Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


mercoledì 26 ottobre 2011

Ancora sull'Area Camper


Camperlife e il Parco Avventura di Salice Terme hanno stipulato una convenzione. Camperlife è un sito molto frequentato dai camperisti e certamente questo accordo indirizzerà, con il tempo, un costante flusso turistico verso la nostra località.
Questo è quello che ci si aspettava parlando di indotto che il PA avrebbe generato: molti arrivi che vengono, mangiano, acquistano, "ci misurano".
E' indubbio che dalla prossima primavera avremo un buon numero di camper ospiti: dove li mettiamo?
Nel sito di camperlife c'è una sezione appositamente creata per trovare le varie aree di sosta : che figura facciamo quando vedranno che da noi non ce ne sono?. Credo che dobbiamo approfittare di questi pochi mesi che ci separano dalla primavera per provvedere alla realizzazione dell'area. Si scelga dove farla, se accanto al Castelletto di Santa Teresa (pensionato suore), se nell'area ex maneggio, se all'ingresso di Salice fra la via Diviani ed il campo sportivo.
L'importante è fare.

Questo l'annuncio della convenzione sul sito Camperlife:

Convenzioni tessera Camperlife
Camperlife e Parco Avventura di Salice Terme

Ecco per voi la nuova convenzione stipulata da Camperlife per i propri associati con il Parco Avventura delle Terme di Salice.
Vi presentiamo la struttura.

Al centro del Parco delle Terme di Salice, in una vera oasi di pace e tranquillità ad accesso libero, vi aspetta un nuovo ed entusiasmante modo per passare una giornata di divertimento sospesi nel verde, mettendo alla prova l’equilibrio e la concentrazione insieme a un po’ di esercizio fisico, passando in completa sicurezza da un albero all’altro grazie a piattaforme sospese, passerelle, ponti tibetani, teleferiche, corde e scale.

A circa un’ora da Milano, a pochi minuti da Alessandria, Tortona, Pavia e Voghera, nel Parco Avventura Salice-Terme è possibile divertirsi con 4 percorsi adatti a ragazzi di almeno 6 anni e 110 cm di altezza, 2 percorsi Zipline riservato ai maggiori di 10 anni per un totale di oltre 200 metri di emozionanti teleferiche e, primo in Europa, un esclusivo percorso adatto a persone di almeno 140 cm, che permette di perdersi in un dedalo di passaggi mozzafiato a oltre 12 metri di altezza


Nel Parco è presente inoltre l’installazione Up2tree più alta d’Italia, che permette la vera arrampicata su albero fino a 16 metri di altezza con vista mozzafiato su tutto il bosco circostante.

Tutti i percorsi sono effettuati indossando un equipaggiamento di sicurezza DPI, composto da imbragatura, longe con dissipatore e carrucola e caschetto. Il Parco è conforme e certificato secondo le rigide norme vigenti.

Agibilità
Il parco circostante è agibile ai disabili, i percorsi sospesi lo sono solo in parte e previo accordo con il gestore

Animali ammessi
Anche di grossa taglia ma tutti provvisti di guinzaglio, museruola e ciotola per l’acqua

Come si arriva
Autostrada A7 Milano-Genova, uscita Casei Gerola e seguire per Voghera e poi per Salice-Terme/Godiasco; oppure A21 Torino-Piacenza uscita Voghera. Il Parco si trova nel centro del Parco delle Terme di Salice.

Apertura, orari e prezzi:
Da aprile a ottobre;

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Informazioni
Parco Avventura Salice-Terme
via Calbicella 2
27052 Salice Terme (PV)
Tel.: 015 702488 - Fax: 015 2543859
salice-terme@parcoavventura.it - salice-terme.parcoavventura.it

martedì 25 ottobre 2011

Rilevazione politiche giovanili nei Comuni della Lombardia


Dal sito Strategie Amministrative: Il nostro comune di Godiasco avrà provveduto?

Rilevazione politiche giovanili nei Comuni della Lombardia
La Direzione Generale Sport e Giovani della Regione Lombardia, grazie all’esperienza maturata nell’ambito dei progetti dell’Accordo di programma “Nuova generazione di idee” e del sistema di monitoraggio che si è andato man mano costruendo, sta mettendo a punto un modello di governance delle politiche giovanili, orientato a integrare programmazione regionale e locale e a far evolvere le politiche giovanili da “politiche di progetto” a politiche stabili e strutturate. Per dare concreta attuazione a questo modello è stato definito, in collaborazione con Anci Lombardia, un questionario di aggiornamento delle politiche giovanili attivate dalle Amministrazioni Comunali con tre principali obiettivi:
• individuare i modelli di governance più significativi;
• mappare progetti e servizi a titolarità comunale;
• avere un ritorno valutativo da parte dei Comuni dell’esperienza complessiva dell’Accordo di Programma Quadro “Nuova generazione di idee”.
Tutti i Comuni della Lombardia sono stati invitati a compilare un questionario in modalità on-line con l’utilizzo di proprie credenziali fornite da Anci Lombardia.
La rilevazione sarà aperta sino al 27 ottobre 2011 e avverrà attraverso il sito www.politichegiovanili.regione.lombardia.it
Per qualsiasi chiarimento o per ottenere le credenziali d'accesso nel caso non fossero pervenute è possibile contattare Anci Lombardia al numero 0226707366.

Al paese fantasma di Rivarossa


L'associazione Pietra Verde organizza per:

Sabato 05 novembre 2011
IL PAESE FANTASMA DI RIVAROSSA
Strette del Pertuso - Val Borbera (AL)

Un trekking suggestivo di media difficoltà, che ci accompagnerà a scoprire un angolo segreto della val Borbera. Sulle alture delle gole di conglomerato, scavate nei milioni di anni dal torrente Borbera, sorge un piccolo e abbandonato nucleo di case: RIVAROSSA, un'antica leggenda narra di tre mercenari che arrivati quassù e stanchi di tante imprese decisero di fermarsi in questi luoghi fondando alcuni abitati come AVI, MONTEGGIO e appunto RIVAROSSA, luoghi strategici per l'osservazione dei passaggi sulle gole del torrente sottostante. Infatti la morfologia del territorio è chiusa a forma di imbuto dalle profonde gole tra PERTUSO e PERSI, obbligando i viandanti di un tempo a transitare proprio da questo luogo. Al ritorno dall’escursione possibilità di cena (polenta) presso il Rifugio Piani di San Lorenzo.

Dettagli del programma sul sito di Pietra Verde e telefonando a
Pietro 3498526147 - Riccardo 3385291405 - Pierluigi 3384343604 - Rifugio 346.3540867

Il sito internet è molto interessante anche per una
galleria fotografica molto bella.

Giovane è Rock, vecchio è Lento ?


Ho trovato nel sito del nostro comune uno scritto che sembra farina del sacco di Adriano Celentano.

Uno scritto anonimo (nel senso di non firmato), ma attribuibile senza difficoltà alla penna del sindaco.
In esso si definiscono e attribuiscono patenti di "vecchio" e di "giovane" con una discreta dose di arbitrarietà: la rinnovata piazza della Fiera di Godiasco è "giovane", dal che si deduce che le critiche sono, sic et simpliciter, "vecchie";
Giovane è anche la manifestazione SALICEDORO (ma in questo caso manca il vecchio perchè è la prima cosa che viene organizzata a Salice, eccetto i mercatini che, più che vecchi, sono stantii).
Sembra poi che tutto il componimento sia il preludio per un finale che parla del parco di Salice: promette che non verranno abbattute le 200 piante identificate come malate (e da abbattere) dal servizio fito patologico della Regione se non dopo averne piantate altrettante. A prima vista sembra un discorso ragionevole, ma mi è stato spiegato che molte si sono ammalate perchè rese deboli dal poco "spazio vitale" di cui disponevano e troppo poco distanti fra loro in caso di malattie infettive (di cui anche gli alberi si ammalano e muoiono). Non abbattere in un ragionevole lasso di tempo le piante malate (ma molte sono già morte) espone a pericolo di contagio quelle vicine e costituisce una bruttura alla vista. Se proprio dovessimo dividere il mondo in vecchio e giovane, in nero e bianco (ma in realtà il mondo è solo una infinita gamma di grigi) il voler conservare acriticamente degli zombie vegetali è sicuramente vecchio.
D'altra parte l'ingente piano di abbattimento è la diretta conseguenza di circa venti anni di mancata manutenzione, di mancate cure, di mancate potature, di mancati abbattimenti. Il fare tutto insieme è certamente più laborioso e costoso, ma è lo scotto all'incuria che le piante hanno subito per lo scarso interesse dimostrato negli anni dagli amministratori del comune e delle Terme (sono private da soli 4 anni).
Inviterei il poco anonimo estensore a lasciare agli addetti ai lavori la decisione di ciò che è opportuno fare per la cura del parco e di dedicare le proprie energie alle tante altre cause degne che, purtroppo, non mancano.
Casomai, se giustamente si sente interessato alle sorti dello storico parco, operi perchè vengano reperite le risorse per fare ciò che deve essere fatto: abbattimenti, cure, progettazioni, piantumazioni, manutenzione.
E gliene saremo tutti molto grati.

