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giovedì 1 dicembre 2011

Il progetto Educazione alla Campagna Amica


Leggo su VogheraNews

CASTEGGIO GODIASCO RIVANAZZANO
Scuole. Riprende il progetto Educazione alla Campagna Amica


Con il mese di novembre è ripresa l’attività di EduCA, il progetto di Coldiretti rivolto alle scolaresche delle scuole materne, elementari e medie della nostra provincia.

“E’ un progetto in crescita – commenta Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – che ogni anno ci vede aumentare il numero di incontri nelle aule e le
visite nelle fattorie didattiche”

“Lo scorso anno – conferma Annamaria Seves, responsabile del progetto – insieme ai colleghi abbiamo incontrato oltre 3000 studenti degli istituti della provincia
dalle scuole materne alle medie e le prenotazioni di questa nuova stagione sono per oltre trenta istituti scolastici. I percorsi formativi sono parametrati al livello degli alunni con percorsi didattici che vanno dalla prima colazione a base di miele, fette biscottate e latte ad un intero cammino nella sana e corretta alimentazione che rispetti la stagionalità e il consumo a chilometri zero illustrando i prodotti del territorio con lezioni specifiche sul ciclo delle principali coltivazioni del nostro territorio tra cui il riso, gli ortaggi e i legumi. Una attenzione particolare è dedicata agli animali della fattoria con, laddove sia possibile, visite
organizzate presso le fattorie didattiche di Coldiretti”.

Fiore all’occhiello del progetto EduCA di Coldiretti Pavia è l’iniziativa “A scuola con la mela dell’Oltrepò” voluto da Donne Impresa, l’associazione che raggruppa l’imprenditoria femminile di Coldiretti, che quest’anno verrà ripetuta per la terza volta consecutiva con la scuola media di Casteggio e che vedrà una nuova esperienza con le scuole medie di Godiasco e Rivanazzano.

“Un percorso di educazione sensoria – dichiara Wilma Pirola, responsabile di Donne Impresa di Pavia - realizzato da Coldiretti con la collaborazione con Alberto Lucotti
dell’agriturismo e fattoria didattica Chiericoni
, che porta i ragazzi a conoscere, valutare ed assaggiare diversi tipi di mele prodotte nel territorio pavese considerandoli valide alternative alle merende molto pubblicizzate ma certamente meno sane, genuine e lontane dalla cultura del benessere che EduCA intende portare a
contatto dei ragazzi, futuri consumatori di domani.

martedì 1 novembre 2011

Agricoltura, 3 milioni di euro per pacchetto giovani


(Ln - Milano) Tre milioni di euro. E' quanto Regione Lombardia mette a disposizione per i giovani che si affacciano al comparto agricolo. L'annuncio è stato dato, oggi, nell'ambito del Tavolo istituzionale Agricoltura presieduto da Giulio De Capitani alla presenza dei responsabili provinciali dell'Agricoltura. Il nuovo stanziamento è all'interno della misura 112 del Piano di Sviluppo Rurale (Insediamento di giovani agricoltori). Nel bando, già pubblicato, è prevista la possibilità di richiedere un premio di 15.000 euro in zone svantaggiate di montagna e di 10.000 euro in tutte le altre zone, elevabili rispettivamente a 38.000 e a 26.000 euro in relazione agli investimenti che il giovane si impegna a realizzare, anche avvalendosi di fondi pubblici e privati.

La dotazione complessiva di 3 milioni di euro sarà suddivisa in quattro periodi, tra ottobre 2011 e dicembre 2012. Nel corso del Tavolo tecnico si è parlato anche dell'importante deroga concessa dall'Unione europea in materia di Nitrati. La stessa deroga, per la prima volta concessa all'Italia, è valida per i prossimi quattro anni e prevede un potenziamento dei sistemi di monitoraggio oggi esistenti, un sistema di controllo specifico, la predisposizione di una relazione annua per la Commissione europea sullo stato delle acque: le aziende che intenderanno aderire alla deroga dovranno presentare una specifica domanda entro il 15 febbraio di ogni anno mediante un'apposita procedura informatizzata. L'assessore ha ricordato che è aperto, fino al prossimo 16 dicembre, anche un bando che finanzia la realizzazione dei bacini di stoccaggio dei reflui zootecnici (misura 121 del Piano di Sviluppo Rurale). Intanto, a breve, sarà approvato il consueto provvedimento della Direzione generale dell'Agricoltura che regola il divieto di spandimento dei liquami nel periodo invernale.

