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martedì 21 febbraio 2012

Politiche Sociali, debutta il Fattore Famiglia Lombardo


 Prima in Italia, la Lombardia vara il Fattore Famiglia. Si tratta di un indicatore per le politiche sociali, che non solo tiene conto delle situazioni reddituali e patrimoniali, ma contempla anche a pieno titolo il numero di figli e i carichi di cura, ad esempio la presenza nel nucleo familiare di anziani non autosufficienti o di disabili. Il provvedimento, appena approvato dal Consiglio regionale, realizza uno degli obiettivi programmatici più qualificanti della Giunta Formigoni ed è stato fortemente voluto, oltre che dal presidente stesso, dall'assessore alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà sociale, Giulio Boscagli. Il Fattore Famiglia sarà ora sperimentato per un anno in alcuni Comuni del territorio lombardo. A livello regionale ha già trovato applicazione per quanto riguarda la Dote scuola 2012-2013, misura che interessa un terzo degli studenti lombardi (circa 300.000) con uno stanziamento di 81 milioni e che, con i nuovi parametri applicati, darà diritto alla Dote a 8.000 famiglie in più dello scorso anno.

MAGGIORE GIUSTIZIA - "Fattore Famiglia e Dote scuola sono due provvedimenti - ha sottolineato il presidente Roberto Formigoni - che confermano la forte attenzione della Regione Lombardia alla famiglia in tutta la sua concretezza, considerando e comprendendo dunque le reali peculiarità e differenze, per dare a ciascuno la sua risposta, appropriata e proporzionata". "In un momento in cui la crisi morde - ha detto ancora Formigoni - e le risorse pubbliche sono molto limitate, interveniamo con un metodo di maggiore giustizia ed equità".

RIFORMA DEL WELFARE - "Il Fattore Famiglia - ha dichiarato Boscagli - si inserisce nel più generale quadro di riforma del sistema di welfare lombardo, rappresentando un'importante anticipazione sul piano nazionale. E' un indicatore più equo, che corregge le distorsioni dell'Isee. Infatti fare parti uguali tra diversi non sarebbe equità".

SPERIMENTAZIONE - Parte ora un periodo di sperimentazione su tutte le unità d'offerta sociali e socio sanitarie "che consenta di valutare - ha aggiunto Boscagli -, con grande attenzione, l'appropriatezza degli indicatori individuati, l'impatto sulle famiglie lombarde e la sua sostenibilità". Solo dopo questa fase, i cui risultati saranno resi noti e valutati dal Consiglio regionale, la Giunta regionale sarà investita del compito di definire i criteri attuativi. "L'eredità del paradigma 'tutto a tutti' e in maniera indifferenziata - ha notato ancora Boscagli - ha consegnato una situazione divenuta insostenibile e profondamente iniqua. Molti cittadini in stato di bisogno sono oggi fuori dal sistema di assistenza e solo grazie al sistema di protezione familiare possono ricevere assistenza quotidiana senza gravare sulle risorse pubbliche".

RISPETTO DEI LEA - La misura lombarda non tocca in nulla i Livelli essenziali di assistenza (Lea), che sono di competenza nazionale. In altri termini, il provvedimento lombardo non si colloca minimamente in contrasto con la disciplina nazionale dei Lea e la sua legittimità è supportata sia dalla giurisprudenza costituzionale sia dal recente parere della Corte dei Conti sul nostro sistema socio-sanitario. I principi cardine della legge regionale sul Fattore Famiglia si collocano, infatti, nel pieno rispetto dei Livelli essenziali di assistenza e sono volti a riconoscere un ruolo centrale alla famiglia, commisurando lo strumento di valutazione della situazione economica agli effettivi carichi di cura e sono diretti a garantire il rispetto del principio di uguaglianza sostanziale attraverso l'aumento dell'offerta dei servizi su base regionale.

CARICHI DI CURA - Il Fattore Famiglia lombardo, declinato nella scala di equivalenza con i correttivi riguardanti i carichi di cura, diventa quindi lo strumento attraverso cui Regione, Province e Comuni determineranno, ciascuno nel rispetto delle rispettive competenze, il valore dei voucher sociali e sociosanitari, gli altri benefici economici e la compartecipazione economica ai costi delle prestazioni sociosanitarie e sociali. Per esempio la retta di una casa di riposo potrà essere rimodulata e differenziata appunto in base al Fattore Famiglia, favorendo ulteriormente i nuclei con maggiori carichi.
Per leggere la notizia su Lombardia Notizie, clicca QUA (con video)

giovedì 13 ottobre 2011

Se Steve fosse nato in provincia di Napoli


Un amico mi ha inviato questo testo, un poco fantascientifico, ma neppure poi tanto.
Non sono un gran appassionato di questo genere di paragoni "transnazionali" poichè credo che le varie società abbiano, ognuna, la sua dose di pregi e di difetti.
Comunque è divertente e si presta anche a fare qualche riflessione.
Il testo è tratto dal blog di
Antonio Menna.

Se Steve fosse nato in provincia di Napoli
Steve Jobs è cresciuto a Mountain View, nella contea di Santa Clara, in California. Qui, con il suo amico Steve Wozniak, fonda la Apple Computer, il primo aprile del 1976. Per finanziarsi, Jobs vende il suo pulmino Volkswagen, e Wozniak la propria calcolatrice. La prima sede della nuova società fu il garage dei genitori: qui lavorarono al loro primo computer, l’Apple I. Ne vendono qualcuno, sulla carta, solo sulla base dell’idea, ai membri dell’Homebrew Computer Club. Con l’impegno d’acquisto, ottengono credito dai fornitori e assemblano i computer, che consegnano in tempo. Successivamente portano l’idea ad un industriale, Mike Markkula, che versa, senza garanzie, nelle casse della società la somma di 250.000 dollari, ottenendo in cambio un terzo di Apple. Con quei soldi Jobs e Wozniak lanciano il prodotto. Le vendite toccano il milione di dollari. Quattro anni dopo, la Apple si quota in Borsa.

