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venerdì 3 febbraio 2012

Comuni acchiappa evasori, premio del 100%.

Leggo su corriere.it di un nuovo passo avanti nella lotta all'evasione fiscale. 
I Comuni hanno bisogno di soldi? Segnalino chi evade e riscuoteranno "una taglia" che per i primi 3 anni sarà il 100% delle somme recuperate.
L'articolo:


ROMA - Tempi duri per gli evasori fiscali. Non bastassero la stretta sulla riscossione, il nuovo redditometro, i continui blitz dell'Agenzia delle entrate e della Guardia di Finanza, sui furbetti delle tasse sta per accendersi un nuovo gigantesco riflettore, il controllo dei Comuni. L'accordo con il governo e l'Agenzia delle entrate è stato firmato appena ieri e prestissimo arriveranno le istruzioni operative: i sindaci segnaleranno nomi e cognomi dei possibili evasori, e in cambio riceveranno dallo Stato, a regime, il 50% di tutte le somme recuperate. E in questi primi tre anni, dal 2012 al 2014, per far decollare la collaborazione e nello stesso venire incontro alle esigenze dei bilanci municipali, i Comuni otterranno l'intero bottino sottratto agli evasori grazie alle loro indicazioni. 
Non basta il sospetto. 
L'intesa sulle modalità operative della collaborazione tra Agenzia delle entrate, Agenzia del territorio, Inps e i Comuni è stata raggiunta ieri in Conferenza unificata. E da domani i sindaci potranno iniziare a trasmettere le loro segnalazioni. Certo, il premio in ballo comporta un impegno serio da parte dei Comuni. Non basterà un semplice «sospetto», ma dovranno dare indicazioni precise e puntuali di nomi, fatti e operazioni che testimoniano un'evasione effettiva delle tasse o dei contributi sociali. Le informazioni dei Comuni, che dovranno essere trasmesse per via telematica all'Agenzia delle entrate, alla Guardia di Finanza e all'Agenzia del territorio, dovranno infatti essere «suscettibili di utilizzo ai fini dell'accertamento dei tributi statali e dei contributi attraverso segnalazioni qualificate, intendendosi per tali le posizioni soggettive in relazione alle quali sono rilevati e segnalati atti, fatti e negozi che evidenziano, senza ulteriori elaborazioni logiche, comportamenti evasivi e/o elusivi» si legge nel testo dell'accordo.
Ai Comuni le tasse dello Stato. 
Per segnalare casi specifici e concreti di evasione delle imposte, i sindaci hanno armi a sufficienza. E oggi, con la prospettiva di incassare tutto il maltolto, hanno anche un bell'incentivo economico. Possono incrociare le dichiarazioni dei redditi dei singoli contribuenti con i dati dell'Ici, fare lo stesso con i contratti di affitto, quelli sulle compravendite immobiliari, i dati catastali, le utenze domestiche, le licenze per l'esercizio delle attività commerciali. Le linee guida dell'intesa, già operativa in alcuni Comuni che hanno fatto accordi bilaterali con l'Agenzia delle entrate, indicano come possibili obiettivi delle segnalazioni i settori del «commercio», «le professioni», «l'urbanistica e il territorio», «la proprietà edilizia e il patrimonio immobiliare», «le residenze fittizie all'estero», ma anche «la disponibilità di beni indicativi di capacità di reddito».
Se fino a ieri un nullatenente non aveva alcun bisogno di nascondere ai suoi compaesani la Ferrari o il Suv, perché nessuno aveva un interesse concreto a denunciarlo, da oggi sappia che non è più così. È vero che un accordo quadro di collaborazione tra sindaci e Agenzia delle entrate esiste già, ma è su base volontaria e prevede un premio più basso, pari al 30% delle somme recuperate. Fatto sta che non è mai decollato: se in alcune aree del Paese sta pure dando ottimi risultati, in altre parti, soprattutto al Sud, il numero dei Comuni che hanno aderito alla convenzione si conta sulle dita di una mano.
Certo, il nuovo accordo non risolve il problema politico, perché soprattutto nei piccoli Comuni non è facile per un sindaco denunciare un proprio concittadino e potenziale elettore. Ma dopo i tagli massacranti operati dalle ultime leggi finanziarie le casse di quasi tutti i Comuni italiani sono quasi prosciugate e la prospettiva di mettere le mani sul tesoro nascosto dagli evasori diventa una prospettiva non solo allettante, ma di necessità.
Faro su immobili e commerci
A finire al centro del mirino, in questa prima fase operativa dell'accordo, saranno il settore del commercio e quello immobiliare. ....... continua a leggere on line
nella edizione cartacea del giornale alcuni dati mostrano la eccezionale situazione.  Ad esempio: 
- nel 2010 sono state vendute in Italia 206.000 auto di lusso (prezzo medio 103mila euro), mentre i soggetti che dichiaravano redditi superiore ai 200mila euro (congrui per acquistare un'auto lussuosa) erano solo 72.000;
- il 42,4% delle barche di lusso è intestato a soggetti che dichiarano redditi inferiori ai 20mila euro annui.
Il nostro Comune si impegnerà? vincerà il bisogno di fondi, il senso civico o il desiderio di non essere visti come una sanguisuga (e conseguente penalizzazione elettorale)?  E nei comuni vicini, magari a Rivanazzano Terme vicina alle elezioni, come si dichiareranno le varie liste in lizza? Favorevoli o contrarie? E' maturata nella popolazione la convinzione che chi evade è un ladro o esiste ancora, magari inconscio, il convincimento che denunciare qualcuno equivale a "fare  la spia"? 

