Informarsi è partecipare - Gruppo consiliare "Uniti per Godiasco" - Godiasco Salice Terme (PV)


venerdì 29 giugno 2012

30.6.1912 nasce il suffragio (quasi) universale

Il suffragio universale compie 100 anni.
Da 100 anni i cittadini maschi maggiori di 21 anni hanno diritto al voto (con alcune limitazioni come sotto specificato). Le donne dovranno attendere ancora diversi anni, ma la mentalità dell'epoca ancora non le considerava in grado di interessarsi di argomenti riguardanti lo Stato.
Dunque il 30 giugno 2012 festeggiamo 100 anni di partecipazione attiva alla vita della collettività
Questo centenario cade in un periodo in cui la stima della popolazione verso "i politici" è ai minimi storici. 
Il desiderio di antipolitica è diffusissimo. 
Quasi tutti hanno in bassissima stima (per usare un eufemismo) tutti coloro che si occupano di politica e la politica stessa. 
Quasi tutti ritengono indegni i rappresentanti eletti ad ogni livello.
Purtroppo quasi nessuno è disponibile a fare un piccolo esame di coscienza. 
Siamo andati a votare? 
Ci siamo informati su chi andavamo a scegliere? 
Abbiamo scelto nella speranza di tornaconti personali o per stima della correttezza e capacità? 
Abbiamo partecipato almeno saltuariamente agli appuntamenti democratici quali consigli comunali, dibattiti su scelte relative al territorio in cui viviamo? 
Cerchiamo di restare informati sull'attività istituzionale svolta dai rappresentanti eletti nel territorio? 
Ci scandalizziamo quando veniamo a sapere di fatti di mala amministrazione o abbiamo cercato di trarne vantaggio con richieste clientelari ? 
In poche parole, abbiamo partecipato o abbiamo dormito?

Dal sito della Camera:
Il suffragio universale maschile fu introdotto con la legge del 30 giugno 1912, n. 666. L'elettorato attivo fu esteso a tutti i cittadini maschi di età superiore ai 30 anni senza alcun requisito di censo né di istruzione, restando ferme per i maggiorenni di età inferiore ai 30 anni le condizioni di censo o di prestazione del servizio militare o il possesso di titoli di studio già richiesti in precedenza.
Il corpo elettorale passò da 3.300.000 a 8.443.205, di cui 2.500.000 analfabeti, pari al 23,2% della popolazione. Non si attuò invece la revisione dei collegi elettorali in base ai censimenti.
La Camera respinse con votazione per appello nominale la concessione del voto alle donne (209 contrari, 48 a favore e 6 astenuti).
Nelle immagini alcuni ordini del giorno autografi presentati durante il dibattito in aula sul disegno di legge relativo all'estensione del suffragio. [ASCD, DPLIC, vol. 905, fasc. 907]


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