Questo lo scritto reperibile sul sito comunale:

La vecchiaia e la giovinezza non sono solo fatti biologici ma anche e soprattutto stati mentali.
Quando i ricordi del passato occupano la nostra mente e la nostalgia nonché il vagheggiamento dei tempi andati sono i sentimenti dominanti nel nostro animo, siamo vecchi!
Quando l’immaginazione del futuro, l’ansia e il desiderio del nuovo ci fanno
ancora fremere e sognare, siamo giovani!
Questi atteggiamenti non sono solo personali ma anche collettivi e una comunità è vecchia quando non riesce a progettare e a “vedere” il nuovo rimanendo legata alla consuetudine o, peggio, a ciò che era!!!
Rimanere legati al passato fa male perché impedisce di essere cittadini del proprio tempo, vedere i cambiamenti, comprendere quali sono le nuove esigenze che nascono e quali sono, invece, i bisogni e gli aspetti che muoiono.
Rimanendo estranei al proprio tempo ci si condanna all’emarginazione e all’isolamento e non a caso ai vecchi questa società dedica le cosiddette case di riposo; in queste, però, vivono solo i vecchi in senso anagrafico mentre i vecchi – giovani sono in mezzo a noi e parlano, portando in giro il loro pensiero da vecchi che, nel caso migliore, condanna all’incomprensione di ciò che accade e, nel peggiore, alla esaltazione del passato, sterile e improduttiva.
Il passato ha questo di positivo: che non si ripete e che non si deve ripetere, come le fasi della nostra vita; e come nel giovane c’è il bambino che fu, nel tempo attuale c’è quello passato; in questo è il significato del passato: nell’essere il presupposto di ciò che siamo!
A Godiasco, LA PIAZZA DELLA FIERA RINNOVATA e in via di completamento, rappresenta il nuovo e il giovane: un volto attraente che Godiasco merita, all’ingresso della Valle Staffora, fino ad oggi piazza della Fiera è stata una piazza – posteggio dove nessuno, eccezion fatta per l’acquisto del pane e della focaccia, si è mai fermato continuando spedito, su per la valle, senza strumenti semaforici verso la Chiesa ed il Comune, luoghi pubblici al servizio della collettività per eccellenza, per
l’attraversamento dei cittadini che hanno, nel passato, già pagato il loro
contributo di sangue e di invalidità permanente.
A Salice Terme, SALICEDORO, un evento culturale di qualità pensato per l’arte, la cultura, a favore di giovani talenti, rappresenta il nuovo e il giovane. Non toglie alcunché a ciò che già accade nella nostra ridente località e, invece, rappresenta un valore aggiunto anche per gli operatori economici e commerciali privati, oggi quando il Comune non è più proprietario delle Terme di Salice (dal 2005) e deve perseguire politiche economico – sociali da ente pubblico.
A Salice Terme, IL PARCO, rappresenta la maggiore ricchezza ed attrazione della località; di proprietà delle Terme e, quindi, privato, è aperto all’uso pubblico grazie ad un accordo del Comune con la Società per Azioni delle terme.
Esso è sede di molte attività ludico – ricreative – sportive ed altre ne
verranno come il parco – avventura nella zona alta della pineta a sud – est.
IL PARCO – AVVENTURA, rispettoso della natura e dell’ambiente, rappresenta il nuovo e il giovane e permetterà un esercizio ludico – sportivo di grande interesse.
IL PARCO è un sistema vivente e le piante che lo popolano nascono, crescono e muoiono; e tutto ciò è naturale. Quando una pianta muore, dispiace, certo meno della morte di un uomo, ma il punto centrale è un altro: NE ABBIAMO PIANTATA UNA NUOVA CHE INTANTO CRESCE e rappresenta il nuovo e il giovane? E’ essenziale costruire un circolo ininterrotto di nascita e morte, perché quest’ultima sia meno dolorosa,
come per noi uomini, che siamo contenti quando lasciamo dopo di noi i nostri figli.
In un PARCO non si può procedere né si procederà all’abbattimento di 200 piante; in tale modo sostituiremmo al PARCO un deserto!
La sostituzione delle piante dovrà essere graduale e ad ognuna che morirà bisognerà contrapporre una nuova che sarà piantata e vegeterà al posto della vecchia secondo un piano pluriennale, ben pensato


La foto rappresenta un'immagine del Parco Giardino Sigurtà, una meraviglia a Valeggio sul Mincio VR, dove la progettazione del verde e la manutenzione sono ai massimi livelli

A Salice Terme per parlare di sesso


Leggo su "Voghera sei Tu" e riporto:

In discoteca per parlare di sesso - Iniziativa della Cri al Club House


SALICE TERME Una delle mete preferite dai ragazzi per il fine settimana, la discoteca Club House di Salice Terme, diventa luogo di incontro per informare sulle malattie sessualmente trasmissibili: si chiama Progetto ABC (Abstinence, Be faithful, Condom) e viene portato avanti su scala nazionale dai Pionieri, i Giovani di Croce Rossa.

SIEROPOSITIVI IN AUMENTO
- Partendo dal presupposto che i casi di sieropositività sono in aumento nel nostro Paese e che i giovani sono proprio tra le fasce più vulnerabili dall’epidemia di AIDS (ma anche di MST, le Malattie Sessualmente Trasmissibili dette anche malattie veneree, infezioni che si possono contrarre con i rapporti sessuali senza protezione), in Croce Rossa si è pensato di avvicinarli ed informarli proprio nei luoghi che frequentano durante i loro momenti di divertimento, come le discoteche.

UN HALLOWEEN… ORIGINALE
- Ecco perché Lunedì 31 Ottobre, nella lunga notte di Halloween i Giovani C.R.I. di alcuni Comitati della provincia di Pavia faranno tappa alla discoteca Club House di Salice Terme. “Spesso questi ragazzi vivono la sessualità con paure ed incertezze, senza un’adeguata informazione ed un supporto reale – spiega il Commissario Provinciale dei Giovani C.R.I. Marco Cerri -. Nella cosiddetta fase iniziale di una vita sessuale attiva c’è il desiderio di provare cose nuove ma c’è anche tanta inesperienza e la convinzione che se esistono rischi e pericoli non riguardi la loro vita. Benché dalle recenti statistiche è apparso che la prima volta avviene in età pre-adolescenziale, abbiamo deciso di rivolgere quest’attività a ragazzi tra i 17 e i 19 circa poiché la loro maturità permette di poter affrontare tematiche delicate”.

EDUCAZIONE ALLA PARI
- Ecco che allora è nata l’idea di informare e formare questi giovani attraverso la campagna nazionale C.R.I. denominata ABC: i simboli utilizzati sono proprio l’emblema di Croce Rossa, un cuore ed il logo della lotta all’Aids. Si entra nelle scuole e si propone per alcune lezioni la cosiddetta “peer education” (educazione alla pari). Ma si va anche nei locali frequentati dai ragazzi e per la prima volta in provincia di Pavia si arriva all’interno di una discoteca tra le più frequentate della zona. "Noi abbiamo accolto con grande interesse la proposta che ci è arrivata dai Giovani di Croce Rossa, proprio perchè vediamo che il problema è molto presente soprattutto in età adolescenziale – spiega Leo Santinoli, proprietario del Club House -.Nel nostro locale ogni week-end circolano molti ragazzi, di conseguenza credo che sia utile mettersi a disposizione per una buona causa sociale”.

LA CULTURA DELLA SESSUALITA’
- “In questo modo si può sensibilizzare l’interesse dei giovani nell’adozione di abitudini di vita salutari e sicure – prosegue Marco Cerri - promuovendo una cultura della sessualità quale benessere psicofisico dell’individuo, trasmettere le informazioni sulla sessualità e le sue diverse forme, discutere sul rispetto di tutte le persone ed i loro orientamenti sessuali, diffondere informazioni, basate sull’evidenza medica, sulla contraccezione e le malattie sessualmente trasmesse; provvedere ad una forte campagna informativa su HIV/AIDS, sui rischi di trasmissione, promuovendo atteggiamenti responsabili, oltre che analizzare ed abbattere lo stigma, i pregiudizi e gli stereotipi circa le persone che vivono con l’HIV”. Per info: http://cri.it/abc, isp.pavia@pio.cri.it

Berretti Verdi sui treni?