mercoledì 7 dicembre 2011

Intoccabili evasori


L'argomento "evasione fiscale" è molto dibattuto negli ultimi tempi.
La nostra mentalità , normalmente, non ci porta a ritenere socialmente riprorevole il non pagare le tasse.
L'evasore è un furbo, uno che ha capito come gira, uno da imitare se solo se ne trova l'opportunità.
Questo senza considerare che tutti, invece, consideriamo ladro colui che entra in un ristorante e se ne esce senza aver pagato il conto, situazione uguale a colui che gode dei servizi offerti dai carabinieri, dalla sanità, dalle scuole, eccetera senza contribuire a pagarne il prezzo alla collettività.
Nell'ultimo Consiglio Comunale il Sindaco ci ha reso noto che la Regione ha tagliato al nostro comune 10mila euro sulle somme erogate per il trasporto dei bambini a scuola. Anche questo è un servizio che dipende dalle risorse, le tasse, che l'ente pubblico, la Regione, introita: poche tasse, pochi servizi.

Riporto da La Voce un articolo sull'argomento:

INTOCCABILI EVASORI di Vincenzo Visco 06.12.2011

La lotta all'evasione fiscale sembrava essere un punto centrale del programma del nuovo governo. Invece, dalle misure varate emerge continuità con il recente passato. Perché si continua a ritenere che il fenomeno si combatte con gli accertamenti, non con la deterrenza e la promozione sistematica dell'adempimento spontaneo. Si è rinunciato alla creazione di una rete di informazioni, generalizzata e onnicomprensiva, per conoscere la situazione patrimoniale complessiva di ciascun contribuente.

Nel programma del nuovo governo la lotta all'evasione fiscale sembrava essere un punto centrale, caratterizzante. Guardando i provvedimenti effettivamente varati, così non sembra, così non è.