L'assessore De Capitani ha annunciato, nel corso delle informative, che l'11 novembre tornerà, questa volta in piazza Città di Lombardia, la seconda edizione del Premio Lombardia Agricoltura che premia, per ogni provincia, un agricoltore giovane e uno storico. La manifestazione durerà tutta la giornata con l'allestimento, nella piazza regionale, di una mercatino di prodotti tipici. Sempre nel pomeriggio di oggi si è svolto il 'Tavolo caccia'. (Ln)
(Lombardia Notizie)

mercoledì 7 settembre 2011

Shared Earth, il "più grande" community garden del mondo


Una iniziativa singolare, ma poi non tanto.
Una sorta di e-mezzadria, un sistema per far incontrare chi ha la terra e non la coltiva con chi vorrebbe coltivare terra e non l'ha.
Leggo queste notizie su Eco della Città
Creare una piattaforma on-line per far incontrare chi ha la terra con chi ha il tempo e le conoscenze. E’ l’obiettivo di SharedEarth, un sistema che permette di pubblicare due tipi di annunci: “Ho la terra, cerco un giardiniere”, “sono un giardiniere, cerco la terra"
Coma fare se si possiede un pezzo di terra ma non si ha il tempo per coltivarlo? E se invece si ha il tempo ma non lo spazio? La soluzione si chiama SharedEarth.com , il più grande community garden del mondo. Una descrizione che rende bene l'idea del progetto: creare una piattaforma on-line per far incontrare chi ha la terra con chi ha il tempo e le conoscenze. In termini pratici il sistema ti permette di pubblicare due tipi di annunci: “Ho la terra, cerco un giardiniere”, “sono un giardiniere, cerco la terra”. Stabiliti in contatti iniziali tra gli offerenti, serve poi definire un piano condiviso di coltivazione, perché, come sottolineano i fondatori, è importante scegliere cosa coltivare, come dividersi il lavoro, i costi e, alla fine, i prodotti, il rischio di incomprensione, altrimenti, è sempre in agguato.

SharedEarth è un'organizzazione costituita interamente da volontari, accomunati tra loro dall'idea che giardino per giardino si possa cambiare il modo in cui produrre cibo e utilizzare la terra. Nata negli Stati Uniti, l'iniziativa si sta diffondendo rapidamente nel resto del mondo e le offerte non mancano anche sul territorio italiano. Come Gian, che possiede 300 metri quadrati di terreno nei pressi di Brindisi dove vorrebbe coltivare piante e fiori locali in maniera biologica, o Marco che cerca qualcuno con cui condividere i suoi 13 ettari a cavallo tra Forlì e Predappio.

Iscriversi a SharedEarth e pubblicare un annuncio non ha alcun costo, anche grazie al fatto che l'organizzazione è interamente costituita da volontari. Quello che accomuna tutti i partecipanti, collaboratori o membri della community, è la filosofia da cui il progetto ha avuto inizio: condividi la tua terra con qualcuno di cui ti fidi e ottieni gratuitamente frutta fresca, verdura o fiori.

domenica 26 giugno 2011

"Campagna amica" a Rivanazzano Terme


Mercato di Campagna Amica a Rivanazzano

Si amplia l'offerta dei punti vendita della aziende di Agrimercato Pavia con un nuovo mercato a Rivanazzano. Domenica 26 giugno sarà inaugurato un nuovo Mercato di Campagna Amica.