Da Lombardia Notizie

Treni, berretti verdi per assistere i pendolari

(Ln - Milano) "Quando sulle linee ferroviarie insorgono problemi o ritardi, la prima esigenza degli utenti è di avere informazioni. Con il servizio di berretti verdi, (verde è il colore di Trenord), saremo più vicini ai viaggiatori, dando risposte alle domande più frequenti". Con queste parole l'assessore alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Lombardia Raffaele Cattaneo è intervenuto oggi insieme all'ad di Trenord Giuseppe Biesuz e al presidente della Fondazione Caritas don Roberto D'Avanzo, alla presentazione di 'My Link staff', il nuovo servizio di informazioni presentato da Trenord. "Una sete di notizie - ha proseguito l'assessore - alla quale, da settembre 2010, con l'entrata in funzione di 'My Link', abbiamo dato una prima risposta. In questo anno sono stati inviati gratuitamente 130.000 sms, sono state gestite risposte a 200.000 telefonate al numero verde e sono state fornite risposte a 3.000 e-mail".



Il 'My Link staff' è una squadra di 12 persone dedicate ai pendolari di Trenord per supporto in caso di anormalità alla circolazione, assistenza sui titoli di viaggio, informazioni sugli orari dei treni, indicazioni sui servizi di stazione e distribuzione di materiale informativo. Il nuovo personale lavorerà seguendo l'abituale flusso quotidiano dei pendolari nelle stazioni-crocevia, dove ogni giorno transitano oltre 100.000 persone che utilizzano i treni di Trenord: i viaggiatori troveranno un componente del 'My Link staff' la mattina, dalle 6 alle 9, nelle stazioni di Treviglio, Lodi, Saronno, Varese, Seveso, Monza, Albairate. Al pomeriggio invece presteranno servizio, tra le 17 e le 19, nelle stazioni di Milano Centrale, Milano Lambrate, Milano San Cristoforo e Milano Greco. Le persone selezionate sono state individuate nell'ambito del 'Fondo Famiglia Lavoro', istituito dalla Diocesi di Milano e dalla Caritas Ambrosiana per dare sostegno a famiglie in difficoltà a causa della crisi economica: tra loro ci sono molti padri di famiglia, che avevano perso il lavoro nei mesi scorsi. "In collaborazione con la Diocesi di Milano, attraverso il Fondo Famiglia Lavoro, confermiamo la nostra attenzione anche in questo delicato ambito - ha concluso l'assessore -, un risultato importante in un momento di crisi e di difficoltà a trovare un lavoro come quello attuale".
(Lombardia Notizie)



Apprendista per la laurea


Da Lombardia Notizie

Contratto da apprendista per laurearsi

(Ln - Milano) Accesso più veloce al mondo del lavoro per i giovani laureati, promozione del valore educativo e formativo del lavoro, favorendo il conseguimento di titoli di studio e attestazioni spendibili per la ricerca di uno sbocco occupazionale e riconosciuti dai sistemi universitari. Sono le premesse che fanno da sfondo all'accordo per la promozione e diffusione del contratto di apprendistato per l'Alta Formazione, siglato oggi dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, insieme all'assessore regionale all'Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, presente anche il sottosegretario alla Presidenza di Regione Lombardia con delega all'Università e Ricerca Alberto Cavalli. L'intesa è stata sottoscritta dai rettori delle Università degli Studi di Milano, Milano Bicocca, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Politecnico, Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM, Università di Bergamo, Università di Brescia, Università di Pavia, Insubria, Università Carlo Cattaneo LIUC e da Italia Lavoro che fornirà supporto tecnico a Regione Lombardia e agli atenei aderenti nella realizzazione dell'iniziativa.

"La diffusione di questa tipologia di contratto - ha spiegato il presidente Formigoni - rappresenta peraltro una priorità a livello nazionale e regionale per consentire ai giovani laureati di accelerare l'ingresso nel mondo del lavoro e promuovere il riconoscimento del valore educativo e formativo del lavoro". "Per realizzare gli obiettivi dell'accordo - ha continuato il presidente Formigoni - verrà costituita una Cabina di regia composta da un rappresentante per ciascuna Università aderente, un rappresentante per Italia Lavoro S.p.A., quale ente strumentale del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e, per Regione Lombardia, un rappresentante della Struttura Centrale Università e Ricerca, un rappresentante della Direzione generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione e un rappresentante della Direzione generale Istruzione, Formazione e Lavoro con funzioni di Presidenza e di coordinamento". "Alla Cabina di regia - ha aggiunto il presidente Formigoni - saranno affidati compiti di indirizzo delle attività di promozione del contratto di apprendistato in Alta Formazione presso le imprese e i sistemi di imprese, il raccordo fra i fabbisogni delle imprese, l'offerta formativa delle università e i servizi specifici a sostegno dei percorsi in apprendistato, il monitoraggio e verifica dei percorsi di laurea triennale e magistrale attivati in apprendistato". L'assessore regionale Rossoni ha precisato che Regione Lombardia stanzia fino a 16.000 euro a favore delle università per ogni singolo studente-apprendista, affinché gli atenei possano impegnarsi nella progettazione, tutoraggio e nell'individuazione di insegnamenti aggiuntivi destinati a implementare quanto prevede l'accordo.

Saranno circa 200 gli studenti che otterranno un contratto di apprendistato grazie all'intesa siglata oggi. Lo stanziamento complessivo sarà di 3 milioni di euro. "Quello dell'apprendistato è uno strumento utile e adeguato che offriamo al mondo giovanile - ha detto Rossoni - per consentire agli studenti di conoscere anzi tempo il mondo del lavoro. In altre parole vogliamo portare i giovani a incontrare uno sbocco occupazionale nel minor tempo possibile". "La novità - ha precisato l'assessore regionale - consiste nel fatto che il sistema universitario ha riconosciuto il ruolo formativo dell'impresa". Soddisfatto anche Marcello Fontanesi, rettore dell'Università Milano Bicocca: "Questo accordo costituisce una risposta importante e un contributo concreto per affrontare la situazione difficile che stanno vivendo i giovani in cerca di occupazione: una proposta in vero stile lombardo".

Ecco una sintesi dei contenuti dell'intesa.

APPRENDISTATO - L'accordo prevede l'avvio di un programma sperimentale che, nel triennio 2011-2013, consentirà agli studenti di conseguire il titolo di laurea o di laurea magistrale nell'ambito di un contratto di apprendistato. L'iniziativa ha l'obiettivo di incrementare il numero di giovani assunti con contratto di apprendistato (ex art. 5, D.Lgs.167/2011), in considerazione delle caratteristiche di maggior stabilità che esso assicura rispetto ad altre forme contrattuali "deboli" (collaborazioni e contratti a tempo determinato, ecc), qualificare la collaborazione fra università e sistema delle imprese attraverso l'adeguamento dell'offerta formativa rispetto alle competenze richieste dal mercato del lavoro, sostenere le imprese nei programmi di innovazione con capitale umano qualificato, facilitare l'incontro fra domanda e offerta di lavoro con i servizi di placement di ateneo.

A CHI SI RIVOLGE - Gli studenti iscritti alle università aderenti all'accordo potranno conseguire il titolo di laurea o di laurea magistrale in apprendistato, purché: di età compresa fra i 18 e i 29 anni; siano iscritti al secondo o al terzo anno di un percorso di laurea e in possesso di un numero di CFU (Crediti formativi universitari) compreso tra un valore minimo e massimo previsto nelle Linee Guida definite d'intesa tra Regione Lombardia e Università ed approvate con successivo atto regionale; siano iscritti al secondo anno di un percorso di laurea magistrale e in possesso di un numero di CFU compreso tra un valore minimo e massimo previsto nelle medesime Linee Guida. Gli studenti saranno assunti con contratto di apprendistato.

DURATA DEL CONTRATTO - La durata prevista per il contratto di apprendistato in Alta Formazione non potrà essere, di norma, superiore a 36 mesi per il conseguimento del titolo di Laurea e a 24 mesi per il conseguimento del titolo di Laurea magistrale. Il contratto di apprendistato termina in ogni caso a seguito del conseguimento del titolo di studio universitario o/e a conclusione del percorso formativo.

