martedì 27 luglio 2010
Se un territorio vuole rilanciare il turismo ....
Facciamo il caso di Porretta Terme, provincia di Bologna, 4.700 abitanti, uno stabilimento termale, circa 10 alberghi oltre a numerosi negozi ed attività ricettive mirate al turismo.
A Porretta Terme viene organizzato da 23 anni il Porretta Soul Festival che richiama un numero consistentissimo di visitatori per i quattro giorni di durata della kermesse durante la quale si esibiscono artisti di livello internazionale, la maggior parte provenienti dagli USA e con una rappresentanza, da due anni, anche australiana.
Seppur di gran lunga il Porretta Soul Festival è l'attrazione principale della stagione, essa è ancora "calda" per tante altre iniziative delle quali è possibile ricevere notizia anche con una newsletter.
Porretta è una antica stazione termale (come Salice) che deve conquistarsi uno spazio per far sopravvivere le terme (come Salice), gli alberghi e tutti gli altri operatori (come Salice).
Per questo da anni sta operando con accortezza per attrarre visitatori, sapendo che ormai lee sole cure termali (e annessa SPA) non possono essere bastanti.
Anche a Porretta la stagione della "bella" società che andava a passare le acque è passata, ed è passato pure il termalismo sociale, ma i pubblici amministratori hanno pensato di reagire investendo in iniziative che riescano a richiamare pubblico.
Qua da noi non si è visto nulla e le uniche iniziative sono state un pò di pensioni di invalidità e qualche assunzione in FFSS. Adesso la differenza fra le due impostazioni si vede: là un paese vivo, con decine di negozi e gli alberghi e ristoranti che tirano avanti, qua ....
Ora inizia l'avventura di SALICEDORO: speriamo bene ( e per ora sta avendo un buon riscontro di pubblico), ma siamo indietro di oltre 20 anni sulla concorrenza (ed è evidente per colpa di chi) e ci sarà da faticare non poco per risalire la china.
Giusto stasera c'è stato, nella bella cornice del nuovo auditorium Diviani, l'ennesimo convegno sul rilancio dell'Oltrepò.
Tanti gli illustri relatori, ognuno portatore di interessantissime tesi.
Resta però, sottotraccia, la scarsa o nulla capacità di "fare sistema": le gelosie, le invidie, le miopie di campanile che rendono l'impresa difficile.
Senza una effettiva volontà di collaborazione, senza un forte convincimento che i propri problemi sono uguali a quelli degli altri operatori, senza una intima volontà degli amministratori di salvaguardia e valorizzazione dell'ambiente sarà difficile andare lontano.
E mi permetto anche di osservare che una forte azione di recupero e sviluppo richiede anche una presenza forte del potere pubblico, presenza che non può essere quella assicurata da piccoli comuni affogati nei problemi contingenti, fiaccati da una perenne mancanza di fondi e di strutture, incapaci, loro malgrado, di una visione di medio/lungo periodo; anche in questo settore si devono vincere le rivalità di campanile, le gelosie di bottega per una visione più ampia.
Da soli si può solo perdere.
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