Mettiamo che Steve Jobs sia nato in provincia di Napoli. Si chiama Stefano Lavori. Non va all’università, è uno smanettone. Ha un amico che si chiama Stefano Vozzini. Sono due appassionati di tecnologia, qualcuno li chiama ricchioni perchè stanno sempre insieme. I due hanno una idea. Un computer innovativo. Ma non hanno i soldi per comprare i pezzi e assemblarlo. Si mettono nel garage e pensano a come fare. Stefano Lavori dice: proviamo a venderli senza averli ancora prodotti. Con quegli ordini compriamo i pezzi.

Mettono un annuncio, attaccano i volantini, cercano acquirenti. Nessuno si fa vivo. Bussano alle imprese: “volete sperimentare un nuovo computer?”. Qualcuno è interessato: “portamelo, ti pago a novanta giorni”. “Veramente non ce l’abbiamo ancora, avremmo bisogno di un vostro ordine scritto”. Gli fanno un ordine su carta non intestata. Non si può mai sapere. Con quell’ordine, i due vanno a comprare i pezzi, voglio darli come garanzia per avere credito. I negozianti li buttano fuori. “Senza soldi non si cantano messe”. Che fare? Vendiamoci il motorino. Con quei soldi riescono ad assemblare il primo computer, fanno una sola consegna, guadagnano qualcosa. Ne fanno un altro. La cosa sembra andare.

Ma per decollare ci vuole un capitale maggiore. “Chiediamo un prestito”. Vanno in banca. “Mandatemi i vostri genitori, non facciamo credito a chi non ha niente”, gli dice il direttore della filiale. I due tornano nel garage. Come fare? Mentre ci pensano bussano alla porta. Sono i vigili urbani. “Ci hanno detto che qui state facendo un’attività commerciale. Possiamo vedere i documenti?”. “Che documenti? Stiamo solo sperimentando”. “Ci risulta che avete venduto dei computer”.

I vigili sono stati chiamati da un negozio che sta di fronte. I ragazzi non hanno documenti, il garage non è a norma, non c’è impianto elettrico salvavita, non ci sono bagni, l’attività non ha partita Iva. Il verbale è salato. Ma se tirano fuori qualche soldo di mazzetta, si appara tutto. Gli danno il primo guadagno e apparano.

Ma il giorno dopo arriva la Finanza. Devono apparare pure la Finanza. E poi l’ispettorato del Lavoro. E l’ufficio Igiene. Il gruzzolo iniziale è volato via. Se ne sono andati i primi guadagni. Intanto l’idea sta lì. I primi acquirenti chiamano entusiasti, il computer va alla grande. Bisogna farne altri, a qualunque costo. Ma dove prendere i soldi?

Ci sono i fondi europei, gli incentivi all’autoimpresa. C’è un commercialista a Napoli che sa fare benissimo queste pratiche. “State a posto, avete una idea bellissima. Sicuro possiamo avere un finanziamento a fondo perduto almeno di 100mila euro”. I due ragazzi pensano che è fatta. “Ma i soldi vi arrivano a rendicontazione, dovete prima sostenere le spese. Attrezzate il laboratorio, partire con le attività, e poi avrete i rimborsi. E comunque solo per fare la domanda dobbiamo aprire la partita Iva, registrare lo statuto dal notaio, aprire le posizioni previdenziali, aprire una pratica dal fiscalista, i libri contabili da vidimare, un conto corrente bancario, che a voi non aprono, lo dovete intestare a un vostro genitore. Mettetelo in società con voi. Poi qualcosa per la pratica, il mio onorario. E poi ci vuole qualcosa di soldi per oliare il meccanismo alla regione. C’è un amico a cui dobbiamo fare un regalo sennò il finanziamento ve lo scordate”. “Ma noi questi soldi non ce li abbiamo”. “Nemmeno qualcosa per la pratica? E dove vi avviate?”.

I due ragazzi decidono di chiedere aiuto ai genitori. Vendono l’altro motorino, una collezione di fumetti. Mettono insieme qualcosa. Fanno i documenti, hanno partita iva, posizione Inps, libri contabili, conto corrente bancario. Sono una società. Hanno costi fissi. Il commercialista da pagare. La sede sociale è nel garage, non è a norma, se arrivano di nuovo i vigili, o la finanza, o l’Inps, o l’ispettorato del lavoro, o l’ufficio tecnico del Comune, o i vigili sanitari, sono altri soldi. Evitano di mettere l’insegna fuori della porta per non dare nell’occhio. All’interno del garage lavorano duro: assemblano i computer con pezzi di fortuna, un po’ comprati usati un po’ a credito. Fanno dieci computer nuovi, riescono a venderli. La cosa sembra poter andare.

Ma un giorno bussano al garage. E’ la camorra. Sappiamo che state guadagnando, dovete fare un regalo ai ragazzi che stanno in galera. “Come sarebbe?”. “Pagate, è meglio per voi”.

Se pagano, finiscono i soldi e chiudono. Se non pagano, gli fanno saltare in aria il garage. Se vanno alla polizia e li denunciano, se ne devono solo andare perchè hanno finito di campare. Se non li denunciano e scoprono la cosa, vanno in galera pure loro.

