Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


venerdì 30 gennaio 2009

Corsi di PAVIASVILUPPO

PAVIA SVILUPPO corso Strada Nuova 47D PV Tel 0382 393235 Organizza dei corsi gratuiti di una giornata destinati a aspiranti imprenditori su tematiche riguardanti il web: posta elettronica ed email marketing - i motori di ricerca a supporto dell'impresa - crea la tua vetrina sul web - office intermedio.
Ritengo che sia una importante iniziativa per le imprese in via di costituzione e per un aggiornamento di quelle già costituite.
Questa ed altre numerose iniziative a vari livelli sono reperibili sul bollettino del GAL OLTREPO' vedi ==>
http://www.gal-oltrepo.it/gal.php?page=MailingList.ViewIssue&ID=69

mercoledì 28 gennaio 2009

Non han fatto nulla, solo danni

Verba volant, scripra manent.
Riporto una intervista all'ancora per poco sindaco rilasciata oltre tre anni or sono.
Di tutto ciò che promette non ha realizzato nulla, solo la fontana che non riesce neppure a reggersi intera senza i sostegni (ma qualcuno pagherà per la progettazione e/o realizzazione sballata?)

MERCOLEDÌ, 02 NOVEMBRE 2005 Pagina 23 - cronaca
«Così rilanceremo il centro di Salice Terme»
Il sindaco Deantoni presenta il piano triennale di lavori
GODIASCO. Riqualifica del centro di Salice Terme, asfaltatura delle strade, recupero dell’edificio scolastico di San Giovanni e ampliamento dei cimiteri. Sono solo alcune delle opere pubbliche che l’amministrazione comunale intende avviare nei prossimi tre anni. «Un piano - spiega il sindaco Angelo Deantoni - che prende in considerazione solo gli interventi che superano i 100 mila euro. Ma sono previste anche altre opere a costi inferiori. Tra i progetti principali, c’è la riqualifica del centro di Salice Terme con interventi sul verde pubblico, sui rifiuti, la realizzazione di isole ecologiche e la realizzazione di una fontana nel centro del paese. Gli interventi verranno effettuati su tutto il territorio comunale. Nella frazione di San Giovanni Piumesana abbiamo in programma il recupero dell’ex scuola. La scuola attualmente non è agibile, per cui si provvederà ad una manutenzione generale. A Godiasco intendiamo recuperare le due piazze, la piazza del Mercato e la piazza della Fiera: da tempo necessitano di una riqualifica. Un altro aspetto importante - prosegue il sindaco di Godiasco - riguarderà l’utilizzo dell’ex edificio scolastico del capoluogo». (a.d.)

Salone ENERGETHICA a Genova 5/7 marzo 09

4° Salone dell'energia rinnovabile e sostenibile
05-07 Marzo 2009 Genova - Italia
nel 2008: 308 espositori 12.847 visitatori su 12000mq


PRESENTAZIONE
energethica - 4 ° Salone dell'energia rinnovabile e sostenibile dal 05-07 Marzo 2009 a Genova

L'energia è alla base di ogni sviluppo socio-economico e la sua disponibilità è riconosciuto fattore essenziale di crescita. Se si vuole però mirare ad uno sviluppo sostenibile, anche la produzione dell'energia che permette tale sviluppo deve seguire il concetto della sostenibilità e cioè provocare meno danno possibile con il minor spreco di risorse possibile.

3a edizione 2008:
308 espositori
13.847 visitatori
12000 mq

L' 87% dell'energia attualmente consumata in Italia è prodotto dal petrolio.
Solo il 2,6% è prodotto con fonti rinnovabili; l'Italia importa l'84,6% dell'energia di cui ha bisogno.
la produzione dell'energia è responsabile del 35% delle emissioni di anidride carbonica.
il "Libro Bianco" della CE costringe la pubblica amministrazione a mirare a soluzioni concrete per promuovere l'impiego di energia da fonti rinnovabile.
Responsabilità per le emissioni di Anidride Carbonica:

Trasformazione energetica: 35%
Trasporti: 28%
Industria e costruzione: 18%
Altri: 19%

Tutto ciò significa che l'Italia ha un particolare bisogno di impianti di piccola e grande taglia in grado di utilizzare le proprie risorse rinnovabili per ridurre i costi di importazione, la dipendenza ivi collegata e l'impatto ambientale. Inoltre, i privati sono sempre più sensibili al tema e le sovvenzioni statali rendono accessibile gli investimenti necessari.
In Italia, ed in particolar modo lungo le coste liguri, vi è una grande disponibilità di fonti rinnovabili quali Sole, Vento, Acqua con dislivello, Biomasse da Foreste e Agricoltura, Biogas dai vicini allevamenti zootecnici.
Una ricchezza naturale che aspetta le Vostre soluzioni tecnologiche. Con Genova, la mostra si propone quindi nel cuore di questo florido mercato.

