Un articolo che tratta delle interconnessioni fra la criminalità organizzata ed il mondo del gioco d'azzardo.
E' sempre pendente presso le autorità la richiesta di aprire una casa da gioco, un casinò, a Salice Terme.
Ne abbiamo ragionato? L'amministrazione ha dei piani in proposito? La cittadinanza ha gli elementi per fare delle valutazioni di merito?
Questo intanto il testo dell'articolo de Il Giornale di Trani:
Mafia e Gioco d'Azzardo
Benvenuti ad Azzardopoli, la terza impresa italiana. Tutti i numeri del gioco d'azzardo sono finiti nel dossier di Libera, l'associazione che spiattella nomi e numeri contro tutte le mafie, guidata da don Luigi Ciotti e che ha il suo punto di forza nella rivista Narcomafie.
Negli
ultimi giorni è stato pubblicato un dossier sul livello del gioco
d'azzardo e sulle mescolanze con la criminalità organizzata che in
questo campo ci sguazza liberamente. Il paese è malato di gioco e lo si
capiva, a partire dallo Stato che approfittandone sforna giochi,
lotterie, gratta & vinci.
Statisticamente in Italia vengono spesi 1260 euro procapite (neonati compresi) per tentare la fortuna. Sono circa 800mila le persone dipendenti dal gioco e 2 milioni quelle a rischio.
Un fatturato da 76,1 miliardi di euro a cui si devono aggiungere, come viene specificato nel dossier, i dieci miliardi di quello illegale.
I
clan che gestiscono i giochi direttamente o riciclando soldi sono ben
41 e sul nostro territorio pugliese sono attivi i Vicientino, Pasimeni,
Vitale, Penna, Parisi-Capriati, Tornese e gli Strisciuglio.
Nel
dossier, scaricabile dal sito di Libera, vengono descritte tutte le
modalità con le quali i clan riescono a manovrare le vincite, in che
modo riciclano i proventi di altre attività illegali e quanto riescono a
guadagnare sulla malattia di milioni di persone.
L'attività delle direzioni distrettuali antimafia è serrata ma diventa sempre più complicato stroncare questi guadagni.
Per
le macchinette installate fuori norma (inviano dati falsi al Monopolio)
la multa dell'AAMS è di mille euro al giorno. Per il clan
Valle-Lampada, pagare un mese di sanzione equivale a rinunciare ai
proventi di un solo giorno.
Nel 2011 il gioco d'azzardo ha fatturato 76,1 miliardi di euro, pari alla somma del debito finanziario dei Comuni italiani a fine 2010. L'Italia è il primo paese più biscazziere in Europa ed il terzo al mondo.
La
criminalità inoltre avrebbe messo le mani anche sul crescente sul poker
e gioco scommesse online, quello che sarà, secondo gli esperti, il
futuro del gioco d'azzardo.
Il nome della nostra città spunta sul capitolo Casinò. "Una
riconosciuta lobby di 84 parlamentari si è battuta per attivare Casinò
in ogni regione d'Italia all'insegna dello slogan del rilancio turistico
e commerciale dei vari poli. L'operazione non è riuscita e le
strutture ufficialmente riconosciute sul territorio italiano sono ancora
le classiche quattro: Venezia, Sanremo, Saint Vincent, Campione
d'Italia".
"Resta comunque impressionante - continua il
dossier - l'elenco dei comuni italiani che in diverse temperie politiche
hanno chiesto di poter fruire di un Casinò. Ecco l'elenco: Albano
Terme, Acqui Terme, Alghero, Anzio, Bagni di Lucca, Capri, Cortina
d'Ampezzo, Gardone Riviera, Grado, Lignano Sabbiadoro, Maratea, Merano,
Montecatini Terme, Pescara, Rapallo, Riccione, Roccagiovine, Salice
Terme, San Benedetto del Tronto, San Pellegrino Terme, Scilla, Selva di
Val Gardena, Sorrento, Spoleto, Stresa, Taormina, Viareggio, ed in
comuni del Gennargentu. In tempi più recenti si sono aggiunte queste città ma con scarse probabilità di successo:
Arezzo, Castel di Sangro, Erice, Fiumicino, Lecce, Litorale Domitio,
Loreto, Macerata, Ostuni, Pizzo, Recoaro Terme, Salerno, Santa Cesarea
Terme, Tarvisio, Trani, Verona, Viterbo".
Il
turismo nostrano come continuerà ad essere inteso? Vincerà il peso della
nostra storia e della nostra cultura o il fascino della moneta sonante
sotto luci scintillanti?
sabato 14 gennaio 2012
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Come al solito i nostri due paladini locali e colleghi di lavoro,parlano e ci deliziano ancora una volta dei loro illuminanti pareri sulla questione : Casinò si o Casinò no per Salice Terme ?