Pagano. Ma non hanno più i soldi per continuare le attività. Il finanziamento dalla Regione non arriva, i libri contabili costano, bisogna versare l’Iva, pagare le tasse su quello che hanno venduto, il commercialista preme, i pezzi sono finiti, assemblare computer in questo modo diventa impossibile, il padre di Stefano Lavori lo prende da parte e gli dice “guagliò, libera questo garage, ci fittiamo i posti auto, che è meglio”.

I due ragazzi si guardano e decidono di chiudere il loro sogno nel cassetto. Diventano garagisti.

La Apple in provincia di Napoli non sarebbe nata, perchè saremo pure affamati e folli, ma se nasci nel posto sbagliato rimani con la fame e la pazzia, e niente più.

Antonio Menna

Sotto il famoso discorso di Steve Jobs all'Università di Stanford il 12 giugno 2005, discorso che suggerisco caldissimamente di ascoltare specialmente nella seconda metà

venerdì 15 luglio 2011


Un interessante studio rapporto del CNEL sul mercato del lavoro nel biennio 2010/11.
Questo l'incipit .... (per leggerlo tutto vai al link di cui sopra)

La crisi degli ultimi due anni ha colpito la crescita dell’economia, ma ha risparmiato in parte l’occupazione che ha retto grazie al sistema di ammortizzatori sociali, che hanno salvato 833 mila posti di lavoro. Tuttavia, giovani e Mezzogiorno hanno visto crescere le difficoltà e le prospettive per il 2011 non consentono di garantire una crescita tale da recuperare i posti di lavoro persi.

E’ la sintesi delle conclusioni alle quali è giunto il Rapporto Cnel sul Mercato del Lavoro 2010-2011 .......

Il Rapporto ha messo in evidenza che il sistema italiano degli ammortizzatori , pur proteggendo i lavoratori dagli aspetti più gravi della caduta produttiva, non è comunque riuscito a evitare che fossero i giovani con occupazione a tempo determinato a subire i contraccolpi maggiori della crisi.

mercoledì 25 maggio 2011

Mancano i servizi alla famiglia ?



Dopo aver girato in Olanda per 9 giorni, ora sono in Belgio. Un aspetto mi ha colpito notevolmente di queste due nazioni: la grande presenza di giovani nella popolazione e le tante donne che lavorano. Da noi girando si vede una popolazione prevalentemente anziana; da tempo il tasso di natalità è negativo (più morti che nascite) e se non fosse per gli immigrati saremmo una nazione piena di vecchi (o maturi, come mi definisco io). Evidentemente le poche nascite e le poche donne che lavorano (rispetto ai due paesi di cui sopra) significano che la donna è prigioniera del ruolo di mamma che la costringe a casa, ma questo non incoraggia ulteriori nascite perchè la famiglia monoreddito non se lo può permettere.
Evidentemente queste due nazioni (e tante altre) hanno negli anni attuato delle politiche per la famiglia in grado di aiutarla e altrettanto evidentemente questo non è successo anche da noi. Quello che poi mi viene da notare è che se la "ricca" Olanda ha legiferato per aiutare la famiglia, altrettanto deve avere fatto il "povero" Belgio che avrebbe tutti i motivi, rispetto a noi, per stare in coda: un debito pubblico percentualmente più alto del nostro, due minoranze che non collaborano fra loro ed un governo da mesi dimissionario: eppure .....
Forse è questione di cultura, forse è questione che, se i soldi sono pochi, vanno ben spesi e la questione morale, importantissima ed insuperata in Italia, non depone a nostro favore.
Intanto nel nostro piccolo comune qualcosa viene fatto in proposito: pare prossima la costituzione di un asilo nido. Tutto da vedere quando aprirà, le tariffe, i posti disponibili e tanto altro, ma intanto è pur sempre un piccolo passo (a seguire la delibera di Giunta).
In attesa che lo Stato batta un colpo ....



Delibera di Giunta 063 DEL 09.05.2011 - Oggetto: FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Regione Lombardia. Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale. Servizio asilo nido. Ridefinizione aspetti finanziari e gestionali.


LA GIUNTA COMUNALE

Visto che il questo Comune intende procedere all’istituzione di un nuovo asilo nido comunale a servizio del territorio;
Ritenuto tale nuovo servizio di asilo nido indispensabile .....
Visto il FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Regione Lombardia, .... la realizzazione di iniziative di rivitalizzazione del tessuto economico al fine di migliorare la qualità della vita delle persone e l’attrattività dell’area rurale;
Visto lo schema di convenzione proposto dal Gal Alto Oltrepò nell’ambito dell’AZIONE “OLTREPO RURAL WELFARE” Rif. Misura PSR Regione Lombardia 321 “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale” progetto “Asilo nido Natura”
Visto che sul territorio della Comunità Montana dell’Oltrepo Pavese opera con successo dal 1997 il Gal Alto Oltrepo S.r.l. ....
Vista la propria precedente deliberazione G.C. n. 104 del 09.12.2010 “Approvazione schema di convenzione tra Comune di Godiasco e Gal Alto Oltrepo per la realizzazione del progetto “Asilo nido Natura”. Rif. Misura PSR Regione Lombardia 321 “Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale” ......
......
......
Dato atto che i Sindaci dei comuni di Godiasco, Montesegale, Rocca Susella e Fortunato hanno sottoscritto il protocollo d’intesa.
Dato atto che la Fondazione Varni Agnetti di Godiasco ha accettato le condizioni del protocollo d’intesa di cui trattasi nel Consiglio di Amministrazione del 18.02.2011 e sottoscritto dal Presidente.
Vista la propria precedente deliberazione G.C. n. 020 del 07.03.2011 “FEASR - Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 Regione Lombardia. Servizi essenziali per l’economia e la popolazione rurale. Servizio asilo nido. Definizione aspetti finanziari e gestionali”.
.........