Dipendenza energetica dell' Italia:
Fonti proprie: 15,40%
Importazione: 84,60%

http://www.energethica.it/index_fiera_it.htm

Visitare il Salone sarebbe una cosa molto utile per molti amministratori pubblici e non solo. Potrebbero farsi un'idea sullo stato dell'arte delle nuove tecnologie e valutare quanto possano inserirsi nella ordinaria e straordinaria attività di amministrazione. Basti pensare alla possibilità che ha l'ente pubblico di influenzare l'ambiente tramite i Piani di Governo del Territorio (PGT). Andranno i nostri attuali amministratori a Genova ? A mangiarsi un bel fritto, temo.

martedì 27 gennaio 2009

Quante ne hanno dette ! spigolature .....

Verba volant, scripta manent dice il proverbio. Forse giova andare a spigolare in ciò che è stato detto, e scritto, solo poco tempo fa. Argomento: la famosa clinica. Intervistato: l'ex direttore generale del San Matteo e presidente delle Terme di Salice SpA. I fatti dimostrano che quelle espresse erano opinioni in libertà. Nel frattempo (novembre 2007) la Camuzzi International SpA (di cui Azzaretti era o è consigliere di amministrazione) ha venduto la sua quota alla famiglia Fabiani. Nel 2008 la società Terme di Salice ha chiuso il bilancio in pareggio. Fra il 2000 ed il 2004, amministrata dal comune, perse 4 milioni di euro e si indebitò di ulteriori 3.5 milioni. Le terme non sono morte e le famiglie non sono state convocate (leggi articolo)

VENERDÌ, 16 FEBBRAIO 2007 La Provincia Pagina 26 - Nazionale di Fabrizio Guerrini
Senza clinica le Terme chiudono
Salice, Azzaretti lancia il suo messaggio "Convoco le famiglie e spiegherò tutto"

SALICE. "Lo dico chiaramente: se non dovesse nascere il centro riabilitativo, le Terme saranno costrette a chiudere. Addio Terme di Salice, addio possibilità di rilancio di tutto il territorio". Giovanni Azzaretti, presidente dell’ente termale e commissario del San Matteo, gioca d’attacco. Sta incassando polemiche durissime sul progetto di una nuova clinica al posto dell’ex grand hotel. Salice ospedalizzata, Salice depredata del suo storico parco: non si usano mezze parole tra i critici al progetto. Ragioni, torti. E tanto per gradire anche la sorpresa di un caso di legionella... "Senta, partiamo proprio dalla legionella...". Il botta e risposta su presente e futuro termale inizia così. Bene, presidente, legionella sia...
"No. Guardi legionella non è. E’ una vicenda di oltre sei mesi fa. Non riguardava le Terme. E mi sorprendo che esca adesso". Le Terme però sono chiuse per lavori.
"Allora? Chiariamoci. Le Terme sono chiuse per lavori che riguardano la distribuzione delle acque. Erano lavori che io ho richiesto e preannunciato prima ancora che venisse evocato il fantasma della legionella. Non sono i soliti interventi di abbellimento. Non si può pensare di lucidare una Ferrari se poi il motore non funziona. Abbiamo investito 500 mila euro per sistemare la vasca di decantazione e quella di stoccaggio. La prima filtra l’acqua, la seconda garantisce l’approvvigionamento. Saranno nuove di pacca e facilmente ispezionabili".
Quindi c’erano timori? "No. Andavano rifatte e basta. Comunque sia, le Terme sono super controllate. Chiediamo noi all’Asl di verificare che tutto sia a posto. Non c’è nessuno più in regola di noi".
Riaprite? "A Pasquetta e il Centro benessere dal 26 febbraio".
Parliamo della clinica, allora... "Parliamone. Sono stanco di sentire certi discorsi. E’ una grossa sfida da vincere. E’ decisiva e l’affronteremo con determinazione. Diciamolo: la società che ha rilevato le Terme, senza questo progetto sarebbe costretta prima o poi a chiudere. Terme chiuse per sempre, con quali risultati per Salice staremmo poi tutti a vedere...".
C’è chi dice, e non sarebbero pochi tra operatori commerciali e residenti, che lei vuole trasformare Salice in una sorta di paese-ospedale...
"Basta con questa chiacchiera. La clinica ospiterà malati per così dire sani. Gente con traumi e in fase di riabilitazione. Gente che può girare per il paese, farsi una pizza, prendersi l’aperitivo".
Cerca di convincere chi la vede diversamente?
"Io spiego cosa accadrà. Dopo la clinica si farà anche un nuovo grand hotel con annesso centro congressi. Tutte cose per malati?".
Altro dubbio che circola: non è che il San Matteo, che peraltro lei stesso rappresenta, sia spinto a imbarcarsi in un progetto con margini di rischio?
"Altre storie. In questo affare, il San Matteo non ci perde nulla. Anzi. Non investira mezzo euro, investirà in conoscenze e esperienza. Se le cose andranno bene parteciperà agli utili, altrimenti sarà tutto dazio dei privati".
Torniamo a Salice e al suo bel parco un po’ spelacchiato. Che fine farà?
"Premessa. Viste le polemiche, visti i danni dei teppisti, visto che c’è chi dà consigli su cosa fare della proprietà altrui, i privati volevano chiuderlo. Perchè il parco, ricordiamolo, non è del Comune. E’ privato. Io mi sono battuto per tenerlo aperto a tutti. Lo rimetteremo a posto".
Come? "Da cima a fondo. Via le piante malate. Nuove aree verdi. Un sistema di irrigazione che raccoglierà sottoterra l’acqua piovana. Di certo cambieremo le regole. Non si potrà entrare e fare quello che si vuole come accade oggi".
Crede così di aver convinto tutti? "Io non credo nulla. Farò di più, invece. Convocheremo tutti i capifamiglia di Salice per un’assemblea pubblica in cui spiegheremo cosa vogliamo fare del Parco e come sarà realmente realizzata questa benedetta clinica, osteggiata per motivi che non comprendo del tutto. O forse li comprendo, ma è meglio adesso che la gente sappia davvero come stanno le cose".
Cosa dirà alla fine? "Dirò che tutto questo piano è l’unica possibilità concreta e storica per aiutare Salice. Ha visto cosa è Salice con le Terme chiuse? Ci faccia un giro adesso e poi mi venga a dire".

