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sabato 14 febbraio 2009

E il (vice) sindaco Berogno giustifica ...

Non mancheremo di studiare bene le argomentazioni, ma da una prima lettura della risposta a giustificazione della lamentata ignavia, ci sembrano non molto precise. Mancano le date dei vari episodi, date che avrebbero fatto capire quanto poco stringente, convinta ed interessata sia stata l'azione delle varie amministrazioni tutte guidate da Elio Berogno. Non dubito neppure per un istante che se avesse voluto veramente fare un museo per Marinetti, ci sarebbe riuscito. E' riuscito a far tirare fuori 1,6 milioni di euro (oltre tre miliardi di vecchie lire, dieci volte il prezzo richiesto per la casa in oggetto) per far venire a Salice la sua cara Juve nel 2004/5, è riuscito a far spendere alla Fondazione Cariplo circa 800.000 euro per fare un osservatorio a Serra del Monte: se veramente avesse voluto ....
Questo il testo della poco precisa precisazione:

GIOVEDÌ, 12 FEBBRAIO 2009 Pagina 9 - Attualità
GODIASCO E L’EREDITA’ Marinetti, gli arredi sono finiti a Venezia

In merito alla lettera dal titolo «Il caso: Marinetti a Godiasco: ma la casa è abbandonata», desidero precisare quanto segue.
1) Tutto quanto scritto dal dr. Egidio Picco è vero e sottoscrivibile.
2) Occorrono però, necessariamente per onore della verità, alcune aggiunte quali:
a) l’Amministrazione comunale da me presieduta, nell’anno 1984 e successivamente in data 1986 deliberò - anche per venire incontro al desiderio della sig.na Pinuccia Angelini (ultima persona a dimorare nella casa frequentata da Filippo Tommaso Marinetti) - l’intitolazione della via antistante il Teatro Cagnoni di Godiasco all’illustre accademico d’Italia e quella dove si trova la casa in questione al padre della sig.ra Angelini, Alberto.
Tutto quanto con la semplice promessa di valutare al momento giusto e con una sorta di corsia preferenziale per il nostro Comune, la trasformazione dell’immobile in «Museo Filippo Tommaso Marinetti». Di ciò mi sono buoni testimoni alcuni amici godiaschesi ed, in particolare il dott. Giorgio Tramelli che, all’epoca, unicamente per diletto ed in previsione di una eventuale pubblicazione-catalogo, effettuò - con il permesso della sig.na Angelini - alcune fotografie trasformate poi in diapositive, dei vari mobili, suppellettili ed arredi appartenuti al fondatore del Futurismo.
b) Successivamente anche soprattutto per l’avanzare degli anni, la signorina Pinuccia Angelini decise di acquistare un’abitazione più piccola e funzionale alle sue esigenze (era sola) in un immobile di via Mazzini a Godiasco. Ma capitò l’irreparabile: la signorina nel provvedere alle operazioni di trasloco rimase schiacciata (non si sa bene) da un armadio e morì.
c) Dell’acquisizione dello stabile si ritornò quindi a parlarne, anche su sollecitazione dell’allora presidente della Associazione Industriali di Voghera, l’amico Pierangelo Bergaglio, per un prezzo (mai peraltro contattato o pattuito) di circa 300/350 milioni di vecchie lire.
d) Va precisato che l’immobile (due camerette al piano terreno, due al primo piano ed un orticello prospiciente il cavo Lagozzo) nel frattempo passò di proprietà agli eredi legittimi della signorina Angelini.
e) Il valore commerciale ed edificatorio della casa non è certamente valutabile alla cifra sopra esposta, ma «era» il «contenuto» a rappresentare l’interesse della pubblica Amministrazione all’acquisizione. Senonchè - da voci raccolte in paese e non solo - si è venuti a conoscenza che dell’arredamento appartenuto a Filippo Tommaso Marinetti per la sua casa di vacanza, non c’è più nulla: semplicemente è finito (venduto o ceduto?) a privati e che molti pezzi (non so dire quanti) si trovano tuttora a Palazzo Grassi a Venezia.
Queste precisazioni ed aggiunte mi sembrano opportune e necessarie non per «aprire» ma per «chiudere» un caso per il quale - a livello godiaschese - avevamo posto le premesse per ben altra e più soddisfacente soluzione.
Elio Berogno vice sindaco di Godiasco

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