiente o realizzabile solo con tecniche colturali contrarie alla buona pratica dell'arboricoltura.

Si ritiene che la pianta Debba essere ABBATTUTA.! ! !

Mi chiedo e mi domando : con quali criteri l'Ufficio Tecnico del  Comune non ha tenuto conto di un rapporto strumentale e così dettagliato della pianta.? Con quali criteri si sono scelte alcune piante su 220 ed altre no ?
Non era meglio consultare chi ha materialmente e professionalmente redatto lo studio e decidere insieme condividendone i passi successivi?

Spero, mi auguro quanto prima, il Frassino di cui parlo venga abbattuto e che in futuro si tenga più conto del detto :
...a ognuno il suo mestiere.
Saluti  Luciano


richiesto dall'amico Benedini ho fatto all'albero, il frassino, le foto allegate. Una dell'intera pianta, le altre due alle buche alla sua base, come visibili anche dalla prima foto. Questo a testimonianza, per quanto si possa  fare in modo solo visivo, della cavità presente all'interno.

venerdì 27 gennaio 2012

L'Arte del Paciugo

ciclo di laboratori creativi per genitori e bambini fino a 10 anni

Dialogo fra Scuola e Agricoltura

Un interessante convegno a Rivanazzano Terme il 4 febbraio 2012, con inizio alle 9,30.

Coltivare e crescere insieme in un interscambio tra Scuola e Agricoltura, ridando valore al territorio, alle tradizioni e alla nostra storia.

Sono prossime le elezioni a Rivanazzano Terme

Nella prossima primavera ci saranno le elezioni a Rivanazzano Terme, le prime con il nuovo nome "termale".
Ancora tutto è in alto mare, tutti parlano con tutti, alleanze, amicizie, rivalità, interessi, partiti, correnti, ambizioni, delusioni: tutto gioca in questo momento.
Poi, a cose fatte, secondo la miglior prassi, si penserà anche ai programmi.
Inizia ieri, se non erro, la kermesse dedicata alle elezioni su La Provincia. Per il giornale locale le elezioni sono sempre una ghiotta occasione: un articolo non manca mai e la gente, risvegliata nella sua curiosità dall'evento, acquista il giornale.
Ieri toccava a due esponenti della minoranza il dichiarare che per carnevale avrebbero svelato la composizione della lista: si spera senza la canonica mascherina.
Per leggere l'articolo su La Provincia on line clicca QUA

giovedì 26 gennaio 2012

Cambiamento del nome del Comune di Godiasco

Da oggi su questo blog, in alto nella colonna di destra, è inserito un sondaggio.
Si tratta di votare se si è favorevoli o no alla domanda: "Volete che il Comune di Godiasco (provincia di Pavia) muti il suo nome da Godiasco in Godiasco Salice Terme?"
Il sondaggio resterà aperto fino a pochi giorni prima la data fissata per il referendum che è
Domenica 11 marzo 2012
Naturalmente il sondaggio non ha alcun valore scientifico, ma almeno serve a "tastare il polso" e a far comunque conoscere la data dell'appuntamento referendario.
Grande differenza fra questo sondaggio ed il vero referendum è anche in chi ha la possibilità di votare: in questo caso chiunque ovunque risieda, in quello vero solo i residenti del comune di Godiasco. In un certo senso tale situazione è anche un plus: può servire a vedere la validità dell'iniziativa, al netto degli inevitabili campanilismi.
Il referendum (quello vero, naturalmente) non avrà necessità di un numero minimo di votanti e quindi vincerà la tesi che conseguirà il maggior numero di suffragi.

27 gennaio 1901: moriva a Milano Giuseppe Verdi



Il 27 gennaio, oltre al GIORNO DELLA MEMORIA, è anche l'anniversario della morte di Giuseppe Verdi avvenuta nel 1901 nel Grand Hotel et de Milan nell'appartamento che era solito occupare e a tutt'oggi conservato intatto come all'epoca.

Inutile dire chi era Giuseppe Verdi e qual sia stata la sua opera, tuttavia una visita al sito di Wikipedia e a quello a lui dedicato può fornire dettagli interessanti.

Oltre alla sua opera che resterà immortale, è importante anche ricordare Casa Verdi, una istituzione da lui voluta e finanziata, con sede in Milano.

Nel video tratto da Youtube l'overture de La Forza del destino eseguita sotto la direzione di Arturo Toscanini.

Nessun debito, siamo solo più poveri

Ricevo il seguente commento:

Egr.Sig.Sorrentino, suggerisco che dovrebbe farsi carico nella sua funzione di consigliere comunale di chiedere a i 3100 abitanti di questo comune che ognuno dovrebbe pagare 3300 euro di debito creato a loro nome dalle precedenti amministrazioni. L’attuale consiglio comunale non lo comunica nella relazione di fine anno che ha inviato. Mi raccomando, chieda a tutti i cittadini di onorare il debito che hanno accettato dalle precedenti amministrazioni senza opporsi o almeno senza indignarsi pubblicamente.


