Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


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venerdì 5 agosto 2011

A proposito di fotovoltaico e "valorizzazioni" varie .....


Ho trovato su Facebook un post che mi ha ricordato un poco la vicenda del fotovoltaico, con i suoi tanti oppositori, i tantissimi indifferenti, i non pochi favorevoli.
La descrizione della vicenda è postata su "tutela del territorio".

"Una volta, sulla spiaggia di Cannitello, un paesino di pescatori sullo stretto, in Calabria, deturpato da un abuso sistematico, abbiamo visto una famiglia che ogni giorno, per una settimana, veniva sulla spiaggia. Faceva il pic nic, lasciava piatti e sacchetti. E poi il giorno dopo, ritornava nello stesso punto. Quando esasperati, ci siamo messi a pulire noi, non capivano il perchè. A loro, dissero, "non dava fastidio".
Ecco questo è il punto, l'assuefazione. Anzi, la perdita della capacità di capire il bello. Un problema di educazione che deve nascere nella scuola e nella famiglia e poi proseguire grazie all'amministrazione pubblica.
Modificare la percezione è la cosa più difficile."

lunedì 1 agosto 2011

Fotovoltaico di Rocca Susella: qualche immagine



Le foto vogliono illustrare la collina che dovrebbe ospitare l'impianto composto da oltre 10.000 pannelli solari e la sua visibilità.

L'appezzamento in questione è quello di colore più scuro.


Il castello è, naturalmente, quello di Montesegale, dirimpettaio all'impianto.


Talvolta un'immagine vale più di 100 parole.

La prima immagine è ripresa da Camolino e in rosso riporta l'area destinata (?) a parco fotovoltaico.
Le altre sono riprese da Montedegale ed è visibile il castello.
Per essere invisibile, direi che si vede piuttosto bene !

venerdì 29 luglio 2011

Campo fotovoltaico valle Ardivestra: si o no?


Il post Impianto fotovoltaico di Rocca Susella: abbandono ? ha collezionato, in una giornata circa (dalle 19 del 26 ad ora) ben 175 visualizzazioni e 19 commenti. Segno che l'argomento è ritenuto di grande interesse anche da chi non vive in valle Ardivestra.
Temi come la conservazione del territorio, le occasioni di lavoro, le prospettive dello sviluppo e in genere la partecipazione alle grandi decisioni sono evidentemente molto sentiti e li riassumerei con il desiderio di partecipare.
Questa mattina un commento che mi è particolarmente gradito (senza nulla voler togliere a tutti gli altri), sia per la stima verso chi l'ha scritto, sia per la completezza delle argomentazioni toccate.
Spero che ne giungano ancora tanti e spero che questo spazio del blog sia solo l'inizio di una vera discussione e disamina del problema da affrontare, magari, con una riunione pubblica.
Ecco il commento:


