Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


mercoledì 26 agosto 2009

A chi rivolgersi ...

Capita spesso nel nostro paese di vedere situazioni anomale: lavori in cantieri svolti con carenza di osservanza delle norme di sicurezza, buche nelle strade, auto mal parcheggiate (anche di fronte a passi carrai), atti di vandalismo ecc. Purtroppo il nostro commune, per le note carenze di danaro, opera con una forte sotto organico di vigili e quindi spesso le situazioni anomale non vengono rilevate.
Qua subentra la partecipazione dei cittadini che possono attivarsi per segnalare, appunto ai vigili, le situazioni che ritengono opportuno far rilevare.
I nostri vigili, appena inizia il loro turno di lavoro, accendono un telefono cellulare di servizio: il numero è 3381034561 mentre quello dell'ufficio è 0383.941431
Io ho avuto più di una occasione per sperimentare la loro disponibilità, basta interessarli al problema. Diamo loro una mano per svolgere al meglio il loro lavoro.

lunedì 17 agosto 2009

Solo la Juventus a Salice .... !



Torno brevemente sull'argomento "Juventus a Salice". Disperati ebbe a scrivere sul suo giornale che ad Auronzo di Cadore stanno ospitando il ritiro della Lazio con generale soddisfazione di tutti gli operatori turistici. Implicitamente stava dando di "ingrati" a tutti coloro che avevano criticato "l'avventura Juventus". Sull'argomento ho già svolto abbondanti considerazioni, ma ora me ne preme un'altra che forse avrebbe dovuto fare, prima di me, Disperati. Se l'avesse fatta, probabilmente il suo articolo sarebbe restato nella penna. Ho semplicemente telefonato ad Auronzo dove ho parlato con un operatore economico (e consigliere comunale) per farmi dire a quali condizioni la Lazio sia andata a fare il suo ritiro. Mi è stato detto che, fra "ingaggio" alla squadra e spese di adeguamento di taluni impianti sportivi, tenendo conto di ogni spesa, diretta ed indiretta, sia arrivava a poco meno di 250.000 euro l'anno. Tali spese sono state sostenute integraòlmente dal comune che sarebbe molto ricco (ha depositi bancari per circa 4,2 milioni di euro) per le spese di urbanizzaziione introitate e per i pedaggi che riscuote (1,2 milioni annui) su alcune strade di montagna: là il comune ha depositi, qua ha debiti per circa 5 milioni di euro.
Mi sembra che lo scenario sia totalmente diverso e non consenta quindi, non me ne voglia Disperati, alcun confronto. Da noi, con la società Terme di Salice SpA già in crisi di liquidità, con bilanci in forte perdita (fino al 2005) ed il comune assai indebitato, l'affare Juve fu definito sballato, e sballato resta.

martedì 11 agosto 2009

Alcuni commenti ricevuti


Riporto un commento ricevuto. Quella che illustra il lettore è una esigenza veramente sentita dai proprietari di animali, specialmente cani. Credo che il nostro amico faccia bene a parlare di queste cose, ma purtroppo penso che la sensibilità delle persone (e gli amministratori pubblici sono "espressione" di chi li elegge) sia ancora lontana da tali tematiche. E' comunque giusto iniziare a parlarne, pian piano le cose maturano.

Ecco il commento ricevuto:

Anonimo ha detto...

Approvo totalmente e senza riserve la proposta di chiedere a più operatori turistici la possibilità di portarsi al seguito durante le vacanze i propri animali.Ma.. c'è un ma....tra Salice Terme e Rivanazzano Terme almenno due-tre volte all'anno,più naturalmente la notte dell'ultimo giorno dell'anno,si organizzano,con i denari di tutta la popolazione feste ed eventi con i Fuochi Artificiali che terrorizzano e spaventano a morte tutti gli animali domestici e selvatici.Per loro è un incubo,io lo vivo questo dramma con i miei due animali,e temo che una vola o l'altra ad uno dei due venga un'infarto.
Per quale motivo,mi chiedo,per il piacere di alcuni,gli altri devono subire questi disagi ?
Per cui,chiedo ai due Sindaci sopracitati di abolire questa usanza inutile,dannosa e se mi è permesso superata.Oltre tutto siamo circondati da boschi e vegetazione,vi immaginate se per colpa dei fuochi qualche cosa si incendiasse ?
E poi in periodi di austerità come quello che stiamo attraversando,un pò di sana economia per il superfluo e più attenzione per ciò che serve veramente al paese non sarebbe male,sicuramente sarebbe apprrezzato dai molti che non sopportano i fuochi Pirotecnici .
Saluti a tutti
11 agosto 2009 8.05

e ancora due altri commenti, di cui il secondo "piuttosto sanguigno" ...