Ci siamo !

Dopo una vacanza di un paio di mesi, siamo tornati a scrivere.

Ne approfittiamo per ricordare che fra pohi mesi, i primi di giugno, ci saranno le elezioni amministrative nel nostro comune.

Noi ci saremo.

Abbiamo naturalmente bisogno di aiuto da ognuno, aiuto in termini di disponibilità, di idee, di impegno.

Non è ancora dato sapere, nella miglior prassi delle oscure trattative da sottobosco politico, quali e quante saranno le liste in lizza.
Dipenderà da accordi e spartizioni, dagli equilibri che i vari "potenti" adotteranno, ovviamente sopra la testa dei cittadini di cui dichiarano di voler fare l'interesse.

Noi non abbiamo da accordarci con nessun potentato, nè partito.

Saremo soli, noi e chi accetterà di essere coinvolto e di darci il voto: con le nostre idee, i nostri sogni di un paese migliore, ben amministrato e vivibile.

Per questo siamo aperti a tutti, a tutti coloro che non hanno interessi personali da tutelare nè potenti da omaggiare, a coloro che amano il proprio paese e soffrono di vederlo avviluppato in una pluriennale decadenza, a coloro che desiderano partecipare alla realizzazione di un sogno: un paese in cui sia bello vivere !

A presto

Alberto & Co.

lunedì 26 gennaio 2009

Bando regionale su efficienza energetica

Riusciranno i "soliti noti" a combinare qualcosa di concreto con questo bando ? Scommetto tre a uno ....
Regione Lombardia: stanziati 7,5 milioni di euro per l’efficienza energetica
Due bandi, che saranno pubblicati a breve, prevedono contributi per pannelli solari e miglioramenti dell’efficienza energetica per gli impianti di riscaldamento
di Ovidio Diamanti giovedì 22 gennaio 2009 22:55

La Regione Lombardia punta sull’efficienza energetica e le fonti rinnovabili. E lo fa con uno stanziamento di 7 milioni e mezzo di euro che saranno assegnati con due bandi di prossima pubblicazione sul Burl (lunedì 26 gennaio). I contributi riguardano l’installazione di pannelli solari e il miglioramento dell’efficienza energetica per gli impianti di riscaldamento.
Il primo bando riguarda l'installazione di pannelli solari in scuole materne, elementari e medie, pubbliche e paritarie. A disposizione ci sono complessivamente 4,3 milioni. La potenza installata non deve essere inferiore a 5 chilowatt. Il contributo, a fondo perduto, copre il 30% del costo dell'installazione. E' previsto, inoltre, un fondo per le opere edili e per l'applicazione del display informativo.
Il secondo bando è relativo all'installazione di sistemi di contabilizzazione della quantità di calore consumata in impianti termici centralizzati e a sistemi di termoregolazione, sia per edifici residenziali privati che pubblici. Il finanziamento complessivo è di oltre 3,2 milioni euro.
I bandi, disponibili dalla pubblicazione sul Burl, si possono scaricare anche dal sito internet della Regione Lombardia, www.regione.lombardia.it mentre le domande devono essere trasmesse a Regione Lombardia, Direzione generale Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo Sostenibile (via Pola 12/14 - 20124 Milano) oppure in una delle Sedi Territoriali della Regione Lombardia alle quali ci si può rivolgere anche per informazioni.

Comunicato stampa della Regione Lombardia

Agevolazioni per acquisto auto

Lombardia: fino a 4000 Euro per cambiare la vecchia macchina
Rilanciato il bando 2008, con alcune modifiche sostanziali: cresciuti i contributi, alzato il tetto di reddito per la presentazione della domanda e semplificate le procedure di acquisizione dell'incentivo
mercoledì 21 gennaio 2009 09:20