Ho chiacchierato anni fa con il signor Ludovico Premoli, ricavando l'impressione che lui in Oltrepò Pavese si sentisse come una farfalla in un barattolo. Vedo che non è cambiato nulla, eppure l'imprenditore è ancora qui e cerca meritoriamente il confronto su un blog intelligente. Sono convinto che in Italia sia tutto troppo difficile, che le leggi e gli iter autorizzativi soffochino spesso l'innovazione, portando molte volte anche a cozzare con le barricate dell'opinione pubblica. Fatta questa premessa dico, però, che un impianto fotovoltaico da 10mila pannelli sul crinale di una collina, per dare utile a un privato e aiutarlo a completare il restauro del Borgo della Rocca, non creerebbe alcun turismo. Completato il Borgo (lodi alla famiglia Premoli per come l'ha fatto risplendere in questi anni), ci sarebbe il problema di bonificare il paesaggio.
La cura sarebbe più dannosa della malattia: darsi una martellata in testa è il rimedio per farsi passare l'emicrania? Il turismo passa da servizi, non da nuovo cemento o nuove costruzioni che cancellano il panorama. Ristrutturiamo i vecchi borghi e gli edifici antichi dando loro uno scopo di pubblica utilità, spostiamoci gli uffici comunali o le strutture ricettive (i finanziamenti si possono trovare anche da sinergie pubblico-privato come il Gal ha insegnato in questi anni), impediamo di far villette a schiera ultra moderne o ecomostri a due passi da antiche mura e scorci naturalistici unici. E i pannelli solari mettiamoli sui tetti. Modernità e storia devono convivere - verissimo - ma la somma dei due fattori non deve mai portar via ciò che rende magico un territorio. L'Oltrepò Pavese è in larga parte incontaminato: perdiamo questo e ci saremo giocati ciò che può aiutarci davvero a fare il grande salto. A me piacciono le vedute di Montesegale, Fortunago, Zavattarello e Valverde. Ammiro l'esempio della famiglia Perdomini, che ha creato l'agriturismo Podere San Giorgio in località Castello di Santa Giuletta (senza aiuti di Stato). Plaudo all'intelligenza che ha guidato nel dar vita all'agriturismo Da Prati in località Begoglio di Santa Maria della Versa (rispettando l'armonia e la ruralità del luogo). Sono lieto che il signor Premoli, cambiando vita, si sia innamorato del recupero di quel gioiellino che è il Borgo della Rocca. L'Oltrepò Pavese, a volerlo conoscere davvero, non è abitato da trolls. Ma fin qui parliamo di ricettività, bellezza e cultura. Attenzione quando si va a caccia di finanziamenti: una proprietà è tua insieme al sogno di volerla far progredire, ma un territorio, la sua storia e il suo futuro no perché appartengono a tutti. Lo dico anche per i sindaci che vorrebbero pale eoliche al posto dei boschi o dei crinali. Per avere soldi da investire, piuttosto, incatenatevi ai cancelli dei municipi.

Emanuele Bottiroli

Nell'immagine un campo fotovoltaico in pianura, ad Aprilia

giovedì 28 luglio 2011

Abbandona o no ?


Ho la sensazione che il sig Premoli volesse celiare nel suo commento qua pubblicato.
Prima dice di essere deluso, amareggiato, di abbandonare questa valle di lacrime e di inconcludenza, poi oggi si legge sul giornale che la procedura autorizzativa è stata allungata di due mesi per permettergli di presentare un progetto modificato (ma si suppone molto simile nella sostanza).

Oggi su La Provincia ...


Fotovoltaico in valle Ardivestra, ancora un rinvio

MONTESEGALE Slitta ancora ..... ma è stata aggiornata al 27 settembre, per consentire alla società proponente AgriRocca un’ulteriore revisione della sua proposta. «La Provincia.... sta valutando attentamente .... «Stiamo lavorando per salvaguardare ..... le esigenze dei residenti che vogliono giustamente puntare sulle energie rinnovabili....... Un rinvio contestato ..... amministrazione comunale di Montesegale ..... regolarità dell’iter autorizzativo, poichè è ammessa una sola sospensione mentre nel caso specifico ce ne sono già state diverse. .... (leggi l'articolo completo sul giornale)

Allora, per chiarezza, piacerebbe sapere veramente cosa ha in animo di fare il sig. Premoli, tanto per capire se è più opportuno credere a ciò che scrisse lui o a ciò che apparirebbe dalla notizia giornalistica.

La figura rappresenta Giano Bifronte, il dio che guarda con una faccia il passato e con l'altra il futuro. Chiedere a lui ?

martedì 26 luglio 2011

Impianto fotovoltaico di Rocca Susella: abbandono ?


Ricevo un commento a firma Ludovico Premoli e, sperando che non sia uno scherzo, lo pubblico anche qua per dargli la visibilità che merita.
In fondo allo scritto c'è l'invito a mettersi in contatto. Lo farò domani stesso.
Per intanto prendo atto delle idee che esprime il signor Premoli, come già ho espresso le mie che non mancherò di ripetere in altra occasione.
Invito chiunque ad esporre le proprie.
Ricordo che nel settembre scorso riportai un bell'articolo di Giorgio Boatti sull'argomento.
Per adesso ringrazio il signor Premoli di avere, seppure amareggiato e controvoglia, rinunciato al progetto (almeno così intendo dallo scritto).
Questo il commento ricevuto.