A Rivanazzano, in Viale Martiri della Libertà, presso i giardini delle Terme intitolati a Vincenzo Mezzacane, dalle 8:00 alle 12:30 ogni quarta domenica del mese le aziende agricole di Coldiretti porteranno nella cittadina oltrepadana i prodotti della provincia di Pavia a chilometri zero.
Vino, frutta, ortaggi e salumi saranno a disposizione dei clienti che si troveranno di fronte il produttore pronto a fornire la garanzia dei cibi che propone.
I Mercati di Campagna Amica in provincia di Pavia si sono sviluppati e oggi è possibile incrociate i gazebo gialli in Piazza del Carmine, ma anche in Via Pastrengo e in Via Amati a Pavia, a Vigevano in Piazza Martiri della Liberazione a Mortara nell'area della Sala Merci e a Voghera in Piazza Duomo.
Gli appuntamenti con il cibo proposto dai produttori di Agrimercato Coldiretti, incontrano sempre più, il favore dei consumatori, lo dicono i numeri e la crescente richiesta di appuntamenti fissi da parte delle Amministrazioni ma anche dei singoli cittadini.
"L'obiettivo di Coldiretti - dichiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - è far diventare i Mercati di Campagna Amica, non solo un valido strumento per vendere i cibi prodotti dai nostri agricoltori, ma anche un concreto mezzo di comunicazione verso i consumatori dei valori della filiera agricola italiana e uno strumento che, grazie al chilometro zero, alla stagionalità e alla genuinità e qualità degli alimenti venduti, contribuisca a migliorare l'ambiente e la salute di tutti".

sabato 18 giugno 2011

I cinghiali in Oltrepò


Pochi giorni or sono il giornale La Provincia dava notizia dell'ennesimo incidente che ha avuto come protagonisti un cighiale ed un'auto. Troppi cinghiali nella nostra zona ? Costituiscono una minaccia per la circolazione e per l'agricoltura ? Eccesso di velocità dell'auto che ha impedito un pieno controllo del mezzo nella situazione improvvisa ? Cosa possono fare le amministrazioni comunali e provinciali ?
Il problema è complesso, molto.
Questo il parere della LAC, la Lega Anti Caccia:


Cinghiali e uomini. Una convivenza possibile.

