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giovedì 23 agosto 2012

Quando "i diversi" eravamo noi: Sacco e Vanzetti

C'è stato un lungo periodo, finito attorno al 1970, durante il quale tanti italiani sono partiti per cercare fortuna, o solo lavoro e tranquillità, in altri paesi d'Europa, delle Americhe, dell'Australia. 
Solo negli anni '70 il saldo fra partenze ed arrivi si è invertito con maggiori arrivi. 
A questo proposito sul sito emigrati.it si legge:



.....  Il Ministero degli Esteri nel 1995 parlava di 58,5 milioni di oriundi, di cui 38,8 milioni in America Latina, 16,1 milioni in America del Nord, 2 milioni in Europa e 0,5 milioni in Oceania: nel 2000, secondo una stima dello stesso Ministero, il numero dovrebbe collocarsi tra i 60 e i 70 milioni.
--La maggior parte dei quattro milioni di italiani nel mondo, che hanno conservato la cittadinanza, sono i protagonisti dei flussi di espatrio a noi più vicini nel tempo, flussi continuati fino ai nostri giorni al ritmo fisiologico di circa 40/50 mila l’anno con il coinvolgimento prevalente delle regioni del Sud (30%) e delle Isole (24%) ma anche di quelle del Centro (16%) e del Nord (30%), come risulta dalla media ricavata a partire dagli ultimi anni ’80 fino al 1996.

Altri dati sul fenomeno della emigrazione degli italiani nel mondo li offre Wikipedia, clicca QUA

Un bel libro che parla della vicenda complessa della immigrazione italiana, di come venivano accolti e di come si comportavano  è "L'Orda. Quando gli albanesi eravamo noi" di Gian Antonio Stella.
Sul sito IBS ne danno la seguente recensione (oltre a venderlo a prezzo scontato)

Nella ricostruzione di Gian Antonio Stella, ricca di fatti, personaggi, aneddoti, documenti, storie ignote o sconvolgenti, compare l'altra faccia della grande emigrazione italiana. Quella che meglio dovremmo conoscere proprio per capire, rispettare e amare ancora di più i nostri nonni, padri, madri e sorelle che partirono. Quella che abbiamo rimosso per ricordare solo gli "zii d'America" arricchiti e vincenti. Una scelta fatta per raccontare a noi stessi, in questi anni di confronto con le "orde" di immigrati in Italia e di montante xenofobia, che quando eravamo noi gli immigrati degli altri, eravamo "diversi". Eravamo più amati. Eravamo "migliori". Non è esattamente così. Il libro è qui presentato in edizione aggiornata.

Uno dei tanti episodi che vide una prevenuta intolleranza verso gli italiani all'estero fu la famosa vicenda di Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, ingiustamente condannati e giustiziati il 23 agosto 1927 in Charlestown, Massachusetts, USA. Questa la storia riportata su Wikipedia, clicca QUA.

Sulla vicenda di Sacco e Vanzetti segnalo un articolo su La Stampa scritto da Giorgio Boatti: clicca QUA in cui si descrive una stagione, un clima di intolleranza e di caccia alle streghe. Un articolo valido per capire meglio ciò che è stato, ma anche per guardare dentro in noi stessi, per capire meglio il presente.

Sulla vicenda un bel film con Gian Maria Volontè di cui consiglio vivamente la visione almeno della scena seguente (ma su YouTube esiste la versione completa):



E come non ricordare la canzone cantata da Joan Baez:




Sulla vicenda suggerirei di visitare anche il sito ad essa dedicato: clicca  QUAQUA
I testi della Ballata di Sacco e Vanzetti, in inglese ed in italiano si trovano QUA

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