Gentile Sr Sorrentino, continuo a leggere le sue invettive contro la mia iniziativa di parco fotovoltaico sui miei terreni a Rocca Susella. Ho sempre accettato le critiche se costruttive, ma mi pare che la sua posizione sia ideologicamente indirizzata.............ma stia sereno, il sottoscritto ha capito l'antifona e si adegua al vostro sistema del non fare nulla in Oltrepò!
Peccato, perchè vede a differenza di Montesegale (peraltro della cui autenticità si può discutere!!!) il Borgo della Rocca è una realtà che si è aperta alle iniziative pubbliche (certo a titolo oneroso, ma a volte anche non a titolo oneroso) da parecchi anni e il fine ultimo dell'impianto fotovoltaico era quello di ottenere i finanziamenti dalle Banche (che come Lei saprà non sono istituti benefici ed erogano in base a piani di rientro certi e sicuri) anche per il definitivo restauro del Borgo e la sua destinazione turistica definitiva. Ma visto che la gelosia e la chiusura mentale delle valli dell'Otrepò perdura, nonostante la povincia di Pavia sia ormai l'ultima in termini di occupazione e lavoro oltre che di presenza di imprese in Lombardia..........proseguiamo pure così , teniamoci i nostri "bei prati verdi" le "belle passeggiate per le valli" il tutto senza strategia senza strutture e senza veri turisti........... insomma gentile Sr Sorrentino, a me stà bene tutto ma Lei con il suo stucchevole sarcasmo mi ha profondamente deluso per cui,non facciamo nulla e vedremo tra un pò di tempo,se a furia di fare le cicale (in genovese si dice anche bulicci con...........altrui) e blaterare di turismo a vanvera (rendo come esempio proprio Montesegale: ristoranti? e il famoso pane? ........)ci sarà ancora futuro per le nostre valli.
A proposito approfitto della presente per invitarla a usare toni e parole non diffamatorie tipo: "potente di turno" "ultimo venuto".....etc,visto che, proprio perchè sono un imprenditore culturalmente libero e moderato e senza padroni, tanti problemi mi sono stati frapposti alla mia iniziativa, che ricordo nessuna legge attuale vieta o sconsiglia.........
Con tutto ciò mi farebbe piacere conoscerLa e magari farle vedere il Borgo e la mia azienda agricola, e perchè no illustrarle meglio il mio progetto.
Grazie
Ludovico Premoli

mercoledì 20 luglio 2011

Ancora sull'impianto fotovoltaico di Rocca Susella


I Pgt di Rocca Susella e Montesegale hanno ottenuto il parere favorevole della giunta provinciale, ma restano forti perplessità in merito all’impianto fotovoltaico proposto a Rocca Susella. In occasione di una riunione della commissione paesaggio della Provincia, è emersa ancora una volta la contrarietà ad un progetto che appare impattante con il contesto ambientale e rischioso per la fragilità del territorio.

Ecco il documento:


PROVINCIA DI PAVIA - COMUNICATO STAMPA nr 53/11 - PROVINCIA DI PAVIA

I PGT DI ROCCA SUSELLA E MONTESEGALE OTTENGONO IL PARERE FAVOREVOLE DELLA GIUNTA PROVINCIALE Restano forti perplessità in merito all’impianto fotovoltaico di Rocca Susella

Restano forti le perplessità della Provincia di Pavia in merito al progetto di impianto fotovoltaico di Rocca Susella. Nei giorni scorsi l’assessore alle Politiche Ambientali, Alberto Lasagna ha convocato, in una riunione che anticipa la conferenza di servizi del 29 luglio prossimo, la Commissione Paesaggio nella quale è emersa ancora una volta la contrarietà ad un progetto fortemente impattante con il contesto ambientale e rischiosa per la fragilità del territorio.

Intanto, la Giunta Provinciale, nella seduta del 18 luglio, ha espresso la valutazione di compatibilità al vigente PTCP dei Piani di Governo del Territorio dei Comuni di Rocca Susella e Montesegale.