Sulle pagine dei quotidiani locali sono sempre più diffuse le notizie di incidenti stradali che vedono coinvolti fauna selvatica, in particolare cinghiali, e automobilisti.
Peccato che tali cronache si limitino a registrare l’evento, senza nessuna analisi né approfondimento del problema.
Innanzitutto, è lecito chiedersi da dove vengano questi cinghiali e perché siano ‘ritornati’ sul territorio oltrepadano, dopo anni di estinzione.
Se è vero che agli inizi del ‘900 alcuni soggetti ricomparvero nell’Italia del Nord-Ovest, provenienti dalla Francia, a partire dagli anni ’60 e sino ad oggi si è verificata una vera ‘esplosione’ dei capi presenti su tutto il territorio nazionale, a causa, soprattutto, di sconsiderate e abusive immissioni clandestine, per alimentare la pratica venatoria.
La caccia al cinghiale, dunque, oggi presentata come una delle misure più efficaci per contrastare la presenza massiccia di questa specie selvatica, è, in realtà, la causa principale della situazione, resa critica dalle continue e mai interrotte immissioni di nuovi esemplari.
Solo in questo modo, infatti, i cinghiali mantengono quella consistenza numerica che autorizza, appunto, la caccia quale forma di contenimento.
Un paradosso, certo, ma che aiuta a comprendere anche la presenza sul territorio italiano di numerosi allevamenti di cinghiali. A che cosa servono? A fornire carne destinati al consumo alimentare? In parte, in realtà gli esemplari allevati sono destinati al ‘ripopolamento’ di una specie il cui soprannumero è da tutti invocato come minaccia alle colture, alla sicurezza stradale etc. Senza tralasciare, ovviamente, le conseguenze di una tale pratica in termini di biodiversità: un’immissione esterna di esemplari, infatti, ha comportato l’estinzione della specie peninsulare autoctona, soppiantata da capi ibridati con suini domestici o provenienti dal centro Europa, che hanno generato dei ‘mostri’ genetici.
Si aggiunga, inoltre, che per non ‘perdere’ nessun esemplare cacciabile, durante i lunghi inverni nevosi, i soli in grado di provvedere a una ‘selezione’ naturale dei capi, alcuni cacciatori riforniscono di foraggio gli esemplari denutriti, dimostrando, in tal modo, un indubitale interesse a far sì che la situazione rimanga immutata.
Il quadro è reso problematico, poi, dal fatto che in Italia è pressoché impossibile conoscere l’effettiva consistenza numerica dei cinghiali presenti, a causa di stime locali approssimative e dalla mancanza di una programmazione efficiente ed efficace che coinvolga ampi territori, dal momento che il cinghiale non è stanziale, ma si caratterizza come specie ‘nomade’, capace di spostarsi per lunghi tratti, sconfinando da una provincia all’altra, da una regione all’altra e così via.
Anche i dati recepiti dall’abbattimento dei capi sono ritenuti “incompleti e sottostimati” come si può leggere nel corposo studio (“Banca Dati Ungulati”), pubblicato nel 2009 dall’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e che dovrebbero essere letto con più attenzione da tutti i soggetti coinvolti, cacciatori, enti locali, associazioni agricole etc.
Nella stessa pubblicazione, reperibile sul sito ufficiale dell’Istituto, si ribadisce il ruolo fondamentale dell’immissione di capi a scopo venatorio nell’incremento della presenza massiccia e critica dei cinghiali su tutto il territorio. Un’immissione realizzata senza considerare l’impatto significativo su un territorio antropizzato come quello italiano (e il nostro) e senza alcuna precauzione in termini di profilassi sanitaria, con il rischio di diffondere alle specie domestiche malattie quali la tubercolosi e la peste suina.
Per non parlare degli squilibri creati all’ecosistema silvestre dalla caccia al cinghiale con i cani, la più diffusa in Oltrepò e praticata nei mesi invernali, quando l’intero habitat faunistico necessita di riposo.
Dunque, per alimentare una pratica venatoria per pochi si rischiano e si provocano danni a molti: basti pensare che l’80% dei fondi a disposizione delle province per danni recati dalla fauna selvatica sono destinati a risarcire quelli causati dai cinghiali. Nel triennio 2006-2008 la Provincia di Pavia ha speso 80.000 euro in risarcimenti, soldi che avrebbero potuto essere investiti per attuare politiche di gestione e controllo davvero efficaci. Capaci di trasformare il patrimonio faunistico da un’imminente minaccia a un’autentica risorsa per il turismo naturalistico.
Che cosa si fa, invece? Negli stessi articoli che recensiscono gli incidenti provocati da ungulati, si ribadisce, in modo del tutto strumentale, la necessità di ampliare, intensificare, prolungare la caccia al cinghiale per contrastarne l’avanzata. Necessità che da alcuni anni si concretizza sempre più. Ma con pochi risultati, come possono constatare tutti. Quindi, se a medio e lungo termine una strategia non funziona, la si dovrebbe cambiare. Come?
Personalmente, preferirei vedere applicate le seguenti soluzioni:

1) Disincentivare la proliferazione degli allevamenti ed effettuare un controllo efficace e capillare sugli allevamenti autorizzati.

2) Individuare, a livello nazionale, una strategia di gestione corretta che consenta l’utilizzo delle popolazioni di cinghiale e di altri ungulati, intese come una risorsa naturale rinnovabile (riorganizzazione e controllo adeguato dell’attività venatoria); basandosi su procedure condivise, scientifiche ed efficaci, sviluppate da esperti e fondate su principi oggettivi super partes. La pensa così anche l’INFS, l’Istituto nazionale per la fauna selvatica che, nel 2003, ha fornito una serie di linee guida finalizzate al problema di gestione e conservazione del cinghiale a livello nazionale. Linee guida, purtroppo, disattese e inascoltate. Forse perché, in realtà, che vi siano cinghiali in numero sempre più consistente e sempre più dannosi garantisce il diritto alla caccia per molti. Una caccia che quest’anno è stata estesa anche a daini e caprioli. Sebbene l’abbiano chiamata “piano di contenimento”…