LA FORMAZIONE - La formazione dell'apprendista è legata al titolo di studio da conseguire attraverso il percorso di apprendistato. Il percorso formativo viene stabilito dal piano formativo individuale e contiene: formazione aziendale, formazione curriculare (docenze frontali, momenti in fad - formazione a distanza, project work) e studio individuale, competenze che l'apprendista deve acquisire attraverso il percorso, indicazione del tutor formativo e del tutor aziendale, che devono possedere le adeguate competenze ed esperienze professionali per poter essere protagonisti della progettazione del piano formativo e affiancare nel modo corretto l'apprendista nel suo percorso formativo in azienda.

CHI FA CHE COSA - Regione Lombardia finanzia servizi di progettazione formativa/didattica, formazione specialistica aggiuntiva rispetto a quella curriculare, per rispondere a esigenze specifiche dell'impresa presso cui è assunto l'apprendista, tutoraggio formativo e aziendale individualizzato, finalizzato al monitoraggio dell'andamento delle attività di apprendimento e al raccordo tra competenze acquisite in ambito universitario e attività di formazione on the job.

Le Università garantiscono azioni di informazione, promozione e orientamento al contratto di apprendistato in Alta Formazione presso studenti e imprese, progettano percorsi formativi e di tutoraggio rispondenti alle esigenze delle imprese, riconoscono in termini di crediti formativi universitari il valore formativo del lavoro, valuteranno e attesteranno i crediti formativi universitari e le competenze acquisiti in ambito lavorativo, anche nel caso in cui l'apprendista non completi il percorso o non consegua il titolo finale. Italia Lavoro S.p.A. fornirà supporto tecnico a Regione Lombardia e alle Università aderenti nella realizzazione del programma sperimentale previsto dall'accordo. In particolare, nell'ambito del progetto FIXO Scuola & Università, interverrà a sostegno economico dei servizi di placement degli Atenei.
(Lombardia Notizie)

lunedì 24 ottobre 2011

Informare con gli schermi


Scrivevo a luglio di Casteggio che stava potenziando la dotazione di schermi informativi.
Di ieri, su La Provincia, la notizia che anche a Lungavilla verrà istallato un impianto simile, per la spesa di 6.000 euro.

Questo l'articolo:

DOMENICA, 23 OTTOBRE 2011
LUNGAVILLA
Un pannello da 6mila euro per informare i cittadini

LUNGAVILLA Costerà seimila euro il pannello luminoso che sarà installato al centro del paese, per informare la cittadinanza sulle diverse attività svolte dal Comune ed eventualmente annunciare offerte di lavoro. «Si tratta di un nuovo servizio informativo per la comunità – ha commentato il sindaco Martino Tizzoni –Avremo così la possibilità di rendere partecipe tutta la cittadinanza di come si sta muovendo l’amministrazione e delle varie scadenze di cui tener conto». Sempre nell’ottica dei servizi ....
(continua sul giornale)

Eppure non dovrebbe essere difficile neppure per un comune dalle finanze esauste: sono certo che sarebbe possibile trovare numerose sponsorizzazioni da aziende e locali della zona in cambio di un poco di spazio a fini pubblicitari.
Ma da noi tutto sembra più difficile ...

... ma l'esperto chi è?


Ricevo e tal quale pubblico (lo scritto integralmente, le foto solo 3 su 35):

Caro Alberto,
quando ,nel mese di Giugno,sono stato interpellato dalle Terme S.p.A.,per interessarmi del parco di Salice,per verificare se e come era possibile intervenire con un piano di risanamento,ho accettato con riserva,valutando il lavoro che mi si presentava davanti come estremamente delicato e importante dal punto di vista professionale e dal punto di vista pratico.
Detto questo,mi sono subito attivato,e la conclusione della mia indagine fito-patologica,cioè la verifica dello stato di salute delle piante del parco ha evidenziato circa 200 piante da abbattere. Alcune perchè già morte,altre perchè con il destino segnato,ed altre perchè estremamente vicine tra di loro,per cui si crea una competizione di luce e di spazi vitali,che pregiudica gravemente gli esemplari migliori.
Però la mia perizia non era sufficiente per giudicare con imparzialità la situazione,ho chiesto alle Terme di avvalersi di una perizia ancora più autorevole della mia,cioè di rivolgersi all'Ufficio Fitopatologico della Regione Lombardia,ufficio preposto a valutare lo stato di salute e di pericolosità ( in alcuni casi ) delle piante.Questo ufficio rappresenta la massima autorità nei casi di valutazione fito-patologica.
L'ufficio di cui sopra,da me interpellato per conto delle Terme S.p.A. ha accettato di occuparsi del parco ed insieme al dott. Tantardini,il sottoscritto ha monitorato pianta per pianta del parco e valutato insieme caso per caso,attribuendo ad ogni esemplare un destino che va dall'abbattimento ( bollino rosso ),alla pulizia del secco ( bollino giallo ) alla potatura di contenimento (bollino verde ).
Solo per l'abbattimento sono risultate 220 piante.tralascio per brevità gli altri dati del bollino giallo e del bollino verde.
Le Terme hanno prontamente dato inizio alla richiesta di tutte le procedure di permessi e di autorizzazioni che sono necessarie per l'abbattimento sia alla Sovrintendenza delle Belle Arti,sia alla Forestale ecc.ecc.
Ovviamente per problemi di bilancio,questi interventi sono programmati in diverse fasi, ciò dipende dalle risorse che l'ente proprietario metterà a disposizione.vola per volta.
Naturalmente tutto ciò deve avere il nulla- osta anche dal Comune di Godiasco in quanto ancora proprietario del parco per il 47% e in quanto perchè si opera in territorio del Comune e perciò di competenza Comunale.
Il sottoscritto,prima di accettare operativamente l'indagine di cui sopra,chiese al Comune ed alle Terme la presenza congiunta insieme al sottoscritto ed al dott. Tantardini anche di un rappresentante del Comune ( dell'ufficio tecnico ) per fare insieme ed in maniera condivisa la perizia.Mi fu risposto che non era necessario,anche se io ritenevo che il proprietario al 47% di un bene come il parco avesse tutto il diritto di partecipare in prima persona e rendersi conto di come stavano le cose.
Bene ,ora sembra che un tecnico Comunale,stia periziando pianta per pianta il lavoro fatto e dando in alcuni casi ( due ) parere difforme e diverso dalla perizia.Ora io mi chiedo,ma se il Comune di Godiasco ha tra i suoi dipendenti un tale esperto in patologia vegetale in entomologia ed in botanica,ma perchè non lo ha detto prima ? avrebbe sicuramente evitato uno spreco di energie e di risorse alle Terme ,al sottoscritto e,cosa assai più importante all'Ufficio Fitopatologico della Regione che è la massima autorità in materia.
Per questo mi sono permesso di inviare all'Ufficio tecnico del Comune una prima serie di fotografie ( ne seguiranno molte altre se non si avranno risposte adeguate ) di piante molto compromesse di due viali alberati Viale Perosi e viale Mangiagalli,con la speranza che l'ufficio preposto le faccia verificare dal tecnico-botanico-fitopatologo ecc.ecc.e ci dica cosa intendono fare.

Saluti Luciano Benedini

Comunicazione & Collaborazione


Nel comune di Godiasco nel quale vivo la comunicazione fra l'amministrazione e la cittadinanza è assolutamente assente, su tutto.
Non vengono fatte riunioni periodiche per aggiornare la popolazione, nè vengono utilizzati mezzi di comunicazione moderni come email (gratuita) e SMS (costo 0,04 E cadauno).
A fronte di questo atteggiamento, i residenti rispondono con un forte disinteresse verso la cosa pubblica: deserta la sala comunale durante i consigli, poco seguite le attività di pro loco e della biblioteca, trascurate le sorti della nostra (al 47%) azienda termale, nulle le segnalazioni su buche, manutenzioni ecc.
Stamattina, aprendo su internet la mia pagina facebook, ho visto uno dei tanti messaggi che invia a chi si è reso interessato il sindaco di Firenze Matteo Renzi.
Dalla lettura mi sono venute le considerazioni di cui sopra.
Se è cosa fattibile da un sindaco che governa una città estremamente complessa e grande, possibile che non sia possibile farlo da noi? Evidentemente no, la questione è nella mentalità: uno si rivolge ai suoi "datori di lavoro", l'altro trascura quelli che evidentemente ritiene i suoi "sudditi".

