Stasera si terrà il primo consiglio comunale. Sarà dedicato agli aspetti burocratici ed a comunicazioni della nuova amministrazione, talune anche in anticipo sui tempi solitamente osservati, come i criteri per la nomina alle cariche in rappresentanza del comune ecc. L'ordine del giorno è alcuni post addietro. Si può quindi dire che il nostro (visibile) lavoro di minoranza inizierà concretamente dal prossimo consiglio. Come noto, la minoranza è composta da 4 consiglieri: tre espressi dalla lista "Progredire Insieme" ed 1 da "Uniti per Godiasco". Noi non abbiamo fatto una grande distinzione, in campagna elettorale, fra la lista Corbi e quella Berogno, avendo detto e ripetuto che a nostro avviso erano le due facce di una stessa medaglia. Non abbiamo al momento avuto alcun motivo per cambiare parere. Non faremo quindi gruppo unico con i 3 di Progredire Insieme e, come previsto dall'art. 8 del regolamento consiliare, saremo un gruppo a sè stante, di cui io sarò l'unico esponente. Ovviamente ho avuto un incontro con gli altri tre consiglieri di minoranza e abbiamo convenuto, credo doverosamente, di sottoporci reciprocamente le varie iniziative/interpellanze per, in caso di condivisione, presentarle assieme. Ciò non significherà tuttavia appiattimento di nessuno: ognuno conserverà la sua identità e sarà sempre libero di intraprendere tutto ciò che crede possa rispondere al mandato ricevuto dagli elettori e alla sua coscienza, a prescindere dagli altri consiglieri di minoranza.
Naturalmente la mia posizione è quella di sempre: noi saremo una minoranza con forti disponibilità alla collaborazione e ad effettuare proposte, pur con la netta distinzione di ruoli che rifuggono dal consociativismo: la maggioranza governa, la minoranza propone, collabora, controlla e, se del caso, critica anche fortissimamente.
Questa amministrazione (ripeto, a nostro giudizio la seconda faccia di una stessa medaglia) si è insediata adesso e non ha senso avere, da parte nostra, alcun concreto atteggiamento preconcetto, nè positivo, nè negativo.
Attendiamo che siano i fatti a parlare.
giovedì 25 giugno 2009
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