RispondiEliminaMi è capitato alcuni giorni fa di asssistere ,per caso a Tele Pavia,nota emittente della Provincia,ad un dibattito a 5 più il conduttore,sulla questione del gioco d'azzardo in generale e da lì il passo è stato breve ritornare sul discorso del Casinò a Salice.
Gli ospiti della trasmissione erano cinque tra cui tre esperti in materia,di cui non ricordo il nome,e due cittadini di Salice,chiamati a dire la loro sull'argomento.
Il geom.Fabio Riva,vicesindaco del comune interessato,ed il sig.Giovanni Torlaschi,pensionato e ,credo ex sindacalista .
E' intervenuto anche il geom:Maurizio Somensini ex vicesindaco,ex Amminostratore Unico delle Terme di Salice,e autorevole rottamatore del patrimonio termale di Salice con tutte le conseguenze che stiamo vivendo oggi.
Bene,i pareri degli intervistati sono,come logico di segno opposto.Chi è favorevole dice la sua,chi contrario altrettanto,ma colpisce la unicità di consenso al Casinò dei due più autorevoli rappresentanti della vita amministrativa del paese sia del passato ( Somensini ) sia del presente ( Riva ).L'unico a dichiararsi contrario è stato il sig.Torlaschi.
Sarebbe bello aprire un dibattito sulla questione e sentire il parere di più cittadini
e magari anche quello della nostra amministrazione,sono curioso li leggere i pro ed i contro....
Anton Egò
Come cittadina di Salice esprimo subito il mio parere, che è un "no" netto e sicuro.
RispondiEliminaEsth
Ma è possibile che questo EGO dia sempre tutte le disgrazie di SALICE a Mauizio SOMENSINI ?
RispondiEliminaLui Somensini chissà perchè deve portarsi questo fardello di alti amministratori come il CONTE ALFASSIO GRIMALDI, come Direttore M PASI, come eccelso e illuminato gestore Giacomo ARANCIO, questi erano tutti SANTI? Non è che questi nominati avendo favorito il TERMALISMO SOCIALE abbiano fatto più danno che bene al territorio così piccolo di Salice? Io credo è ho buona fede verso Somensini, che ha cercato di fare il possibile per far stare in piedi queste TERME.
Cerchiamo di fare chiarezza:io non dò tutte le colpe a Maurizio Somensini ma dico e affermo che il Geom. Maurizio Somensini è stato colui che avendone i poteri,( amministratore unico )delle Terme e conteporaneamente consigliere comunale del Comune,non ha avuto l'intelligenza imprenditoriale e manageriale di capire prima,e di provvedere poi,al risanamento del bilancio delle Terme che si stava sempre di più affossando.
RispondiEliminaIl dott.Pasi, il prof.Ugoberto Alfassio Grimaldi erano Direttore il primo e presidente il secondo di un sistema Termale vecchio e obsoleto,legato al termalismo di allora che riconosceva agli assistiti la completa assistenza a spese del SSN .Nonostante ciò,ricordo che anche allora i bilanci delle Terme si chiudevano regolarmente in passivo,ma la differenza tra allora ed oggi era ed è che dopo la riforma sanitaria nessuno più ti risana i debiti,cioè lo Stato .
Le capacità di un buon amministratore ed uno mediocre o pessimo stanno nel prevedere e trovare soluzioni ad una situazione del genere.In una Azienda privata dopo uno,due anni di passività nei bilanci,senza un piano di ristrutturazione convincente,il manager responsabile va via,viene allontanato prima che la situazione precipiti.I precedenti responsabili delle Terme,Pasi,Grimaldi,non hanno colpe dirette su ciò che è successo,loro amministravano in base alle situazioni di allora,come ho spiegato.Sono quelli che si sono trovati poi a dovere gestire il nuovo corso degli eventi ,che avrebbero dovuto tentare di trovare nuove soluzioni,e se onestamente non erano in grado,avrebbero dovuto passere la mano a chi ne era più capace.Ma è dura ammettere i propri limiti,anche perchè il più delle volte non ci si rende conto e si continua a creare danni su danni.Il Comune di Godiasco,allora totale proprietario del pacchetto azionario delle Terme avallava i bilanci e li firmava per accettazione,per cui il Geom Somenzini è in buona compagnia.Noi ci ostiniamo a citare ogni volta il geom.Somenzini,non per partito preso o per antipatia personale,ma solo ed esclusivamente perchè non la smette di essere parte attiva delle manovre di piccola politica locale,si intrufola si intromette in ogni cosa
abbia a che fare con l'intrallazzo della gestione pubblica locale,crede di essere l'allenatore Oronzo Canè del paese,e questo ci indispone molto,ma solo per una questione etica e di opportunità.
Anton Egò
Grazie, sono quasi soddisfatto della risposta.