Un attimo di chiarezza. Io non ho mai detto che è stato fatto un debito di 3.300 euro per ognuno dei 3.100 abitanti del comune di Godiasco (Salice Terme). Ho detto e sostengo che lo Stato ci aveva fatto un regalo enorme: un'azienda termale con un patrimonio immobiliare di poco meno di 30miliardi di lire di valore (nel 1999). Il patrimonio di questa società è stato massacrato da una pessima gestione pubblica che, in soli 4 anni, è riuscita a realizzare una perdita cumulata di 4 milioni di euro ed un indebitamento bancario di 3,6 milioni. Successivamente una privatizzazione tutta giocata sul filo della legalità ha assegnato a privati il 53% del capitale (e quindi il controllo della società). Oggi il Comune è proprietario del 47% dell'azienda e, se riuscisse a vendere per 5 milioni, incasserebbe un terzo di quello che valeva il regalo quando lo ricevette (non avendo incassato assolutamente nulla nel frattempo, come ho spiegato a proposito del tesoretto mai esistito). 
Nel 1999 valeva di soli immobili 30 miliardi di lire (15 milioni di euro) ed era tutta di proprietà del comune, ovvero nostra: se oggi incassasse 5 milioni avrebbe un introito minore di 10 milioni rispetto al valore originario. Questo grazie alla mala sorte e alle stelle che ci han voluto male, visto che nessun "umano" è stato chiamato a rispondere di un qualche danno.
Quindi non abbiamo nessun debito di 3300 euro da ripagare, solo siamo molto più poveri di quello che avremmo potuto essere. 
Mettiamola così: un generoso amico ci regala 3 banconote da 5 euro; siamo ricchi di 15 euro. Perdiamo per strada 2 delle 3 banconote: siamo ricchi di soli 5 euro, 10 li abbiamo persi, sprecati, sput.... 


Poi, volendo, si possono esaminare i debiti che gravano sul comune, pari a circa 5 milioni di euro (in sede di approvazione del consuntivo ne sapremo la esatta misura), di cui 1,6 (per un capitale residuo di circa 1,2/1,3 milioni) di mutui accesi a fronte di obblighi nati dalle terme: 600mila euro per accollo di mutuo all'atto della donazione da parte dello Stato, 1milione per ricapitalizzarle a fronte di perdite nel 2003. Il totale viene 1,6 milioni, in parte, annualmente, ammortizzati.

mercoledì 25 gennaio 2012

Comunicazione di servizio

Temo sia possibile che qualche commento non sia stato pubblicato.
Ho provato a controllare ed ho rimediato per quelli che ho trovato.
Se qualcuno non avesse ancora visto pubblicati dei commenti, me lo faccia sapere, anche con email.
Grazie

Acquistare solo da chi non evade

In un post precedente segnalavo un sito che intende raccogliere le varie segnalazioni relative a notizie di evasione fiscale. Il principio al quale si ispira è duplice, la segnalazione verso le autorità e l'invito implicito a boicottare i servizi e prodotti offerti dall'evasore.
C'è un sito che modifica l'ottica, pur volendo raggiungere lo stesso scopo. Anzichè punire gli evasori, propone di premiare gli onesti: è http://nonevado.it/
Il sottotitolo che propone è
Combatti l'evasione acquistando solo da aziende e professionisti onesti.
Cercali nel nostro sistema e aiutaci a trovarne altri.
Richiede l'iscrizione. 

Referendum 11 marzo per Godiasco Salice Terme

Oggi è stato visto girare un volantino, probabilmente il primo di quelli che verranno redatti per l'appuntamento referendario dell'11 marzo 2012, quando saremo chiamati ad approvare la nuova formulazione del nome del nostro comune da Godiasco a Godiasco Salice Terme.
Nella circolare alle famiglie distribuita assieme ai calendari con i disegni dei bambini, sia il Sindaco, sia il vice Sindaco si sono spesi con due articoli che, assieme, occupano circa una delle 4 pagine del documento. Entrambi ovviamente a sostenere le ragioni del sì.
Anche in sede del Consiglio Comunale del 19/12 il Sindaco spese parole a suffragio dell'iniziativa.
Sindaco e vice nei giorni scorsi hanno partecipato, introducendole, a due riunioni sull'argomento.
A questo punto mi sembra improprio sostenere che questa non sia una battaglia dell'attuale amministrazione. Lo è perché da loro è stata proposta e da loro viene autorevolmente, assiduamente e pesantemente appoggiata.
Lo è anche per tutto il Consiglio Comunale che all'unanimità l'ha votata.
Ho proposto all'amministrazione di organizzare dei dibattiti fra favorevoli e contrari, ma francamente riesco con difficoltà ad immaginare perché si possa essere negativi, le motivazioni e i fini che spingerebbero ad esprimersi negativamente in sede di referendum. A meno che qualcuno ritenga che una eventuale e improbabile sconfitta referendaria fosse in grado di far dimettere il Sindaco. A mio avviso è più probabile fare 6 al superenalotto.
Se qualche lettore volesse illustrare la sua opinione, le colonne di questo blog sono aperte.