Roberta Casarini
Delegata provinciale LAC (Lega per l’abolizione della Caccia)
lacpv@abolizionecaccia.it

martedì 12 aprile 2011

Progetto Turismo Rurale Rosa


(Ln - Pavia) Ha preso il via operativo, alla Sede Territoriale della Regione Lombardia di Pavia, alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani, il Protocollo d'Intesa per l'avvio del progetto "Imprendidonna in ambito rurale" .
Si tratta di progetto sinergico che coinvolge Provincia di Pavia, Regione Lombardia - Direzione Generale Agricoltura, Camera di Commercio di Pavia, Gal Alto Oltrepo e Gal Lomellina e associazioni datoriali agricole provinciali CIA (Confederazione Italiana Agricoltori), COPAGRI, Federazione provinciale Coltivatori Diretti, Unione Agricoltori della provincia di Pavia. Il progetto, promosso dalla Provincia, è volto a promuovere e sviluppare un 'sistema di rete' di imprese, associazioni, enti locali, contraddistinto da una connotazione di 'Family Friendly'.
"L'obiettivo del progetto che l'assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia sostiene anche in ottica Expo 2015 - ha spiegato l'assessore Giulio De Capitani - è realizzare una rete di imprese agricole e agrituristiche femminili".
Attraverso il bando del progetto si potranno selezionare 12 imprese, 4 per ciascun ambito territoriale provinciale (Oltrepo, Lomellina, Pavese), diversificate per dimensione, tipologia e per target di impatto che daranno vita a un circuito oggi inesistente nella Provincia, denominato 'Pavia in Famiglia', che rappresenterebbe non solo un concreto modello di responsabilità sociale di impresa, ma anche un'importante azione di marketing territoriale in vista dell'Expo 2015.
La rete agirà in stretta connessione e con specifica valutazione di sostenibilità dei comuni rurali di ubicazione.
"Con questo protocollo d'intesa - ha spiegato l'assessore De Capitani - Regione Lombardia riafferma la sua volontà di puntare sul rilancio dell'imprenditoria agricola rurale che è in costante crescita come dimostrano i dati delle aziende del settore primario guidate da donne delle quali dobbiamo sostenere l'impegno favorendo la conciliazione dei tempi aziendali con quelli della famiglia".
"Come assessorato all'Agricoltura regionale - ha concluso De Capitani - siamo molto attenti allo sviluppo dell'imprenditoria femminile che consente al settore primario di meglio posizionarsi in ambiti di sicuro avvenire come il turismo rurale che garantisce anche la difesa del territorio agricolo, autentico patrimonio della Lombardia".
(Lombardia Notizie)

Le imprese presenti sul nostro territorio ed in grado di partecipare al bando sono informate ?

sabato 9 aprile 2011

Mercato a km zero, ci prova Rivanazzano Terme


Leggo che in Rivanazzano stanno pensando ad un mercato (a km zero) dove far incontrare direttamente i produttori con i consumatori per cercare di superare gli alti costi insiti nella presenza di una folta filiera di intermediari. Prodotti freschi a minor prezzo per il pubblico, una controparte che non strozza per la enorme forza contrattuale per i produttori.

Ne parla oggi La Provincia:

SABATO, 09 APRILE 2011 - PRESTO GLI INCONTRI Mercato a km zero Rivanazzano ci prova
RIVANAZZANO TERME. Per dare maggior visibilità al territorio e quindi ai prodotti della nostra zona, il comune di Rivanazzano sta predisponendo una serie di incontri, di cui il primo a metà aprile, tra i rappresentanti dell’amministrazione e i produttori per sviluppare insieme un metodo che consenta di valorizzare i prodotti: «Intendiamo valorizzare i prodotti tipici con un mercato km 0 - spiega Luca Schiavi, assessore ai servizi sociali con la delega per l’agricoltura - Sarà un nuovo mercato in cui i produttori, magari la domenica mattina, potranno vendere i loro prodotti al dettaglio ad un costo inferiore rispetto al costo di mercato». «Agli agricoltori è chiesto solo di venire a vendere i loro prodotti, l’idea è quella di ..... continua sul giornale ....

