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venerdì 26 marzo 2010

Ancora su Castelletto di Branduzzo - Bomba Ecologica








A seguito del post del 22 marzo scorso ho ricevuto l'invito di un giornalista per andare a fare un ulteriore sopralluogo al complesso della (ex) Ecogomma.
Il custode ci ha gentilmente concesso di entrare nello stabilimento.
E' inattivo dall'aprile del 2007 e la società è stata dichiarata fallita nel giugno del 2009.
Ho potuto visitare la struttura e constatare che la polvere di gomma tuttora nel complesso, ricavata dalla macinatura dei pneumatici, è contenuta in sacchi custoditi al coperto. Non può quindi volatizzarsi nell'ambiente.
Ho invece avuto conferma (ma era ovvio) che i pneumatici trattengono parte dell'acqua piovana e "allevano zanzare" che rendono il posto invivibile durante l'estate. Il sindaco di Castelletto ha confermato che esiste un impianto antincendio ad acqua, quindi assolutamente inidoneo.
Il custode, ex dipendente della società, ha decantato la validità dell'asfalto miscelato alla polvere di gomma (il core business di Ecogomma). In zona, ha detto, esiste un tratto realizzato con tale metodo: è quello che si incontra sulla provinciale dal punto dove la strada passa sotto la ferrovia fino alla rotonda successiva (in direzione Pavia): tale tratto è stato realizzato da 8 anni e risulta ancora perfetto, senza buche. Se così stanno le cose, c'è da domandarsi perchè non venga utilizzato sempre, considerata la qualità degli asfalti usati normalmente e la pioggia di danaro pubblico che viene spesa per i rattoppi. Un altro dei tanti misteri del Belpaese.
La validità della produzione farebbe anche pensare che sarebbe stato facile trovare degli investitori disponibili a rilevare la struttura dal curatore fallimentare, ma invece nulla si è mosso ormai da tre anni.
Lo stabilimento insiste su un'area di 100.000 mq, in minima parte coperti: mi pare che si ritenga più facile trovare interessati a questa anzichè al processo produttivo. Mi piacerebbe capire il perchè. Comunque il motivo per cui è partito da questo blog l'allarme ambientale è un altro problema, probabilmente prioritario per coloro che abitano nell'area di influenza (in caso di disastro per incendi) dello stabilimento. Attenzione meriterebbe anche la sorte delle 25 persone che lavoravano nell'azienda e che nella vicenda han perso lavoro e soldi: ma questa è un'altra storia ....
In questi giorni alcuni mezzi di informazione hanno raccolto l'appello, ma la strada è ancora lunga: il tono della protesta deve essere molto più alto per far intervenire l'autorità pubblica con provvedimenti risolutivi.

1 commento:

  1. Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Ancora su Castelletto di Branduzzo - Bomba Ecologi...":

    Io non lo sò se verrò considerato da chi leggerà queste mie osservazioni,come se fossero le solite osservazioni menefreghistiche di colui a cui non frega niente di ciò che succede a pochi km da casa sua.Non è così,la mia è solo un'amara constatazione che certe cose ,proprio ,c'è qualcuno che se le và a cercare.Hai visto ,caro Sorrentino,come è trattato il territorio di Castelletto Di Branduzzo ? Cave per l'estrazione di argilla,che prima o poi qualcuno riempirà di rifiuti.Discariche colossali ,che creano addirittura delle collinette,che dureranno decenni.Campagna devastata da decenni di prelievi.Ed ora,una discarica a cielo aperto di pneumatici ,che vengono da tutti le regioni confinanti ed oltre.Queste cose hanno avuto sicuramente l'avvallo di Comune ,Provincia,Regione ecc.ecc.E noi come comunità dovremmo,ora ,farci carico di risolvere i problemi creati da funzionari corrotti e collusi con poteri economici che non ci sognamo neanche di immaginare ? ma se sono sempre i soliti...
    L'unica autorità che può fare chiarezza a tutto ciò è la Magistratura,ma si sà,questa si muove solo se c'è il ritorno mediatico e politico .
    Speriamo bene...io non ho molta fiducia ,ma spero sempre di sbagliarmi e di poter commentare ,la prossima volta,almeno l'avvio di indagini.

    Saluti da " Il Revisionista "

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