Regione Lombardia ha deciso di rinnovare e rilanciare il bando attivato nel settembre 2007 con cui sono stati stanziati 25 milioni di euro a favore delle fasce più deboli, con contributi per la sostituzione delle auto inquinanti e la trasformazione dei vecchi motori.
Le novità principali riguardano l'aumento dell'incentivo (quello
per l'acquisto passa da 2.000 a 3.000 euro e da 3.000 a 4.000
euro a seconda delle caratteristiche del mezzo), l'innalzamento
del tetto di reddito per la presentazione della domanda e
l'ulteriore semplificazione delle procedure di acquisizione
dell'incentivo stesso.
Scopo delle modifiche, approvate dalla Giunta regionale su
proposta dell'assessore alla Qualità dell'Ambiente, Massimo
Ponzoni, è allargare la platea dei potenziali beneficiari e dare
un aiuto più consistente a chi intende cambiare la propria
vecchia auto. Il "nuovo" bando sarà pienamente operativo entro
febbraio. "Questo provvedimento - ha spiegato il presidente della Regione
Roberto Formigoni in una conferenza stampa - dà un contributo
economico importante e allo stesso tempo permette di migliorare
la qualità dell'aria. Chiediamo ai cittadini di prendere
seriamente in considerazione questa opportunità. La Regione sta
compiendo un grande sforzo ma è necessario che tutti facciano la
propria parte". Formigoni ha ricordato le linee d'azione che Regione Lombardia
segue da diversi anni sul fronte della lotta all'inquinamento:
diffusione di una mentalità e di una cultura attenta ai valori
della compatibilità, cioè della coesistenza tra sviluppo e
esigenze ambientali; messa a disposizione di importanti misure
di incentivo; approvazione di norme avanzate su questo tema (la
legge 24/2006 in particolare); la sollecitazione a tutti i
soggetti coinvolti, in special modo i Comuni, a contribuire alle
politiche regionali, ad esempio intensificando i controlli sul
rispetto delle leggi regionali.
Dal canto suo l'assessore Ponzoni ha ribadito l'invito ai 100
Comuni con più di 15.000 abitanti a ritirare gli opacimetri, che
Regione Lombardia mette a disposizione gratuitamente, per
effettuare i controlli sui gas di scarico.
Questa la sua nuova fisionomia del bando illustrata
dall'assessore Ponzoni.
IL NUOVO BANDO - Sono previsti contributi a fondo perduto a favore di cittadini residenti nella zona critica A1 (210 Comuni
in 10 Province) per l'acquisto di un auto nuova o usata a minor
impatto, in sostituzione di una vettura più inquinante che dovrà
essere rottamata - Euro 0 benzina e diesel, Euro 1 diesel e Euro
2 diesel (categoria quest'ultima prima non prevista) - o per
l'installazione di un impianto a metano o gpl.
"Possono presentare domanda per ottenere l'incentivo - ha
spiegato POnzoni - i cittadini che hanno un reddito familiare
sotto una certa soglia, che viene alzata se c'è la presenza di
figli minori o di persone disabili: ad esempio per una persona
singola il limite di reddito è 20.000 euro (30.000 per un
disabile) che diventano 49.200 per una famiglia di quattro
persone (59.200 se c'è un disabile)". Non si terrà più conto
dunque della soglia di reddito ISEE (18.000 euro) in precedenza
considerata.
Questo il dettaglio dei contributi, tutti aumentati rispetto al
bando del settembre 2007
.

Acquisto di un'auto nuova o usata:
- 4.000 euro (prima erano 3.000) per una vettura elettrica,
ibrida, gpl, metano, bifuel (benzina/gpl, benzina/metano), di
classe Euro 3 o superiore, con cilindrata fino a 1.600 cc
- 3.000 euro (prima erano 2.000) per una vettura a benzina di
classe Euro 3 o superiore, con cilindrata fino a 1.600 cc o
bifuel (benzina/gpl, benzina/metano) con le stesse
caratteristiche, ma con impianto metano o gpl installato dopo
l'immatricolazione.

Installazione impianto gpl o metano:
- 600 euro (prima erano 400) per l'installazione sulla vettura a
benzina Euro 0 di un impianto a gpl o metano o per
l'installazione di dispositivo antiparticolato su una vettura
diesel (quando saranno perfezionate le procedure necessarie).

Cambiano e si semplificano le modalità per ottenere il
contributo. Previsto l'utilizzo di un voucher telematico
(analogamente a quanto già avviene per gli incentivi per
l'installazione di filtri antiparticolato sui mezzi
commerciali).
(nota ufficiale della Regione Lombardia)

Compostaggio rifiuti: l'amministrazione se ne scorda

Il nostro beneamato sindaco circa un anno fa deliberò una rivisitazione degli oneri a carico dei cittadini che dovevano smaltire rifiuti ingombranti e vegetali. In quella delibera invitò a segnalarsi chi desiderasse avviare il compostaggio domestico. Io mi segnalai, ma non è successo nulla. Nel frattempo, la comunità montana competente in Val Curone distribuiva gratuitamente a chi ne facesse richiesta, ed aveva orti, giardini e terreno in genere, dei compostatori: quei contenitori dove si mettono i rifiuti per fare il compost. Da noi la nostra gloriosa comunità montana, sempre guidata dal 1975 dall'inossidabile Elio Berogno, non risulta che si sia neppure posto il problema. E Deantoni, immerso nell'incommensurabile gioia di aver legato il suo nome alla fontana di Salice (e ci rideranno in tanti per tanto) si è scordato anche di questa realizzazione. Adesso stanno trattando, pare, l'acquisto di scampoli di terreno per posizionare i cassonetti a scomparsa. Vedremo quanti metri quadri acquisteranno, a quanto e da chi. Vedremo.
Nel frattempo in Val d'Aosta amministratori più affidabili .....