Es ha detto...
Concordo pienamente con la proposta di Anonimo. E' vero che i fuochi d'artificio spaventano o ocmunque danno fastidio ai cani, il cui udito è particolarmente sensibile. E' altrettanto vero che in molti a Salice siamo affezionati padroni di cani, che ci fanno compagnia nei giardini e nelle case. Sarebbe veramente una buona cosa pensare anche a noi (umani e animali) da parte degli amministratori. Personalemente (e non sono la sola, deduco da discorsi comuni)trovo molto antiquato il costume dei fuochi d'artificio per completare un giorno di festa. Erano sorprendenti in anni (anche da poco) passati; oggi lo stupore per le manifestazioni costruite per il divertimento pubblico è così frequentemente sollecitato e variato, che i fuochi riempiono solo una mezz'oretta di rassegnata sopportazione.
12 agosto 2009 10.05

Anonimo ha detto...
"...solo una mezzoretta di rassegnata sopportazione" dice anonimo.Solo una mezzoretta.. su 365 giorni. Invece noi umani dobbiamo sopportare voi "umani e animali" che per 365 giorni fate "scagazzare" nei prati dove giocano i nostri figli (umani) o nei marciapiedi(dove noi distratti li pestiamo)....Chissa se almeno porta fortuna.....EGOISTI!!!!!INDIVIDUALISTI!!!!DISUMANI!!! continuate a dare bocconcini prelibati ai vostri cani...e che gli altri (umani) muoiano pure di fame... MA FATECI IL PIACERE...
12 agosto 2009 20.19

venerdì 7 agosto 2009

Un commento ....

Riporto ...

Es ha detto...
approvo totalmente la proposta e penso che molti altri, come me, la trovino "necessaria" per rendere interessante Salice a categorie di persone diverse da quelle che amano solo le disco che fanno musica fino alle tre di notte, sopra decibel sopportabili. Come si può pensare ad un turismo termale (e perciò anche di quiete, almeno dopo una certa ora)se ormai sembra di stare nella notturna "rimini", dove credo le disco non siano in mezzo agli hotel e ai residenti.
7 agosto 2009 19.01

Marketing ospitalità in valle Staffora



Ritengo che sarebbe una importante azione di marketing per tutto il settore della ospitalità in valle Staffora quella di accettare animali (cani in particolare) in tutti glii alberghi, ristoranti, agriturismi, campeggi ecc.
Per i possessori di animali domestici è diventata una impresa molto difficile muoversi con i loro beniamini al seguito: si tratterebbe di pubblicizzare TUTTA LA VALLATA come meta preferenziale per chi ha il problema. Questo servirebbe a guadagnare quote di mercato attingendo anche sul mercato estero dove sono frequenti, ancor più che da noi, i possessori di cani e gatti che desiderano portarli con sè in vacanza. Non ritengo che sia particolarmente oneroso per l'operatore attrezzarsi. L'iniziativa sarebbe tanto più valida, quanto più adottata a tappeto.
Della cosa potrebbero farsi carico le varie associazioni di operatori turistici che operano sul territorio.
Esistono diversi siti internet dove vengono pubblicizzati coloro che accettano animali nelle loro strutture, a seguire una selezione:
http://www.iopossoentrare.it/
http://www.prontofido.net/index.asp?action=07
http://www.tuttocani.it/hotel.htm
http://www.vacans.com/it/italia/prenotazione/alberghi/cani-gatti-ammessi.aspx
http://www.superdossier.com/adatti_per_chi_ha_il_cane/
http://www.turistia4zampe.it/ curato da Ministero del Lavoro, Assoturismo, Federturismo ecc
Riconosco che la lista della professoressa Corbi era l'unica che citasse nel suo programma la tutela degli animali: spero quindi che la nuova amministrazione sia veramente sensibile al tema e contribuisca, con i fatti, a cercare di adottare questa iniziativa.

giovedì 6 agosto 2009

Tappo a chi ?



