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sabato 18 dicembre 2010

Godiasco o Godiasco Salice Terme ?


In un articolo dell'8 dicembre La Provincia prova a tracciare un piccolo sondaggio sugli umori del pubblico sulla proposta di integrare il nome di Godiasco con quello di salice Terme.

MERCOLEDÌ, 08 DICEMBRE 2010 - A Godiasco non piace la fusione
Più contrari che favorevoli all’aggiunta della denominazione Salice Terme

Nei negozi del capoluogo c’è chi vede nell’accorpamento dei nomi un’occasione per farsi pubblicità - FRANCESCA TOMA
GODIASCO. «A me non dispiace» dice la panettiera Luisella Culacciati. Ma la sua opinione sembra minoritaria sul tema del cambio di nome del comune di Godiasco, che vorrebbero diventare “Godiasco Salice Terme”.
Chi vive a Godiasco è scettico anche se il cambiamento potrebbe aumentare la notorietà del Comune.
. . . . segue sul giuornale . . .

Francamente tutta la questione mi ricorda un poco le riunioni condominiali nelle quali in pochi minuti viene approvata la sostituzione della caldaia e poi si perdono due ore per decidere sul colore dello zerbino del portone di ingresso.
Come risulta evidente dalle parole dell'amministrazione ed ancor più dalla logica, mai si potrà pensare di spostare la sede comunale (chi se la comprerebbe l'attuale e con quale soldi acquistare a Salice ?) e tutto il resto (in una situazione di sempre maggior ricorso alle procedure informatiche) da Godiasco.
Si tratta solo di una modesta integrazione del nome del comune.
Nessuno con un briciolo di cervello può sostenere che il nome Godiasco sia più conosciuto di quello di Salice Terme, quindi l'integrazione non danneggia, ma dà opportunità di notorietà a Godiasco.
Chi diffonde voci di spostamento degli edifici comunali e simili facezie lo fa solo per seminare zizzania nei confronti dell'attuale maggioranza, che non ha certo bisogno di questi speciosi argomenti per essere criticata.
Che poi Godiasco (capoluogo) sia un paese tranquillo non importa, non sarà certo questa integrazione di nome a renderlo caotico (anche se i negozianti un po' di gente in più la gradirebbero).
Quindi, smettiamo di lambiccarci il cervello sul nulla e di fare polemiche su argomenti che non meritano.
Ragioniamo piuttosto di cose serie e cioè di quanto "costa" mandare avanti un comune per le sole spese fisse (personale, energia, cancelleria, utenze ecc) e quanto esse incidano sul totale degli introiti dell'ente.
E' evidente che non residuano risorse per i servizi e quindi delle due l'una: o si tagliano i servizi, o si tagliano le spese fisse. Il modo per tagliare i servizi è semplice, ma forse ignobile in specie per le fasce meno forti della popolazione (scuola materna, elementare e media solo private ? casa di riposo con tariffe di mercato ? ecc).
Quello per tagliare le spese fisse passa obbligatoriamente per la fusione di più comuni in uno solo: l'incremento degli abitanti non richiederebbe un pari incremento dei dipendenti comunali con possibilità conseguente di bloccare il turn over e/o di dedicarne alcuni ad assicurare servizi che oggi non vengono erogati, ma senza incrementi di spesa.
Questo è il vero punto da discutere, gli altri sono falsi problemi, problemi di facciata, non di sostanza.
Mi conforta che nell'intervista anche il signor Somensini auspichi una riduzione dei comuni presenti in valle Staffora, mi piacerebbe ancor di più se avesse citato ipotesi e fosse restato meno nel vago.
In questo blog si è parlato, e fatto anche uno pseudo sondaggio (ancora presente in fondo a destra), su ipotesi in tal senso: quella più votata e da me preferita è la fusione fra i comuni di Godiasco, Montesegale, Retorbido, Rivanazzano, Rocca Susella (in ordine alfabetico) per ottenere un soggetto di circa 10.000 abitanti.