COS'È DAVVERO LA TRACCIABILITÀ

Quello che emerge è una sostanziale continuità con l'approccio seguito dal governo Berlusconi che, pur avendo fatto poco, era riuscito a convincere molti di aver realizzato successi strepitosi nella lotta all'evasione.
Si è parlato di 35 miliardi di gettito recuperato in un solo anno dall'amministrazione. È stato tuttavia dimostrato che facendo bene i conti ed evitando di manipolare i dati, il presumibile recupero effettivo si riduce a circa 1,5 miliardi. A ben vedere l'unico risultato tangibile ottenuto dal precedente governo e dall'attuale amministrazione è stata la riduzione delle compensazioni Iva (6 miliardi) recuperando e rendendo più incisiva una norma già introdotta dal governo Prodi e subito abrogata da Berlusconi. In altre parole, la strategia seguita, basata prevalentemente sulle verifiche e sui controlli delle dichiarazioni, appare chiaramente insufficiente. (1)
Ciò è inevitabile se si continua a ritenere che l'evasione si combatte essenzialmente ex-post, con gli accertamenti (magari induttivi come quelli basati sul redditometro), e non anche ex-ante, con la deterrenza e la promozione sistematica dell'adempimento spontaneo, strategia seguita con successo negli unici due periodi in cui l'evasione si è effettivamente ridotta nel nostro paese, quelli tra il 1996 e il 2000 e tra il 2006 e il 2008).
La deterrenza si ottiene se i contribuenti sono consapevoli del fatto che il fisco può essere portato a conoscenza delle loro attività o dei loro guadagni da parti terze: questo e non altro è il significato del termine "tracciabilità" che riguarda essenzialmente la conoscenza delle transazioni effettuate. (2) Nel dibattito corrente il termine "tracciabilità" viene spesso identificato con la riduzione dell'uso del contante. Non è così. La riduzione dell'uso del contante è sicuramente un obiettivo strategico nel contrasto all'evasione, va però perseguito non già fissando soglie generali, ma diffondendo l'uso di strumenti di pagamento elettronico anche, e direi soprattutto, per le piccole (e minime) transazioni (cosiddetto "borsellino elettronico") come avviene in Francia, Belgio e via dicendo. E individuando settori e pagamenti in cui si può imporre il ricorso a ritenute o si può imporre il divieto dell'uso del contante, come fu fatto per esempio dal governo Prodi per quanto riguarda i compensi dei professionisti.
Tracciabili sono anche i rapporti che prevedono il ricorso a ritenute che andrebbero generalizzate. A quanto è dato di sapere nella manovra vi sono (forse) alcune norme volte a incentivare i pagamenti elettronici ed è prevista la riduzione a mille euro dell'uso del contante, norma che risulterà di scarsa utilità pratica dal momento che potrà essere facilmente elusa e ha poco a che vedere con la "tracciabilità" ai fini fiscali. In altre parole, non bisogna confondere l'evasione fiscale con il riciclaggio.

UN INCENTIVO PER ESSERE ONESTI

Vi è poi una norma veramente singolare che a qualcuno potrebbe apparire addirittura provocatoria: si prevede, cioè un incentivo per quei lavoratori autonomi e piccole imprese che accettano un tutoraggio diretto dei loro conti e attività da parte delle amministrazioni finanziarie che prevede anche l'uso di strumenti elettronici di pagamento e fatturazione; in sostanza un incentivo a essere "onesti". Con il risultato che solo chi già paga le tasse perché già si trova nella condizione tecniche per non poter evadere aderirà (monomandatari, lavoratori precari con ritenuta d'acconto, eccetera), e quindi si verificherà una situazione paradossale per cui gli "onesti" saranno "tracciati" e i "disonesti" resteranno fuori dalla possibilità di controllo del fisco. Né si capisce perché mentre un lavoratore dipendente è costretto a essere "onesto", e cioè pagare fino all'ultimo euro (ritenuta alla fonte), un autonomo debba invece essere "incentivato".
Uno strumento di deterrenza-controllo molto importante è l'elenco clienti-fornitori (fonte fondamentale di third party information). Sollecitato in proposito, il governo ha sostenuto che reintrodurre questa misura, soppressa dall'esecutivo Berlusconi, ma che aveva dato risultati molto rilevanti nel breve periodo in cui era stata in vigore, era inutile perché è già prevista l'applicazione della fatturazione elettronica. Chi scrive ha varato le norme che hanno introdotto la fatturazione elettronica in Italia, ma ha anche introdotto l'elenco clienti-fornitori (previsto in via temporanea) nella consapevolezza che prima che la fatturazione elettronica possa andare a regime potranno passare anche dieci anni, e che d'altra parte sarebbe pericoloso collegare fin dall'inizio il nuovo strumento all'attività del fisco.
Nel suo intervento alle Camere sul programma di governo il presidente Monti aveva indicato la necessità di pervenire alla conoscenza dello stato patrimoniale di ciascun contribuente: in proposito alcuni mesi fa Guido Tabellini e altri avevano proposto di prevedere una dichiarazione apposita. Tuttavia sarebbe inutile costringere i contribuenti a compilare una ulteriore dichiarazione la cui veridicità dovrebbe poi essere verificata (presso le banche). Più semplice sarebbe (stato) chiedere direttamente alle banche di inviare al fisco le consistenze iniziali, finali e medie dei conti gestiti e l'importo complessivo delle operazioni, così come avviene in Francia e in altri paesi, in modo da poter ricostruire, utilizzando anche i dati del catasto, la situazione patrimoniale complessiva di ciascuno. Sfortunatamente i buoni propositi sono rimasti tali e la pubblicazione dello stato patrimoniale è stata limitata esclusivamente ai ministri!
Altre misure di "tracciabilità" potrebbero essere indicate. Purtroppo il governo ha rinunciato (rifiutato) a percorrere coerentemente questa via, impopolare forse, ma sicuramente efficace, e cioè di creare una rete di informazioni, generalizzata, omnicomprensiva, poco costosa perché si tratta di informazioni già disponibili e accessibili, in grado di fornire deterrenza ex ante e strumenti per l'accertamento ex post. Confermando invece una strategia perdente perché reticente e perché non affronta alla radice il problema dell'evasione di massa nel nostro Paese. Quasi che fosse più facile e meno impopolare bloccare l'indicizzazione delle pensioni piuttosto che aggredire evasione ed evasori.