Una bella iniziativa quella del riciclo del sughero.
Sarebbe bello se aderissero alla iniziativa tutti gli operatori economici di Salice Godiasco: sarebbe un atto di generosità e di impegno ecologico che non mancherebbe di dare risalto al nostro paese. Potrebbe anche dare un senso alla quercia da sughero piantata nella rotonda davanti al Gulliver di Godiasco: una pianta assolutamente non propria alla nostra zona troverebbe un motivo alla sua presenza.
Dal sito internet www.tappoachi.it
Tappo a chi? è il progetto promosso dal consorzio Rilegno (www.rilegno.org) per raccogliere e riciclare i tappi di sughero.
Il progetto è partito in occasione di Cantine Aperte (31 maggio 2009) coinvolgendo le cantine di cinque regioni italiane aderenti al Movimento Turismo del Vino (www.movimentoturismovino.it): Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto ed Emilia Romagna.
L’obiettivo è quello di estendere il progetto di raccolta e riciclo anche alle altre regioni del Movimento Turismo del Vino e coinvolgere anche altri partner (associazioni onlus, aziende, enoteche, ristoranti, etc…) per coprire così tutto il territorio nazionale.
I proventi ricavati dalla raccolta dei tappi di sughero attraverso il progetto Tappo a chi? verranno devoluti per il finanziamento di iniziative con finalità sociale individuate in collaborazione con i partner del progetto.

martedì 4 agosto 2009

A proposito di Juventus a Salice ...




Leggo nell'articolo di fondo del direttore de Il Periodico, l'amico Disperati, una rievocazione nostalgica delle due presenze a Salice della Juventus. Ci spiega che gli operatori economici di Auronzo di Cadore brindano alla presenza della squadra laziale in ritiro, fatto che comporterebbe un ottimo ritorno in termini di turismo. Ebbene, io fui tra quelli che criticarono l'avventura Juventus e ne spiegherò, nuovamente, le motivazioni. Nulla naturalmente contro la "vecchia signora", ma molto contro le condizioni che strappò per venire a Salice. Vale la pena ricordare che essa ottenne un milione di euro (due miliardi di vecchi lire, come direbbe Berogno) oltre al mantenimento, per quasi uun mese, di qualche decina di persone (in altro post i dati esatti), oltre ad aver causato ingenti lavori allo stadio comunale e la realizzazione di 17 camere da letto presso il Diviani, da allora non più utilizzatee. Di dette spese (per il primo anno quasi 2 milioni di euro complessivamente) si sono fatti carico in molti, dal nostro comune, a quello di Voghera (50.000 euro), la CMOP, diverse aziende (fra cui le cantine La Versa con 100.000), la Provincia e la (allora) nostra società Terme di Salice. In particolare per questa la spesa, circa 400.000 euro se ben ricordo, causà quell'aggravarsi della ceisi di liquidità che la portò sull'orlo del fallimento e che diede il pretesto agli acquirenti privati di ribassare, di dimezzare il prezzo pagato. Che la venuta della Juventus a Salice abbia portato una notevole visibilità è indubbio, come non c'è minimamente da dubitare che il ritorno economico per tutti gli operatori (anche se a pagare furono praticamente solo le Terme) fu assai modesto. Moltitudini di persone frequentarono Salice in quei giorni, ma tutti ricordiamo come la maggioranza arrivasse la mattina, pranzasse al sacco (non sempre raccogliendo lattine e cartacce) e se ne andasse la sera. Facciamo un piccolo e banale calcolo: per ientrare di una spesa di 1,5 milioni di euro, avremmo avuto bisogno di ben 30.000 persone che lasciavano in Salice 50 euro cadauno. Follia. Follia denunciata, se non ricordo male, anche da Pier Liberali, allora addetto marketing della società terme che, in una intervista a Il Corriere della Sera, ebbe a dire che l'iniziativa fu voluta, e a quelle condizioni economiche, da Berogno sindaco e avallate (non risulta essersi pubblicamente opposto) da Maurizio Somensini amministratore unico. Nello stesso articolo lo stesso (allora) sindaco Deantoni si scagliava contro l'iniziativa additandola come una delle cause dello sfascio delle Terme e ventilando la presenza, per l'amministratoree unico Somensini, di pesanti responsabilità (non certo propedeutiche ad una attività di allenatore). Per completezza di informazione, inviterei comunque l'amico Disperati a dirci a quali condizioni economiche la Juventus è andata ad Auronzo. Penso che sia estremamente difficile che siano riusciti a spuntare un trattamento faraonico come quello ricevuto a Salice.
Ciò detto, mi sembra che la presa di posizione di Disperati sia un tantino fuori luogo, dettata probabilmente da un ricordo appannato delle vicende passate e dal presente dispiacere di vedere la nostra Salice deperire giornalmente. Non basta infatti un mercatino settimanale, pur valido, e tre locali "di tendenza" a far vivere la nostra cittadina. La cartina di tornasole sono le presenze negli albergi, ovvero dei veri villeggianti, quelli che qua dormono, mangiano, desiderano divertirsi, passeggiare, vedere, rilassarsi. Fintanto che il tasso di occupazione degli alberghi oscilla intorno al 25/35% non andremo molto lonatno ...

