Ecco che rispunta l'ennesima presa di giro per gli ex dello zuccherificio di Casei e rispunta anche l'ipotesi della centrale a biomasse, segnalata l'ultima volta dalle parti di Varzi e fortunatamente abortita.
Ce ne parla un articolo de La Provincia riportando poi l'opinione ddel sindaco Corbi per Godiasco e Ferrari per Rivanazzano.
Mi piace l'intervento della Corbi che chiede il rispetto delle prerogative ambientali della zona. Mi piace molto, ma mi piacerebbe assai di più se di queste ipotesi, e delle sue giuste prese di posizione, ce ne avesse dato notizia in consiglio comunale di lunedì scorso. Probabilmente la nostra sindaco sta lavorando su di una difficile eredità, forse anche in modo condivisibile, ma ci sembra che comunichi molto male, anzi che non comunichi affatto. Se vuole collaborazione, se vuole che il paese la segua, dopo aver vinto, deve convincere: deve dire cosa sta facendo. In consiglio non passa nulla se non ciò che deve essere votato a termini di legge. Il consiglio comunale non deve essere solo questo. Deve costituire il luogo dove si discute, dove ci si confronta, dove si espongono le idee, dove si formano le iniziative. Il consiglio comunale non è l'albo pretorio ! Se non si capisce questo, e lo si attua, i cittadini non verranno mai ad assistere ai consigli perchè li troveranno noiosi. Metta la nostra sindaco all'ordine del giorno di ogni consiglio un punto per raccontare cosa sta pensando, cosa cerca di organizzare, che aiuti le servono, cosa vuole ottenere. In caso contrario la sua amministrazione sarà cosa nostra non meno delle precedenti.
Questo l'articolo in oggetto:
MERCOLEDÌ, 30 SETTEMBRE 2009 Pagina 30 - cronaca L’inceneritore agita la valle
Godiasco e Rivanazzano preoccupati dal piano Casei
GODIASCO. «Nell’era del turismo e dell’Expo 2015 non possiamo diventare il territorio delle ciminiere». I sindaci della val Staffora iniziano a storcere il naso a sentir parlare di nuove centrali. C’è chi chiede garanzie alle amministrazioni direttamente interessate. Il caso è quello dell’impianto a biomasse che dovrebbe riassorbire gli ex dipendenti dello zuccherificio di Casei.
L’impianto, che dovrebbe sorgere nelle campagne tra Voghera e Silvano Pietra, fa già discutere le giunte comunali e in modo sempre più vivace. Anna Corbi, sindaco di Godiasco, mette le mani avanti: «Troviamo una linea strategica e seguiamola. Serve comunione d’intenti. Basta dire il venerdì che l’Oltrepo deve puntare sul turismo e il lunedì trovarsi sul tavolo il progetto per nuove centrali o industrie che rischiano d’inquinare il nostro patrimonio». Corbi chiede: «Di quanti posti di lavoro si sta parlando? Una trentina? Assumiamo operatori turistici, guide, professionisti dell’accoglienza e della ricettività. Nel nostro scrigno abbiamo natura, bellezze storico-artistiche, terme. Dobbiamo difendere il paesaggio e creare da itinerari e percorsi verdi o del gusto una nuova economia territoriale».
Il sindaco di Godiasco promette che la sua giunta rifletterà sulle potenziali ricadute del progetto della centrale a biomasse.
«Lo spazio per certi impianti lo cerchino altrove - conclude Corbi con determinazione -, questo territorio deve puntare sulla qualità della vita e sulla promozione turistica. E’ il nostro valore aggiunto». Romano Ferrari, sindaco di Rivanazzano, chiede invece garanzie agli amministratori dei centri direttamente interessati: «Dobbiamo difendere con energia natura e termalismo. Non conoscendo approfonditamente il progetto centrale per ora non mi esprimo nel merito. E’ però chiaro che vigileremo sulle ricadute e sul rispetto dei parametri di legge».
Ferrari, allargando il campo, ricorda però che si sta parlando di zone storicamente diverse anche per la caratterizzazione produttiva: «La zona di Casei è da sempre un’altra cosa rispetto alla nostra. Quello era il distretto di un polo chimico. Non necessarimente un insediamento di un certo genere lì potrebbe danneggiare anche noi. Vogliamo comunque capire meglio. Intavoleremo, quanto prima, una discussione con i Comuni vicini, a partire da Voghera». La centrale a biomasse divide l’opinione pubblica e ora anche le amministrazioni comunali.
Emanuele Bottiroli
mercoledì 30 settembre 2009
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