Gli Olmi di viale degli Olmi .....


Ricevo e volentieri pubblico:


Nel viale degli Olmi (tra l'Hotel Salus e la prima villa di via Terme) in questi giorni si stanno effettuando lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria. Come sanno tutti coloro che vi transitano a piedi sul marciapiede di sinistra a salire, il fondo del marciapiede era completamente rovinato e sollevato dalle radici degli Olmi che col tempo,alla ricerca spasmodica di acqua ed elementi nutritivi avevano prodotto il danno. Ora il marciapiede è stato ridotto e gli Olmi sono rimasti fuori, praticamente a bordo strada. Per il marciapiede e per i pedoni che cammineranno su di esso bene, ma per gli Olmi la situazione non cambierà di molto: marciapiede da una parte,asfalto dall'altra. E' più che logico che le piante poste in una situazione di stress del genere vadano incontro a malattie di ogni genere. Come se non bastasse,gli Olmi in questione sono tutti ammalati, chi più chi meno, per una grave Fitopatia che ha decimato migliaia di Olmi in tutta Italia : la Grafiosi dell'Olmo o Ophiostoma ulmi. 
La malattia è provocata da un agente veicolante che è un insetto ,uno Scolitide che attacca non tanto le piante sane, quanto quelle stressate e malandate (come nel nostro caso).


Ulteriore stress lo stanno dando gli operai che, con la benna e ruspa, stanno massacrando le radici affioranti per fare il cordolo nuovo del marciapiede.
Ma c'è dell'altro: gli operai che stanno effettuando la potatura non provvedono a disinfettare i tagli come si dovrebbe, sopratutto in piante come quelle colpite da Grafiosi ed è proprio un controsenso.


La cosa migliore da fare,a questo punto sarebbe stato quello di abbattere gli Olmi,asportare per bene ceppi e radici,e non mettere altro.Se tra qualche anno si volessero mettere ancora degli Olmi,si potrebbe fare utilizzando varietà resistenti alla Grafiosi come ad es.cloni di San Zanobi,Plinio,Fiorente,che sicuramente avendo
sviluppato nel loro DNA la resistenza alla Grafiosi non verrebbero più compromesse.


Saluti come sempre  Luciano  Benedini

martedì 24 gennaio 2012

27 gennaio: Giornata della Memoria

In Voghera, per la Giornata della Memoria,  sono state organizzate varie manifestazioni ed appuntamenti:


Giovedì 26 gennaio (fino al 4 febbraio) Mostra Coop Lombardia: “I bambini del duce
presso Centro Adolescere (orari d’apertura del Centro). Il 26 e 27 (dalle 9 alle 12) proiezione presso la Mostra di documentari sulla deportazione dedicati alle scuole superiori. Organizzano Coop Lombardia, Centro Adolescere, Auser, Associazione Radioamatori Italiani.

Giovedì 26 gennaioore 21 la SOMS propone al Teatro Arlecchino:“Il fumo saliva lento – Voci della Shoa” con Ensemble cameristico diretto dl M° Andrea Albertini (arpa Michela Fauci, fisarmonica e clarinetto Giuseppe Canone – voci recitanti Alessandra Genola e Emanuele Arrigazzi) Ingresso: 5 euro.

Venerdì 27 gennaio ore 10,30 – via Emilia (angolo via San Lorenzo), presso la Targa che ricorda il proclama di C.Alberto sulla libertà di culto agli ebrei, apertura iniziative del Comune di Voghera (in collaborazione con ANPI, FIVL, FIAP, APC e con le associazioni dei Deportati e degli Internati Militari).
Venerdì 27 gennaio, ore 17, apertura presso la Sala Pagano (piazza C.Battisti) della Mostra “Provenzal e le leggi razziali 1938-1945” (a cura dell’Archivio Storico e della Sezione Classica del Liceo Galilei) aperta fino al 4 febbraio (da lunedì a sabato 9-12 e 15-17, chiusa venerdì, sabato pomeriggio e domenica).
Attenzione Dal 4 febbraio e fino al 12 febbraio subentrerà una seconda mostra, sempre alla Sala Pagano, dal titolo “La persecuzione degli ebrei in Italia 1938-45” a cura della Fondazione CDEC.

Venerdì 27 gennaio, ore 21, presso il Centro Adolescere: spettacolo di immagini, parole e musica con Piero Milanesi dal titolo “Per non dimenticare”. Organizzano Coop Lombardia, Centro Adolescere, Auser, Associazione Radioamatori Italiani.