Questo il messaggio:
Matteo Renzi
Nei prossimi giorni pioverà. Abbiamo 62.000 tombini. Molti sono ripuliti ma basta la plastica o qualche foglia per intasarli. Vi chiediamo una mano. Segnalateci subito i tombini bloccati vicino a casa (email o anche qui su FB!). Invieremo Publiacqua. Se poi siete nelle condizioni di provvedere direttamente voi, grazie in anticipo. Sembra banale, lo so. Ma la vita della città passa anche da piccole attenzioni...

domenica 23 ottobre 2011

Omaggio a Irena Sendler


Ricevo da un amico la seguente mail, e talquale la ripropongo:

Irena Sendler
Poco tempo fa (12/5/2008) è venuta a mancare una signora di 98 anni di nome Irena.
Durante la seconda guerra mondiale, Irena, ha ottenuto il permesso di lavorare nel ghetto di Varsavia, come Idraulica specialista.
Aveva un 'ulteriore motivo'.
Era al corrente dei piani che i nazisti avevano per gli ebrei (essendo tedesca).
Irena portò in salvo migliaia di neonati nascondendoli nel fondo della sua cassetta degli attrezzi che portava nel retro del suo camion.
I bambini più grandi li nascondeva un sacco di iuta ...
Teneva anche un cane nel retto del camion, che aveva addestrato ad abbaiare quando i soldati nazisti entravano e uscivano dal ghetto.
I soldati, naturalmente, temevano il cane e il suo latrato copriva il pianto dei bambini.
Durante tutto questo tempo, è riuscita a salvare 2500 tra bambini e neonati.
Fu catturata, e i nazisti le ruppero entrambe le gambe e le braccia picchiandola selvaggiamente.
Irena tenne un registro dei nomi di tutti i ragazzi che clandestinamente aveva portato fuori dai confini e lo teneva in un barattolo di vetro, sepolto sotto un albero nel suo cortile.
Dopo la guerra, cercò di rintracciare tutti i genitori che potessero essere sopravvissuti per riunire le famiglie.
La maggior parte di loro erano stati gasati. Irena ha continuato a prendersi cura di questi ragazzi, mettendoli in case famiglia o trovando loro famiglie affidatarie o adottive.
L'anno scorso Irena è stata proposta per il Premio Nobel della Pace.
Non è stata nominata.

IN MEMORIA - 63 ANNI DOPO

Io sto facendo la mia piccola parte per l'inoltro questo messaggio.
Spero che prenderete in considerazione il fatto di fare lo stesso ..
Sono trascorsi ormai più di 60 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Questa mail viene inviata in memoria dei sei milioni di ebrei, 20 milioni di russi, 10 milioni di Cristiani e 1900 preti cattolici che sono stati assassinati, massacrati, violentati, bruciati, morti di stenti e umiliati!
È di importanza fondamentale che il mondo non dimentichi mai, affinchè una tale barbarie non accada mai più.
Questa mail ha lo scopo di raggiungere 40 milioni di persone in tutto il mondo!
Unisciti a noi per essere un anello della catena della memoria e aiutarci a diffonderla in tutto il mondo ..

Si prega di inviare questa e-mail alle persone che conosci e chiedere loro di continuare la catena della memoria.

Per favore, non eliminarla.

Vedi anche su Wikipedia http://en.wikipedia.org/wiki/Irena_Sendler

sabato 22 ottobre 2011

Protezione Civile e Comunicazione


Leggo sul sito del Comune, nel settore della Protezione Civile, un allarme meteo del 7 ottobre 2011.
Già nel testo veniva chiaramente detto che per la nostra zona l'allarme era, in verità, piuttosto blando e classificato con un grado di criticità "moderato".
Mi chiedo tuttavia, se e quando si presenteranno allarmi per fenomeni di presunta maggiore intensità, che utilità possa avere un testo sul sito comunale che, come noto, non è particolarmente frequentato.
Non sarebbe meglio fare almeno una mailing list fra coloro che si segnalano come interessati per inviar loro una mail di attenzione? O, meglio ancora, utilizzare degli SMS come ebbi modo di proporre nel dicembre scorso?

venerdì 21 ottobre 2011

Una passeggiata e i monti raccontano


Il passaggio del prete
camminata eco-sportiva per il benessere psicofisico della persona
in collaborazione con LILT: Lega italiana per la lotta contro i tumori

Scampagnata molto piacevole e appassionante, adatta a chiunque, che si
snoda sull'incantevole costiera tra le valli Curone e Staffora. Potremo cosi` raggiungere il bivacco Pian della Mora e i monti Boglelio e Bagnolo.

Questo luogo e` particolarmente suggestivo in quanto ci ricorda un episodio avvenuto oltre 80 anni fa quando don Pietro Castellano, allora parroco di Negruzzo, piccolo paesino che si scorge nel fondo della valle Staffora, a soli 36 anni, mori` assiderato nell'inutile tentativo di raggiungere la sua parrocchia provenendo da Stazzano. Un viaggio a piedi tra i monti, al giorno d'oggi difficile da immaginare, considerando la stagione inoltrata, la mancanza di attrezzatura, il buio, il gelo ed infine la tormenta. Anche se conosceva bene il percorso poiche lo aveva gia` fatto numerose volte, questa gli fu
fatale. Passarono giorni prima che il suo corpo riaffiorasse da sotto la neve e fu proprio in questo luogo che lo ritrovarono; per ricordarlo e` stata posta una targa ai piedi di una piccola edicola dedicata a sanmt'Anna.

Nelle vicinanze di questo luogo [Lagujon], venne costruito nel 1928 dai fratelli Francesco, Mario e Paolo Toso e dal pavese Giuseppe Magrassi un albergo-ristorante chiamato ristoro Belvedere per ospitare i primi turisti che scoprivano il nostro Appennino provenienti dalle citta` limitrofe. Ma nell'anno 1943, dopo aver accolto alcuni prigionieri di guerra, l'albergo venne completamente distrutto dalle truppe nazi-fasciste.

Lunghezza dell'itinerario km 8 andata e ritorno
Dislivello effettivo in salita m 200
Luogo e quota di partenza dell'escursione: Stalle di Forotondo m 1369 s.l.m.
Quota massima: m 1550

Come ad ogni nostra escursione, a tutti i partecipanti verra` consegnata la scheda WE (Walking eco-consapevole) per la compilazione e ritirata a fine escursione per
la valutazione.

Si consiglia: mantellina impermeabile, scarponcini da trekking, bastoncini, macchina fotografica.

Euro 3,00 per i non associati a cui verra` rilasciata la tessera giornaliera per la copertura assicurativa.

Ritrovo a Brignano Frascata (AL) presso la piazza municipale ore 8.45
e spostamento in auto per Forotondo
Info: 338.5291405 – 346.3540867
www.lapietraverde.info


Nell'immagine il bivacco di Monte Bagnolo (in inverno) costruito in ricordo di Don Castellano

giovedì 20 ottobre 2011

La Via dei Malaspina, itinerario fra natura e storia


Come ebbi a scrivere il 5 maggio 2011, esiste una "via dei Malaspina" che attraversa la valle Staffora.
Erroneamente ne attribuii la paternità all'Associazione La Via del Mare.
Ora ho avuto occasione di documentarmi in modo più preciso e la vicenda è andata in modo un poco diverso.
Il signor Fiorenzo Debattisti, studioso di storia locale, ha potuto "riscoprire" una variante della normale via Francigena, variante utilizzata prevalentemente dai pellegrini provenienti dalla Francia, via Moncenisio e/o Monginevro e che attraversava, per l'appunto, la valle Staffora.
Con un certosino lavoro di ricostruzione storica ha determinato quale fosse il percorso che collegava, in particolare, Voghera con Bobbio (assai frequentata per le spoglie di San Colombano).
Tale percorso, dettagliatamente esposto, fu presentato alla Associazione della Via Francigena che ne prese atto. La documentazione è stata consegnata anche alla Comunità Montana dell'Oltrepò Pavese e alla Provincia di Pavia (Assessore professoressa Crotti). In base a tale documentazione fu ottenuto un finanziamento regionale (cofinanziato da CMOP e Provincia) per la mappatura e segnalazione dell'itinerario, entrambe quasi completate.
Quindi l'Associazione Via Del Mare propone un bello e interessante itinerario che ha fattivamente collaborato a realizzare, ma non ha ideato.
Tanto dovevo al signor Debattisti e alla grande sua grande fatica che ha consentito di riportare alla luce un itinerario dimenticato, un itinerario che, grazie a La Via del Mare, speriamo che venga conosciuto ed apprezzato da tutti coloro che amano la natura e la storia.

mercoledì 19 ottobre 2011

Ancora sulla caccia al cinghiale


Questo blog si è già occupato dell'argomento "caccia al cinghiale".
Lo riprendo perchè mi è capitato di leggere sul sito della LAC di un interessante studio condotto in Francia, i cui risultati sono assai sorprendenti:

RICERCA SCIENTIFICA - LA CACCIA CAUSA L'AUMENTO NUMERICO DEI CINGHIALI

Uno studio scientifico di ricercatori francesi ha seguito per un periodo di 22 anni la moltiplicazione dei cinghiali in un territorio del dipartimento Haute Marne, in cui sono sottoposti ad una caccia molto intensa, confrontandola con quella di un territorio con caccia poco intensa nei Pirenei.
E' risultato che la fertilità dei cinghiali è notevolmente più alta quando la caccia è intensa.
Inoltre quando la caccia è intensa la maturità sessuale viene raggiunta più presto, prima della fine del primo anno di vita. Così i cinghiali raggiungono la maturità sessuale con un peso medio inferiore quando la caccia è intensa.
Invece, nei territori in cui sono presenti pochi cacciatori la moltiplicazione dei cinghiali è minore, e la maturità sessuale viene raggiunta più tardi, con un peso medio più elevato (S.Servanty et al., Journal of Animal Ecology, 2009).
Anche il Prof. Josef H. Reichholf, che dirige la Sezione dei Vertebrati del Museo Statale Zoologico di Monaco di Baviera, ritiene che la caccia causi una più intensa moltiplicazione degli animali selvatici rispetto alle condizioni naturali.
Infatti, poichè la caccia ha luogo soprattutto in autunno ed in inverno, se in un territorio vengono uccisi molti animali, i sopravvissuti avranno una maggiore disponibilità di cibo. Gli animali meglio nutriti si riproducono più presto in primavera e danno una discendenza più numerosa (Suddeutsche Zeitung, 28 gennaio 2009).
I cinghiali hanno una struttura sociale molto sensibile. Una cinghialessa dominante, che va in estro una volta all'anno, guida il gruppo. Il cosiddetto sincronismo di estro fa sì che le altre femmine del gruppo siano feconde contemporaneamente.
Inoltre essa trattiene i giovani ed impedisce in tal modo maggiori danni alle coltivazioni.
Se la femmina dominante viene uccisa, il gruppo si disperde, gli animali senza guida irrompono nei campi, tutte le femmine diventano feconde più volte nell'anno e si riproducono in modo incontrollato.
Norbert Happ, il più noto conoscitore tedesco dei cinghiali, cacciatore egli stesso, avverte: "L'aumentata riproduzione è causata dall'uomo".
Della motiplicazione esplosiva dei cinghiali sarebbero responsabili gli stessi cacciatori: "Relazioni sociali disordinate con estri non coordinati e moltiplicazione incontrollata sono da imputare esclusivamente all'esercizio della caccia", scrive Happ nella rivista venatoria "Wild und Hund" (23/2002).
Ciò significa che la caccia non risolve alcun problema ecologico, anzi ne crea!
Naturalmente la moltiplicazione degli animali selvatici dipende anche dalla disponibilità di cibo. Ma quanto a lungo i cinghiali hanno a disposizione campi di mais? Sicuramente non più di un mese all'anno.
Invece i cacciatori mediante foraggiamento legale o illegale forniscono un cibo innaturale e contribuiscono così alla loro moltiplicazione. Solo nel Baden-Wurttemberg vengono sparsi ogni anno 4.000 tonnellate di mais, che corrispondono circa a 100 chili per cinghiale abbattuto.
La conclusione è sempre la stessa: Gli animali selvatici hanno meccanismi di autoregolazione, almeno in condizioni naturali; gli interventi umani, come quelli legati alla caccia, sono causa di squilibri (http://www.abschaffung-der-jagd.de).

Storie di un'altra Italia - 21 ottobre ore 21


Venerdì 21 ottobre, con inizio alle ore 21,15,
presso il Cinema Teatro Arlecchino, via XX Settembre 92, Voghera

verrà messo in scena lo spettacolo

STORIE DI UN'ALTRA ITALIA
Spettacolo furi abbonamento: prezzo 5 euro.

Reading di Teatro Civile con Daniele Biachessi (voce narrante)
con il gruppo storico musicale "Gang" formato da Marino Severini (voce e chitarra)
e Sandro Severini (chitarra solista), e con Massimo Priviero (voce e chitarra),

In un appassionante mix di parole e note scorre la storia del nostro Paese come una sceneggiatura
di un film: da episodi legate alle ultime guerre , alle stragi di mafia, agli omicidi rimasti impuniti,
all'attualità del nostro tempo.

Daniele Biachessi è noto giornalista e scrittore, vice-direttore di Radio 24 e il Sole 24 ore, vincitore del Premio Cronista 2004-2005 per il programma “Guiallo e nero” e nel 2009 del Premio Raffaele Ciriello per il libro “Passione reporter”.
E’ anche autore , regista e interprete del teatro narrativo civile.

Lo spettacolo è organizzato in collaborazione con la CONSULTA DEL VOLONTARIATO e proposto come momento conclusivo del FESTIVOL (iniziativa programmate in occasione della Giornata del Volontariato e che ha avuto il suo momento principale con la giornata del 1° ottobre scorso in Piazza Duomo il 1° di ottobre).
La serata è anche inclusa nelle manifestazioni per la celebrazione dell’Unità d’Italia,

Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze


Nel febbraio scorso ebbi occasione di comunicare che il nostro comune avrebbe istituito il Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze e che questo sarebbe avvenuto per la festa di San Martino, l'11 novembre.

Purtroppo ci sono stati dei ritardi e la realizzazione, così mi assicura il Sindaco, avverrà per le feste natalizie.

Spero caldamente di non dover annunciare altri ritardi.

Meno Euro, più sorrisi


Ricevo una simpatica email dal sito Turismo & Territorio in cui si racconta ....

Roma, via Labicana. Nei pressi di questa centralissima strada che porta al Colosseo, e che è diventata così famosa per i tristi fatti di sabato, c’è anche la nostra sede.
In serata siamo andati a guardarci un po’ intorno, da noi era tutto a posto ma a pochi metri le macchine erano bruciate, i cassonetti pure, a terra limoni schiacciati, usati contro i fumi dei lacrimogeni.
Ma proprio all’ingresso della piccola via che porta dritto da noi, un piccolo e quasi invisibile foglietto ha attirato la nostra attenzione.
Meno Euro, più Sorrisi
E questo slogan l’abbiamo sentito davvero nostro, anche se forse non siamo così giovani come chi l’ha scritto.
Tutte le forme di turismo sostenibile, ogni programmazionie territoriale attenta e quindi responsabile, non può che creare sorrisi: in chi visita i luoghi, in chi li abita e in chi, come noi, lavora per questo obiettivo.
E che ognuno faccia seriamente la propria parte!


Riusciamo a fare qualche riflessione su questo semplice messaggio?

Ricchezza bruciata


Segnalo questo articolo di Marco Panara apparso ieri su La Repubblica.
E' un po' lunghetto e richiede un minimo di attenzione, ma vale la pena di leggerlo.