mercoledì 12 ottobre 2011

Seminari per l'accertamento fiscale

Dal sito Strategie amministrative:


Da ottobre un ciclo di seminari sull’accertamento fiscale.
Il nuovo processo avviato in tema di federalismo, fiscalità locale ed erariale richiede alle amministrazioni un concreto ripensamento organizzativo e un serio coinvolgimento nel recupero di risorse per mantenere in equilibrio gli assetti finanziari degli enti locali.
Al fine di incrementare il livello di competenza degli enti rispetto ai temi delle imposte erariali e dei tributi in generale, e di illustrare le modalità utili alla predisposizione e invio di segnalazioni qualificate qualitativamente e quantitativamente significative, Anci Lombardia, Ancitel Lombardia e Ifel, con la collaborazione dell’Agenzia delle Entrate, propongono un ciclo di 11 seminari - a partecipazione gratuita - che si terranno in tutto il territorio lombardo.
Gli appuntamenti sono rivolti principalmente al personale preposto all’attività di partecipazione all’accertamento dei tributi erariali delle amministrazioni comunali che hanno sottoscritto la Convenzione con l’Agenzia delle Entrate e sono intenzionate a istituire i Consigli tributari così come previsto dalla normativa vigente.
In occasione del corso sarà presentata e distribuita la seconda edizione del manuale operativo (Vademecum). L'iniziativa partirà da Brescia e seguirà il seguente calendario (per informazioni e iscrizioni consultare il sito www.risorsecomuni.it). 18 ottobre: Brescia 27 ottobre: Monza 3 novembre: Cremona 9 novembre: Pavia 16 novembre: Sondrio 18 novembre: Mantova 29 novembre: Varese 6 dicembre: Bergamo 12 gennaio: Lecco- Como 19 gennaio: Milano

Parteciperà qualcuno del nostro comune?

venerdì 9 settembre 2011

Ancora sulla TARSU


Ho scritto diversi post sull'argomento TARSU da quando l'amministrazione ha deciso di adottare una visione "allargata" dei cespiti ad essa soggetti, fino ad arrivare alla grottesca situazione di tassare un pergolato di uva come fosse una stanza di mattoni. Il controsenso è palese: il pergolato produce foglie, ma esse, in base ad una ordinanza, non si possono mettere nel cassonetto, ma in appositi sacchi dopo aver pagato una tassa che riguarda l'estensione dell'intero giardino (30 centesimi a mq). Non potendo mettere le foglie nel cassonetto è assurdo tassarle con la TARSU che riguarda appunto il servizio di immondizie, cioè i cassonetti.
Feci anche una interpellanza e pubblicai la relativa risposta.
Ora mi risulta che stia arrivando una seconda ondata di lettere.
Cosa ne pensano i lettori? Io credo che se il comune è in grave difficoltà economica, e lo è, avrebbe fatto assai meglio ad incontrare i cittadini e dire chiaramente qual'è la realtà e magari applicare una "tassa di scopo", limitata nel tempo, per risanare il bilancio. Avrebbe avuto il pregio della chiarezza. O no?