Sabato 28 gennaio, ore 17 – Civica Biblioteca Comunale: “Orazione a nove voci” – lettura di brani sulla Shoa e sulle deportazioni a cura degli studenti delle scuole superiori di Voghera – Organizza del Comune di Voghera (in collaborazione con ANPI, FIVL, FIAP, APC e con le associazioni dei Deportati e degli Internati Militari)


Incredibile, ma vero

E' incredibile, ma è vero.
In questo strano, stranissimo paese un post in cui si parla di manutenzione del parco raccoglie ben 15 commenti quasi tutti per dissertare sul tremendo crimine commesso dal Benedini: l'impunito ha osato entrare nel parco con la sua auto solo perchè doveva portare in essa 24 chili di preparati chimici per piante acquistati il giorno prima, parte da usare nella giornata e parte da riportare in magazzino per le utilizzazioni successive. Gli faceva fatica portarli a mano: incredibile. Comunque 15 commenti in buona parte scritti da colpevolisti o innocentisti. Il crimine commesso è veramente grave e infamante, ma da sciocco ingenuo qual sono mi sarei aspettato un'attenzione almeno uguale anche per l'altro post dove si trattava della quisquilia di 10 milioni persi dalla collettività per una gestione (pubblica) scriteriata (espressioni del commissario Bina nella sua relazione al consiglio comunale) della società Terme di Salice SpA. In questo caso, certamente meno grave di un transito in auto nei sentieri del parco, si trattava "solo" di una perdita di valore di  10 milioni di euro (i vecchi 20miliardi di lire come amava dire qualcuno) su di un bene di esclusiva proprietà della comunità rappresentata dal comune di  Godiasco, dai suoi cittadini, da noi. Ogni cittadino ha perso, in minori servizi e/o più tasse, l'astronomica somma di 3.300 euro.
Ma il post che ne parlava ha avuto solo 2 commenti, di cui uno abbastanza arrabbiato, ed un altro "filosofico".
E' esagerato dire che è roba da pazzi?

domenica 22 gennaio 2012

Manutenzione del parco di salice Terme - La sequoia

Per completezza di informazione mi viene chiesto di pubblicare delle foto relative all'intervento sulla sequoia (quasi in angolo fra via Terme e via Galbicella) per riparare ai danni subiti dal fulmine circa 6 anni fa.
La punta dell'albero era stata spaccata in due, sezionata per il lungo e questo ovviamente ha causato un grosso danno alla salute della pianta.
L'intervento (ripeto gratuito) è consistito nel segare la parte spaccata fin dove era possibile e nel ricoprire il taglio con una pasta atta a sigillare e disinfettare. Verrà poi istallato un anello di ferro per tenere stretta la parte sperando che serva a far rimarginare la ferita.
Nel nostro parco ci sono 3 sequoie, due nel punto di cui si è detto ed una vicino alla quercia di Ada Negri.
Le sequoie sono dei giganti naturali, che riescono a vivere anche oltre 15 secoli (!) e a raggiungere altezze stratosferiche: pare che la più alta, in California, arrivi a 115 metri (il Pirellone di Milano è 127 m.). Le nostre sono di dimensioni ed età assai più modeste, ma direi che val davvero la pena di fare il massimo dello sforzo per non perderle.

sabato 21 gennaio 2012

Manutenzione Parco di Salice Terme

Una ditta di manutenzione del verde si è offerta di fare una dimostrazione gratuita del proprio lavoro, tramite la potatura di 3 tigli del parco, ubicati in fronte al Grand Hotel.
Suppongo che questo sia dovuto ad una sana pratica commerciale: ti mostro quel che sappiamo fare, poi concorro all'appalto.
Intanto tre dei tigli che stavano di fronte al GH sono stati sistemati e con loro anche la sequoia, quella quasi in angolo fra via delle Terme e via Galbicella, che fu rovinata da un fulmine.
Ho assistito per un'ora ai lavori  fatti da un tecnico specializzato ed ho notato con piacere la dotazione di gru con piattaforma per l'operatore dotato, come gli altri due a terra, di casco di sicurezza, giubbotto ad alta visibilità e scarpe antinfortunistiche. Ho anche notato che dopo la potatura è stata spalmata sulle cicatrici una pasta verdolina, suppongo a scopo protettivo.
La qualità del lavoro mi è parsa buona, ma non sono certo la persona adatta per dare giudizi di merito. Il prezzo del lavoro (ma questa prova è stata fatta gratuitamente) lo ignoro, non mi riguarda e non sono competente: è materia su cui compete decidere alle Terme.
..... nel frattempo è sempre ancora da attuare il piano di tagli delle piante morte e danneggiate per poi poter procedere ad una piantumazione.

venerdì 20 gennaio 2012

Anche questi sono "costi della politica" ....

