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sabato 14 febbraio 2009

Una testimonianza su casa Marinetti

Il 6 febbraio il dottor Egidio Picco ha inviato una lettera al direttore de La Provincia. E' stata pubblicata. Questo il testo
06-02-09, Attualità
Marinetti a Godiasco
Una serie di importanti rassegne celebra il centenario della nascita del Futurismo, il più innovativo movimento italiano promosso da Tommaso Maria Marinetti nel 1909. A Rovereto il via alle celebrazioni, per concludersi in autunno a Milano. Tutto l’anno sarà infatti dedicato a scandagliare e ad approfondire non solo i protagonisti, ma anche il ruolo storico e internazionale di questo fenomeno. Proprio a Godiasco allora Marinetti aveva la casa di campagna ed a Godiasco è nata la Nina Angelini (1882-1926), che fu per tre lustri circa, elemento attivissimo e indispensabile del Movimento Futurista. La Nina seppe cattivarsi larghe simpatie nel mondo artistico e politico che era venuto creandosi in Casa Marinetti. A Marinetti (1876-1944), l’Amministrazione comunale ha dedicato una via, come pure a Giacomo Balla (1871-1958), pittore - colonna portante del Futurismo -. La casa di campagna di Marinetti c’è ancora fortunatamente e si trova in via Alberto Angelini, fratello di Nina, il maestro di musica che, pazientemente, insegnò l’arte della musica a tante generazioni di godiaschesi, senza pretendere una sola lira di compenso (altri tempi, altra musica, altra mentalità, ma soprattutto altra banda musicale). E’ vero! C’è ancora casa Marinetti ed è lì abbandonata da tutto e da tutti. Ho avuto la fortuna di essere presente ad una conferenza a Godiasco tenuta dal prof. Virginio Giacomo Bono, autore del libro: «Le Vestali del Futurismo» e ricordo che ad un certo punto disse: «Le amministrazioni comunali che si sono succedute non si sono mai premurate di acquistare la casa di campagna di Marinetti con tutti i suoi mobili e gli arredi e pertanto hanno perso un’eccellente occasione per far conoscere il nostro Comune non solo in Europa, ma al mondo». Nel cimitero di Godiasco è sepolta la Nina Angelini, morta a soli 44 anni, e sulla lapide della tomba l’allora avv. Paolo Buzzi, segretario generale della Provincia di Milano, le ha dedicato un’elegia, toccante componimento poetico, a carattere triste e sentimentale. «Qui Nina riposa accanto alle sorelle Marietta e Annunciata e alla cara nipote Pinuccia». La stampa di allora ci informa che «i funerali di Nina Angelini si svolsero a Godiasco il 13 marzo fra la commozione generale del paese». Il Futurismo era rappresentato dal musicista Casavola, dal poeta Azari e dal pubblicista Cinti. Le seguenti signorine, vestite di bianco, costituirono l’estrema guardia d’onore al feretro della dolce scomparsa: sorelle Sparpaglioni, sorelle Benvenuto, Italia Bozzetti, Emilia Alesina, Nina Angeleri, Emma Moglia, Emma Albera, Barberina Orezzi, Lina Meisina, Caterina Manelli e Assunta Fortesini. La salma riposa nel cimitero di Godiasco che è uno dei più pittoreschi d’Italia, alle falde di un monte sereno, fra praterie che richiamano i pascoli della «Sonnambula» di fronte allo Staffora argentea mormorante l’immortale melodia belliniana: «Ah non credea mirarti / Sì presto estinto, o fiore!». Egidio Picco Godiasco

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