Qua la lettera ricevuta da me; appurerò se quelle in arrivo in questi giorni sono uguali, salvo naturalmente la scadenza dei termini per adempiere.

martedì 19 luglio 2011

Sulla tassa sui dossier titoli


Pubblico qua di seguito una prima indicazione sul forte aumento della tassa sui dossier titoli disposto dall'ultima manovra finanziaria.
Come commento mi limito a dire che è una Patrimoniale che colpisce i risparmi e in modo assai strano: non è infatti progressiva (art. 53 Costituzione), nè proporzionale, ma a scaglioni dove il massimo è ad un livello medio alto: da lì in poi tutti pagano la stessa cifra che quindi diviene via via percentualmente più bassa.
E' comunque, ripeto, una patrimoniale perchè colpisce lo stock della ricchezza e non il reddito (e in modo ingiusto come sopra detto)

Comunque queste le prime indicazioni su come verrà applicata:

Illustriamo qui di seguito quanto noto sino ad oggi, riservandoci tempestivi aggiornamenti, non appena disponibili.

L’imposta di bollo si applica a:


Titoli: Azioni, Obbligazioni, Titoli di Stato, ETF/ETC, Covered Warrant e Certificates

Non si applica invece a:


Fondi di diritto italiano, Sicav e fondi di diritto lussemburghese, anche se inclusi nel Dossier
Gestioni Patrimonaniali e Polizze Assicurative, perché gestiti al di fuori del Dossier

Non è invece ancora chiaro se rientreranno nel calcolo:

Derivati, Pronti conto Termine


Periodicità della rilevazione e addebito


Trattandosi di imposta sulle comunicazioni periodiche, l’addebito dei Bolli avviene in base alla cadenza di pubblicazione dell’estratto conto (annuale, semestrale, trimestrale o mensile) oppure in sede di estinzione del Dossier Titoli.

Base di calcolo per determinare l’importo del bollo è il valore massimo raggiunto dal Dossier nel periodo di riferimento, considerando i singoli strumenti finanziari che lo compongono.
Ad oggi non è invece ancora chiaro, considerando che la normativa prevede l’addebito per ogni comunicazione periodica inviata alla clientela, la gestione dell’imposta nel caso di correntisti titolari di diversi Dossier, ovvero se sia prevista qualche forma di “cumulabilità” dei singoli Depositi oppure no.

mercoledì 13 luglio 2011

Moralizzazione pubblica: stipendi


Si parla molto in questi giorni dei "costi della casta", bel giochetto di parole per indicare l'eccellente trattamento economico di cui si sono dotati parlamentari, consiglieri regionali e via dicendo.
Siamo in un periodo che porterà molti e grossi sacrifici a tutti e certi stipendi sono veramente difficili da digerire e, quel che è peggio, non sembra che vi sia la volontà di ridimensionarli.
Ovviamente non tutti quelli che sono nelle istituzioni sono dei nababbi: ad esempio io ho incassato, come consigliere comunale, per l'intero 2010, ben 95 euro lordi !
Stamattina leggo che il "povero" Barak Obama, oberato da responsabilità a livello mondiale, guadagna 34.000 euro annui in meno del presidente della provincia di Bolzano. Qualcosa non torna.
Clicca qua per l'articolo

lunedì 4 luglio 2011

Interpellanza


Come preannunciato, stamattina ho presentato l'interpellanza che segue.
Argomento la "nuova versione" della TARSU, a mio avviso un vistoso autogol dell'amministrazione.
Il senso è chiaro e non credo che servano commenti.
L'Amministrazione ha un mese di tempo per rispondere.
Quando lo farà, ne darò conto su questo blog.
(Per ingrandire cliccarci sopra)