Aosta: compostaggio = sconti
Sconti fino al 25% sulla Tarsu per chi composta i propri rifiuti umidi. "Dobbiamo diminuire i biodegradabili conferiti in discarica"
di Sergio Capelli lunedì 26 gennaio 2009 11:33

I cittadini valdostani che stanno facendo o che faranno il compostaggio domestico potranno risparmiare fino al 25 per cento sulla tassa comunale per la raccolta dei rifiuti solidi urbani. Lo prevede una delibera della Giunta regionale che ha l'obiettivo, attraverso agevolazioni economiche, di incentivare questa pratica.
Il provvedimento, che detta le nuove regole per la gestione dei rifiuti, è frutto del lavoro dei tecnici dell'assessorato regionale territorio e ambiente. "La decisione - ha sottolineato l'assessore Manuela Zublena - va nella direzione di una riduzione del volume di rifiuti biodegradabili da conferire in discarica e premia i cittadini che, condizioni ambientali permettendo, recuperano la frazione umida per riutilizzarla come concime".
La percentuale di abbattimento dei costi della tariffa sarà determinata dalle Comunità montane che avranno cinque anni di tempo per applicare le direttive regionali. La riduzione della tariffa sarà subordinata alle verifiche della qualità del compost prodotto.
La Giunta regionale ha inoltre precisato che le tariffe non saranno aggravate dai costi operativi riferiti alla spazzatura delle aree poste al di fuori dei centri storici, residenziali e produttivi individuate dai piani regolatori comunali in virtù della particolarità del territorio di montagna.
"La deliberazione - spiega ancora Zublena - prevede anche la possibilità di non conteggiare i costi dovuti a investimenti per impianti e attività sperimentali e innovative in materia di smaltimento dei rifiuti che godono di finanziamenti pubblici o privati". L'obiettivo resta il raggiungimento entro il 31 dicembre 2009 della percentuale del 50% di raccolta differenziata e il 40% di valorizzazione. Pecentuali che dovranno passare al 60% e 50% entro la fine del 2011

giovedì 22 gennaio 2009

DONNE - Una interessante iniziativa

COMUNE DI BELGIOIOSO - CONSORZIO TERRE DEL BASSO PAVESE - SPORTELLO DONNA

DONNE E POLITICA

CORSO DI FORMAZIONE GRATUITO PER DONNE CHE SI VOGLIONO METTERE IN GIOCO

ALLE PROSSIME AMMINISTRATIVE DI GIUGNO 2009
si possono iscrivere tutte le donne interessate residenti nella provincia di Pavia

5 INCONTRI PRESSO LA SALA CONSILIARE DEL COMUNE DI BELGIOIOSO

ARGOMENTI :


LA MACCHINA AMMINISTRATIVA

COME FARLA PARTIRE

GESTIONE

BILANCI

PROGRAMMAZIONE

RAPPORTI CON LE ISTITUZIONI

COMUNICAZIONE


I percorsi formativi saranno tenuti dal dott. Scrivano,segretario comunale

presso il Comune di Belgioioso con il seguente

CALENDARIO

4 febbraio 2009 MERCOLEDI DALLE 17 ALLE 19

17 febbraio 2009 MERCOLEDI DALLE 17 ALLE 19

4 marzo 2009 MERCOLEDI DALLE 17 ALLE 19

SONO INOLTRE PREVISTI:

UN INCONTRO CON I SINDACI DEL TERRITORIO

UN INCONTRO CON GLI ASSESSORI DEL TERRITORIO

nelle seguenti giornate

18 marzo 2009 MERCOLEDI ORE 17 ,incontro con i Sindaci

25 marzo MERCOLEDI ORE 17 ,incontro con gli Assessori

Sono previsti,a conclusione del percorso, tre incontri specialistici secondo le esigenze che emergeranno dal gruppo delle partecipanti



