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martedì 22 giugno 2010

Casa Marinetti a Godiasco



Ci furono polemiche con la precedente amministrrazione, accusata di aver trascurato totalmente la figura del poeta Filippo Tommaso Marinetti e la casa che occupò in Godiasco.

Ora l'amministrazione è cambiata ed abbiamo un sindaco, la professoressa Anna Corbi, di solida cultura umanistica.

Sarebbe bello se ella si distinguesse dai predecessori nel valorizzare la figura del Marinetti, intanto nel rendere riconoscibile con targhe, cartelli o quant'altro la casa da lui abitata.

Sarebbe opportuno anche cercare di recuperare materiale e testimonianze sulla figura umana ed artistica, magari ospitando il tutto nel disadorno e povero museo in Godiasco, nell'attesa della realizzazione di una sede espositiva più degna in palazzo Pedemonti Malaspina.

Vedi libro del prof Virginio Giacomo Bono "Le vestali del futurismo" EDO Edizioni Oltrepò 1991 e MAR Museo Arte Moderna e contemporanea di Trento e Rovereto - Fondo Sorelle Angelini

4 commenti:

  1. Ma quante perle culturali ci ha nascosto sino a oggi Godiasco.Il palazzo Pedemonti Malaspina,
    la casa dove abitò il poeta Tommaso Marinetti,la bocciofila,il parco Montale,dal nostro Sorrentino
    ci aspettiamo in futuro altre interessanti rivelazioni.Noi poveri ignoranti di paese,siamo preoccupati invece di cose più materiali
    ,ma vedo che si vuole spostare l'attenzione altrove.

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  2. Se lei si autodefinisce ignorante, non sarò certo io a contraddirla.

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  3. ..noi,poveri ignoranti quando non conosciamo,ci documentiamo.Leggo perciò e quì riporto integralmente da Wilkipedia al punto 9 del Manifesto del Futurismo pubblicato sul Le Figarò
    del 20 Febbraio 1909.....

    9)Noi vogliamo glorificare la guerra,sola igiene
    al mondo,il militarismo,il patriottismo,il ge-
    -sto distruttore dei libertari,le belle idee
    per cui si muore e il disprezzo della donna.

    Non male vero? Poi...

    Tutti sanno che i Vermicelli bucati di Napoli detti anche Perciatelli nella cucina Napoletana occupano un posto speciale.Bene nel
    1920 i Napoletani li usarono per bersagliare Marinetti il famoso scrittore futurista che all'insegna della modernità voleva eliminare la pasta dalla tavola degli Italiani.

    Potrei continuare,ma per farla breve,non perdiamoci il sonno se con una semplice targa
    commemorativa sulla casa che abitò l'Amministrazione Comunale chiudesse il discorso.

    Io,se fossi in Lei caro Sorrentino,la chiuderei lì la faccenda Marinetti e mi riterrei soddisfatto.

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