mercoledì 29 giugno 2011

La politica familiare by Godiasco


Nella lettera che istituisce la TARSU raschia soldi in fondo si vede che i mq (e la spesa) vengono ridotti del 20% in caso di unico occupante.
Ho chiesto un chiarimento e il significato è che se l'area coperta oggetto della comunicazione è relativa ad un single, gode dello sconto del 20%.
Questo introduce l'argomento, di facile deduzione, che i rifiuti prodotti in una casa sono direttamente proporzionali al numero delle persone che vi abitano. Ma qua si parla di pergolati che producono foglie in quantità che non risente delle persone che vi stanno sedute sotto.
Quindi dedurrei che per la "normale" TARSU "casalinga" dovrebbe esserci una tariffa pro capite, dove le famiglie numerose pagano di più (politica familiare di tipo piuttosto originale) ed i single di meno. Per i pergolati ed i capanni (anche in legno senza fondamenta) per riporre vanghe e rastrelli tutti dovrebbero pagare la stessa cifra perchè di solito non si possiede una vanga e un rastrello a testa.
Ripeto che trovo questo provvedimento assolutamente inopportuno, ingiusto, improduttivo e vessatorio.
Trascorso il termine del 30/6/11 presenterò una interpellanza sull'argomento.
Non mancherò di darne notizia su questo blog.

martedì 28 giugno 2011

I più furbi e i meno furbi. E nessuno controlla


Nel primo post in cui parlavo di TARSU ho pubblicato anche la foto della lettera ricevuta dal Comune.
In essa si legge, fra l'altro, "... deve sottoporre a tassazione anche queste aree per provvedere ai costi del servizio di gestione rifiuti".
Il che vuol dire che con le tariffe fino ad ora in essere non si arrivava alla copertura del costo del servizio. Nei paesi a noi vicini come fanno? Non mi risulterebbe che anche lì si paghi per i pergolati ed i capanni in legno per attrezzi. Forse vi è una gestione più accurata o, meglio, un controllo più accurato. Da noi è molto frequente trovare di tutto nei cassonetti dei rifiuti generici: plastica, vetro, legno, molti rifiuti del giardino come erbe tagliate e rami. Questi rifiuti, se messi negli appositi contenitori della differenziata, renderebbero più economico il servizio. Se avessimo i cassonetti per il verde (come ad esempio a Rivanazzano T.) anche gli incivili forse li userebbero e sarebbe un altro risparmio. Ma nessuno controlla e quindi gli incivili maleducati fanno il loro comodo impunemente e tutti ne paghiamo il fio. Circa 4 anni fa la giunta Deantoni aveva promesso di prendere nota dei cittadini che si impegnavano a fare compostaggio: sarebbero stati premiati o con sconti sulla tariffa, o almeno con il compostatore. Niente. Sempre allora fu istituita una tassa di 30 centesimi a mq per chi voleva farsi portare in discarica ramaglie e sfalci: aderirono solo circa 70 famiglie, ma molti furbi usufruiscono del servizio senza pagare. Qualcuno controlla ? Ho segnalato all'ufficio tecnico il problema e anche indicato loro alcuni controlli da fare; sono stato ascoltato con attenzione, ma nulla è stato fatto.
Ora questa esosa novità che nuovamente penalizzerà i pochi onesti e lascerà impuniti i molti furbi. Chi già si è assoggettato volontariamente al pagamento dei 30 centesimi a mq di giardino, quasi sicuramente denuncerà e pagherà per gli eventuali pergolati. Pagherà due volte lo stesso servizio: 30 centesimi per far portare in discarica e 1 euro (abbondante) per la TARSU. A fronte sempre delle stesse foglie.
Ha senso ?

lunedì 27 giugno 2011

Modello rivoluzionario paga metà TARSU


Ho trovato su internet la pubblicità di questo rivoluzionario capanno per attrezzi: è scoperto per metà e quindi dovrebbe essere soggetto ad una aliquota ridotta per la TARSU
Fortemente raccomandato in quei comuni che applicano pedissequamente il DL 15.11.1993 n. 507 art. 62

Vedi altro post sulla TARSU

domenica 26 giugno 2011

TARSU - un modo sbagliato per "battere cassa"