PER INFORMAZIONI

tel. 0382 97841

0382 1752269

cell 3334021886


PER ISCRIVERSI MANDARE UNA MAIL con il proprio curriculum a

isa.maggi@tin.it

mercoledì 21 gennaio 2009

Discorso di B. OBAMA

l primo discorso del 44° presidente
BARAK OBAMA
traduzione di Fabio Galimberti
Miei cari concittadini, sono qui oggi, sopraffatto dal compito che ci attende, grato per la fiducia che mi avete accordato, memore dei sacrifici sopportati dai nostri antenati. Ringrazio il presidente Bush per i servizi resi alla nazione e per la generosità e la collaborazione che ha dimostrato nel corso di questa transizione.
Quarantaquattro americani hanno prestato il giuramento presidenziale. Il giuramento è stato pronunciate in periodi di prosperità crescente, nella placidità della pace, ma in certi casi queste parole sono risuonate nell'infuriare della tempesta, con nuvole minacciose all'orizzonte. In quei momenti, l'America è riuscita ad andare avanti non soltanto grazie all'abilità o alla lungimiranza di chi ricopriva i massimi incarichi, ma grazie al fatto che Noi, il popolo, siamo rimasti fedeli agli ideali dei nostri antenati, fedeli ai nostri documenti fondanti.
Così è stato. Così dovrà essere per questa generazione di americani.
Che siamo nel mezzo di una tempesta è qualcosa di cui siamo ben consapevoli. La nostra nazione è in guerra contro una rete molto vasta di violenza e di odio. La nostra economia è fortemente indebolita a causa dell'avidità e dell'irresponsabilità di alcune persone, ma anche a causa della nostra incapacità collettiva di prendere decisioni difficili e preparare la nazione per una nuova era. Alcuni hanno perso la casa, alcuni hanno perso il lavoro, alcune imprese sono fallite. Il nostro sistema sanitario è troppo costoso; le nostre scuole lasciano indietro troppi studenti e ogni giorno ci porta nuove prove del fatto che il nostro modo di usare l'energia rafforza i nostri avversari e mette a rischio il pianeta.
Questi sono gli indicatori della crisi, misurabili con dati e statistiche. Meno misurabile, ma non meno profondo, è il prosciugarsi della fiducia in tutto il paese, un fastidioso timore che il declino dell'America sia inevitabile e che la prossima generazione dovrà ridurre il livello delle sue ambizioni.
Oggi io vi dico che le sfide che dobbiamo affrontare sono reali. Sono gravi e sono molte. Non potranno essere affrontate facilmente in poco tempo, ma l'America che deve sapere che le affronteremo.
In questo giorno ci siamo riuniti qui perché abbiamo scelto la speranza contro la paura, l'unità d'intenti contro il conflitto e la discordia.
In questo giorno proclamiamo la fine delle meschine rimostranze e delle false promesse, delle recriminazioni e dei dogmi consunti, che per troppo tempo hanno strangolato la nostra politica.
Noi restiamo una nazione giovane, ma, nelle parole delle Scritture, è venuto il tempo di mettere da parte le cose infantili. È giunto il tempo di riaffermare il nostro spirito di sopportazione, di scegliere la nostra storia migliore, di portare avanti quel dono prezioso, quell'idea nobile, trasmessa di generazione in generazione, la promessa donataci da Dio che tutti siamo uguali, tutti siamo liberi e tutti meritiamo un'occasione per perseguire appieno la felicità.
E riaffermando la grandezza della nazione siamo consapevoli che questa grandezza non è mai qualcosa di scontato. Ce la dobbiamo guadagnare. Il nostro viaggio non è mai stato un viaggio di scorciatoie, un viaggio in cui ci si accontenta. Non è una strada per chi non ha coraggio, per chi preferisce l'ozio al lavoro o cerca soltanto i piaceri della ricchezza e della fama. Sono stati coloro che si sono presi dei rischi, coloro che hanno fatto, che hanno fabbricato cose: alcune di queste persone sono state celebrate ma più spesso si è trattato di uomini e donne sconosciuti, che con la loro fatica ci hanno portato avanti lungo questa strada lunga e frastagliata verso la prosperità e la libertà.
Per noi hanno impacchettato i loro averi e hanno solcato gli oceani alla ricerca di una nuova vita.
Per noi hanno lavorato in condizioni durissime e hanno colonizzato l'Ovest; hanno sopportato lo sferzo della frusta e hanno arato la terra dura.
Per noi hanno combattuto e sono morti, in posti come Concord e Gettysburg, la Normandia e Khe Sahn.
Questi uomini e queste donne hanno lottato e si sono sacrificati, e hanno lavorato fino a consumarsi le mani perché noi potessimo vivere una vita migliore. Vedevano l'America come qualcosa di più grande della somma delle loro ambizioni individuali, di più grande delle differenze di nascita, di ricchezza o di parte politica.
Questo è il viaggio che noi proseguiamo oggi. Siamo ancora la nazione più prospera e potente della Terra. I nostri operai non sono meno produttivi di quando è cominciata la crisi. Le nostre menti non sono meno inventive, le nostre merci e i nostri servizi non sono meno necessari oggi di quanto non fossero la settimana scorsa, il mese o l'anno scorso. Le nostre capacità sono intatte. Ma l'epoca in cui si rimane cocciutamente fermi sulle proprie posizioni, l'era della difesa di interessi ristretti, l'era del rinvio delle decisioni sgradevoli, quest'era sicuramente è passata. A partire da oggi ci dobbiamo rialzare, ci dobbiamo scuotere e dobbiamo ricominciare a ricostruire l'America.