CON voti unanimi favorevoli D E L I B E R A

1. Rettificare per motivi tecnici la propria precedente deliberazione G.C. n. 020 del 07.03.2011, e quindi stabilire che il Comune di Godiasco, in relazione alle risorse previste dalla misura del PSL del Gal e sulla base delle valutazioni finanziarie elaborate in fase di progettazione esecutiva, realizzerà il progetto di cui trattasi con le seguenti risorse finanziarie:

- € 144.630,20 (costo del progetto IVA esclusa) derivanti da contributo FEASR –, PSL Gal Alto Oltrepo misura “Oltrepo rural welfare” (rif. Misura 321 del PSR 2007-2013 regione Lombardia);

- € 15.369,80 (costi di gestione) derivanti da contributo FEASR –, PSL Gal Alto Oltrepo misura “Oltrepo rural welfare” (rif. Misura 321 del PSR 2007-2013 regione Lombardia);

Totale contributo FEASR –, PSL Gal Alto Oltrepo misura “Oltrepo rural welfare” € 160.000,00.

- € 21.074,57 (quota di IVA su progetto e costi di gestione, fondo incentivante) a carico del bilancio del Comune anno 2011.

Costo totale del progetto compreso costi di gestione e IVA € 181.074,57.

2.- di imputare la spesa di € 160.000,00 allo stanziamento del bilancio per l’esercizio finanziario in corso recante il codice 2.10.01.01 che presenta la occorrente disponibilità e che trova copertura su contributo FEASR –, PSL Gal Alto Oltrepò misura “Oltrepò rural welfare” (rif. Misura 321 del PSR 2007-2013 regione Lombardia);

3.- di imputare la spesa di € 21.074,57 a carico del Comune di Godiasco allo stanziamento del bilancio per l’esercizio finanziario in corso recante il codice 2.10.01.01 che presenta la occorrente disponibilità;

4. di stabilire che la gestione verrà affidata per anni 5 alla Fondazione Varni Agnetti di Godiasco che ha finalità nel campo sociale e assistenziale e che è stata istituita con la partecipazione dei Comuni di Godiasco, Montesegale, Rocca Susella e Fortunato alle condizioni di cui al protocollo d’intesa approvato con deliberazione G.C. n.105 del 09.12.2010.

sabato 8 gennaio 2011

Un asilo nido a Salice























Il 6 gennaio è stato inaugurato "Zuccherofilato" un nuovo asilo nido in Salice Terme, nella parte di territorio dipendente da Rivanazzano.
La struttura è ubicata in quello che fu l'albergo Roby, ora destinato ad uso residenziale, ed è destinata ad accogliere bambini dai tre mesi ai tre anni.
Il nuovo asilo, operativo dal 7 gennaio, è capace di ospitare fino a 15 bambini in un ambiente colorato ed accogliente; mi è sembrata particolarmente simpatica la sala "nanna" ed il bagno con i piccoli sanitari.
Finalmente una struttura di cui si sentiva il bisogno è a disposizione della cittadinanza.
Che sia nel territorio relativo a Rivanazzano o a Godiasco mi sembra assolutamente irrilevante, salvo il dovere di complimentarsi con l'amministrazione rivanazzanese che ha incoraggiato e fors'anche aiutato la nascita dell'iniziativa.
Per quanto riguarda Godiasco invece, sul Giornalino alle famiglie si preannuncia la possibilità di istituire un nido nella struttura che prima ospitava le scuole medie: tale realizzazione dipenderebbe da un finanziamento da ottenersi dal GAL. Speriamo che arrivi presto così anche gli abitanti del capoluogo avranno una struttura vicina.
Nel frattempo questa di Salice è la soluzione di gran lunga più comoda in quanto fino ad adesso era necessario andare a Retorbido o a Voghera.

Per informazioni:
Asilo Nido Zuccherofilato
Via Damiano Chiesa 2
Fraz Salice Terme
Rivanazzano Terme
cell 347 1050450
zuccherofilato.asilo@gmail.com