Tutti gli abitanti del comune di Godiasco Salice Terme hanno ricevuto, nei giorni scorsi, la lettera riprodotta qua di lato (cliccarci sopra per ingrandire).
In essa viene ricordato (ma nessuno lo sapeva) che il "decreto legislativo 15.11.1993, n. 507 - art. 62 - ha stabilito che anche le aree scoperte, a qualsiasi uso adibite, esistenti sul territorio comunale in cui il servizio è istituito ed attivato, sono soggette al pagamento della tassa sui rifiuti solidi urbani."
Ora ogni soggetto TARSU dovrà dichiarare se possiede pergolati, porticati, verande, posti auto coperti e scoperti, ricoveri attrezzi in legno ecc.
Tale lettera è stata da tutti vissuta, fin da subito, come profondamente odiosa.
Ritengo che questa sia stata una mossa dell'amministrazione profondamente sbagliata per una serie di motivi:
1 - avrà comunque un gettito modesto;
2 - è difficilissimo controllare chi evade poichè si dovrebbe procedere con sopralluoghi sul posto non esistendo, per pergolati e capanni- depositi attrezzi, alcuna evidenza catastale;
3 - pone automaticamente in paragone l'amministrazione attuale con la precedente che non l'aveva applicata (anche se lo sfascio dei conti dipende da quella);

Per aver "frequentato" il comune dal 2004, mi rendo perfettamente conto dello stato comatoso dei conti. Non ci sono soldi e anche il solo far fronte alle spese fisse (stipendi, acqua, luce ecc) è un problema assillante. Certamente il Sindaco dorme sonni agitati al pensiero della situazione che deve affrontare l'indomani.
Ma non è questo il modo di reagire ad una situazione di tal fatta.
L'ho detto da tempo, su questo blog e all'amministrazione: dovevano far fare ad un professionista esterno una attenta revisione dei conti e subito dopo indire una riunione pubblica per comunicare le risultanze. Informare i cittadini che il comune ha tanti debiti (mutui), tantissime spese fisse e poche entrate (ora che gli oneri di urbanizzazione di nuove costruzioni sono quasi finiti). Mettere i cittadini al corrente della situazione significa dire: signori, noi abbiamo fatte delle promesse, ma non sapevamo che questi fossero i conti. Purtroppo dovremo fare sacrifici.
Esiste la possibilità di imporre una "tassa di scopo". Potrebbe essere messa per iniziare a risanare il bilancio comunale. Imposizione chiara per uno scopo chiaro: chiaro cosa si paga, a quale fine, per colpa di chi e per quanto tempo.
Non l'hanno mai fatto ed ora la difficile situazione si ritorce loro contro e pregiudicherà fortemente la popolarità dei componenti l'amministrazione.
Che spieghino chiaramente perchè chiedono soldi, e per colpa di chi.
Speghino che gli abitanti di Rivanazzano T. hanno circa 600 euro di debiti a testa mentre noi ne abbiamo circa 1.700, anche dopo aver venduto la maggioranza delle Terme ai privati.
Spieghino che guardandosi intorno non si vede la differenza negli investimenti effettuati da Rivanazzano (che ha pochi debiti) rispetto a Godiasco (che ne ha tanti) e quindi chiedano dove sono finiti tutti quei soldi.
Forse dopo tutte queste spiegazioni ed una onesta discussione con i cittadini sarà possibile, nella chiarezza, cercare di iniziare a risolvere la situazione. Forse sarà addirittura possibile che i cittadini, una volta consapevoli delle difficoltà, paghino "volentieri" delle sovrattasse, purchè limitate nel tempo e rigidamente finalizzate al risanamento.
Questo "raschiare il barile" senza spiegare nulla rende solo odioso chi applica tale metodo, incoraggia l'evasione, stimola il qualunquismo e l'allontanamento dei cittadini dalle istituzioni che non sentono più rappresentative.
E fornisce su un piatto d'argento un argomento a coloro che hanno governato il comune fino a due anni fa massacrandone le finanze: "noi non vi facevamo pagare ..."

martedì 8 marzo 2011

Se tutti pagano, si può pagare di meno


E' stato uno slogan, ma è anche una realtà.
Con qualche controllo non particolarmente sofisticato, nel comune di Arena Po è stato possibile far emergere una parte di evasione alla TARSU e diminuirla del 30% a Tutti.
Funziona solo ad Arena Po? Non si potrebbe provare anche negli altri comuni? Da noi?
Ce lo racconta La Provincia di domenica scorsa ...

