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lunedì 19 novembre 2012

Consiglio comunale per un funerale

Stamattina, come frettolosamente annunciato, si è tenuto un consiglio comunale.
Un solo punto all'ordine del giorno: la situazione della società Terme di Salice SpA.
Era noto l'obbligo del Comune di vendere la partecipazione entro l'aprile 2013.
E' nota la situazione di forte crisi degli investimenti e quindi la estrema difficoltà di reperire compratori.
Quello che forse non era altrettanto noto era la situazione di sconquasso dei conti della società.
I giornali ci avevano già informati della situazione di ritardo nel pagamento degli stipendi.
Stamattina è stato comunicato il risultato di bilancio dell'esercizio sociale chiuso al 31 ottobre.
Perdita di 1.800.000 euro.
Un record negativo che polverizza il precedente segnato nell'esercizio 2004, l'ultimo della gestione interamente comunale, con amministratore unico l'allora vice sindaco Maurizio Somensini (nella società fino al novembre 2004), pari a "solo" 1,4milioni.
La società ha un capitale sociale di 800mila euro e 300mila euro di riserve.
La perdita polverizza i mezzi propri e residuano ancora ben 700mila euro di passività da coprire.
I presupposti del fallimento, i presupposti della chiusura dell'azienda, i presupposti per il licenziamento di tutti i dipendenti, il presupposto per trasformare Salice Terme in un più semplice Salice, e basta.
Questo grazie ad una gestione disgraziata, prima comunale e poi di privati che non ha mai saputo (o voluto?) formulare un efficace piano di sviluppo aziendale, una gestione episodica e dilettantistica capace di bruciare milioni di denaro pubblico (e poi anche privato) tramite scelte o non scelte infelici.
Nel 1999 il Comune ebbe dallo Stato la società dotata di immobili per un valore di circa 28 miliardi di lire solo a fronte dell'accollo di un mutuo di 1,2 miliardi. Una pacchia.
Poi nel 2003 l'accumulo delle perdite costrinse il Comune ad accendere un mutuo di 1 milione di euro per ricapitalizzare la società. La gestione comunale si concluse a metà del 2005, dopo aver conseguito 4 milioni di euro di perdite e 3,6 di debiti. Poi la privatizzazione "salvifica" che rimborsò il Comune di quanto accollato (sborsato) fino a quel momento.
Dal luglio del 2005 la gestione passò ai privati che evidentemente, se meriti hanno, non sono certo quelli di alta strategia imprenditoriale.
E quindi arriviamo al 2012 con una società dove gli stipendi vengono pagati a rate, le manutenzioni ordinarie c'è da immaginare, il capitale disintegrato.
E il Comune socio al 47%.
Mi aspettavo che si dovesse metter mano al borsellino per contribuire, pro quota, alla perdita residua dopo l'abbattimento del capitale sociale.
No, le trattative ci hanno "miracolati". Il comune esce con un pugno di mosche, che è sempre meglio di un pugno nell'occhio. A fronte della partecipazione azionaria del 47% il socio privato ci concede il parco, le strutture interne (ma non la piscina), la cascina Gabella (ex maneggio); promette poi la continuità aziendale tramite una ricapitalizzazione e, si spera, nessuna riduzione di personale.
Ho fatto una dichiarazione per esprimere tutta la mia amarezza per come è andata la cosa. Da ricchi "per caso" e poveri sul serio. Per una serie di trascuratezze, furberie, ingenuità, incapacità dei vari amministratori comunali e sociali succedutisi nel tempo.
Ho votato a favore della soluzione.
Gli altri della minoranza si sono astenuti.

Fuori, Maurizio Somensini mi ha detto che sono specializzato a schizzare fango, anche addosso a lui.

Forse ha ragione: di questa avventura termale ci è rimasto solo il fango.

12 commenti:

  1. La tattica è chiara: prendiamo le Terme per niente, lasciamo al Comune (ora può cambiare in Godiasco Salice??) il parco e quattro baracche da gestire e ci teniamo l'unica fonte di reddito la Piscina Lido che peraltro è sotto Rivanazzano Terme. Ma braaavi i ns amministratori presenti e passati che non si sono accorti mai di nulla nonostante le perizie e gli uomini di fiducia infiltrati nel cda. Braaavi

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  2. Per la Cittadinanza è stato un funerale di prima classe,per le TERME quello che volevano lo hanno ottenuto, togliendosi dal bilancio il costo del mantenimento del PARCO a vita, passandolo al COMUNE. che il COMUNE di soldi ne ha tanti, VERO???? AFFARI D'ORO PARTO SUBITO.

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  3. Ci sono tutti i motivi per una cocente delusione ed una ferma rabbia. Forse la cittadinanza doveva iniziare ad arrabbiarsi prima, ad interessarsi su come veniva fatta la privatizzazione, senza uno straccio di clausola a salvaguardia del pubblico interesse, senza un piano industriale certo nei modi e nei tempi. Ora e' tardi. Piangere sul latte versato non serve. Serva invece l'esperienza fatta: questo e' quello che puo' accadere ed accade quando non esiste il concetto di cosa pubblica. Nessuno ha controllato, qualcuno ne ha approfittato.