lunedì 3 gennaio 2011

Giornalino alle famiglie



Stamattina ho ricevuto il "Giornalino alle Famiglie", peraltro uguale a quello riportato nel sito comunale.
E' inutile che lo descriva in quanto certamente è nelle mani di tutti gli abitanti del comune (e comunque leggibile sul sito).
Sarebbe facile fare critiche, montar su ironia, beffarsi di qualche affermazione.
Sostanzialmente direi che è stata usata molte vernice dorata per dipingere dei normali ferri da stiro.
Forse però si dovrebbe cercare di leggere fra le righe, essere più consapevoli della situazione del proprio comune.
La sostanza è che non ci sono soldi.
Il grande errore di questa amministrazione è stato quello di non aver fatto fare ad un revisore indipendente, al momento del subentro, una analisi precisa della situazione economica comunale.
In quella occasione avrebbe potuto appurare (e palesare) come stavano le cose, la consistenza delle spese fisse, come erano state fin lì coperte, i debiti, il peso delle rate dei mutui, gli arretrati nelle manutenzioni, i lavori sospesi
.
Conoscendo tutto ciò avrebbe potuto fare un discorso chiaro al paese: non possiamo. Ma non l'hanno fatto, o non l'hannno potuto fare probabilmente per le varie interconnessioni che comunque c'erano o c'erano state con i vecchi amministratori e che non importa rammentare.
E ora è tardi per farlo; è passato un anno e mezzo e i vecchi non possono essere più una motivazione, ai più sembrerebbero una scusa.
Quindi non resta che fare buon viso a cattivo gioco e ..... dipingere ciò che di buono è stato possibile realizzare, facendo dei salti mortali, con la porporina d'oro.
Sembrerà facile che io me la cavi con questa analisi, ma certamente mi si deve dare atto che nei precedenti cinque anni ho spessissimo detto che si stava rovinando il comune e questo nel silenzio, o quasi, di tutti.
Ora i nodi sono al pettine e sta accadendo quello che doveva accadere.
Ne paga le conseguenze in termini di minore manutenzione, minori investimenti e minori servizi la popolazione, quella che non si è fatta robustamente valere quando eravamo in tempo per farlo.
Dispiace dirlo, ma credo che questa sia la dura realtà.

sabato 1 gennaio 2011

Giornalino alle famiglie - Progetto per asilo


Non mi è ancora arrivato l'annunciato giornalino alle famiglie.
Mi sembra tuttavia di aver capito, dall'articolo (o meglio dal comunicato stampa) apparso su La Provincia, che tra i vari argomenti tratterebbe anche di asilo nido.
Per corretta memoria vorrei ricordare che nel Consiglio Comunale del 18 novembre fu trattato l'argomento, dietro richiesta delle minoranze.
Fu annunciato in quella sede che l'amministrazione aveva rifiutato il finanziamento regionale di circa 75.000 euro (50% della somma totale) per mancanza della quota in carico al comune (gli altri 75.000 euro).
Forse non tutti ricordano che la costruzione del nido era stata oggetto di una delibera della stessa maggioranza nel dicembre scorso, clicca qua per leggerla.
Evidentemente hanno cambiato idea, o fatto meglio i conti (ma prima non li avevano fatti ?)

mercoledì 22 dicembre 2010

Sperando che non interessi: sostegno affitti


Sostegno affitti, ai disoccupati 1500 euro di contributo straordinario

(Ln - Milano) Le persone che hanno perso il lavoro sono state messe in mobilità o sono sottoposte alla procedura di sfratto e pagano un regolare affitto potranno beneficiare anche quest'anno di un contributo straordinario di 1500/2000 euro aggiuntivi al contributo per il sostegno affitto.

Lo hanno annunciato il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni e l'assessore alla Casa Domenico Zambetti, presentando la delibera, approvata dalla Giunta regionale lombarda su proposta dello stesso Zambetti, che rafforza il sostegno ai cassintegrati già avviato negli scorsi mesi, stanziando ulteriori 5 milioni.

"Anche con questo provvedimento - commenta Formigoni - Regione Lombardia continua a tener fede al prorpio impegno di offrire particolare sostegno alle famiglie colpite dalla crisi economica. Il poter garantire a tutti una casa confortevole è sempre stata una delle nostre priorità e anche questo atto lo conferma. E' un provvedimento ancora più importante se si considera che i fondi statali sono sempre meno. Ciononostante abbiamo ritenuto fondamentale non dimenticare chi si trova in una di queste condizioni".

"Questo bando per ottenere un contributo straordinario - spiega l'assessore Zambetti - non sarà basato su una graduatoria, ma è a sportello. Ciò significa che le domande potranno essere presentate fino ad esaurimento delle risorse disponibili e liquidate sulla base dell'ordine cronologico di presentazione".

I TERMINI DEL PROVVEDIMENTO - Coloro che sono stati licenziati o messi in mobilità potranno godere di un contributo una tantum a fondo perduto pari a 1.500 euro, che possono diventare 2.000 per chi è sottoposto a procedura esecutiva di sfratto (a partire dal 1 luglio 2010). Il reddito Isee/fsa (quindi non l'imponibile del richiedente) deve essere inferiore a 25.000 euro.

A disposizione ci sono 5 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi ai 50 già stanziati dal Fondo sostegno affitti. Le domande dovranno essere presentate esclusivamente presso le Sedi territoriali regionali a partire dal 10 gennaio 2011.

(Lombardia Notizie)

martedì 21 dicembre 2010

Segnalo il post "Godiasco o Godiasco Salice Terme ?"

Segnalo che nel post Godiasco o Godiasco Salice Terme si è sviluppato un certo dibattito con 7 commenti. Non sono in verità molti, ma per la media di questo blog ...
L'argomento poi è certamente molto interessante, non solo e non tanto l'aggiunta del nome, quanto le prospettive di cui si parla.
Spero che sia solo l'inizio.

domenica 19 dicembre 2010

E' morto Tommaso Padoa Schioppa


E' morto improvvisamente ieri sera Tommaso Padoa Schioppa, un esponente di quella borghesia illuminata e riformista che tanto potrebbe giovare al nostro Paese.
Oltre alle sue innumerevoli cariche di carattere economico, il grande pubblico l'ha conosciuto forse solo recentemente per due affermazioni che hanno fatto discutere: la bellezza delle tasse e i bamboccioni.
Forse nel modo in cui queste sue esternazioni sono state colte si rivela, purtroppo, la siderale distanza fra quella cultura al contempo tecnica ed umanistica propria di una parte della borghesia, la più illuminata e progressista, e la cultura imperante, fatta di manichee contrapposizioni, di semplificazioni dovute a un metodo che privilegia gli slogan alle argomentazioni.

