Riporto una lettera al direttore apparsa su La Provincia di oggi:
CIRINO POMICINO E così Pavia non decide Anche al San Matteo
Siamo nel 2009. Le giovani generazioni pavesi non dovranno studiare sui libri cosa sia stata la Prima Repubblica e Tangentopoli poichè ne avranno un calco vivente in città, seduto su uno degli scranni di maggior potere. Paolo Cirino Pomicino sarà nel Cda del San Matteo. Al di là delle condanne definitive e delle prescrizioni riservategli dalla Magistratura per diversificati reati, ciò che lascia allibiti è come sia stato calato nel sistema delle eccellenze pavesi.
Domande legittime se le stanno ponendo in molti: un po’ traumatica quella nomina lo è. L’on. Abelli ne ha dichiarata la competenza, la laurea in medicina e la frequentazione con Pavia da paziente del San Matteo. Non ci sono stati altri pazienti al Policlinico a loro volta medici e competenti, non pregiudicati, non coinvolti nella storica corruzione politica italiota e degni di entrare nel suo Cda? Probabilmente l’ex parlamentare europeo ed ex ministro del Bilancio, inauguratore dell’Alta velocità, garantisce ciò che un esterno, solo competente e solo medico, non può fare.
Ho l’impressione che si stia serrando su Pavia un sistema. Ben poco di ciò che accade nell’economia cittadina e sul territorio si decide qui da parte di attori locali. Quella nomina sancisce lo stato di fatto. Il ruolo marginale di Pavia nell’Expo 2015 è lì a dimostrarlo: saremo il Pronto soccorso per i 23 milioni di visitatori attesi. La politica territoriale «tra logistiche e autostrade» decisa tra Genova, Tortona e Lodi. Nella migliore delle ipotesi, la politica locale prende atto.
L’on. Cirino Pomicino quand’era al Parlamento europeo ha presentato interrogazioni sull’entrata di banche estere nel sistema italiano. Era il 2005, anno delle scalate incrociate alle banche: Banca popolare di Lodi su Antonveneta e Unipol su Bnl. E’ stato l’anno dello svelamento di interessi colossali che coinvolgevano partiti e holding bipartisan e che vedevano all’opera personaggi senza scrupoli che avevano a Pavia interessi radicati. E’ stato quindi interessante sapere che quel parlamentare italiano, invece di sollecitare l’Europa a redigere codici etici per le banche, chiedesse altro.
In questo momento di crisi il sistema pavese dovrebbe agire con trasparenza facendo massima chiarezza avendo anche Comune, Provincia e Regione rette dalle stesse coalizioni. Invece preferisce far slittare sempre più altrove e lontano i luoghi decisionali, rendendo sempre più oscuro il processo che regola l’amministrazione dei servizi pubblici. E materializza qui figure sulle quali il cittadino, pur avendo una netta opinione proveniente dalla Storia recente, non potrà avere alcuna facoltà di controllo su ciò che farà. Il sistema ha infatti a poco a poco trasformato Istituzioni pubbliche in Fondazioni di Diritto privato, come il San Matteo, permettendo così alle governance di girarsi dall’altra parte quando la cittadinanza chiede conto di nomine, bilanci e appalti. E anche quando chiede cosa ci facessero due boss mafiosi nelle sue cliniche. Domanda che rimane ormai da mesi senza risposta.
Irene Campari Circolo Pasolini, Pavia
sul blog del circolo altre considerazioni sull'argomento
http://circolopasolini.splinder.com/post/20894803
sabato 11 luglio 2009
Lettera a La Provincia - Pomicino nel CdA del S. Matteo ?
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Frequentazione da paziente tra i criteri di nomina? io addirittura sono nato a Pavia al Policlinico!
RispondiEliminaCompetenza? Mi sono laureato collaborando con un ortopedico del Policlinico. Anni fa sono arrivato 4° ad un concorso al Policlinico.
Quando facevo l'università sapevo tutte le fermate del 3 e del 6 dal centro al Cravino e alla nave!
Mi proporrò.