L’Italia brucia 400 miliardi in vent’anni

http://www.repubblica.it/supplementi/af/2011/10/17/copertina/001canotto.html

Gli italiani si impoveriscono anno dopo anno. Lo sentono sulla propria pelle e nelle tasche. Non è solo una percezione, lo confermano la stagnazione dei consumi (il reddito disponibile delle famiglie ha avuto una crescita inferiore all’1 per cento tra il 2005 e il 2007 ed è diventata negativa negli anni successivi) e la riduzione della capacità di risparmio, che negli ultimi dieci anni si è ridotta di 4 punti percentuali. Naturalmente non tutti sono più poveri, ci sono quelli, e non sono pochissimi, il cui reddito e il cui patrimonio invece salgono e continuano a crescere anche in questi anni di crisi profonda. Già questo è un problema, una minoranza che accumula molto non conforta una maggioranza che fa fatica.
E non aiuta neanche l’economia, per una ragione molto semplice: la ricchezza concentrata diventa finanza, o immobili (per lo più già esistenti il cui trasferimento non genera crescita), mentre la ricchezza distribuita diventa economia. Ovvero, per fare un esempio, se c’è qualcuno che guadagna 100 mila euro al mese forse il primo mese li spenderà tutti, ma da quello successivo comincerà ad accumularli e investirà in strumenti finanziari o nell’ennesimo appartamento. Nell’uno e nell’altro modo sono per la gran parte denari che escono dal ciclo produttivo per immobilizzarsi in una casa o per finire in quella nuvola rappresentata dalla finanza, dalla quale sempre meno filtra nell’economia reale. Se invece ci sono cento persone che guadagnano mille euro al mese in più, ebbene costoro li spenderanno tutti o, se ne accumuleranno una parte, sarà per comprare anch’essi un’abitazione, la prima, e arredarla, per cambiare l’auto o il frigorifero, per pagare il master dei figli. Sono soldi che restano nel circolo dell’economia reale.
Tuttavia è possibile che, dal punto di vista della ricchezza prodotta, quella che finisce nelle mani dei pochi superi la diminuzione della quota che viene distribuita ai molti. In questo caso avremmo una società diseguale, meno capace di crescere ma, nel suo insieme, non economicamente più povera. E’ quando la somma algebrica tra il maggior reddito dei pochi e il minor reddito dei molti ha un segno negativo che il paese, visto nella sua dimensione economica complessiva, si impoverisce.
Nel primo caso, quello della somma positiva, il problema è "solo" (si fa per dire) un problema di distribuzione. Quando alla più iniqua distribuzione si aggiunge un risultato negativo di quella somma algebrica, allora vuol dire che c’è un problema in più da risolvere, perché non solo la società diventa progressivamente e, aggiungo, pericolosamente, più diseguale, ma il paese diventa anche più povero.
E’ quello che sta accadendo all’Italia da vent’anni a questa parte ed è un fenomeno in qualche modo misurabile, sia pure con le cautele che diremo, utilizzando un termometro: la posizione patrimoniale netta sull’estero. Quella dell’Italia era positiva negli ultimi anni ’80 ed ha cominciato ad essere negativa con l’ingresso nel decennio successivo. Poca cosa all’inizio (5,3 miliardi di euro nel 1990) ma poi la situazione si è fatta progressivamente più vistosa: 64 miliardi nel ’92, 103 nel ’97 e poi a crescere fino ad arrivare a 376 miliardi nel 2010 che supereranno 400 alla fine del prossimo dicembre.
La posizione patrimoniale netta sull’estero è il risultato di un bilancio (patrimoniale appunto) costruito sottraendo agli attivi, cioè a tutto ciò che gli italiani hanno accumulato oltre confine, i passivi, ovvero tutto quanto gli italiani devono a creditori esteri. Se il risultato è negativo vuol dire che dobbiamo più di quanto possediamo: nel nostro caso, a oggi, oltre 400 miliardi di euro. E’ una cifra enorme, superiore al 25 per cento del pil, contro il 10 per cento della Francia o il 13 dell’eurozona o, se vogliamo farci del male, l’attivo del 41 per della Germania. Oppure, se invece vogliamo trovare una magra consolazione, il 88 per cento della Spagna o il 104 della Grecia.
Gli economisti e gli statistici, qui vengono le cautele, spiegano che il dato di quei 400 miliardi di passivo della nostra posizione patrimoniale netta all’estero va preso con le molle. Perché se ci siamo impoveriti o meno dipende da cosa si è fatto con quei soldi presi a prestito oltre confine. Se sono serviti per effettuare investimenti allora non c’è impoverimento, perché a fronte di quei debiti ci sono beni, magari produttivi di reddito, che bilanciano l’esposizione. Diverso è il caso se invece sono stati utilizzati per finanziare i consumi, perché i consumi, lo dice la parola stessa, una volta fatti, nulla resta.
Non esistono dati precisi sull’utilizzo di quel debito, ma visto che il grosso della sua crescita è rappresentata dai Btp che sempre più numerosi sono finiti in mani straniere (circa 800 miliardi), e constatato che gli investimenti assorbono una quota marginale del bilancio pubblico, si può dire senza tema di sbagliare troppo che una buona parte di quei miliardi non sono andati in investimenti ma, ainoi, in spese correnti, che sono i consumi della pubblica amministrazione.
Purtroppo la situazione non è ribaltata dal mondo delle imprese. Il tasso di ammortamento del patrimonio è sceso dal 6% del 1993 a meno del 4% nel 2010, con il risultato che la vita utile degli impianti si allunga (da 16 anni nel 2003 a 26 nel 2010). Impianti vecchi quindi, che testimoniano una cosa: le imprese hanno investito poco, anche loro. La conclusione è che il grosso di quel debito netto estero è stato utilizzato per finanziare i consumi: l’Italia quei miliardi se li è mangiati, non li ha più. Le rimane il debito, quindi è più povera.
Perché? La risposta ce la dà la bilancia dei pagamenti, ovvero la somma algebrica delle entrate e delle uscite annuali del paese in relazione al resto del mondo. Il saldo di conto corrente dell’Italia è negativo da molti anni e progressivamente peggiora. Da 300 milioni di euro del 2001 siamo arrivati a 54,3 miliardi di euro del 2010. Nei primi sette mesi del 2011 giunge a sfiorare 40 miliardi. Sono le esportazioni che non bastano a coprire il costo delle importazioni, a causa della insufficiente competitività internazionale di una parte delle nostre imprese e del peso enorme della bolletta energetica. Sono i trasferimenti, ovvero la parte dei contributi pubblici alle organizzazioni internazionali che non tornano indietro, le rimesse degli immigrati (i milioni di badanti e di altri lavoratori che mandano a casa una parte delle loro esigue paghe), ma e non è poca cosa anche il nostro sostegno ai nuovi emigranti, e cioè i denari che spendiamo per far studiare i nostri figli all’estero perché non ci fidiamo delle università italiane o quelli che mandiamo loro in attesa che si trovino un lavoro oltre confine, visto che in Italia hanno abbandonato ogni speranza. E, infine sono le cedole su quegli 800 miliardi di Btp posseduti oltre confine.
Per coprire questo deficit dei conti correnti le strade sono due: una è fare debiti all’estero, qui arriviamo a quel debito netto monstre che abbiamo accumulato, l’altra è vendere a qualche compratore estero i gioielli di famiglia. Parmalat, per fare un esempio.
In realtà gli investimenti esteri in Italia non sono grandissime cifre. Assai maggiori, e questa è una buona notizia, sono quelli delle imprese italiane nello sforzo di internazionalizzarsi. Ne vorremmo di più di investimenti esteri in Italia, per portare qui lavoro, tecnologie, innovazione e management, anche se visto che gli stessi italiani investono poco in patria comprendiamo le ragioni per le quali non arrivano.
Il problema non è nella quantità degli investimenti, che ci piacerebbe maggiore, è nella loro qualità. Quelli che vorremmo sono i cosiddetti green field, ovvero imprese multinazionali che scelgono l’Italia per impiantarci stabilimenti, laboratori e centri di ricerca. Invece il 90% di quelli che arrivano sono investimenti brown field e cioè gruppi stranieri che comprano imprese italiane già esistenti, le loro tecnologie e spesso soprattutto le loro quote di mercato. La differenza è che nel primo caso quel denaro che arriva crea qualcosa di nuovo, nel secondo compra quello che c’è già. E talvolta se porta anche via.

I Comuni che dicono «basta così» Piani regolatori a crescita zero


Chi frequenta Salice Terme da venti anni ha certamente notato quanto sia cresciuto il paese, aggredendo la collina ed espandendosi in ogni direzione. Ville (poche) e villette (tante) hanno triplicato l'area coperta da costruzioni.
Il Comune ha introitatto grassi contributi, ma tutti sono stati divorati dalle spese correnti della macchina comunale (di investimenti direi che se ne vedono ben pochi) con il risultato che i soldi non ci sono più, e il terreno neppure.
Ancora oggi l'edilizia viene vista (seppure con minor favore rispetto al passato) come mucca da cui mungere risorse altrimenti indisponibili.
E' proprio obbligatorio un comportamento del genere? Ieri un articolo su Il Corriere della Sera si occupava del caso e citava il lodevole esempio di un piccolo comune, Cassinetta di Lugagnano, 1800 abitanti .....


Stop a permessi per costruzioni su terreno vergine o varianti per rendere edificabile un terreno agricolo

MILANO - Un nuovo quartiere di villette che porta in dote al Comune una strada e due rotonde. Oppure un centro commerciale che frutterà una pista ciclabile, una piscina, magari un asilo. Come si comportano i Comuni, quando non hanno abbastanza soldi e hanno bisogno di opere pubbliche? Quasi sempre cercano di ottenerli con gli oneri di urbanizzazione. In Lombardia, invece, c'è chi ha fatto una scelta controcorrente. Sono i Comuni di Cassinetta di Lugagnano, Solza, Pregnana Milanese, Ozzero e Ronco Briantino. Questi cinque centri, tutti sotto i 10 mila abitanti, hanno adottato un piano regolatore «a crescita zero». Ovvero, un piano che non concede più costruzioni su terreno vergine, né permette di fare varianti per rendere un terreno agricolo edificabile. Si può costruire solo sull'esistente o sulle aree dismesse e si fanno eccezioni solo per le aziende situate nella zona industriale e che abbiano necessità di espandersi, perché questo giova al mercato del lavoro.