Un interessante articolo apparso su La Voce su di un argomento che raramente viene toccato. 
Quanto spendono in un anno gli enti pubblici per patrocinare/ sponsorizzare fiere, feste e altri eventi?
Che procedure vengono seguite? Che rendiconti sono presentati a posteriori?
Sono queste domande che nessuno si è mai posto nei periodi di "vacche grasse", ma ora la cosa è diversa.
Taluni enti poi organizzano eventi senza rimorsi sostenendo che non loro hanno speso, ma un altro ente pubblico che materialmente ha finanziato l'iniziativa; dimenticano forse che il denaro proviene sempre e solo dalle tasse e dalle imposte pagate dai cittadini (quelli che le pagano).

SE UN PATROCINIO NON SI NEGA A NESSUNO
di Luigi Oliveri
Dalla sagra strapaesana alle ricerche di mercato più improbabili: comuni, province e Regioni non lesinano denaro in sponsorizzazioni, patrocini e contributi. La normativa prevede la pubblicazione successiva della spesa sostenuta, ma non esiste una rilevazione nazionale del volume delle risorse erogate. E finora i tentativi di limitare le spese di rappresentanza hanno solo creato grandi polveroni. Eppure un totale divieto permetterebbe di risparmiare centinaia di milioni di euro. A quanti punti di pressione fiscale locale in meno potrebbero equivalere?
Negli ultimi mesi, di tagli alle spese si è parlato molto, ma fatto ben poco. La manovra-Monti ha operato prevalentemente sul lato delle entrate. Scelte connesse a riduzioni di spese improduttive se ne sono viste ben poche. Anche perché occorre, ovviamente, autonomia di giudizio e coscienza nel riconoscere come tali quelle dalle quali, molto spesso, derivano consensi e voti. E delle quali la politica non riesce a fare a meno. Nonostante la presenza di un governo “tecnico”.

IL FLUORILEGIO DEI CONTRIBUTI

Una recente inchiesta dell'Espresso, intitolata “Cento caste, uno spreco”, riporta un florilegio di decine e decine di esempi di contributi erogati da Regioni, province e comuni per le finalità più criticabili. (1) Soprattutto in tempi di grave crisi. L’articolo cita situazioni che agli operatori degli enti locali sono, purtroppo, ben note: dal contributo per la sagra strapaesana, all’erogazione finanziaria per ricerche di mercato o iniziative di comunicazione, dal sostegno al raduno, al finanziamento di eventi culturali improbabili, fino ai contributi a manifestazioni cittadine o da strapaese con bancarelle espositive e di vendita.
L’entità dei contributi è la più varia: dalle poche alle centinaia di migliaia di euro, spese senza alcun effettivo controllo non tanto del processo di spesa, quanto dell’utilità della stessa.
Unico “baluardo” per controllare questo fiume di denaro che gli enti territoriali continuano a spendere in lungo e in largo sarebbe l’articolo 12 della legge 241/1990, norma annoverabile tra le più inefficaci e inutili mai emanate dal legislatore, secondo la quale occorre pubblicare in via preventiva i criteri e le modalità per erogare i sussidi pubblici. Tuttavia, spessissimo tali criteri non risultano esistere o si limitano ad attribuire agli organi politici la piena discrezionalità nello scegliere se, a chi e per quale somma erogare i contributi: il che equivale all’assenza effettiva di qualsiasi criterio.
Nonostante la normativa preveda la pubblicazione successiva della spesa complessivamente sostenuta, non risulta esistere una rilevazione nazionale del volume delle risorse erogate per contributi. Insomma, nessuno è in grado di stabilire quanto gli enti territoriali (ma anche lo Stato) spendano in un anno a questo titolo.
In merito, legislatore e Corte dei conti hanno dimostrato di avere le idee estremamente confuse. L’articolo 6, commi 8 e 9, del decreto legge 78/2010, convertito in legge 122/2011, ha provato a mettere il naso sulla questione: la spesa per “relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e di rappresentanza” è limitata al 20 per cento di quella sostenuta nell'anno 2009 per le medesime finalità e si vieta del tutto la spesa per sponsorizzazioni.
La norma è servita solo a creare un immenso polverone. Le sezioni regionali della Corte dei conti hanno dimostrato di avere concezioni diverse e inconciliabili del concetto di sponsorizzazione e di spese per relazioni pubbliche, creando con i loro pareri un inestricabile reticolo interpretativo che, alla fine, consente di effettuare in ogni caso le spese per contributi, visto che sostanzialmente per “sponsorizzazioni” pare debba intendersi il vero e proprio contratto privatistico, col quale, nei fatti, mai si regolano le erogazioni a fini di contributi.
Sfugge del tutto, dunque, un controllo generale sull’efficacia della norma che avrebbe voluto tagliare dell’80 per cento la spesa.
È possibile provare a stimare molto all’ingrosso il volume di spesa come emerge dalla seguente semplice tabella:

Anche rimanendo estremamente prudenti sulla media delle spese per contributi, si arriva facilmente a superare il miliardo di euro, la gran parte dei quali ricadente sul sistema degli enti locali e, in particolare, dei comuni. Probabilmente, la spesa globale per contributi relativi a iniziative come quelle esemplificare da L’Espresso è anche significativamente più ampia.