Dovunque guardiamo, c'è lavoro da fare. La situazione economica impone di agire, con audacia e abilità, e noi agiremo, non solo per creare nuovi posti di lavoro ma per gettare nuove basi per la crescita. Costruiremo le strade e i ponti, le reti elettriche e le reti digitali che alimentano i nostri commerci e ci legano tra di noi. Restituiremo alla scienza il posto che le compete, e sfrutteremo le meraviglie della tecnologia per innalzare la qualità delle cure sanitarie e abbassarne i costi. Imbriglieremo il sole, i venti e il suolo per far muovere le nostre automobili e far lavorare le nostre officine. E cambieremo le nostre scuole, i nostri college e le nostre università per rispondere alle esigenze di una nuova era. Tutto questo lo possiamo fare. E tutto questo lo faremo.
C'è chi mette in dubbio la portata delle nostre ambizioni, chi sostiene che il nostro sistema non può tollerare troppi piani ambiziosi, ma hanno la memoria troppo corta, perché hanno dimenticato quello che il nostro paese ha già fatto in passato, quello che uomini e donne liberi sono capaci di fare quando l'immaginazione si accompagna a un obbiettivo comune, e la necessità al coraggio.
Quello che i cinici non capiscono è che ormai manca loro la terra sotto i piedi, che le trite argomentazioni politiche che per tanto tempo ci hanno consumato non sono più applicabili. La domanda che vi poniamo oggi non è se da noi ci sia troppo Stato o troppo poco Stato, ma se questo Stato funziona, se aiuta le famiglie a trovare un lavoro con un salario decente, ad avere cure che si possono permettere, una pensione dignitosa. Se la risposta è sì, noi vogliamo andare avanti, se la risposta è no, chiuderemo quei programmi. E quelli di noi che gestiscono il denaro pubblico saranno chiamati a rendere conto, a spendere con saggezza, a cambiare le cattive abitudini e a fare i nostri affari alla luce del giorno, perché solo così potremo ripristinare la vitale fiducia nel governo da parte della gente.
E la domanda non è neanche se il mercato sia una forza positiva o negativa. Il suo potere di generare ricchezza ed espandere la libertà non ha paragoni, ma questa crisi ci ha ricordato che senza un occhio attento il mercato può sfuggire al controllo e che una nazione non può prosperare a lungo se favorisce solo chi già e ricco. Il successo della nostra economia è sempre dipeso non soltanto dalle dimensioni del nostro prodotto interno lordo, ma dall'estensione della nostra prosperità, dalla nostra capacità di estendere le opportunità a ogni persona volenterosa, non per carità ma perché è la strada più sicura per il bene comune.
Per quel che riguarda la difesa, noi rigettiamo come falsa la scelta tra la nostra sicurezza e i nostri ideali: i nostri padri fondatori, posti di fronte a pericoli che noi riusciamo appena a immaginarci, hanno redatto una carta per garantire lo Stato di diritto e i diritti degli uomini, una carta che è stata allargata con il sangue di generazioni. Quegli ideali sono ancora una luce per il mondo e noi non vi rinunceremo per ragioni di opportunismo. E dunque, a tutti gli altri popoli e governi che oggi ci stanno guardando, dalle capitali più maestose al piccolo villaggio dove nacque mio padre, diciamo: sappiate che l'America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che cerca un futuro di pace e dignità, e che siamo pronti nuovamente ad assumere la leadership.
Ricordate che la vecchia generazione abbatté il fascismo e il comunismo non soltanto con i missili e con i carri armati, ma con solide alleanze e salde convinzioni. Loro capirono che la nostra potenza da sola non basta a proteggerci, né ci dà il diritto di fare come crediamo. Sapevano al contrario che la nostra potenza cresce se ne facciamo un uso prudente, che la nostra sicurezza nasce dalla giustezza della nostra causa, dalla forza del nostro esempio, dalle qualità temperanti dell'umiltà e del ritegno.
Noi siamo i custodi di quell'eredità. Guidati ancora una volta da questi principi, saremo in grado di rispondere a quelle nuove minacce che richiedono sforzi ancora più grandi, una cooperazione ancora più grande e la comprensione tra le nazioni. Cominceremo col lasciare responsabilmente l'Iraq alla sua gente, e col forgiare in Afghanistan una pace guadagnata a duro prezzo. Con vecchi amici ed ex nemici, lavoreremo instancabilmente per mitigare la minaccia nucleare e per allontanare lo spettro del riscaldamento del pianeta. Non chiederemo scusa per il nostro modo di vivere, e non esiteremo a difenderlo, e a coloro che cercano di portare avanti i propri scopi creando terrore e massacrando gli innocenti noi diciamo loro che il nostro spirito è più forte e non può essere spezzato: resisteremo più a lungo di voi e vi sconfiggeremo.
Perché noi sappiamo che il nostro patrimonio così mescolato è una forza, non una debolezza. Siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei e induisti, e anche di non credenti. Siamo stati plasmati da ogni lingua e cultura, venuta qui da ogni angolo della Terra; e avendo assaggiato l'amaro calice della guerra civile e della segregazione, ed essendo emersi da quel buio capitolo più forti e più uniti, non possiamo fare a meno di credere che gli odi antichi prima o poi passeranno, che i confini tribali si dissolveranno rapidamente, che man mano che il mondo diventa più piccolo, la nostra umanità comune si rivelerà e che l'America dovrà giocare il suo ruolo per farci entrare in una nuova era di pace.
