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giovedì 29 novembre 2012

Chi paga cosa e quanto

Nel maggio dello scorso anno detti notizia di una delibera di giunta che stabiliva di acquistare l'archivio Malaspina, quello di cui è stato "festeggiato" l'arrivo con un convegno in  Comune la vigilia di San Martino di quest'anno.
Clicca QUA per leggere il post del maggio 2011.
Alcune polemiche attuali sulla entità della spesa e sulla sua opportunità mi hanno spinto a cercare di capire meglio di cosa concretamente si parla e quanto e come si sia speso.
Ho chiesto la specifica dei costi ed è questa:
- Acquisto Archivio 60.000 euro, valore derivante da perizia giurata (effettuata a titolo gratuito);
- Catalogazione 4.500 euro, per un lavoro di complessive 150 ore;
- Supervisione catalogazione ed immissione sul portale di Regione Lombardia 1.500 euro per un lavoro di complessive 25 ore;
- Gettoni ai relatori del convegno del 10.11.12 400 euro;
- Trasloco dell'archivio da Pavia a Godiasco 500 euro;
- Brochure e inviti al convegno 200 euro;
- Rinfresco 1.500 euro (e io me lo sono perso);
- Segreteria organizzativa 375 euro;
- Progettazione e coordinamento intervento e contributi 4.300 euro;
- IVA 935 euro.

Totale speso 74.210 euro.

Come è stata reperita la somma:
- 20.000 euro concessi a fondo perduto dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia (vedi lettera allegata a seguire);
- 12.985 euro concessi a fondo perduto da Regione Lombardia;
- 38.955 euro con un finanziamento decennale a tasso zero;
- 2.270 euro pagati da liquidità presente.

Riassumendo il nostro Comune ha materialmente "sborsato"  solo i 2.270 euro. Si è poi sobbarcato un prestito che peserà per quasi 3.900 euro annuali per 10 anni. E' debito (rata) troppo onerosa? Dipende dai punti di vista: io riterrei che, considerando cosa si è portato a casa, è stata una buona operazione. Il rimborso di questo debito (1,25 euro annui per abitante) equivale circa all'acquisto di una sola copia di un quotidiano all'anno per ogni cittadino del Comune. Con la differenza che una copia di giornale il giorno dopo è carta straccia, questo resta un valore storico, culturale ed anche economico. Economico nel senso che ha un concreto valore di mercato, ma anche e soprattutto consente,  se valorizzato abilmente, di iniziare una offerta di turismo culturale di cui la nostra collettività ha un gran bisogno.
Che poi si sappia valorizzarlo e sfruttarlo saremo in grado di giudicarlo in seguito.
Importanti saranno anche azioni per far conoscere ai cittadini i contenuti ed il significato dell'enorme massa di documenti, per renderli consapevoli della loro importanza per indagare la memoria storica del paese.
Una prima occasione in tal senso è stato il convegno del 10.11 cui non hanno partecipato, purtroppo, moltissime persone: poca informazione dell'evento o indifferenza della popolazione riguardo alla storia di ciò che ha formato la cultura, le usanze,  la storia del nostro territorio?
Per amor di precisione specifico che il contributo regionale ha pesato per circa 0,0013 euro per ogni lombardo. Spero che non ce ne vogliano. Daccò pare che sia costato molto di più.





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