LE TASSE DEI COMUNI

Alcune considerazioni, allora, si impongono. Nel rapporto costi-benefici, occorrerebbe chiedersi quanto negativamente incida sulla comunità l’incremento di tasse regressive, che cioè colpiscono di più i redditi più bassi, come Iva e accise sulla benzina, rispetto all’eventuale diminuzione o eliminazione della spesa per contributi tipo sagra della pizza.
Sarebbe da tenere in altissima considerazione la possibilità di risparmiare centinaia di milioni di euro, se non miliardi, rinunciando del tutto anche se per un breve periodo, diciamo tre anni, a spese di questo genere, modificando le disposizioni dell’articolo 6, commi 8 e 9, della legge 122/2010 spiegando chiaramente il totale divieto di contributi e patrocini, oltre che di sponsorizzazioni, salvo che per eventi di rilevanza storica, culturale e internazionale paragonabili al Palio di Siena. Gli enti locali dovrebbero essere contestualmente obbligati a tracciare il risparmio forzoso di queste spese, investendo la media di quanto dedicato nei tre anni precedenti a tale titolo al rimborso dei prestiti accesi, così da ridurre effettivamente l’indebitamento. Obiettivo che dovrebbe essere primario e fondamentale.
I sindaci dei comuni saranno a breve chiamati a riattivarsi per introitare la nuova Imu anche sulla prima casa, con costi molto più alti per effetto della rivalutazione delle rendite catastali. Probabilmente, per ottenere effettivi benefici per le casse comunali dovranno alzare il livello medio di imposizione dello 0,4 per cento. Sarebbe opportuno chiedersi, in vista di manovre tributarie di questo genere, quanti punti di pressione fiscale locale potrebbero essere risparmiati col contenimento di costi per contributi di discutibilissima utilità che, pure, si continuano a spendere a profusione.

(1) L’Espresso n. 52/2011, pagina 38.


giovedì 19 gennaio 2012

Rivanazzano Terme: fotovoltaico e non solo

Leggo su VogheraNews di lavori in arrivo in quel di Rivanazzano Terme.

Un impianto  fotovoltaico sulla palestra comunale e altri lavori all'oratorio.

Per leggere l'articolo clicca QUA

Fu il sangue mio d'invidia sì rïarso, che se veduto avesse uom farsi lieto, visto m'avresti di livore sparso.
Purgatorio XIV 82°


Dalla Capitaneria di porto di Livorno .....


Forse può interessare leggere il cronologico della Capitaneria di Porto di Livorno relativo ai fatti accaduti fra il 13 ed il 14 gennaio 2012, periodo nel quale si è verificato lo sciagurato naufragio della nave da crociera Costa.


Quella nella figura (cliccare sopra per ingrandirla) è la prima pagina.

Per vedere le altre, come pubblicate da Il Corriere Fiorentino, clicca QUA.

AAA Tesoretto cercasi

Durante il consiglio comunale del 19/12, il Sindaco accennò al "Tesoretto", la somma di 1,7 milioni di euro, incassato dalla passata amminsitrazione sostenendo che era stato da essa totalmente speso.
Su questo blog è stato riportato il verbale con le esatte parole usate dal Sindaco e con il breve dibattito seguito.
Viene anche riportato il mio intervento, ripreso poi ieri da La Provincia in modo, mi sembra, non molto chiaro.
Ho ricevuto alcune richieste di spiegazione e quindi procedo:

Il 19/12/1999 lo Stato cedette al comune di Godiasco la società Terme di Salice SpA gratuitamente, salvo l'accollo di un mutuo di 1,2 miliardi di lire (= 600mila euro). Quindi i mutui accesi dal comune aumentarono di 600 mila euro.
Nel 2003 il comune fu costretto a ricapitalizzare la società gravata da pesanti perdite: per farlo accese un mutuo di 1milione di euro e versò il capitale nelle casse della società. Quindi i mutui accesi dal comune aumentatorno di 1,6 milioni di euro (600 mila l'accollo di mutuo iniziale e 1milione per questa ricapitalizzazione).
Nel 2004 fu commissionata allo studio Guatri di Milano una perizia per determinare il valore della società, procedura richiesta in vista della privatizzazione, costo 50mila euro. A questo punto i costi sostenuti dal comune per le Terme ammontano a 1,65 milioni di euro (600mila + 1milione + 50mila).
In sede di privatizzazione il comune si è fatto assistere da alcuni professionisti (1 "esperto" di finanza aziendale e 3 avvocati) per un costo di  circa 100mila euro. Questi tre incarichi hanno portato le spese effettuate dal comune a causa delle Terme ad un livello di circa 1,75 milioni di euro (600mila + 1milione + 50mila + 100 mila). In sede di privatizzazione il pacchetto ceduto ai privati venne pagato 1,7 milioni di euro, soldi incassati dal comune (sorvolo su come vennero investiti per ben 3 anni).
Mi sembra che sia facile constatare che il "tesoretto" non è mai esistito: la somma introitata dal comune in sede di vendita è stata solo un parziale rimborso (mancano ancora 50mila euro) di ciò che già era stato speso. Del munifico regalo dello Stato al comune non è stato incassato ancora nulla. Ci era stata donata un'azienda che aveva un patrimonio immobiliare di 15,72 milioni di euro (valutazione 2004 studio Guatri). Ora di tale azienda possediamo il 47%, ovvero una quota di minoranza, qualificata, ma minoranza. Gli attuali soci privati (di maggioranza) hanno speso per il loro 53% circa 5,5/6 milioni di euro: quanto può valere quindi la nostra parte (di minoranza)?. Starà alla sagacia del Sindaco il valorizzarla al massimo, ma resta comunque che dell'iniziale regalo di circa 15 milioni (valore degli immobili societari: palazzina terme, GH, piscina, nuovo hotel, club house e altri minori) ne è stata bruciata la gran parte, circa i due terzi. 
Chi ringraziare di questo danno di circa 10 milioni che la collettività ha subito? Sarei portato ad escludere che la colpa possa essere del destino cinico e baro: resterei più vicino a noi.
In mancanza di precise azioni giudiziarie ognuno può dire la sua, ma sottovoce. Ormai ogni imbroglio, spreco e malversazione, se ci fossero stati, è caduto in prescrizione e ogni cittadino di Godiasco ha diritto  di fregiarsi del titolo di "mazziato e cornuto".

