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giovedì 21 ottobre 2010

Che figuraccia ! non invitatelo più !



Leggo su La Provincia e ripropongo la figuraccia del vice ministro Adolfo Urso (con delega al commercio estero, cioè quello che dovrebbe propagandare il made in Italy) che dimostra di non conoscere la geografia o di non sapere che in Oltrepò si produce vino, e pure buono.
Sarà anche per questo che l'Italia tarda ad affermare le proprie produzioni sui mercati esteri ?
Una analoga figura fatta in una zona vinicola francese da un ministro gli sarebbe costata l'immediata cacciata dal governo, ma qua ....
Questo il racconto del grado di incompetenza di chi dovrebbe agevolare le nostre imprese:

STRADELLA. Prima un viceministro esalta i vini di Siena, poi il brindisi con quelli siciliani e veneti: l’Oltrepo esce «malconcio» dalla festa per la Città del Libro.
«Che tristezza, siamo scontertati». «Una cosa incredibile, perchè nessuna ha reagito subito?». Tutto in notte, quella per l’inaugurazione del più grande hub del libro d’Europa. A Stradella. Lunedì sera, inaugurazione con polemica. Adolfo Urso, viceministro con delega al Commercio con l’estero, prende la parola durante la cerimonia. Esalta la forza del nostro made in Italy. Dall’editoria al vino. Ma quale vino? «Se si pensa al made in Italy del vino si pensa a Siena» dice convinto Urso. Come, Siena? E’ pur vero che sia la terra del Chianti, ma l’assemblea ha un fremito. Nervoso. Ma non ci sono reazioni immediate.
«Ed è lì che mi sono arrabbiato - afferma Carlo Panont, direttore del Consorzio di tutela - i politici presenti e gli amministratori dovevano subito alzare la voce. Era inconcepibile. E meno male che il sindaco di Broni ha reagito». Serata di orgogli feriti. Un inciampo dopo l’altro. Dopo l’intervento di Urso si è passati ai brindisi. Sushi e prelibatezze. Vini? Prosecco veneto. E Nero d’Avola. Rosso di tempra. Ma di Sicilia. In Oltrepo. Ricucire lo strappo non è facile, ci prova l’amministratore di Broni.
«Ho avvicinato prima il viceministro e gli ho ricordato che l’Oltrepo è la terza zona al mondo per la produzione di Pinot nero - racconta il primo cittadino di Broni Luigi Paroni - lui mi ha detto che si scusava, ma non lo sapeva. Nessuno lo aveva informato. Poi mi sono avvicinato a Gianfranco Sgro, presidente di Ceva, che ha realizzato la Città del Libro e ho rimarcato il fatto che a Stradella in Oltrepo sarebbe stato opportuno proporre almeno un vino del posto. Mi ha risposto che lui è astemio».
In Oltrepo un manager astemio e un viceministro che in fatto di vini si ferma a Siena: la misura è colma.

«Non posso giustificare che un viceministro, che deve trattare con l’estero, non sappia cosa si produce in Oltrepo - attacca Panont - ci faremo sentire nelle sedi adatte». E, mentre il sindaco, si ripromette di spedire a Urso una confezione di vini locali, Fabiano Giorgi, vicepresidente del Consorzio e produttore di razza, lancia altri strali: «Un conto è un evento commerciale, un altro è una manifestazione ufficiale come era quella di Stradella - dice Giorgi - si è denotato scarso rispetto per il territorio». Incidente diplomatico proprio nella terra che ha scalato le classifiche nazionali del settore: uno Cruasè (lo spumante rosa) ha vinto al Vinitaly e altri hanno sfondato nella guida del Gambero Rosso. Chi però vede un altro aspetto del galà dei veleni è Pierangelo Lombardi, sindaco di Stradella. «In realtà ci si dovrebbe chiedere - osserva - come mai non è stato proposto un nostro vino. Ancora una volta la zona non ha avuto il rispetto che si meritana. Si deve lavorare sodo per valorizzare il territorio».

1 commento:

  1. Hanno la testa altrove,sulle grandi manovre politiche nazionali,cosa vuoi che interessi all'onorevole D'Urso se nell'Oltrepò Pavese si produce vino ,ed è magari una delle zone più pregiate d'Italia per alcune tipologie di vini.
    Ma fatemi il piacere...avrebbe detto un famoso comico partenopeo.
    da Luciano

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