Ne sono lietissimo: viviamo in mezzo alla campagna e non esiste un canale facile per approvvigionarsi direttamente: era ora che qualcuno se ne occupasse.
Sull'argomento eravamo intervenuti come gruppo consiliare già due anni or sono e successivamente con un altro post

Il primo intervento fu però nel 2007, con la lettera inviata all'allora sindaco Deantoni (che non riesco a rimpiangere neppure pensando che all'epoca ero più giovane di 4 anni):

Sig. ANGELO DEANTONI Sindaco del Comune di 27052 GODIASCO — PV

Salice Terme, 23 maggio 2007

Oggetto: Proposta di riorganizzazione del mercato settimanale di Salice Terme

Come forse ha avuto la possibilità di leggere sul nostro sito internet, abbiamo pensato di proporle una riorganizzazione e potenziamento del mercato settimanale del sabato a Salice Terme.
Questa è la proposta:
1. spostare il mercato, dall’attuale angusta sede, in piazza Spadolini, aumentando in modo considerevole il numero degli ambulanti ammessi cercando, nei limiti del possibile, di effettuare una scelta qualitativa;
2. riservare l’area di fianco, più stretta e a lato dell’albergo Paradiso, a produttori locali che espongano le proprie specialità.
Tale progetto ha dei corollari a nostro avviso assai interessanti e non presenta particolari difficoltà di attuazione.
Problema parcheggi/ASM: attualmente il sabato mattina i parcheggi di Piazza Spadolini e piazza Pertini sono gratuiti ed in gestione all’ASM. Riteniamo che, rendendo a pagamento quello di piazza Pertini (generando così un interessante introito), l’ASM dovrebbe essere disponibile a cedere l’uso di quello di piazza Spadolini e a procedere alla sua pulizia una volta terminato il mercato (attualmente pulisce, dopo il mercato al centro 2, un’area più piccola, ma non ha l’introito di parcheggi).
Crediamo che un mercato con una offerta assai più vasta, e qualificata anche da produttori locali, possa essere un servizio assai gradito ai residenti e certamente costituirebbe un’attrattiva anche per i “domenicali” che attualmente si approvvigionano presso la grande distribuzione.
Il mercato potenziato attirerebbe un gran numero di visitatori, generando un volano per tutti gli esercizi commerciali di Salice.
Certamente lei ha visitato il mercato domenicale di Casteggio ed avrà notato che, in quella occasione, sono aperti anche tutti i negozi tradizionali e che tutti lavorano.
Riteniamo che non costituisca un problema neppure l’aumentare il numero degli ambulanti attualmente presenti: sarà caso mai il problema di concedere, per un limitato periodo di tempo, degli abbattimenti sulla tariffa percepita dal comune. Una volta terminato il periodo iniziale con gli “sconti”, anche tali tariffe potrebbero costituire un interessante introito per le casse comunali.
Crediamo anche che la possibilità concessa ai produttori locali di esporre e vendere le loro merci contribuisca a sostenere le piccole attività produttive con evidenti ricadute in termini occupazionali.

Abbiamo fatto nell’ultimo mese una ricognizione ufficiosa del livello di gradimento dell’iniziativa con cittadini e operatori locali: sempre con ottimo riscontro.

Speriamo che voglia prendere in considerazione questa proposta: da parte nostra le assicuriamo fin da ora la massima collaborazione per la sua attuazione.

Distinti saluti.

Alberto Sorrentino
Capogruppo UNITI PER GODIASCO

Inutile dire che la proposta non ebbe alcun seguito; anzi, consci della assoluta esigenza di spostare il mercato, scelsero la piazza Pertini e non quella Spadolini che proponevamo.
D'altra parte eravamo degli ingenui: cercare di distrarli dai loro profondi pensieri era impossibile impegnati com'erano ....

martedì 5 aprile 2011

Anche questo contribuisce a rivitalizzare l'agricoltura


Riporto un'iniziativa che ha visto la luce a Brescia dall'inizio di aprile.
La propone VIVIGARDA S.A.C - VIA PERGOLA, 21 - 25080 MONIGA DEL GARDA -BS.
Nella sostanza il consumatore sottoscrive un abbonamento e ha diritto di ricevere, settimanalmente, una cassetta di verdure miste a Km zero e coltivate con sistema biologico.
In più il contenitore è a basso impatto, facilmente riciclabile e contribuisce a ridurre i rifiuti prodotti.
Da noi abbiamo molti terreni che sono ormai incolti: siamo sicuri che sono state tentate tutte le strade ?

