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lunedì 22 agosto 2011

A Volpedo: "Sognai l'Amerca, ma non la sognai bene"


"Sognai l'America! Ma non la sognai bene"
Parole e musiche dei migranti di Volpedo e della val Curone tra Otto-
e Novecento

domenica 4 settembre ore 15-19 Volpedo (AL). Vie e piazze del borgo, greto del torrente Curone

Seconda edizione dello spettacolo a cura del laboratorio teatrale "Cesare Bonadeo"
regia di Alessandra Genola consulenza drammaturgica di Luciano Nattino

musiche tradizionali delle Quattro Province eseguite da Andrea Ferraresi (piffero) e Matteo Burrone (fisarmonica)

Il 31 gennaio del 1884 il pittore Giuseppe Pellizza scrive ai genitori da Milano, dove frequenta il primo anno dei corsi presso l'Accademia di Brera, una lettera in cui dice tra l'altro: "Dite a Pidrinino Giani che me lo sono sognato stanotte che voleva andare in America e che suo papa` ha preso la cinta e ce ne ha date fino che ha detto di no che
non andra`".

In un'altra lettera Giacomo Olivieri, un salariato della famiglia Pellizza, emigrato in Argentina negli ultimi mesi del 1906, scrive al pittore, qualche mese dopo: "Ero felice, ero tranquillo, godevo immensamente della fiducia e della benevolenza che la sua rispettata famiglia aveva su di me, ed io, oltre alla mia sventura, la raddoppiai
ancora prendendo la via dell'America. Sognai l'America! Ma non la ognai bene, credevo una cosa, ma invece ritrovo un'altra...".

Queste testimonianze danno conto di due stati d'animo diversi: nel primo caso la trasfigurazione onirica di un dibattito che dovette svilupparsi intenso tra figli e padri circa l'opportunita` o meno di abbandonare il paese alla ricerca di una vita migliore, nell'altro il disincanto per una scelta che e` stata per molti rovinosa e
fallimentare.

Queste e altre lettere, conservate nell'Archivio dello Studio Pellizza, insieme a diverse scritture provenienti da archivi privati di Volpedo e del territorio, sono state selezionate per l'allestimento di uno spettacolo in cui hanno avuto il ruolo di protagonisti i componenti del Laboratorio teatrale "Cesare Bonadeo".

Ringrazio il Prof. Ettore Cau per la gentile segnalazione

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