RispondiEliminaMa quando ti trovi un Sindaco che non so quante volte è rimasto sulla poltrona di Godiasco un Ammiistratore delle Terme un periodo infinito ne vengono fuori di cotte e di crude, almeno se avessero il buonsenso di limitare le loro permanenze si avrebbe più ricambio e si eviterebbero tanti errori.
Ho visto il video di Tele-Pavia in cui si parla di Casinò sì e di Casinò no a Salice Terme.
RispondiEliminaRispettando le opinioni di tutti,non posso non fare alcune riflessioni :
1) sarebbe bello e comodo,come amministratore pubblico,confidare nell'apertura di un Casinò nol proprio territorio di risolvere i problemi finanziari del Comune.
2)I posti in cui è presente un Casinò,hanno oltre che dissesti finanziari anche la presenza di criminalità infiltrata a tutti i livelli.
3)Salice Terme ,anche se in passato ha avuto per poco tempo la presenza di un Casinò,non ha e non deve avere una vocazione di gioco d'azzardo,ma Termale e di tranquilla località
di vacanza,per giovani e meno giovani.
4)sentire un vice-Sindaco come Fabio Riva,un ex amministratore come il geom.Maurizio Somensini,un rappresentante degli albergatori come il sig. Preti junior,il sig.Parlagreco ( chi è ? )dire che l'apertura di un casinò può essere la soluzione dei problemi di Salice,bè mi sento un pò depresso e sinceramente un pò demoralizzato se da tali rappresentanti di pensiero Salicese non ci si ponga almeno il dubbio che dietro tutto ciò ci siano interessi
poco chiari e comunque ad alto rischio .
Ma perchè tra inteviste e pensatori non vi viene l'idea di fare una bella ESPOSIZIONE D'ARTE PERMANENTE nei locali dell'ex GRAND HOTEL TERME.
RispondiEliminaNon si può prendere esempio da BERGAMO ?
All'italia non mancano le OPERE d'ARTI da esporre al pubblico, ne ha tante ancora chiusi nei magazzini da far paura.
Perciò il locasle c'è, certamente è da metterlo in sicurezza, il posto dove si trova è bellissimo, si possono ospitare pullmans a non finire, i ristoranti ci sono per dar da mangiare ai visitatori, l'area camper si può creare, se volete ancora posso scrivere all'infinito. Forse qualcuno dirà che non possediamo le OPERE D'ARTE. ma possiamo chiederle in prestito, persino al LOUVRE, si in Francia.
Allora vi decidete o cerchiamo di rimanere sempre delle mezze cartucce, un colpo di reni possiamo darlo ? Ora abbiamo anche un Onorevole vicio di casa, potrà darci una mano ?
Ciao,
facciamo bella Salice.
Molto bella questa ultima proposta, facciamo bella salice. Ma quanto costa risanare almeno parzialmente il GH? Dove troviamo i soldi? Non sono disfattista ma realista ed aspetto risposta.
RispondiEliminaSi dice che il tetto non sia di amianto.
RispondiEliminaPoi se il Grand Hotel andava bene per fare la CLINICA per l'ex senatore, ora per tenere delle PERMANENTI non va più bene ?
Non si capisce più niente.
Bello, sarebbe bello. Unico neo è la condizione del (ex) GH.
RispondiEliminaLasciato marcire per decenni e privato di tutti i suoi arredi (ma che fine hanno fatto?) è in condizioni pietose e praticamente irrecuperabile se non a costo di una spesa enorme. Provi a guardare dove l'intonaco è scrostato: i muri sono un misto di sasso e mattoni mal ridotti. Come recuperare il tutto ? Provi anche a guardare il tetto: appare molto malmesso, forse addirittura rotto in più punti e, dulcis in fundo, di eternit (amianto ??). Il recuperarlo costerebbe una fortuna.
Ritengo che, anche a causa del basso valore architettonico, sia di gran lunga conveniente abbatterlo e ricostruirlo ex novo. Questo era nei piani che il socio di maggioranza delle Terme presentò in consiglio comunale nel novembre 2009.
Poi il buio.
Si dice, si dice venduti gli arredi al personale delle Terme, ma tutta la posateria in argento della sala, il carrello dei bolliti dove sono finiti, la caffettiere, theiere e vassoi d'aregento che servivano per le colazioni alle camere dove sono ? La lampada per i flambè che si usava per la Contessa Menni, DOVE è FINITA ? I lampadari della Hall dove sono? Anche questi fanno parte del tesoretto oppure non ci sono più?
RispondiEliminaè sicuro che non ci sono più,quando chiusero il GH piano piano,senza fare rumore,sparì tutto ciò che aveva un valore.Solo un paio di persone avevano le chiavi e l'accesso al GH per fare tutto questo .Mi risulta che hanno portato via anche gli infissi delle porte e le porte di noce con gli intarsi.è una vergogna !!!!!!
RispondiElimina