Questo il parere dell'assessore regionale al territorio e urbanistica Daniele Belotti


Frutta e verdura biologiche di stagione a km zero, provenienti da operatori locali e contenute in cassette riutilizzabili. Una ricetta semplice per un'alimentazione sana e intelligente dal punto di vista ambientale, in quanto, eliminando il problema dello smaltimento dei contenitori, contribuisce a ridurre la produzione dei rifiuti.
Questi, in sintesi, i termini dell'iniziativa 'Cortobio', presentata a Brescia e commentata positivamente dall'assessore regionale al Territorio e Urbanistica Daniele Belotti.
"Brescia è per noi molto importante - ha spiegato l'assessore Belotti - perché città campione e pilota di questo importante progetto di riduzione dei rifiuti previsto dal Piano Regionale. Ci tengo a esprimere tutto il mio apprezzamento per questa iniziativa, che condivo totalmente, perché favorisce lo sviluppo dei prodotti locali e quindi di filiera corta, contribuendo, allo stesso tempo, alla riduzione dell'inquinamento da trasporto e, grazie al recupero degli imballaggi usati per la consegna, anche della produzione dei rifiuti".
I prodotti, confezionati in cassette da 5 e 7 kg, per un costo rispettivamente di 12,5 e 18 euro, vengono consegnati in 4 punti differenti (il mercoledì presso i negozi della catena 'Fungo Bio' di Brescia, Rezzato e Castel Mella e il sabato, a Brescia, presso il mercatino di cascina Maggia, in via Maggia 3) o, con un sovrapprezzo, anche a domicilio (informazioni su www.cortobio.it).
"Stimiamo che se 5.000 famiglie bresciane adottassero questa modalità di acquisto - ha concluso Belotti - in un anno si potrebbe arrivare a produrre 200 tonnellate in meno di rifiuti".
L'iniziativa 'Cortobio', realizzata dalla cooperativa Vivigarda, riunisce numerosi produttori di "biologico" della provincia di Brescia, mentre i prodotti proposti sono a marchio Aiab (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), a garanzia del rispetto dei protocolli di coltivazione biologica e dei principali standard di qualità.
(Lombardia Notizie)

venerdì 17 dicembre 2010

PSR: Misura 311 C "Diversificazione verso attività non agricole: Altre attività di diversificazione"

PSR: Misura 311 C " Diversificazione verso attività non agricole: Altre attività di diversificazione"

L’iniziativa Incentivare l’agricoltore nella diversificazione della propria attività verso la produzione di beni e servizi non tradizionalmente agricoli ma che con l’agricoltura condividono il contesto della ruralità e l’utilizzo di attrezzature e risorse agricole.

Chi può fare domanda?

- Le imprese agricole, nella forma individuale, società e cooperativa;

- i soci delle imprese agricole;

- i familiari conviventi che collaborano all’attività di impresa agricola.

Quali interventi sono finanziabili?

Sono ammissibili investimenti finalizzati alla produzione di beni e servizi.

Sono finanziati la modifica ed il recupero di strutture aziendali e fabbricati rurali e l’acquisto di strumentazione ed attrezzature al fine di:

a) creare percorsi turistico-sportivi in azienda, piste ciclabili, percorsi vita, itinerari didattico-naturalistici;

b) realizzare attività di custodia, pensione e servizi per gli animali domestici e i cavalli;

c) consentire l’ospitalità in azienda per l’attività didattica e di divulgazione naturalistica e agroambientale rivolte in particolare a scolaresche o gruppi, la cura e custodia di bambini, il recupero e re/inserimento di persone socialmente deboli;

d) adeguare i servizi igienico sanitari, migliorare i requisiti di sicurezza e di prevenzione dei rischi legati all’attività di diversificazione in azienda;

e) realizzare gli specifici investimenti aziendali connessi e complementari alle iniziative di turismo rurale e dei servizi essenziali promosse da enti pubblici e associazioni nell’ambito delle misure 313 e 321;

f) acquistare attrezzatura e programmi informatici a supporto direttamente collegati all’attività di diversificazione, comprese le spese per la predisposizione di siti promozionali multimediali fino ad un massimo del 20% della spesa ammessa.

Gli interventi devono essere sostenuti dopo la data di presentazione della domanda.