“Dall’istruttoria tecnica dei due strumenti – spiega l’assessore alle Politiche di Programmazione e Coordinamento Territoriale Michele Bozzano - si è rilevato che non è prevista nessuna nuova area di trasformazione e gli interventi di completamento rispettano comunque i caratteri connotativi del paesaggio, peculiarità da tutelare in questi contesti”.
A tal fine anche la “Carta delle classi di sensibilità paesistica”, parte integrante dei nuovi PGT sembra salvaguardare tali aspetti anche per gli interventi in zona agricola.

La valutazione del PGT di Rocca Susella non ha ovviamente riguardato le criticità derivanti la possibilità della realizzazione dell’impianto fotovoltaico sul versante settentrionale della Valle Ardivestra, a sud di un insediamento di indubbio interesse storico quale è “Rocca de’ Ghislanzoni”, la cui disciplina è dettata da uno specifico iter autorizzativo e sul quale la Provincia mantiene le proprie perplessità risultando tale intervento del tutto estraneo al contesto territoriale.

Pavia, 19 luglio 2011
L’Ufficio Stampa

martedì 21 giugno 2011

Roviniamo la collina per incrementare il turismo


E' questa la stravagante tesi dell'imprenditore che desidera realizzare un impianto fotovoltaico in valle Ardivestra, prospicente il comune ed il castello di Montesegale.
Ne parlammo già alcuni mesi or sono.
Dopo una bocciatura in Provincia, il piano è stato ripresentato, leggermente spostato nell'ubicazione per evitare un terreno franoso (ma chi aveva fatto il progetto non se ne era accorto?) e ridimensionato nel numero dei pannelli (non più 12960 ma solo 10736 !!). L'imprenditore sostiene che la realizzazione dell'impianto, con i ricavi che genererebbe, consentirebbe di ristrutturare il borgo e la rocca sul crinale (stessa proprietà) per destinarle a scopi turistici: mi sembra una stravagante tesi quella di rovinare una collina pensando poi di attrarvi dei turisti (che possono optare per tante altre non rovinate). Oggi l'area è individuata nel PGT come "area ad alta intensità paesistica"; i turisti saranno attratti da un'area ad alta intensità di pannelli?
Nulla contro il fotovoltaico, ma direi che, per sua stessa natura, è adatto ad impianti medio piccoli: tetti di abitazioni e capannoni, non interi campi e versanti di colline. L'imprenditore ha tutti i diritti di intraprendere, ma per cortesia abbia il buongusto di non classificare come paesisticamente raccomandabile e turisticamente stimolante quello che è solo un'operazione industriale. Se è in buona fede, faccia fare una perizia del valore delle abitazioni nel raggio di visibilità dell'impianto che propone, lo realizzi e faccia rifare le perizie fra due anni: se minore si impegni fin da ora a rimborsare la differenza.
Il prossimo atto sarà ancora in Provincia per approvare o meno il progetto.

Dell'argomento si occupa oggi La Provincia con un articolo a pagina 28

martedì 21 dicembre 2010

Segnalo il post "Godiasco o Godiasco Salice Terme ?"

Segnalo che nel post Godiasco o Godiasco Salice Terme si è sviluppato un certo dibattito con 7 commenti. Non sono in verità molti, ma per la media di questo blog ...
L'argomento poi è certamente molto interessante, non solo e non tanto l'aggiunta del nome, quanto le prospettive di cui si parla.
Spero che sia solo l'inizio.

sabato 18 dicembre 2010

Luoghicomunidoltrepo


Il 21 ottobre scrivevo di una iniziativa nata nel e per il nostro territorio.



Il progetto sta andando avanti ed ha un suo sito internet nel quale è possibile trovare le prime informazioni ed entrare in contatto con la struttura:
http://www.luoghicomunidoltrepo.it/

Godiasco o Godiasco Salice Terme ?


In un articolo dell'8 dicembre La Provincia prova a tracciare un piccolo sondaggio sugli umori del pubblico sulla proposta di integrare il nome di Godiasco con quello di salice Terme.