Roberto Murolo, 100 anni fa


19 gennaio 1912, nasceva, naturalmente a Napoli, Roberto Murolo.
E' stato uno dei massimi interpreti sella canzone partenopea.
Poca voce forse, ma tanta poesia e sentimento.
Una parte dei suoi dischi è reperibile QUA.

« Lasciate cantare sempre e soprattutto il cuore, perché è lui che ne ha bisogno più di noi per vivere »











martedì 17 gennaio 2012

Interpellanza di Progredire Insieme

Il gruppo consiliare di minoranza Progredire Insieme (capogruppo Roberto Serra) ha presentato stamattina una interpellanza con richiesta di risposta scritta.

Questa a seguire la copia scannerizzata (cliccare sopra per ingrandire):

Una mattina di gelo, in collina

Un gentile lettore ha fatto stamattina una passeggiata sulla collina di Rocca Susella.

Affascinato dallo spettacolo, ha fatto delle foto e me le ha cortesemente inviate.

Sono queste.

Grazie e complimenti per le foto, ma ancor più per la capacità di vedere il bello che ci circonda.

Dopo la tragedia della Concordia

La tragedia della Concordia inizia naturalmente a suscitare un dibattito sulla validità e sostenibilità di quella forma di turismo che ha conosciuto, pur in questi tempi di crisi, uno sviluppo notevole.
Quello che segue è un articolo apparso su La Voce a firma di Stefano Landi.

LA CROCIERA, UN MODELLO DI TURISMO DA RIPENSARE


Dopo il disastro della Costa Concordia, diventano evidenti gli interrogativi su quella particolare forma di turismo di massa rappresentata dalle crociere. Un'industria cresciuta senza limiti e senza regole, con navi sempre più mastodontiche, porti smisurati per accoglierle, lavoratori reclutati nei paesi più poveri per salari minimi. Se l'impatto ambientale è molto rilevante, il contributo economico alle destinazioni è invece molto contenuto. Un modello che non corrisponde alle esigenze di sviluppo turistico del nostro paese.
È ormai chiaro che il disastro della Costa Concordia non è stato solo il frutto di una fatalità o di un errore umano. Per anni, l’industria delle crociere è cresciuta senza limiti e senza regole. Un impatto ambientale molto rilevante, un contributo economico alle destinazioni molto contenuto. Questo modello non corrisponde alle esigenze di sviluppo turistico del nostro paese.