Per maggior chiarezza riporto l'articolo de Il Corriere ......

Da “Il Corriere della Sera” del 28 luglio 2005

PAVIA Le accuse del sindaco di Godiasco, maggiore azionista delle Terme, costretto a vendere ai privati il 20% della società
“La Juve a Salice? Un accordo scellerato”

Inchiesta dopo la rottura anticipata del contratto. “Gestione da tifosi, non da amministratori”
SALICE TERME (Pavia) – Portare la Juventus a Salice è stata una follia. Un accordo commerciale scellerato che ha colorato di rosso il bilancio delle Terme, costringendo il Comune di Godiasco a privatizzare l’azienda per sanare i debiti”. A 24 ore dall’addio della Juventus, le polemiche sul ritiro bianconero faticano a placarsi tanto che anche il sindaco di Godiasco, Angelo Deantoni (azionista di riferimento dell’azienda termale), dopo mesi di silenzio ha deciso di dire la sua. Sottolinea Deantoni “l’accordo firmato dai precedenti amministratori dell’ente termale, che fino ad un anno fa era una società pubblica, impegnava il 50% delle risorse di bilancio per pagare il ritiro”. Le Terme negli ultimi due anni hanno accumulato debiti pari al 90% del fatturato e l’ultimo bilancio, quello su cui pesa il conto bianconero, è stato chiuso con un passivo di circa 3,5 milioni di euro. Continua il sindaco: “il comune nelle scorse settimane ha avviato un’inchiesta interna per verificare eventuali responsabilità dell’amministratore unico Maurizio Somensini. Vogliamo capire se l’operazione è stata gestita con la dovuta oculatezza, facendo i conti con il bilancio e le casse vuote dell’azienda”.
Come dire che Salice Terme non poteva più permettersi di ospitare la Juventus né di garantire, per l’intera durata del contratto in scadenza nel 2008, la copertura economica dei costi per il ritiro bianconero. Alle accuse del sindaco di Godiasco risponde l’ex direttore commerciale delle Terme, Pier Liberali che con Luca Bottega, figlio del dirigente juventino e manager delle Terme con delega all’organizzazione degli eventi, aveva stilato l’accordo con i bianconeri. “Il rapporto con la Juve era nato come un semplice scambio merce a costo zero – ricorda Liberali – i giocatori facevano cure gratis e Salice usufruiva di uno spazio pubblicitario allo stadio Delle Alpi. Quando i bianconeri lasciarono il ritiro di Chatillon, l’azionista di riferimento, all’epoca l’ex sindaco Elio Berogno, diede il suo benestare all’operazione”. Ma un milione di euro chiesti dai bianconeri non erano un’enormità rispetto alle possibilità delle Terme? “Berogno, da juventino doc, pur di vedere i suoi beniamini sul campo di casa – affonda il colpo l’ex direttore – non solo non ha contrattato il prezzo, ma si era impegnato personalmente a reperire i fondi che mancavano”. L’operazione Juventus quindi, faceva conto su un aiuto pubblico di 775.000 euro stanziati dagli enti della provincia. “Quei soldi – ricorda Liberali – non si sono mai visti. Solo Salice ha onorato il contratto pagando la quota di 225.000 euro”. In mancanza di liquidità, il debito delle terme nei confronti della Juventus quest’anno è stato ripianato dalla Camuzzi International che si è impegnata a pagare anche il secondo anno di ritiro. Due milioni di euro versati nelle tasche bianconere. “In questi giorni stiamo procedendo ad una ricognizione contabile – fanno sapere dalla Camuzzi – per ora abbiamo pagato i debiti e non escludiamo di studiare nuove forme di collaborazione con la Juve. L’idea è quella di mantenere a Salice il settore giovanile con costi più abbordabili”. Una spinta a continuare la collaborazione con il club piemontese arriva anche dal presidente della Provincia, Silvio Beretta: “Pavia ha perso una buona opportunità. Due anni di lavoro non possono essere gettati al vento e per questo servirà mantenere i rapporti con la Juve che ha portato a Salice oltre 120.000 persone in 15 giorni. Ma la Provincia per adesso resta alla finestra aspettando i nuovi sviluppi”.
Giuseppe Spatola