MERCOLEDÌ, 08 DICEMBRE 2010 - A Godiasco non piace la fusione
Più contrari che favorevoli all’aggiunta della denominazione Salice Terme

Nei negozi del capoluogo c’è chi vede nell’accorpamento dei nomi un’occasione per farsi pubblicità - FRANCESCA TOMA
GODIASCO. «A me non dispiace» dice la panettiera Luisella Culacciati. Ma la sua opinione sembra minoritaria sul tema del cambio di nome del comune di Godiasco, che vorrebbero diventare “Godiasco Salice Terme”.
Chi vive a Godiasco è scettico anche se il cambiamento potrebbe aumentare la notorietà del Comune.
. . . . segue sul giuornale . . .

Francamente tutta la questione mi ricorda un poco le riunioni condominiali nelle quali in pochi minuti viene approvata la sostituzione della caldaia e poi si perdono due ore per decidere sul colore dello zerbino del portone di ingresso.
Come risulta evidente dalle parole dell'amministrazione ed ancor più dalla logica, mai si potrà pensare di spostare la sede comunale (chi se la comprerebbe l'attuale e con quale soldi acquistare a Salice ?) e tutto il resto (in una situazione di sempre maggior ricorso alle procedure informatiche) da Godiasco.
Si tratta solo di una modesta integrazione del nome del comune.
Nessuno con un briciolo di cervello può sostenere che il nome Godiasco sia più conosciuto di quello di Salice Terme, quindi l'integrazione non danneggia, ma dà opportunità di notorietà a Godiasco.
Chi diffonde voci di spostamento degli edifici comunali e simili facezie lo fa solo per seminare zizzania nei confronti dell'attuale maggioranza, che non ha certo bisogno di questi speciosi argomenti per essere criticata.
Che poi Godiasco (capoluogo) sia un paese tranquillo non importa, non sarà certo questa integrazione di nome a renderlo caotico (anche se i negozianti un po' di gente in più la gradirebbero).
Quindi, smettiamo di lambiccarci il cervello sul nulla e di fare polemiche su argomenti che non meritano.
Ragioniamo piuttosto di cose serie e cioè di quanto "costa" mandare avanti un comune per le sole spese fisse (personale, energia, cancelleria, utenze ecc) e quanto esse incidano sul totale degli introiti dell'ente.
E' evidente che non residuano risorse per i servizi e quindi delle due l'una: o si tagliano i servizi, o si tagliano le spese fisse. Il modo per tagliare i servizi è semplice, ma forse ignobile in specie per le fasce meno forti della popolazione (scuola materna, elementare e media solo private ? casa di riposo con tariffe di mercato ? ecc).
Quello per tagliare le spese fisse passa obbligatoriamente per la fusione di più comuni in uno solo: l'incremento degli abitanti non richiederebbe un pari incremento dei dipendenti comunali con possibilità conseguente di bloccare il turn over e/o di dedicarne alcuni ad assicurare servizi che oggi non vengono erogati, ma senza incrementi di spesa.
Questo è il vero punto da discutere, gli altri sono falsi problemi, problemi di facciata, non di sostanza.
Mi conforta che nell'intervista anche il signor Somensini auspichi una riduzione dei comuni presenti in valle Staffora, mi piacerebbe ancor di più se avesse citato ipotesi e fosse restato meno nel vago.
In questo blog si è parlato, e fatto anche uno pseudo sondaggio (ancora presente in fondo a destra), su ipotesi in tal senso: quella più votata e da me preferita è la fusione fra i comuni di Godiasco, Montesegale, Retorbido, Rivanazzano, Rocca Susella (in ordine alfabetico) per ottenere un soggetto di circa 10.000 abitanti.