Altamente consigliabile una visita sul suo sito internet.

sabato 18 dicembre 2010

Luoghicomunidoltrepo


Il 21 ottobre scrivevo di una iniziativa nata nel e per il nostro territorio.



Il progetto sta andando avanti ed ha un suo sito internet nel quale è possibile trovare le prime informazioni ed entrare in contatto con la struttura:
http://www.luoghicomunidoltrepo.it/

Godiasco o Godiasco Salice Terme ?


In un articolo dell'8 dicembre La Provincia prova a tracciare un piccolo sondaggio sugli umori del pubblico sulla proposta di integrare il nome di Godiasco con quello di salice Terme.

MERCOLEDÌ, 08 DICEMBRE 2010 - A Godiasco non piace la fusione
Più contrari che favorevoli all’aggiunta della denominazione Salice Terme

Nei negozi del capoluogo c’è chi vede nell’accorpamento dei nomi un’occasione per farsi pubblicità - FRANCESCA TOMA
GODIASCO. «A me non dispiace» dice la panettiera Luisella Culacciati. Ma la sua opinione sembra minoritaria sul tema del cambio di nome del comune di Godiasco, che vorrebbero diventare “Godiasco Salice Terme”.
Chi vive a Godiasco è scettico anche se il cambiamento potrebbe aumentare la notorietà del Comune.
. . . . segue sul giuornale . . .

Francamente tutta la questione mi ricorda un poco le riunioni condominiali nelle quali in pochi minuti viene approvata la sostituzione della caldaia e poi si perdono due ore per decidere sul colore dello zerbino del portone di ingresso.
Come risulta evidente dalle parole dell'amministrazione ed ancor più dalla logica, mai si potrà pensare di spostare la sede comunale (chi se la comprerebbe l'attuale e con quale soldi acquistare a Salice ?) e tutto il resto (in una situazione di sempre maggior ricorso alle procedure informatiche) da Godiasco.
Si tratta solo di una modesta integrazione del nome del comune.
Nessuno con un briciolo di cervello può sostenere che il nome Godiasco sia più conosciuto di quello di Salice Terme, quindi l'integrazione non danneggia, ma dà opportunità di notorietà a Godiasco.
Chi diffonde voci di spostamento degli edifici comunali e simili facezie lo fa solo per seminare zizzania nei confronti dell'attuale maggioranza, che non ha certo bisogno di questi speciosi argomenti per essere criticata.
Che poi Godiasco (capoluogo) sia un paese tranquillo non importa, non sarà certo questa integrazione di nome a renderlo caotico (anche se i negozianti un po' di gente in più la gradirebbero).
Quindi, smettiamo di lambiccarci il cervello sul nulla e di fare polemiche su argomenti che non meritano.
Ragioniamo piuttosto di cose serie e cioè di quanto "costa" mandare avanti un comune per le sole spese fisse (personale, energia, cancelleria, utenze ecc) e quanto esse incidano sul totale degli introiti dell'ente.
E' evidente che non residuano risorse per i servizi e quindi delle due l'una: o si tagliano i servizi, o si tagliano le spese fisse. Il modo per tagliare i servizi è semplice, ma forse ignobile in specie per le fasce meno forti della popolazione (scuola materna, elementare e media solo private ? casa di riposo con tariffe di mercato ? ecc).
Quello per tagliare le spese fisse passa obbligatoriamente per la fusione di più comuni in uno solo: l'incremento degli abitanti non richiederebbe un pari incremento dei dipendenti comunali con possibilità conseguente di bloccare il turn over e/o di dedicarne alcuni ad assicurare servizi che oggi non vengono erogati, ma senza incrementi di spesa.
Questo è il vero punto da discutere, gli altri sono falsi problemi, problemi di facciata, non di sostanza.
Mi conforta che nell'intervista anche il signor Somensini auspichi una riduzione dei comuni presenti in valle Staffora, mi piacerebbe ancor di più se avesse citato ipotesi e fosse restato meno nel vago.
In questo blog si è parlato, e fatto anche uno pseudo sondaggio (ancora presente in fondo a destra), su ipotesi in tal senso: quella più votata e da me preferita è la fusione fra i comuni di Godiasco, Montesegale, Retorbido, Rivanazzano, Rocca Susella (in ordine alfabetico) per ottenere un soggetto di circa 10.000 abitanti.

venerdì 17 dicembre 2010

Buono Famiglia


Buono famiglia 2010

Il buono di 1.300 euro può essere richiesto dalle famiglie agli sportelli delle asl fino al 31 dicembre 2010.

Chi può richiederlo
Per richiedere il Buono, è necessario:
• essere residenti in Lombardia
• contribuire al pagamento della retta di un familiare, anziano o disabile, ricoverato presso una struttura residenziale della Lombardia.


Inoltre uno dei seguenti due requisiti:
• famiglia con o senza figli e reddito familiare non superiore ad un valore ISR (indicatore della situazione di reddito) pari a € 22.000
• il richiedente deve essere disoccupato, in mobilità o in cassa integrazione.

Attenzione
L’indicatore della situazione del tuo reddito ISR dipende da:
• reddito familiare
• eventuale canone annuale di locazione dell’abitazione in cui risiede la famiglia
• numero di componenti della famiglia
• presenza di persone con handicap permanenti o invalidità superiore al 66%, famiglie monogenitoriali, famiglie con entrambi i genitori lavoratori.