STOP ALLE COSTRUZIONI – Pioniere in questo campo è stato il Comune di Cassinetta di Lugagnano, piccolo centro di 1.800 abitanti sul Naviglio Grande, nel Parco del Ticino. Qui il piano di governo del territorio (Pgt) «a crescita zero» è in vigore dal 2007. «Volevamo svincolare il futuro del nostro territorio dalle esigenze di bilancio. In Italia la pianificazione urbanistica è pressoché assente, e dove non vi sono regole a garanzia dell’interesse collettivo, prevalgono gli interessi di pochi, di chi domina il mercato», spiega il sindaco e blogger Domenico Finiguerra, che in questi anni si è dedicato anche alla fondazione di un movimento nazionale contro il consumo di territorio. «È un meccanismo deleterio, che permette di finanziare i servizi ai cittadini con l’edilizia. Si tratta però di entrate una tantum e siccome il territorio non è infinito, prima o poi termineranno».

RISPARMIO, GARE E MATRIMONI – Ma come si fa a tenere in piedi un bilancio rinunciando a una fonte di introito così importante? Con rinunce a ciò che non è indispensabile (niente staff per il sindaco, niente auto comunali, niente eventi se non sono sponsorizzati) e poi dedicando molto tempo alla stesura di progetti per la partecipazione a bandi di finanziamento pubblici e privati. «Solo per la nuova scuola dell’infanzia abbiamo acceso un mutuo da un milione di euro, coperto con l'aumento di un punto dell’Ici sulle seconde case, sui capannoni e sulle attività produttive. Una sorta di tassa di scopo», spiega Finiguerra. La fonte di introito più originale a Cassinetta è però quella dei matrimoni: in Comune ci si può sposare anche a mezzanotte, e sindaco e consiglieri vanno a celebrare le nozze ovunque gli sposi vogliano: il paese è pieno di ville settecentesche sul Naviglio che possono essere affittate per il ricevimento. Ovviamente, le tariffe sono elevate, ma questo ha portato nelle casse comunali quasi 20 mila euro l'anno scorso.

L'articolo continua ..... clicca qua

Vedi anche il sito internet del sindaco di Cassinetta di Lugagnano cliccando qua

Un bel lavoro in via D. Chiesa


In questi giorni si stà lavorando in fondo a via Damiano Chiesa a Salice (Rivanazzano) per realizzare una piazza/parcheggio, proprio di fronte all'ingresso della biblioteca comunale di Salice.
Sembra che si stia facendo un bel lavoro, con pozzetti di scarico per l'acqua ed una rete di raccolta diffusa su tutta l'area.
Ovviamente il committente è il comune di Rivanazzano Terme, competente per territorio.
Così anche la Biblioteca avrà un ingresso più decente ed un parcheggio esterno.
E' eccessivo ora sperare che a questi lavori seguano quelli per rendere presentabile ed usufruibile il bel terreno (chiamarlo giardino per ora è impossibile) adiacente?
Fu mantenuto decente fino alla "avventura Juve", per il diletto dei giocatori ospitati nelle camere (da allora mai più ufficialmente utilizzate), poi abbandonato all'incuria. Credo che se il comune, stavolta di Godiasco, decidesse di mettere mano all'opera, avrebbe il sostegno, economico e manuale, di tante persone.
Sbaglio

Lo Staffora è pronto per l'inverno?


Ho scritto diverse volte sullo stato dell'alveo dello Staffora.
Si ricorderà che all'inizio dello scorso inverno una piena (non particolarmente rovinosa) trascinò con la corrente del fiume un certo numero di tronchi. Probabilmente durante l'estate erano stati fatti dei lavori che avevano facilitato lo scorrimento delle acque rendendole quindi più veloci e quindi rovinose.
Quei tronchi si sono accatastati alla diga costruita giusto nell'estate del 2010.
Sono ancora lì: mi chiedo cosa si aspetti a sgombrare quella massa di legna. Fra poco quasi certamente le piogge favoriranno un'altra piena che a sua volta trascinerà altri tronchi. Credo che l'effetto non sarà buono.
La competenza sull'alveo del fiume è della Regione.
Aspettiamo che se ne accorgano? Potrebbe qualcuno segnalare la situazione, prima che si verifichino danni più onerosi da riparare?
Riusciamo una volta ogni tanto a fare quel poco di manutenzione per il territorio? Mi chiedo anche se non possa un privato, con una motosega, andare a prendere per sé stesso un po' di legna ....
Importante precisazione per non commettere reato:
I privati possono prendere la legna di alberi morti presente nell'alveo del fiume SOLO DOPO aver ricevuto autorizzazione regionale da richiedersi a:
STER - Viale Cesare Battisti Pavia - tel 0382 594427 chiedendo del geometra MASANTA.

Questa informazione mi è stata data dalla Guardia Forestale

giovedì 13 ottobre 2011

Se Steve fosse nato in provincia di Napoli


Un amico mi ha inviato questo testo, un poco fantascientifico, ma neppure poi tanto.
Non sono un gran appassionato di questo genere di paragoni "transnazionali" poichè credo che le varie società abbiano, ognuna, la sua dose di pregi e di difetti.
Comunque è divertente e si presta anche a fare qualche riflessione.
Il testo è tratto dal blog di
Antonio Menna.

Se Steve fosse nato in provincia di Napoli
Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.

Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.

Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.

Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.

I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.

Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?

Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.

I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.

Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.

Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.

Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.

I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.

La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

Antonio Menna

Sotto il famoso discorso di Steve Jobs all'Università di Stanford il 12 giugno 2005, discorso che suggerisco caldissimamente di ascoltare specialmente nella seconda metà

mercoledì 12 ottobre 2011

Agli antipodi


Riporto questo manifestino visto in un piccolo paese.

Una esperienza forte, per giovani cui il mondo sta stretto?

Non conosco nulla di questa iniziativa, nè dell'associazione riportata sul manifesto.
Raccomando la massima prudenza ...

Dote comune


Una interessante possibilità per i giovani, ma ormai è tardi in quanto i termini scadono domani.
Perchè il nostro comune non informa dell'esistenza di queste possibilità? oppure l'ha fatto? magari sul sito internet comunale?


(Da Strategie Amministrative)
Dote Comune: 30 posti destinati ai giovani
Anci Lombardia ha pubblicato l’avviso n. 5/2011 DoteComune per la selezione di 30 giovani da inserire in un percorso formativo nei Comuni della Lombardia. DoteComune è organizzato e promosso da Regione Lombardia, ANCI Lombardia, Ancitel Lombardia e i Comuni che hanno aderito. I giovani che parteciperanno avranno la possibilità di sperimentarsi nei diversi ambiti comunali diventando, da semplici utenti, anche erogatori di servizi ai cittadini. Il progetto ha una durata che va da 3 a 12 mesi, con un impegno di 20 ore settimanali. Possono partecipare i giovani cittadini e cittadine italiani/e, UE ed extracomunitari con regolare permesso di soggiorno, di età compresa tra i 18 e i 30 anni. È previsto un contributo mensile di 300 euro e la certificazione delle competenze acquisite secondo il Quadro Regionale degli Standard Professionali di Regione Lombardia. È possibile candidarsi a un solo progetto, la domanda di partecipazione, allegata all'avviso, dovrà essere consegnata o spedita al Comune di proprio interesse entro e non oltre le ore 12,00 di giovedì 13 ottobre 2011.
Approfondimenti sul sito dotecomune.it

Non potrebbe essere un'ipotesi interessante per un giovane in cerca di occupazione? Farsi esperienza, guadagnare qualche euro e un attestato di competenze acquisite.

Il Servizio Civile non ci interessa !


Bando Servizio Civile -
Anci Lombardia dà la possibilità a 482 giovani
E’ stato pubblicato il nuovo bando di Servizio Civile! ANCI Lombardia dà la possibilità a 482 giovani, tra i 18 anni compiuti e i 29 anni non compiuti, di svolgere il servizio civile per uno dei progetti che si attueranno in circa 160 comuni della Lombardia le cui aree di intervento sono assistenza, protezione civile, patrimonio artistico e culturale, educazione e promozione culturale e ambiente.
E’ possibile presentare la domanda di partecipazione entro il 21 ottobre alle ore 14.00.
Aderire a un progetto di Servizio Civile significa intraprendere un percorso dinamico e di crescita umana e professionale, ricevere una spettanza mensile di euro 433,80 e, nel caso si frequentasse l'università, saranno riconosciuti dei crediti formativi. Sarà possibile mettere in campo le proprie competenze e, soprattutto, arricchirle relazionandosi con una realtà nuova.
Le aree di intervento sono: Assistenza, Ambiente, Patrimonio artistico e culturale, Educazione e promozione culturale, Protezione civile.
Approfondimenti on-line
Elenco dei Comuni che hanno presentato progetti approvati