7 commenti:

  1. Egregio signor Sorrentino,
    sono lieto se la mia intervista L'ha confortata.
    Avevo anche citato delle ipotesi per rafforzare la proposta ma, si sa,esigenze di spazi molto spesso riducono i contenuti delle interviste.
    L'ipotesi comunque era così espressaall'intervistatore
    1) Il Comune di Voghera con alcune piccole
    aggregazioni
    2) L'area di Casteggio fino al Po e relativi piccoli comuni che la circondano
    3) L'area Broni-Stradella con integrazioni come
    sopra
    4) L'area di S.Maria della Versa con integrazioni
    5) L'area di Rivanazzano con integrazioni da Torrazza Coste a Pontenizza
    6) L'are di Varzi da Valdinizza in su.
    A parte Voghera sarebbero tutti Comuni da 15.000 a 30.000 abitanti.
    Probabilmente alcuni di questi nuovi Comuni cambieranno nome, ma i paesi e le località manterranno il loro nome.
    Verranno istituiti uffici periferici per i servizi ai cittadini.
    Dirò di più.
    Il mio carissimo Amico e Maestro,l'On Aldo Aniasi,primo firmatario della Proposta di Legge(poi tramutata in legge) per l'accorpamento dei Comuni Italiani,mi fece leggere in anteprima la bozza di proposta.
    Era veramente innovativa ma conteneva a mio avviso un errore.
    I benefici che lo stato concedeva a chi si univa andavano ai Comuni e non alle famiglie.
    Se invece tali benefici,soprattutto quelli economici fossero stati destinati direttamente
    ai cittadini,(ad esempio:riduzione del 50% delle Tasse, dell'Ici, della tassa rifiuti, dell'acqua,
    ecc.ecc.) avrebbero fatto cadere tutti i falsi campanilismi,ma anzi, sarebbero stati gli stessi
    cittadini ad invocare rapidamente un referendum
    favorire tali cambiamenti.
    Sono stati chiamati,per altre iniziative, incentivi a carico dello Stato.

    Questa, a mio avviso, sarebbe la modifica da apportare alla legge in vigore.

    Nel ringraziarLa per avermi dato l'opportunita di precisare quanto tagliato nell'intervista,
    colgo l'occasione per porgerLe cordiali saluti accompagnati dagli auguri di un Sereno Natale ed un Felice Anno Nuovo a Lei e Famiglia.

    Maurizio Somensini

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  2. Ringrazio il signor Somensini degli auguri che contraccambio e lo ringrazio anche per l'esaudiente integrazione. Come tante volte detto, è questo il vero problema di cui occorrerebbe discutere, il resto sono chiacchiere da bar.
    Inutile dire che anche su questo fronte la stampa potrebbe dare un eccellente aiuto, ma la regola delle tre "S" (sesso, sangue e soldi) la tiene spesso, forse troppo spesso, lontana dai veri aspetti qualificanti della vita civile.

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  3. Mi faccia capire, egregio exvicesindaco, expresidentedelletermedisaliceSpA, la legge sull'accorpamento del suo maestro on.A.Aniasi a quanti anni fà risale?
    Credo molti e lei, avendola letta in anticipo come ha potuto valutare l'innovazione della legge?
    Da buon discepolo dell'on.Aniasi cosa ha fatto per dare voce e seguito alla innovativa legge?
    Glielo dico io: NULLA.
    Come nullo è stato il suo interesse per il nostro paese.
    Sicuramente sarà contrario a questa mia valutazione e la invito a contraddirmi.
    Sì, perchè lei avrebbe potuto benissimo essere il megafono di tale legge e cominciare a lavorare in zona.
    Purtroppo non si ricordano atti e memorie del tempo passato o delibere propositive in tal senso.
    E' troppo facile spacciarsi per uomini che non si è stati e mai si sarà.
    Le reponsabilità (civilipenalipolitiche) a lei ascrivibili sono ormai acqua passata, ma nella memoria della gente lei è rimasto per quello che era e speriamo che non lo sia più, un nostro politicoallenatore o portatoresano di un pensiero che non può essere il nostro.
    Comunque, Buon Natale anche a lei.
    Angelo D.

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  4. Non sono un grande amante della forma, ma ritengo che i concetti di cui sopra potevano essere espressi anche in altro modo, restandone comunque chiara l'essenza.
    Credo che dovremmo cercare di discutere senza urlare, perchè anche scrivendo si può urlare, avendo più fiducia in ciò che si vuol esprimere senza doverlo rafforzare con toni alti.
    Comunque parliamo di queste problematiche, parliamone, discutiamone, scontriamoci: non facciamoci trovare impreparati quando ci pioverà sulla testa un provvedimento governativo in tal senso. Se dobbiamo sposarci, e dovremo farlo, non è meglio scegliere il partner prima di vederselo affibbiare d'autorità ?

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  5. Leggo con piacere che il sig.Somensini ha trovato spazio nel tuo blog,caro Sorrentino,per
    chiarirci il suo pensiero sull'accorpamento dei comuni e di averci deliziato come Lui avrebbe visto tale accorpamento: 6 maxi aree come descritto quà sopra.

