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giovedì 30 ottobre 2008

Scuola in Vallestaffora

Mi capita assai di rado di essere d'accordo con Berogno, ma stavolta è successo.
Leggo oggi su La Provincia ....
GIOVEDÌ, 30 OTTOBRE 2008 Pagina 24 - cronaca
Decreto Gelmini, scossa in Val Staffora
La Comunità montana pronta ad aprire istituti contro i tagli
«Inutili i contributi alle giovani coppie se poi vogliono togliere un servizio essenziale»
VARZI. Il decreto scuola approvato in Parlamento porta gli studenti e i professori in piazza in Oltrepo (cortei e manifestazioni a Broni, Stradella e a Voghera). Ma anche i politici locali si schierano. La Comunità montana lancia un messaggio forte per bocca del suo stesso presidente: «Se chiudono le scuole, ne apriremo noi di private». Anche nel tortonese a Sarezzano le famiglie si sono mobilitate per chiedere una revisione della svolta voluta dal ministro Gelmini.
«Se chiuderanno le scuole di montagna, ci metteremo all’opera per aprirne di privati». La dichiarazione, forte nel concetto, arriva dal presidente della comunità montana Oltrepo, Elio Berogno, ed è stata raccolta in un’assemblea di sindaci dell’ente montano: «Penso che sia inutile che la Regione Lombardia metta a disposizione contributi per le giovani coppie che decidono di vivere in montagna, e poi pensa di chiudere le scuole». Il vicepresidente dell’ente montano, Giorgio Remuzzi, torna sul concetto e dice: «Il diritto all’istruzione è sacrosanto ed è sancito dalla Costituzione, gli amministratori hanno il dovere di fare di tutto per mantenere in funzione le scuole sul territorio. Certo che la preoccupazione è forte, comunque stiamo attendendo il dispositivo regionale che attuerà il decreto dello Stato. Speriamo che la Regione applichi le deroghe legate al fatto che le nostre scuole sorgono in territorio montano, come del resto ha sempre fatto. Se ciò non avvenisse, valuteremo la situazione». Intanto nei prossimi giorni ci saranno incontri a livello regionale per quanto concerne in modo particolare le zone disagiate.
Anche nel Tortonese la mobilitazione è forte. Da Sarezzano un gruppo di genitori e insegnanti esprime la propria preoccupazione. «I nostri figli frequentano la scuola primaria e la scuola dell’infanzia a rischio di chiusura di Sarezzano. Le scuole funzionano bene, e poi tutti gli anni e per tutte le classi le insegnanti organizzano un mini soggiorno studio di tre giorni nella vicina montagna oppure ad Arenzano, cosa che per una grande scuola sarebbe impensabile. Ci sarebbero molti aspetti da approfondire, per esempio molti genitori della vicina Tortona (7 km) scelgono la scuola “di paese” per avvicinare i propri figli ad una realtà più vivibile, meno caotica e per non essere solo un numero ma una persona con tutte le sue esigenze; in particolare i bambini disabili possono essere seguiti con maggiore attenzione». La lettera continua: «Il nostro governo non ha capito che l’Italia è composta in buona parte da queste piccole realtà che costituiscono la cultura vera del nostro paese e il nostro futuro. Per questo abbiamo deciso di organizzare una giornata di mobilitazione mantenendo la scuola aperta, il 6 novembre dalle 17 alle 24 organizzando una festa coinvolgendo le istituzioni del territorio e la cittadinanza con giochi per i bambini». (f.g. c.g.)

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