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sabato 10 dicembre 2011

Proteste al Don Gnocchi


Il 7 dicembre si poteva leggere, sul sito on line de La Provincia, un articolo con un titolo che, francamente, non mi sarei aspettato.

Alla «casa» Don Gnocchi protestano i parentiCibo inadatto e servizi scadenti. C’è chi chiama i carabinieri per farsi lavare La direzione smentisce: «I fenomeni denunciati riguardano due o tre casi»

La cosa mi ha stupito e ancor più rattristato.

Il sapere che persone malate, talune anche in modo profondo e parzialmente incapaci di comunicare, possano essere accudite e curate con un livello qualitativo opinabile è una gran brutta notizia per chi crede, nonostante tutto, di abitare in un paese civile.

Purtroppo da un po' di tempo a questa parte molti fatti contribuiscono a minare nel profondo quella convinzione.

Spero che possa esserci a brevissimo una verifica da parte degli organi regionali preposti per verificare la veridicità di quanto riportato nell'articolo.

Per leggere l'articolo, clicca QUA

venerdì 19 novembre 2010

Breve escursus storico


Dai commenti ricevuti ultimamente, mi è parso che taluni ignorino le vicende che hanno riguardato le nostre (ora solo al 47%) terme negli ultimi anni.
Suggerirei allo scopo di rileggere quanto avemmo occasione di scrivere a suo tempo.
Vedi ===> Terme Story sul nostro vecchio sito non più aggiornato e ancora il successivo articolo. Ovviamente Terme Story non è aggiornata al presente e in taluni punti è nettamente superata dagli eventi.
Ne abbiamo fatte di lotte, mentre il paese dormiva e con lui gli esponenti dell'attuale maggioranza (escluso, per alcuni punti, Fabio Riva)!
Buona lettura.

martedì 23 febbraio 2010

Qualcosa si muove per il deposito militare ?

Scrissi alcuni giorni or sono dell'ex deposito militare (detto Maginot): sollecitavo una presa di posizione delle amministrazioni comunali di Rivanazzano e Godiasco.
Ieri si occupava dell'argomento La Provincia:

MARTEDÌ, 23 FEBBRAIO 2010 Pagina 36 - cronaca
L’area militare è abbandonata dal 1996, anche Godiasco si sta muovendo
Rivanazzano, sindaci in pressing per il recupero dell’ex deposito
F. Calizzano
RIVANAZZANO TERME. L’ex deposito militare di carburante di Rivanazzano, da oltre un decennio abbandonato all’incuria e al totale degrado, potrebbe forse trovare una nuova destinazione d’uso. Si tratterebbe di recuperare un’area di ben tredici ettari di terreno che si estende a ridosso della strada statale per il Penice.
A sollevare il problema è stato il consigliere di minoranza del comune di Godiasco, Alberto Sorrentino: «È ormai giunto il momento di decidere cosa fare del deposito posto nel comune di Rivanazzano e confinante con Godiasco - rileva Sorrentino - anche alla luce della recente costituzione dell’azienda Difesa Spa. Si tratta di una società a controllo pubblico che dovrà razionalizzare gli acquisti relativi alle Forze Armate e gestirne il patrimonio immobiliare. La struttura che un tempo ospitava i rifornimenti di carburante ad uso militare vede immobili in pessime condizioni, hangar e certamente enormi serbatoi ancora interrati. Il tutto lasciato all’incuria e alle sterpaglie. Penso sarebbe opportuno che le due amministrazioni, di Rivanazzano e di Godiasco, decidano di concerto quale destino debba avere l’area. Sarebbe un peccato se fosse venduta per farne una lottizzazione: la destinazione dovrebbe esaltare l’omogeneità del territorio, realizzando un indotto per posti di lavoro e visibilità». Infine, il consigliere di minoranza azzarda una proposta: «Due anni or sono, in piena polemica con l’amministrazione precedente, che intendeva autorizzare la trasformazione del Grand Hotel di Salice Terme in clinica, proponemmo di realizzare il progetto proprio nell’ex deposito. Non abbiamo cambiato idea, l’abbiamo forse affinata. Immediata la risposta del primo cittadino di Rivanazzano, Romano Ferrari: «L’area è di proprietà demaniale. A tale proposito posso anticipare che, insieme al sindaco di Godiasco Anna Corbi, avremo presto un incontro con chi di competenza per capire quali sono le prospettive del Demanio in merito. Stiamo infatti valutando quale potrebbe essere la destinazione d’uso anche alla luce del nuovo Pgt». «Difficile anticipare progetti - concorda il sindaco Anna Corbi - anche se, data la collocazione della struttura a ridosso del torrente Staffora, andrebbe destinata a interventi non invasivi. Senza dimenticare la necessità di un’opera di bonifica dato che la zona è stata impiegata dai militari come deposito per il carburante. Entrambe le amministrazioni sono però consapevoli dell’importanza dell’area e, se ci saranno le opportune condizioni, sono senza dubbio inclini all’acquisto e alla relativa valorizzazione».