venerdì 24 settembre 2010

La Comunità Montana boccia il progetto fotovoltaico


Un articolo de La Provincia ci informa che anche la Comunità Montana boccia il progetto del campo fotovoltaico di Rocca Susella.
La preservazione del territorio che, con l'enogastronomia, è la ricchezza caratteristica dell'Oltrepò, va difesa da operazioni eccessivamente invasive.
Se passasse il progetto da poco presentato, ne fiorirebbero immediatamente molti altri e questo non può essere tollerato.
Il presidente Tagliani si domanda "Se andassimo avanti senza regole cosa fotograferanno, tra qualche tempo, i turisti?"
Questo non significa che la CMOP sia contraria al fotovoltaico: esiste infatti un progetto per dotare di pannelli i tetti di tutte le scuole nei comuni rappresentati.
Con questa presa di posizione sembra ora compatto il fronte anti "fotolottizzazione" e spero che stia diventando possibile l'insabbiamento del progetto: l'interesse di pochissimi (fruendo peraltro di consistenti contributi statali) non può sopravanzare quello di migliaia di persone attaccate al loro territorio, alla loro qualità della vita, alle loro aspirazioni di valorizzazione turistico ambientale.

mercoledì 22 settembre 2010

Vogheranews.it su parco fotovoltaico di Rocca Susella

Anche il sito di informazione on line Vogheranews si è occupato della vicenda del parco voltaico che vorrebbero istallare a Rocca susella.
Per leggere l'articolo clicca qua

lunedì 20 settembre 2010

Fotovoltaico - Le foto della collina di Rocca Susella valle Ardivestra




Qualche foto per chiarire meglio dove dovrebbe sorgere l'impianto fotovoltaico di cui ho scritto in alcuni post precedenti.
E' facile immaginare come cambierebbe il panorama della vallata.
L'altezza alla quale verrebbe istallato lo renderebbe ampiamente visibile anche ad una discreta distanza: basti pensare che lo vedrebbero anche dal comune di Fortunago.
Volendo si potrebbero fare comunque anche altre considerazioni: in base alle risultanze del sito regionale SILVA si ha notizia che sono in procinto di essere istallati ben 60 impianti fotovoltaici nella nostra regione (di medie grandi dimensioni, non certamente tetti di abitazioni e capannoni) di cui 9 nella provincia di Pavia.
Immagino che anche nelle altre regioni la situazione sia analoga.
A questi impianti sono da aggiungersi anche quelli riguardanti lo sfruttamento del vento.
Ho letto che i soli impianti eolici che stanno per essere costruiti in Sicilia assicureranno una produzione di elettricità pari ad oltre il 120% di quella consumata in quell'isola.
Mi chiedo se veramente in Italia abbiamo bisogno di un così formidabile incremento dell'energia prodotta, peraltro con il governo che vuole costruire anche delle centrali nucleari (mi auguro non nel franoso Oltrepò).
E' noto che la costruzione di tali impianti gode di sostanziosi contributi statali, tali da renderli un business notevolmente interessante, a prescindere dalla loro concreta utilità, almeno in numero così elevato.
Il domandarsi dove verranno smaltiti, fra una ventina di anni, tutti i pannelli ormai esausti è una domanda interessante, ma rischierebbe di allungare all'infinito il discorso.
Non sarà che finiremo per avere un nuovo scempio ambientale equamente diffuso nella Penisola, un nuovo buco nei conti statali e pochi imprenditori che avranno realizzato un gran bell'affare ?

Nelle foto la zona in cui dovrebbe essere costruito l'impianto è quella corrispondente al campo arato, sopra la frazione Balestrero

domenica 19 settembre 2010

Pacato e fermo commento di G. Boatti sul fotovoltaico


Giorgio Boatti affronta oggi su La Provincia il tema della (temuta) istallazione dei pannelli fotovoltaici a Montesegale. Un ragionamento pacato, senza partigianerie ideologiche (non è nel suo stile), estremamente corretto e preciso.
Mi permetto di riportarlo per intero perchè mi sembra molto importante come momento di riflessione:

DOMENICA, 19 SETTEMBRE 2010 Pagina 11 DRITTO & ROVESCIO
Il deserto con la splendida luce