lunedì 3 agosto 2009

Notiziario del GAL

Raccomando nuovamente la lettura del notiziario del GAL, sempre interessante. E' possibile iscriversi alla mailing list per riceverlo regolarmente nella propria casella postale.
http://www.gal-oltrepo.it/gal.php?page=MailingList.ViewIssue&ID=79

Per il parco di Salice ....

Vedremo i risultati: un accordo fra comune, provincia e regione con l'intervento finanziario della Fondazione Cariplo dovrebbe avere la capacità di generare una rinascita del nostro parco: troppo ottimista ?
A seguire il testo del comunicato della Provincia di Pavia:

http://www.provincia.pv.it/provinciapvRepository/00001/publicDocuments/06742_02_it.pdf

resta tuttavia la curiosità di che fine abbia fatto il contributo di ben 500.000 euro deliberato dalla Fondazione alla Comunità Montana Oltrepò Pavese (presidente Elio Berogno) per ripristinare il nostro parco. All'indomani della delibera della Fondazione chiesi spiegazioni durante un consiglio della CMOP, direttamente al presidente. Attribuì la responsabilità della perdita paventata del contributo alle inefficienze della società Terme di Salice.
Adesso sembra che la erogazione della Fondazione sarà di soli 50.000 euro: chi ringraziare per i 450.000 euro "persi"?
Comunità Montana Oltrepò Pavese (Varzi PV) per
interventi di recupero e conservazione del Parco
delle Terme di Salice, contributo di 500.000,00
euro;

A seguire il documento della Fondazione (da cui sono tratte le parole precedenti) dove, a pagina 41, si parla del contributo.
http://www.fondazionecariplo.it/portal/upload/ent3/1/testo%20bilancio2006.pdf

Già nel giugno 2008 si scriveva ....

La Provincia scriveva ------
5-06-08, 26 Cronaca
Il polmone verde di Salice è malato
SALICE. Sugli opuscoli del Consorzio Terme di Lombardia, Salice significa cure termali nel verde. Ma quei 20 ettari di verde, oggi, sono solo un’ipotesi.
I frequentatori abituali del parco, di proprietà di Terme di Salice ma pubblico per tradizione, sono in allarme: in gioco c’è uno dei pochi polmoni d’Oltrepo. Sul capitolo il municipio sembra latitante, specie da quando nel 2005 le quote di maggioranza dello stabilimento termale pubblico vennero privatizzate, all’indomani dell’emersione di una maxi crisi di liquidità. Oggi nessuno fa pressing sul Comune, comunque in consiglio d’amministrazione come socio minoritario, bussano tutti alla porta di chi ha rilevato le Terme. I nuovi azionisti privati, il gruppo Camuzzi di Ruggero Jannuzzelli prima (presidente Giovanni Azzaretti) e il gruppo Afin della famiglia Fabiani oggi (presidente Fabrizio Longa), trattandosi di milioni di euro d’investimento hanno scelto di procedere per gradi. Prima si è pensato alla ristrutturazione e poi al riassetto di uno stabilimento i cui conti erano in passivo. A quei 20 ettari di parco invece, a quella selva di piante ad alto fusto, a quel percorso salute oggi malaticcio nessuno sembra ancora pensare. Se il parco è malato, serve un esperto per tentare una cura. Malanni verdi. Pietro Cavagna, docente di Scienze e ricercatore del Gallini di Voghera, fa la sua diagnosi: «L’ultima piantumazione è stata fatta pensando a risultati a breve termine. Si è cioè intervenuti mettendo un albero a ridosso dell’altro. Per qualche anno è andato tutto bene, poi man mano che le piante crescevano, per dirla con parole semplici, si sono soffocate l’una con l’altra». Un decorso agevolato dall’incuria. «Forse intervenendo anno per anno si sarebbe potuto preservare l’investimento iniziale - commenta il docente -, adesso recuperare tutte le piante credo sarebbe troppo costoso e in qualche caso addirittura impossibile». L’esperto conferma che molti di quegli alberi sono pazienti gravi: «Bisogna concentrarsi sugli esemplari di maggior pregio, curare quelli meno compromessi e stendere un piano di sfoltimento mirato». A devastare l’ecosistema del parco di Salice è stato comunque anche il clima: «Il disseccamento da aridità estiva è un autentico flagello per le conifere, specie per le sequoie». Anche i pini, in Oltrepo, non sono più sempreverdi: «Hanno grossi problemi per la mutazione climatica e perché, non essendo autoctoni, risentono di un habitat che non è il loro. Discorso diverso vale per i cedri dell’Himalaya, una specie molto resistente che si è adattata». Secondo Cavagna, nel ridisegnare il verde del parco di Salice, bisognerebbe partire dalle piante monumentali: «Nella zona del paddock dei cavalli ci sono roverelle da salvare assolutamente, per la loro bellezza e il valore storico». Cure, subito. E intanto il Comune di Godiasco, che delle Terme è socio di minoranza, sta costruendo una fontana nel centro di Salice per un impegno di spesa pari a circa 340 mila euro (parte della somma servirà per un piccolo make up di piazza Marconi). Si promette che la Regione cofinanzierà il piano. «Se i soldi c’erano perché non partire dal curare lo storico parco delle Terme ottenendo in cambio, dal socio privato, la garanzia della sua apertura al pubblico?». Passeggiando per Salice si respira aria di pessimismo: insieme all’intensità del verde del parco è calato anche il giro d’affari dei negozi del centro. Si fatica. Le cartoline di trent’anni fa sono ricordi sbiaditi. Eppure, tornando ancora più indietro, nel parco di Salice hanno passeggiato illustri ospiti come Marinetti (il padre del Futurismo) e la poetessa Ada Negri, cui è stata intitolata anche una quercia. Fra gli amici di Salice anche il campione Fausto Coppi e tanti fantini di caratura internazionale: chi non ricorda il parco trasformato in set per i più grandi concorsi ippici? Frammenti di un passato che si chiede alla politica di far tornare presente. Emanuele Bottiroli