Come fare domanda
Per presentare la domanda devi portare la seguente documentazione:
• documento di riconoscimento del richiedente
• documentazione di reddito familiare (che comprende tutti i redditi percepiti nell’anno 2008 dai componenti del nucleo familiare documentati attraverso il modello CUD 2009, mod 730-3 2009, mod UNICO 2009)
• documentazione relativa al pagamento della retta
• documentazione relativa alla condizione di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione. Importante

La domanda va presentata entro il 31 dicembre 2010 presso gli sportelli territoriali delle ASL fino a esaurimento fondi disponibili.

Per qualsiasi informazione è possibile rivolgersi al personale dell’ASL più vicina o chiamare il Call Center al n° 800.318.318

Per ulteriori info

martedì 7 dicembre 2010

Analfabetismo informatico


Sfogliando i quotidiani ci si imbatte spesso nella descrizione della possibilità di abbonarsi leggendo il giornale su un IPad o strumenti simili.
Altrettanto frequente è la descrizione di una miriade di servizi accessebili con quel tipo di strumenti. Pare che a breve, nella vendita di telefoni cellulari, i modelli capaci di navigare in internet sorpasseranno quelli tradizionali che si limitano a telefonare.
Questo stesso blog si rivolge, ovviamente, solo a chi utilizza internet.
Esiste tuttavia un numero molto vasto di persone, maggiormente fra quelle in là con gli anni, che non sono capaci di accedere ad internet e a tutte le relative applicazioni, né con normali computer, né con altri strumenti.
Mi meraviglio, e mi dolgo, che non si sia provveduto a proporre dei corsi base per recuperare questi "analfabeti informatici".
Nulla di trascendentale, niente che insegni a programmare, solo come scrivere un documento, inviare e leggere una email, guardare un filmato su You Tube, navigare in un sito, fare una semplice ricerca con Google.
La biblioteca comunale e l'UNITRE non potrebbero proporre qualcosa ?
Gli insegnanti non sarebbero davvero un problema per corsi di questo livello; chiunque legge questo blog sarebbe in grado di insegnare, me compreso.

lunedì 6 dicembre 2010

Un'associazione, un gruppo di persone che vogliono confrontarsi


Talvolta mi è venuta voglia di tentare di costituire un'associazione, un gruppo di persone che si trovino periodicamente per parlare di un argomento di comune interesse, inerente il nostro comune, ma anche cultura, spettacolo, beneficenza.
Qualcosa di simile a delle riunioni "davanti al caminetto" con un brandy in mano, per garbati confronti, per ascoltare ospiti che illustrano un'attività, un pensiero, una singola idea o iniziativa.
Qualcosa di simile ad un Rotary o Lion, ma senza gerarchie, senza obblighi di periodiche mondanità, senza correlarsi a sovrastrutture.
Solo il gusto di confrontarsi, di acculturarsi, di convincere ed essere convinti, per divertirsi.
Un paio di anni or sono sembrava che l'iniziativa fosse possibile, era stato trovato anche un possibile nome, "la via del Salix", ma il tutto è stato abortito.
Cosa potrebbe fare un'associazione del genere ? gli aderenti potrebbero trovarsi (almeno) a cadenze fisse, magari in un locale ospitale, in una saletta di bar, per parlare di cose di comune interesse come preparare la presentazione di un libro, una cena con un tema particolare (un colore, o il riso, o il maiale, o la cucina vegetariana o Yiddish ecc), la preparazione di evento (spettacolo, mercato, musicale), una conferenza su temi culturali e/o di attualità ecc.
Esisteva fino a circa tre anni fa l'associazione "Amici di Salice": potrebbe resuscitare dalle sue ceneri ?
Qualcuno trova interessante parlare di una iniziativa del genere ? Vuole mandarmi un commento ? se desidera che il commento sia pubblico, lo scriva su questo blog nello spazio dei commenti, altrimenti mi scriva in privato sulla mia email albertosorrentino@yahoo.it

Nella foto un murales di Pina Monne a Dualchi prov di Nuoro

martedì 23 novembre 2010

Appello del mondo del volontariato per il 5 per mille


E' possibile firmare una petizione per chiedere il mantenimento del 5 x 1000.

Questi sono i promotori dell'iniziativa.

In questo momento oltre 83.000 firme

lunedì 22 novembre 2010

Libro parlato


Da diverso tempo ho proposto alla biblioteca comunale di approfondire il tema del libro parlato, ma per ora non è successo nulla.
In breve si tratta di libri letti a voce alta e registrati su CD/DVD, quindi comodamente ascoltabili con un comune apparecchio casalingo.
A mio avviso la biblioteca potrebbe dotarsi di questi particolari libri per poi prestarli a coloro che, per vari motivi, non possono o vogliono leggere la comune pagina stampata.
Penso che sarebbe un ottimo strumento per intrattenere alcuni ospiti della nostra casa di riposo, ma anche si potrebbero organizzare, in giornate fisse presso le due sedi della biblioteca, delle "riunioni di lettura" di romanzi e altro, a seconda degli interessi. Sarebbe un metodo efficace per stimolare la socialità, per far incontrare le persone, specialmente anziani e per riavvicinare alla lettura chi se ne è allontanato per vari motivi.
Le associazioni che forniscono il materiale, normalmente a titolo gratuito, sono diverse, fra cui:
- Centro Internazionale del libro parlato "Sernagiotto";
- Libro Parlato Lions;
- Liber Liber.

Anche questo mi sembra uno strumento per aumentare la qualità della vita a tante persone, e praticamente senza spesa.

giovedì 18 novembre 2010

Politiche sociali dei Comuni: un 2011 senza fondi?