GIORGIO BOATTI

Dimenticato per anni il fotovoltaico - vale a dire l’energia prodotta con pannelli solari - adesso sta andando alla grande. Consente di produrre energia in modo alternativo, non attingendo a risorse consumabili quale il petrolio o il metano. E per questo ci sono incentivi che ne fanno un affare, almeno per i primi che si collocheranno in modo significativo sul mercato. E dunque questi impianti stanno arrivando anche da noi, in questa provincia. Ecco che cosa accade.
Chi consulta il SILVIA (Sistema informativo Lombardo per le valutazioni di impatto ambientale) vede che in provincia di Pavia sono allo studio progetti di impianti fotovoltaici, con impatto e connotazioni variegate, a Dorno, a Cervesina, a Castelnovetto, a Zeme, a Costa dei Nobili, a Voghera, a Ottobiano e a Lomello.
E poi c’è una proposta di impianto a Rocca Susella: 13.000 pannelli fotovoltaici che copriranno complessivi 5,5 ettari della fiancata della collina alle spalle della frazione Balestrero. Perchè vale la pena di farne nota a parte? Perché è un caso esemplare. Dimostra che anche le innovazioni più positive vanno prese con giudizio. Valutate nel loro impatto complessivo.
Nel caso concreto si pone il dubbio che il fotovoltaico non sia sempre e ovunque il toccasana, che non garantisca in modo assoluto di non consumare risorse “non consumabili”. I pannelli di Rocca Susella danno voce ad un interrogativo: un territorio pregiato è o non è una risorsa «non consumabile»? Infatti questi pannelli saranno collocati alle spalle del castello medievale di Montesegale che da tempo sta sforzandosi di dare connotazione di alta qualità ambientale e turistica alla splendida valle Ardivestra. Vicino c’è anche la località di Fortunago che, con impegno e cura, è riuscita a essere parte del ristretto gruppo dei «borghi più belli d’Italia».
A questo punto c’è, evidente, un conflitto di vocazioni che investe lo stesso spicchio di territorio. Un conflitto sul quale è importante che prendano posizione le autorità che devono governare l’assetto della nostra provincia - a cominciare dall’Amministrazione Provinciale. Ente che sarebbe bene battesse un colpo.
Ma è necessario anche che i cittadini prendano consapevolezza della questione. Perchè siamo davanti a un caso da manuale su cosa fare, o non fare, in vista del futuro che bussa alla porta.
Produrre energia «pulita» è importante. E se vogliamo accendere la luce, far funzionare computer e frigoriferi, vivere insomma nella modernità, di energia abbiamo bisogno. Ma abbiamo ancora più bisogno che i territori che hanno perseguito con fatica una loro vocazione, una connotazione turistica e ambientale di qualità, non vengano dribblati da chi - arrivando buon ultimo - in nome dell’energia alternativa, ma soprattutto di un lucroso business per chi lo gestisce, fa lo sgambetto a un’idea di sviluppo che sta coinvolgendo intere comunità.
A questo punto sarebbe importante organizzare una conferenza a livello provinciale su «Innovazione e Ambiente»: dovrebbe coinvolgere chi ci amministra, le forze politiche, i tecnici, gli operatori dei settori coinvolti (agricoltura, turismo, nuove tecnologie), le associazioni ambientaliste e i cittadini. Sarebbe un capitolo di partecipazione e consapevolezza che eviterebbe di ripercorrere strade trascorse ed errori passati.
Perché gli occhi vogliono la loro parte, dice un proverbio Però stabilire il confine tra quello che soggettivamente non ci piace e ciò che non si può sopportare, perché «è un pugno nell’occhio» che rompe l’armonia di un territorio e lo penalizza, è cosa complicata.
Ad esempio negli Anni Sessanta tutte le zone viticole furono invase da cantine che le aziende produttrici piantavano esattamente sul crinale più alto delle loro proprietà. Non conoscendo la pubblicità, la comunicazione e il marketing, i nostri «vigneron» segnalavano la loro presenza a colpi di capannoni di immane bruttezza. Una cosa infatti sono i castelli, i campanili, le chiese, che costituiscono il panorama appenninico che si è andato componendo nel corso dei secoli. Altro é l’irruzione di una «modernizzazione» che gira le spalle non solo alla bellezza ma anche alla saggezza.
Quelli che protestavano allora furono zittiti. Volevano forse azzoppare il decollo della nostra viticoltura? Il frutto di quel disastro edilizio adesso costella le nostre colline. Percorrete il fondo strada delle nostre vallate d’Oltrepo e alzate gli occhi: eccoli i capannoni che adesso ci fanno vergognare.
Già, perchè altrove, in territori che come produzione enogastronomica e capacità propositiva di porsi sul mercato turistico hanno parecchio da insegnarci, i capannoni sono stati messi al bando. Si è scoperto che la cantina può essere costruita altrimenti. O altrove. Abbassando il livello delle costruzioni, interrandole in parte, così da non ferire il profilo delle colline. Si è compreso che chi viene in collina non cerca - e compera - solo bottiglie di vino, prodotti gastronomici, pranzi e cene, ospitalità in agriturismi e bed & breakfast.
Chi viene nel nostro Appennino cerca - prima di tutto questo - armonia e bellezza. Come quella che si trova a Montesegale, a Fortunago, nella valle Ardivestra. Azzeriamole e avremo un bel deserto. Splendidamente illuminato da 13.000 pannelli fotovoltaici.
(allegata foto di repertorio non della zona di Montesegale)