Al mondo islamico dico che noi cerchiamo una strada nuova per progredire insieme, nel reciproco interesse e nel reciproco rispetto. A quei leader di tutto il mondo che cercano di seminare conflitti o di dare la colpa dei mali della loro società all'Occidente, diciamo: sappiate che la vostra gente vi giudicherà da quello che costruite, non da quello che distruggete. A coloro che rimangono aggrappati al potere sfruttando la corruzione e l'inganno e mettendo a tacere il dissenso, diciamo: sappiate che siete dalla parte sbagliata della storia, ma che noi vi tenderemo la mano se sarete disposti ad allentare il pugno.
Ai popoli delle nazioni povere, diciamo: noi ci impegniamo a lavorare al vostro fianco perché i vostri campi fioriscano, perché possa scorrere acqua pulita, per sfamare corpi sfiniti e nutrire menti affamate. E a quelle nazioni come la nostra che godono di una relativa abbondanza, diciamo che non possiamo più permetterci di essere indifferenti verso le sofferenze al di fuori dei nostri confini. Che non possiamo consumare le risorse del mondo senza pensare agli effetti. Perché il mondo è cambiato e noi siamo cambiati con esso.
Mentre valutiamo la strada che abbiamo di fronte a noi, ricordiamo con umiltà e gratitudine quei valorosi americani che in questo stesso momento pattugliano deserti lontani e montagne remote. Hanno qualcosa da dirci oggi, proprio come gli eroi caduti che riposano ad Arlington ci sussurrano attraverso i secoli. Noi li onoriamo non soltanto perché sono i guardiani della nostra libertà, ma perché incarnano lo spirito del servizio: una disponibilità a trovare un senso in qualcosa di più grande di loro. Eppure in questo momento – un momento che darà il senso a una generazione – è proprio questo spirito che deve animarci.
Perché per quanto il governo possa e debba fare, alla fine è la fede e la determinazione del popolo americano quello su cui la nazione fa affidamento. È la gentilezza di accogliere un estraneo quando le dighe crollano, l'altruismo di operai che preferiscono ridurre il loro orario di lavoro piuttosto di vedere un amico perdere il posto, che ci vengono in soccorso nelle ore più difficili. È il coraggio di un pompiere quando risale di corsa una rampa di scale invasa dal fumo, ma anche la volontà del genitore di dare da mangiare al figlio, che alla fine decidono del nostro destino.
Le sfide che dobbiamo affrontare forse sono sfide nuove. Gli strumenti con cui le affrontiamo forse sono nuovi. Ma quei valori da cui dipende il nostro successo, il duro lavoro e l'onestà, il coraggio e la gentilezza, la tolleranza e la curiosità, la lealtà e il patriottismo, queste cose sono antiche. Queste cose sono vere. Sono state la forze tranquilla del progresso per tutta la nostra storia. Quello che serve dunque è tornare a queste verità. Quello che ora ci viene chiesto è una nuova era di responsabilità, un riconoscimento, da parte di ogni americano, che noi abbiamo dei doveri nei confronti di noi stessi, della nostra nazione e del mondo, dei doveri che non accettiamo controvoglia, ma che accogliamo con felicità. Saldi nella consapevolezza che non esiste niente di altrettanto soddisfacente per lo spirito, niente di altrettanto temprante per il carattere, del dedicarsi con tutta l'anima a un compito difficile.
Questo è il prezzo e la promessa dell'essere cittadini.
Questa è la ragione della nostra sicurezza: la consapevolezza che Dio ci invita a forgiare un destino incerto.
In questo sta il significato della nostra libertà e della nostra fede perché uomini, donne e bambini di ogni razza e religione possono celebrare insieme in questo magnifico viale e perché un uomo il cui padre meno di sessanta anni fa non avrebbe potuto essere servito in un ristorante di questa città ora può stare qui di fronte a voi per pronunciare il più solenne dei giuramenti.
Quindi lasciate che questo giorno sia improntato sul ricordo di chi siamo e di quanta strada abbiamo fatto. Nell'anno di nascita degli Stati Uniti, nel più freddo dei mesi, un piccolo manipolo di patrioti si stringeva insieme attorno a fuochi morenti dei bivacchi sulle rive di un fiume gelato. La capitale era stata abbandonata. Il nemico stava avanzando. La neve era macchiata di sangue. Ad un certo punto, quando l'esito della nostra rivoluzione era estremamente incerto, il padre della nostra nazione ordinò di leggere alla gente queste parole:
«Fate in modo che i posteri sappiano […] che nel cuore dell'inverno, quando nulla al di fuori della speranza e della virtù poteva sopravvivere […] che la città e il paese, di fronte all'allarme di un nemico comune, si fecero avanti per fronteggiarlo».
America. Di fronte ai nostri comuni nemici, in questo inverno di stenti, ricordiamo queste parole senza tempo. Con speranza e virtù, sfidiamo ancora una volta le correnti gelide e sopportiamo qualunque tempesta possa abbattersi su di noi. Che i figli dei nostri figli dicano che quando fummo messi alla prova rifiutammo di lasciare che questo viaggio si interrompesse, che non tornammo sui nostri né vacillammo, ma con gli occhi rivolti verso la meta e con il favore di Dio portammo avanti quel grande dono che è la libertà per consegnarlo intatto alle generazioni future.