ANCI lancia un allarme: per il 2011 potrebbero mancare i fondi per le politiche sociali dei comuni. Lo afferma il mensile Strategie Amministrative.
Si fa sempre più concreta l’ipotesi che dal 2011 venga azzerato il fondo nazionale per le politiche sociali dei Comuni. E’ quanto denuncia Giacomo Bazzoni, presidente della commissione nazionale Anci sul welfare.
Nel 2011 scompariranno i 400 milioni di euro per la non-autosufficienza e i 380 milioni per i piani di zona previsti dalla legge 328. Già negli scorsi anni quest’ultimo era sensibilmente calato: 800 milioni nel 2008, 580 milioni nel 2009, 380 milioni nel 2010. Dal 2011 le politiche socio sanitarie dei comuni resteranno a secco. Siamo a un punto di estrema gravità per la gestione delle politiche sociali da parte dei Comuni, i quali si troveranno nell’impossibilità di rispondere a richieste di aiuto da parte dei cittadini. Richieste che sono in aumento per via della crisi economica e occupazionale”.
“Abbiamo chiesto al presidente di Anci Sergio Chiamparino – conclude Bazzoni - di attivarsi in tutti i modi per evitare questo gravissimo danno che viene fatto in primo luogo ai cittadini bisognosi, e in secondo luogo alla capacità dei Comuni di dare risposta ai loro problemi”.

sabato 23 ottobre 2010

Gruppi di cammino


Si tratta di gruppi di persone (non necessariamente anziane) che si trovano in giorni ed ore fisse per fare assieme una passeggiata, di lunghezza variabile, a scopo ginnico - salutistico.
In zona alcuni gruppi sono stati organizzati dalla ASL, dall'AUSER, da Associazioni Sportive e altri.
Sono a conoscenza di iniziative simili nel nostro comune, ma fatte fra piccoli gruppi di persone, già in rapporto di amicizia fra loro. Sarebbe invece bello se la cosa venisse organizzata un po' più generalizzata, magari con dei volontari che si offrono di fare da coordinatori (penso alla Protezione Civile, alle ProLoco e ad altre associazioni). Potrebbe anche essere una attività gradita ai turisti, servirebbe a fare amicizie o comunque a socializzare, a passare il tempo: il tutto con ampie valenze salutistiche.
Nel nostro comune vi sono varie possibilità di passeggio (quasi) fuori dal traffico, ma certamente un approntamento del sentiero lungo Staffora fra Salice e Rivanazzano ed una pedonalizzazione del tratto Salice - Montalfeo - Godiasco sarebbero opportunità molto gradite.
Dell'argomento si è occupata anche La Provincia con un articolo:

MARTEDÌ, 19 OTTOBRE 2010
Sono stati organizzati dall’Asl e vedono la partecipazione di centinaia di persone: «Il movimento è una medicina»
Passeggiare insieme, per stare meglio - L’esperienza positiva dei gruppi cammino oltrepadani e il ruolo dei volontari

VOGHERA. Camminare per il gusto di farlo, per stare bene, riappropriarsi del territorio e anche socializzare. Persino per curarsi, perché la medicina migliore, specie per chi è avanti con gli anni, è spesso il movimento.
Parliamo dell’esperienza dei gruppi di cammino, a distanza di oltre un anno dall’avvio, si sta diffondendo a macchia d’olio: l’esperienza promossa dall’Asl sta ottenendo risultati significativi. «I gruppi sono aperti a tutti, senza limitazioni - spiegano i promotori - Camminare aiuta a prevenire malattie cardiovascolari, diabete, ipertensione, e tanti altri malanni. Ci sono conduttori addestrati e volontari, che si offrono per essere i coordinatori delle camminate, coinvolgere il gruppo e tenerlo unito». Ancora gli organizzatori dell’Asl: «Parliamo di gruppi di quindici, venti persone, e comunque non più di venti. Nei paesi c’è un gruppo solo, magari in città se ne formano anche di più. Il percorso è di circa 3 chilometri, in un’ora si conclude il tutto. Si punta a camminare in zone verdi, poco trafficate, senza smog, d’inverno anche alla periferia cittadina».
Per quanto riguarda Voghera, nel periodo primaverile-estivo le camminate sono state fatte sul lungo Staffora, verso Rivanazzano, in strada Uomo Morto, nella zona di strada Granella, un paio di volte la settimana. «E’ possibile chiacchierare, fare amicizia: è stato distribuito ai partecipanti un questionario di gradimento, ed i riscontri sono stati positivi. Sono stati fatti esami medici ai partecipanti, ed i risultati, dopo le camminate fatte in modo costante, sono positivi. Restiamo dell’idea che camminare mezz’ora al giorno costantemente porta benefici all’organismo». E se la salute è buona, si passeggia pure in inverno.
Ecco l’elenco dei gruppi di cammino attivi in Oltrepo: Voghera Lungo Staffora (info Auser Voghera), Voghera «Oltre il Ponte Rosso» (Cral ospedale di Voghera), Lungavilla (Auser), Castelletto (Auser), Bastida Pancarana (Comune), Bressana (Auser), Pizzale (Auser), Broni (Auser), Casteggio (Comune), Cervesina (Comune), Casei Gerola («Aiutiamoci»), Casatisma (Auser), Torrazza Coste (biblioteca comunale), Montebello (Auser), Silvano Pietra (Comune), Corana (Comune). Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.asl.pavia.it alla voce «Gruppi di cammino».

Per l'esperienza di Verona clicca qua e guarda il video qua sotto.