sabato 18 settembre 2010

Fotovoltaico: assemblea a Montesegale

Anche oggi La Provincia ci informa sulla questione del fotovoltaico a Rocca Susella:

SABATO, 18 SETTEMBRE 2010 Pagina 44 - cronaca
MONTESEGALE «No al fotovoltaico» La comunità è unita
DANIELE FERRO
MONTESEGALE. Una settantina di persone hanno partecipato all’assemblea convocata dal Comune di Montesegale per informare i cittadini sul progetto di una centrale fotovoltaica a Rocca Susella (in località Rocca de’ Ghislanzoni). «Faremo il possibile per fermare l’installazione», ha spiegato nei giorni scorsi il sindaco Carlo Ferrari ............
Montesegale, ha spiegato il sindaco, si oppone a qualsiasi tipo di impianto a terra, mentre è favorevole ai pannelli solari sui tetti. «Sarei pronto a manifestare se il progetto dovesse essere approvato», ha detto un residente ad assemblea conclusa: «Abitavo a Milano, io e mia moglie ........ (vedi articolo sul giornale)

venerdì 17 settembre 2010

Come rovinare una vallata ......

Non è difficile rovinare una intera vallata del nostro Oltrepò, mortificare le istanze di qualità della vita degli abitanti, compromettere le possibilità di sviluppo del turismo e per giunta il tutto ricevendo lauti finanziamenti statali.
Come si deve fare ? E' piuttosto semplice: basta possedere un terreno che occupi una intera fiancata di una collina ed impiantarci un mega impianto di pannelli solari.
Questo è quello che sta succedendo nel comune di Rocca Susella, amministrato da poco più di un anno da Pierluigi Barzon.
Una fiancata della collina, quella alle spalle della frazione Balestrero (comune di Montesegale), per una superficie di 5,5 ettari (!!) verrà riempita con ben 13.000 pannelli fotovoltaici per produrre energia elettrica su iniziativa della Agrirocca Srl.
Sono contrario ai pannelli solari ? Certamente no, sono però convinto che non si possa deturpare una vallata con una iniziativa di un comune (Rocca Susella) e di un'azienda (Agrirocca Srl) che andrà a pesare notevolmente sulla bellezza della vallata di competenza di altri. Perchè i 400 abitanti di Montesegale dovrebbero tollerare una collina alle loro spalle deturpata da 13.000 pannelli solari, dovrebbero abbandonare le loro speranze di sviluppo e di valorizzazione ? Perchè tutti gli abitanti ed operatori economici dei comuni limitrofi (Godiasco Salice, Fortunago ecc) dovrebbero fare un sacrificio per rinunciare alle caratteristiche del territorio ?
Occorre far capire a questi persone che non vivono su di un'isola in mezzo al mare: devono imparare che il territorio è un bene di tutti e che non può essere sacrificato per il bene di un'azienda (che peraltro non creerà occupazione, se non marginalmente).
Andate a visitare il luogo, ammirate l'armonia delle colline e provate ad immaginare lo scempio che si sta progettando: occorre far sentire forte la voce di tutti coloro che amano il nostro Oltrepò.
(conto a breve di mettere qualche foto)


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