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  4. ...... quindi i 5 ml di euro che intedeva incassare il mitico vice?
    che fine hanno fatto?

    Luigi

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  5. il comune voleva il parco. Ha ottenuto il parco.
    una vittoria.
    f.to Pirro

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  6. Lei parla di " incapacità dei vari amministratori comunali e sociali succedutisi nel tempo ".
    Gli amministratori comunali li conosciamo ma conosciamo meno quelli "sociali".
    Ci potrebbe dire chi sono stati ed in quali periodi?
    perché riteniamo che anche a loro vada addebitata la situazione attuale, o no?
    un saluto Andrea P.

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  7. Vorrei aggiungere una nota sull'acquisizione del parco.
    Tempo fà qualcuno scrisse che la manutenzione del parco delle terme si aggirasse sui 100.000 euro.
    Se anche fosse di meno ( diciamo 60.000 euro ) come farebbe il comune a mantenere una seria manutenzione?
    Vediamo strade comunali infestate da erbacce e rifiuti. Dovremo anche vedere il parco nelle stesse condizioni?
    Può anche essere stata, la richiesta, una miope vittoria oppure un modo dilettantesco per dire "abbiamo il parco" ( che è un pochino diverso dalla ormai celebre frase "abbiamo una banca".
    Sicuramente le Terme SPA hanno fatto il doppio colpaccio: fuori la parte pubblica (comune) e fuori (dal bilancio dell SPA) il debito.
    Mah! non capisco.

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  8. Ha frainteso l'espressione.
    - Per comunali intendo dire coloro che, pro tempore, hanno governato il Comune e in modo diretto o indiretto hanno influito sulla gestione societaria, compreso nel gestire la fase di privatizzazione.
    - Per Sociali intendo quelli della società che hanno agito senza influenza da parte del comune, cioè quelli che si sono via via succeduti dopo la privatizzazione. In sostanza team Camuzzi / Fabiani prima e solo Fabiani poi, tramite gli amministratori via via designati.

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  9. Ammetto che se avessi detto "societari" anzichè "sociali" non la avrei indotta in errore.

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  10. I commenti che si sentono oggi in Salice, sulla cessione di immobili a favore del comune ( 47% ) sono sarcastici al punto che non si sà se dare credito al sig. Pirro o a lei, sig. Sorrentino, che definisce "sagace" ( o sbaglio?) la strategia della nostra sovrana.
    A leggere Antonio La Trippa sul Periodico, la sagacia ci ha portato a gustare un osso ( il parco ).
    Un sapore amaro a dire il vero, addolcito forse da un piccolo introito dovuto agli affitti che il comune si appresterà a riscuotere dall'affittuario degli immobili ceduti o, speriamo, che vengano a lui venduti in cambio di vil moneta.
    A fine anno comunque dalla plebe arriveranno commenti sarcastici e scontenti mentre dai piani alti si leveranno grida di giubilo tanto che si stanno già predisponendo liste per la corsa al nuovo quinquennio.
    E indovinate chi si riproporrà come salvatrice della patria?? Ebbeni sì!!!!!!!

    Abbiamo indovinato!!!!

    saluti natalizi a tutti.

    Tommaso P.

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  11. A prte che l'articolo su Il Periodico pativa diverse imprecisioni nei numeri e alcune benevole ricostruzioni dei fatti, un dato è certo. La società era nella situazione di dichirare fallimento e quindi tutti i beni sociali sarebbero entrati nell'asse fallimentare e le quote del comune azzerate. Poi magari fra qualche mese sarebbe venuta fuori una nuova società, magari di diritto lussemburghese, che avrebbe rilevato il tutto dal liquidatore fallimentare peruna miseria. Quindi l'avere evitato il fallimento, l'aver portato a casa una miseria (poco, ma più di zero), aver evitato il licenziamento dei dipendenti, aver assicurato la continuità aziendale e la chiusura degli impianti è stato un piccolo successo. Questo non deve far dimenticare le gravissime colpe di coloro che hanno gestito la socità ed affettuato la privatizzzione senza alcuna salvaguardia per il comune. Che poi in questa amministrazone vi sia il vice sinaco che era assessore del 2004 al 2007 e quindi prsente in tutta la vicenda privaizzazione è dato di fatto. Anche il sindaco conosceva la società dall inteno per esserne stata in cda per qualche mese, ma a privatizzazione fatta e molto meno di tre anni del suo vice. Ripeto alla noia: le maggiori rsponsabilità sono della precedente amministrazione, cosa che io documentai ampiamente all epoca. Lei se ne interessò allora?

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  12. Sì, ma non avendo voce in capitolo da semplice cittadino ho espresso solo lamentele pubbliche come tanti altri, anche perchè si poteva correre il rischio ( e ancora lo si corre ) nelle ire della legge ( calunnie?? diffamazioni?? ).
    Sì, perché Le si deve riconoscere di aver portato i problemi davanti alla legge ( penale e contabile ) ma essa ( la legge ) poco fece o nulla fece! o sbaglio?
    Cosa può fare un cittadino se non esprimere il proprio parere nell'urna delle elezioni e demandare al proprio eletto la speranza di vedere realizzati i comuni intendimenti?
    Un saluto a lei e a tutti i suoi lettori
    Tommaso P.

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