Il tempo passa, ma i problemi restano.

domenica 2 agosto 2009

L'allenatore nel pallone

La forza di una grande squadra.
L'esperienza, la tattica e la costanza di un grande allenatore.

sabato 1 agosto 2009

Ancora sul parco di Salice ...

Oggi una lettera al direttore de La Provincia .....
BENE DA TUTELARE Il parco di Salice è un tesoro per tutti
Un plauso alla Provincia Pavese per l’articolo sul parco di Salice e quindi sulla sacrosanta verità scritta. Ma mi chiedo: l’amministrazione comunale o non ha gli occhi per vedere o non ha le orecchie per sentire le lamentele della gente. Questo patrimonio di verde è da tutelare per il bene nostro e dei nostri nipoti, gli amministratori si attivino per far sì che ciò avvenga.
Lettera firmata, Voghera

....... fin qua la lettera, evidentemente scritta da un lettore che conosce poco la realtà delle cose, che ignora che il parco appartiere alla Terme di Salice SpA di cui il comune deteniene il 47% del capitale. Probabilmente questo lettore non conosce neppure le vicende dolorose che la società ha affrontato, ferita a morte dalla gestione scriteriata di una amministrazione (in cui il vice sindaco era amministratore unico della società, tal Maurizio Somensini). Ora la parte "visibile" dello sfascio è il parco, con qualche decina di alberi e cespugli secchi, ma se il parco piange, il resto non ride. Siamo in attesa ormai da moltissimi mesi della attuazione di un piano di sviluppo presentato dai nuovi soci privati, divenuti di maggioranza nell'ormai lontano novembre 2007. Per ora non si è ancora visto nulla e l'attesa fa nascere chiacchiere fra le più strane ed incontrollate. L'ultima sentita riguarderebbe l'intenzione di utilizzare i "famosi" 12.500 metri di slp sciaguratamente approvati dalla amministrazione in carica nel 1999 (Berogno sindaco e Somensini vice) per edificare villette e/o miniappartamenti nel parco. Ovviamente questo comporterebbe una grossa difficoltà per i vincoli che gravano sul parco, e per l'opposizione della popolazione ma .... ci piacerebbe sapere dalla nuova sindaco Corbi quale sarebbe il suo orientamento in questa disgraziata ipotesi: in qualità di (ex) consigliera di amministrazione della società termale dovrebbe sapere qualcosa dell'argomento.