    Pensava in grande il nostro ex Amministratore ex Presidente,ex politico locale.
    La legge Regionale che disciplina l'istituzione di nuovi Comuni,mutamento delle circoschizioni e denominazioni Comunali ecc.ecc. è la N.29 del 15 Dicembre 2006.
    Se la legga e poi ci illumini .....

    Chissà cosa direbbe oggi l'On Aniasi che Lui dice Amico e Maestro del nostro concittadino:non credo che ne sarebbe molto orgoglioso visto che cosa ha imparato e sopratutto ha messo in atto come amministratore.

    O l'Onorevole Aniasi è stato un cattivo maestro,
    o il nostro Somensini è stato un pessimo allievo!( prepongo di più per la seconda ipotesi ).
    E poi,e quì chiudo,mi fà sorridere che candidamente dichiari che secondo Lui la bozza originale che l'On.Aniasi gli fece leggere in anteprima contenesse un errore!!!

    Non sono d'accordo neppure in questo,perchè i benefici che lo Stato riconosce ai Comuni che operano in tal senso, devono essere dati al Comune che deciderà come utilizzarli per la comunità e sarà responsabile agli occhi di tutti di come vengono utilizzati.

    Saluti a tutti ed a tutti i lettori di questo blog i miei migliori auguri di un buon Natale e di un felice Anno Nuovo
    Luciano B.

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  6. Mi scuso per gli alti toni usati.
    Non credevo di aver urlato la mia ira.
    Credevo di ridire al sig. S., come peraltro più volte a lui direttamente ribadito, che non può arrivare adesso e fare il maestrino.
    Ha avuto la sua occasione e l'ha giocata, sbagliando i modi e non i tempi.
    Ha avuto tanto dalla e nelle amministrazioni in cui ha militato, ma solo per un interesse privato.
    Di interesse pubblico ... ZERO.
    Lasci da parte quel signore che era anche onorevole, perchè tanti amici Socialisti del tempo ne avrebbero da dire sulle frequentazioni in villa dell'On. e dell'imporatnza che lo stesso e gli amici riservavano al nostro S.
    Ne ha avuto di tempo e di occasioni e le ha sprecate tutte come le stanno sprecando gli attuali amministratori.
    Chi se ne intende di leggi e normative sà benissimo che sono anni che Regione Lombardia stimola l'unione, la fusione, l'associazione ( chiamatela come volete ) dei nostri comunelli.
    E lo stimolo sono i così tanto lamentati finanziamenti. Solo chi associa i servizi ( anagrafe, uffici tecnici ragionerie, sociali turistici ecc.) ha finanziamenti e soldi da spendere.
    E sono soldi spesi bene.
    Siamo arrivati ad oggi e solo il Sorrentino (purtroppo in minoranza) vede lontano.
    Perchè perdere ancora tempo? Sindaco, Giunta tutta, sedetevi intorno al tavolo con le persone che se anche hanno votato in modo
    diverso rappresentano e la pensano con una percentuale di cittadini che sono pur sempre vostri con-cittadini. Siamo tutti noi e siete voi che ci rappresentate.
    Sarebbe una mossa di alta politica sociale che toglierebbe DUBBI a tutti.
    Unitevi ed unite i vari comunelli, pensate in grande con un grande programma per un grande ideale.
    Sarete così giudicati dei GRANDI altrimenti rimarrete così piccoli che tra tre anni non avremo memoria o un buon ricordo ma il ricordo sarà come quello riservato a chi sappiamo noi e voi.
    Angelo D

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  7. Apprezzo molto l'adeguamento dei toni a quello per una discussione più pacata, se pur accesa nei contenuti.
    Da parte mia vorrei dire che è veramente opportuno smettere di rinvangare (ma non dimenticare) sempre il passato, le cattive scelte, le pessime pratiche, le occasioni perse: tiriamo una riga e cambiamo metodo. Mettiamoci a fare. Le amministrazioni siano disposte a recepire i suggerimenti e la collaborazione di tutti, i cittadini escano una buona volta dal loro bozzolo e partecipino. Pensino alla cosa pubblica tutto l'anno e non solo nel mese della campagna elettorale, scelgano chi votare sulla bontà delle idee e sulla realizzabilità dei progetti e non mercanteggiando dei miseri torbaconti. Per mostrare la differenza che esiste fra l'esser sudditi e l'esser cittadini.

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