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domenica 4 novembre 2012

Silenzio assenso per costruire in aree vincolate

Un attento lettore mi segnala un interessante articolo apparso sul sito di Legambiente (per leggerlo clicca QUA) con cui si porta a conoscenza un provvedimento di legge anche a mio parere molto grave, ma passato quasi sotto silenzio.
Le persone più attente vedono nella ricchezza ambientale e storico culturale italiana un volano per incrementare il turismo a tutto vantaggio della crescita. 
Uno degli argomenti è che le aziende possono essere delocalizzate verso lidi con costo del lavoro più basso arrecando un danno al Paese. 
Questo non può accadere con il nostro patrimonio storico culturale ed artistico: il colosseo, palazzo Pitti, il Duomo di Milano, le dolomiti, Venezia lì sono e lì resteranno e questo è il nostro enorme patrimonio. 
Tutto ancora da sfruttare. 
In Germania, paese certamente meno fortunato di noi per tale tipo di ricchezza, il turismo ha un peso sul PIL quasi doppio rispetto a noi. 
I sindaci più attenti stanno iniziando a fare piani urbanistici che prevedono la sospensione di nuove costruzioni per bloccare il consumo di territorio (e fra questi Matteo Renzi a Firenze) e il Governo centrale licenzia una norma che invece facilita la costruzione niente meno che nelle aree a valore ambientale e paesaggistico? 
Infine mi pongo una domanda: questo infelice provvedimento potrebbe riguardare anche il parco di Salice?
Questo l'articolo di Legambiente:


Ddl Semplificazioni, Silenzio assenso per autorizzazione costruzioni in aree con beni vincoli ambientali e paesaggistici

“Ministri e Parlamento modifichino questa disposizione assurda e pericolosa per il patrimonio culturale italiano”
Il silenzio assenso per le autorizzazioni a costruire anche nelle aree con vincoli ambientali e paesaggistici è una vera e propria follia che rischia di portare a un nuovo sacco del patrimonio culturale italiano, mettendo a rischio i laghi, le aree costiere e archeologiche dove la speculazione potrà approfittare di piani regolatori vecchi e dell’assenza della pianificazione paesaggistica”.
Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, sulla disposizione contenuta nel disegno di legge Semplificazioni varato oggi in Consiglio dei ministri, che sostituisce il silenzio assenso al silenzio rifiuto previsto ad oggi dalla legge per le aree vincolate dal punto vista ambientale e paesaggistico.
“Sarebbe una semplificazione assurda e pericolosa – prosegue il presidente di Legambiente - perché è del tutto evidente, considerati i tagli fatti in questi anni e lo stato di abbandono e di disorganizzazione in cui versano tante Soprintendenze, che le amministrazioni preposte alla tutela del vincolo nella stragrande maggioranza dei casi non saranno in grado di rispondere alle richieste nei tempi previsti, facendo scattare il silenzio assenso alla trasformazione”.
Occorre ricordare che solo in Sardegna e Puglia sono stati approvati Piani Paesaggistici ai sensi del Codice dei Beni Culturali, che consentono di avere il quadro di che cosa si può fare nei diversi ambiti territoriali.
“Chiediamo al Parlamento e ai ministri – conclude Cogliati Dezza - di opporsi categoricamente a questa scelta. Ministero dei Beni Culturali e Regioni completino le regole di tutela con l’approvazione dei piani paesaggistici, e poi si potrà parlare di semplificazione”.

Sull'argomento un altro lettore mi segnala anche un articolo apparso su L'Unità. 
Per leggerlo clicca QUA

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