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Diversificazione in agricoltura: l'agriturismo


PSR: Misura 311 A " Diversificazione verso attività non agricole: Agriturismo"

La misura 311A finanzia gli investimenti sulle strutture aziendali e per l’acquisto di attrezzature ai sensi della disciplina regionale sull’Agriturismo, con l’obiettivo di:
* favorire la diversificazione dell'attività agricola;
* produrre beni e servizi non tradizionalmente agricoli;
* incentivare la permanenza delle popolazioni rurali nelle aree più marginali e svantaggiate con la promozione di nuove opportunità occupazionali;
* riconoscere all'azienda agricola ruoli in campo sociale ed educativo, ambientale, artigianale, commerciale, turistico ed energetico.

Chi può fare domanda?
* Impresa individuale;
* società agricola;
* società cooperativa;
* impresa associata.

Le imprese agricole, possono associarsi tra loro per realizzare un investimento in comune.
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Contributi per ammodernamento aziende agricole

PSR: Misura 121 " Ammodernamento delle aziende agricole"

La misura 121 finanzia gli investimenti di ammodernamento delle aziende agricole con l’obiettivo di promuovere l’innovazione di processo e di prodotto e la riconversione produttiva delle aziende agricole.

Chi può fare domanda?

* Impresa individuale;
* società agricola;
* società cooperativa;
* impresa associata.


Quali interventi sono finanziati?

A.Opere di miglioramento fondiario di natura straordinaria;

B. impianti e/o ristrutturazioni di colture arboree, arbustive;

C. realizzazione e/o ristrutturazione degli impianti di trasformazione e commercializzazione dei prodotti aziendali;

D. introduzione di sistemi di qualità;

E. ristrutturazione degli impianti irrigui e trasformazione della tecnica irrigua finalizzati alla riduzione dei consumi idrici aziendali;

F. introduzione in azienda dell’impiego di fonti energetiche rinnovabili;

G. realizzazione di interventi finalizzati al risparmio energetico;

H. introduzione di nuovi requisiti comunitari;

I. acquisto e/o realizzazione di impianti mobili, semi mobili e fissi per la produzione, conservazione, trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici,

J. acquisto di macchine e di attrezzature, limitata alle aziende che si trovano in zona vulnerabile ai nitrati e alle aziende che hanno l’obbligo di presentare entro settembre il PUAs, esclusivamente per:


* implementare sistemi per il dosaggio variabile degli effluenti di allevamento e dei fertilizzanti,
* installare sistemi informatizzati per la gestione integrale degli effluenti di allevamento, nel rispetto di quanto previsto dal PUA/PUAS o dal POA/POAS,
* razionalizzare dal punto di vista tecnologico il parco macchine aziendale,


K. acquisto di dotazioni fisse per la conservazione e la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici;

L. realizzazione di nuove serre (serre fisse, serre mobili, tunnel e relativi impianti) innovative;

M. adeguamento impiantistico, igienico sanitario e per la sicurezza dei lavoratori;

N. acquisto di nuove apparecchiature e strumentazioni informatiche direttamente connesse agli interventi ammissibili ai sensi del presente paragrafo;

O. lavori in economia, limitatamente ai lavori di carattere agronomico e forestale;

P. Acquisto e/o realizzazione di impianti aziendali mobili, semi mobili e fissi al servizio della singola azienda agricola, che abbiano ad oggetto la manipolazione, la trasformazione e la valorizzazione degli effluenti di allevamento, da soli o addizionati con biomasse, residui e sottoprodotti ottenuti in prevalenza nell'azienda medesima;

Q. realizzazione di coperture delle vasche di stoccaggio degli effluenti di allevamento, finalizzate ala contenimento di emissioni azotate e di carbonio e alla prevenzione della formazione e dispersione in atmosfera di particolati fini;

R. acquisto di nuovi autonegozi adibiti esclusivamente alla commercializzazione dei prodotti aziendali su aree pubbliche, a condizione che almeno i 2/3 dei prodotti commercializzati siano di provenienza aziendale; per le cooperative, i prodotti conferiti dai soci sono considerati di provenienza aziendale.

Gli interventi devono essere sostenuti dopo la data di presentazione della domanda.

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Per ulteriori informazioni vedi