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giovedì 12 febbraio 2009

Legge Regionale sui beni immateriali

In questo senso è la nostra proposta di un museo multimediale da insediare in Palazzo Pedemonti Malaspina di Godiasco. Operazione costosa ? Certamente sì, ma meno di quel che è costata l'avventura con la Juve a Salice e non un risultato certamente più importante, sia in senso culturale, sia in senso turistico. Ed è anche un progetto su cui si sarebbero potuti chiedere contributi come quelli di cui al post precedente. L'importante è avere idee e non dormire.

L'assessore Zanello: "Una legge per salvare la nostra lingua"
Massimo Zanello Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
3 febbraio 2009
(Ln - Milano) "Una lingua, un idioma, una serie di musiche, di canti popolari, di poesie, di letteratura locale. Tutto ciò che è vera cultura è un bene immateriale. La mia proposta parte proprio da qui: rivalutare, difendere il senso dell'immaterialità". Lo ha detto l'assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Regione Lombardia, Massimo Zanello, presentando, nel corso di un convegno al Teatro Strehler, la nuova legge regionale sulla cultura immateriale.
"Mentre ci si preoccupa e ci mobilita se una specie animale o vegetale è a rischio - ha spiegato Zanello - si assiste invece indifferenti alla sparizione di lingue, tradizioni, canti popolari e tecniche di lavorazione". Il provvedimento ha il compito di tutelare e valorizzare la cultura immateriale. "Ci siamo accorti - afferma Zanello - che nel 2003 l'Unesco aveva approvato un documento che andava nella direzione della tutela dei beni immateriali. In Italia questo documento era stato recepito nel 2007 esclusivamente in ambito parlamentare, senza aver poi trovato riscontro in nessuna iniziativa concreta. Ci sembrava giusto colmare questa lacuna almeno a livello regionale, lavorando sui beni culturali immateriali". In tal senso, partendo proprio da questo ambito, l'assessore Zanello, con la collaborazione del professor Franco Brevini, ha invitato alcuni dei massimi esperti nazionali a riflettere sulle prospettive che essa apre: dall'antropologia all'etnomusicologia, dalla dialettologia alla cultura agricola e industriale, cioè a tutto un immenso e prezioso patrimonio che attende di essere valorizzato come merita.
Nel corso dell'incontro, si è discusso anche dei problemi e delle strategie da seguire per tutelare le culture locali e l'eredità di saperi, conoscenze, creatività che esse possono tramandare all'uomo del nostro tempo.
Al convegno è intervenuto anche il grande attore Piero Mozzarella, che ha letto alcuni brani tratti da "Milanin Milanon" di Emilio De Marchi.
"La nostra lingua - ha concluso Zanello - è il bene culturale immateriale più a rischio di estinzione, ma a breve, ci saranno una serie di eventi culturali atti a valorizzarlo". (Ln)

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