TRENT’ANNI DI CRESCITA

Già l’Osservatorio Ebnt 2011 aveva iniziato a porre i primi punti interrogativi sull’effettivo sviluppo e le ricadute economiche e occupazionali di un comparto che, se ci si fermava alle dichiarazioni dei grandi cruise operators, le grandi compagnie crocieristiche come Costa, non avrebbe dovuto conoscere limiti alla propria espansione.
In poco meno di trent’anni la vacanza crocieristica ha subito una profonda trasformazione, passando da genere di lusso a prodotto di massa, fino a raggiungere solo in Europa la ragguardevole cifra di 5,5 milioni di clienti imbarcati nel 2010.
La dinamica è stata trainata per intero dai cruise operators, che hanno saputo attuare una costante profilazione sui vari segmenti del mercato, consentendo anche alle famiglie e ai giovani di accedere a questo mercato. E che poi hanno ricercato nuove destinazioni e nuove nicchie, in modo da stimolare una sempre maggiore domanda per un prodotto che ha ormai ammortizzato i propri costi di lancio e che è quindi in grado di produrre profitti consistenti, seppur con i margini declinanti tipici della fase di maturità.
Un'offerta straordinariamente dinamica e competitiva, che ha saputo coniugare i più importanti riferimenti della marca delle destinazioni (vedi tra tutti l’Italia e Roma, ma anche Pisa e Firenze) con un mezzo di fruizione securizzante quanto solo una nave può esserlo, almeno fino alla tragedia del Giglio. Navi sempre più grandi e “rivolte su se stesse”, perché il vero business in questa fase consiste nel massimizzare il tempo di permanenza e la spesa a bordo dei crocieristi. (2)Porti sempre più somiglianti a terminali container, realizzati a colpi di investimenti pubblici ingentissimi da parte delle Autorità portuali in competizione tra di loro e senza un quadro nazionale di riferimento: banchine lunghe chilometri per consentire l’accosto di molti giganti del mare contemporaneamente, con enormi piazzali per contenere le centinaia di pullman necessari alle escursioni, svincoli autostradali agevoli per portare nel minor tempo possibile gli escursionisti nelle città d’arte, dove magari non scenderanno neppure a terra. Ma anche Autorità portuali molto restie a dichiarare i ricavi che traggono da questi traffici, adducendo motivi di “competitività” (appunto).

CHI GUADAGNA CON LA CROCIERA

L’analisi degli impatti economici svolta a livello europeo segnala inoltre un dato non del tutto evidente all’opinione pubblica, e cioè che il vero e proprio effetto turistico delle crociere è piuttosto limitato: fatto 100 il totale dell’impatto della spesa del comparto crocieristico (diretto, indiretto, indotto), solo il 3,8 per cento beneficia l’ospitalità in senso stretto, il 6,2 per cento il commercio, il 13,4 per cento il sistema dei trasporti compresi i cruise operators, mentre il 37 per cento va al settore manifatturiero, con la cantieristica in prima fila. (3) E i dati occupazionali sono dello stesso segno, enfatizzati anche dalle retribuzioni unitarie, che sono le più basse di tutta la filiera.
Sulle condizioni, non solo economiche, di lavoro a bordo delle navi da crociera si parla poco: ci sono studi lontani nello spazio e nel tempo, condotti soprattutto in Nord America. (4) Ma è sotto gli occhi di tutti, a partire dalle immagini che scorrono in questi giorni, che i lavoratori a bordo sono in larghissima maggioranza stranieri (filippini, indonesiani, indiani, peruviani, e così via), reclutati in madre patria con contratti di lavoro che sfuggono alle normative europee. E questo rientra perfettamente nelle logiche di massimizzazione del business dei cruise operators, anche se poi magari, come puntualmente accaduto, persino la difficoltà comunicativa enfatizza ogni problema in caso di emergenze.
Nel Mediterraneo, l’Italia si colloca senza dubbio in una posizione di preminenza. In vetta ai porti italiani sta Civitavecchia con oltre 2 milioni di passeggeri, seguono Venezia, Napoli e Savona. Ma la graduatoria subisce delle variazioni a seconda della connotazione che assume ciascuno scalo: Home Port, ovvero punto di partenza o arrivo della crociera (quelli il cui territorio guadagna di più), oppure Port of Call, tappa intermedia del viaggio.
Ma anche prima della tragedia del Giglio erano ormai diverse le voci che richiamavano a un maggiore realismo, a partire proprio dai numeri rilevati dall’Osservatorio Ebnt e del rapporto pubblicato a luglio 2011 dall’European Cruise Council: la crescita sembrava aver smorzato il proprio impeto, soprattutto in termini di valore economico: le spese dirette dell’industria crocieristica in Europa, peraltro ingentissime (14 miliardi di dollari) erano sostanzialmente ferme dal 2008, pur a fronte di un aumento di passeggeri ancora consistente.
Era quindi in calo la redditività, come dichiarato ormai apertamente anche da alcuni operatori, come Rccl Italia. C’era già il rischio di una fase di maturità, mentre addirittura la cantieristica navale (i cui andamenti precedono di alcuni anni quelli delle crociere) registrava cali assoluti, sia di fatturato che di occupazione. Che si sono poi concretizzati anche nella vicenda Fincantieri.
Adesso tutto questo sembra chiaro e risaputo, quasi scontato. Ma l’industria delle crociere ha sempre investito moltissimo in comunicazione, e parlarne, prima di oggi, sembrava stonato.

(1) “Osservatorio sul traffico delle crociere nel Mediterraneo” promosso dall’Ente bilaterale nazionale del turismo.
(2) Si veda al riguardo Farina, “Crociere: la storia dell’hardware è la storia del mercato”, su Turismoeterritorio.com, 2011.
(3) “Contribution of Cruise Tourism to the Economies of Europe”, 2011 edition, elaborato dal G.P. Wild (international) Limited e Business research & Economic Advisors per The European Cruise Council.
(4) www.cruiseresearch.org/MR.html