Arena Po, la Tarsu diminuisce del 30 per cento
L’effetto della lotta all’evasione sulla tassa rifiuti: 4 su 10 non pagavano regolarmente

ARENA PO. Verrà abbassata del 30 per cento, da un euro a 0,70 al metro quadrato, la tassa sui rifiuti urbani (Tarsu) per le abitazioni ad uso privato. E’ questo l’effetto degli accertamenti Tarsu inviati a circa il 40 per cento della popolazione del Paese; tutte persone che non pagavano o, in prevalenza, pagavano irregolarmente e comunque meno del dovuto.
«L’aumento della base imponibile ottenuto dopo gli accertamenti ha reso possibile l’abbassamento della tassa da quest’anno in poi - spiega l’assessore alla cultura del Paese Federico Meriggi -. In sostanza il fatto che tutti paghino il giusto permette a tutti di pagare meno». ........

venerdì 18 febbraio 2011

Verbale discussione Bilancio 2011


Può essere interessante vedere quali argomenti sono stati trattati la sera del 16 febbraio durante il consiglio comunale.
Il verbale che segue è quello redatto dal Segretario durante la discussione sul bilancio 2011 (alla fine i quattro della minoranza si sono astenuti e la maggioranza ha approvato compatta):

GM 013 DEL 16.02.2011


OGGETTO: Bilancio annuale di previsione per l'esercizio 2011, relazione previsionale e programmatica per il triennio 2011-2013, bilancio pluriennale per il triennio 2011-2013. Esame ed approvazione.


Il Sindaco illustra il bilancio annuale di previsione per l'esercizio 2011 e la relazione previsionale e programmatica per il triennio 2011-2013.
Interviene il Consigliere Sorrentino Alberto dicendo che relativamente alla TARSU non è possibile che strutture che sono occupate per circa il 30% dell’anno devono pagare di più di strutture occupate per il 100% dell’anno: il riferimento è agli alberghi e case di riposo. Le case di riposo non si può dire che per se stesso hanno finalità sociale e li facciamo pagare meno. Certo quelle senza fine di lucro è un’altra cosa ma se sono strutture ricettive con fini di lucro devono essere tutte trattate allo stesso modo.
Interviene il Sindaco dicendo che in primo luogo l’aumento della TARSU è stato applicato per coprire almeno le spese degli RSU stessi stanti i forti tagli in entrata. Relativamente agli aumenti per la TARSU non si è applicato un aumento generalizzato ma per ristoranti e alberghi la tariffa è rimasta immutata; sono state equiparate le case di riposo che svolgono lo stesso servizio. E’ stata fatta una manovra di perequazione.
Interviene il Consigliere Pedemonte Eraldo: che non si può fare un aumento della TARSU senza affrontare il problema di fare aumentare la sensibilità del cittadino verso la raccolta differenziata.
Interviene il Sindaco dicendo che è stato fatto un controllo attento con la collaborazione di ASM e la quantità di indifferenziata è scesa in maniera rilevante aumentando la differenziata.
Interviene il Consigliere Sorrentino Alberto dicendo che a Rivanazzano ci sono i cassonetti per la raccolta del verde bisogna verificare perché non ci sono a Godiasco. Noi svolgiamo un servizio di raccolta verde con pagamento tariffa ma solo 72 famiglie hanno aderito; bisogna verificare gli altri come e dove conferiscono il verde.
Interviene il Consigliere Pedemonte Eraldo dicendo che bisogna verificare chi non paga il comune dove conferisce il verde.
Interviene il Consigliere Ferrari Matteo dicendo che abbiamo individuato dei punti di conferimento abusivi: abbiamo messo dei cartelli e provvederemo a sanzionare chi continuerà a conferire in posti non autorizzati.
Interviene il Consigliere Sorrentino Alberto dicendo che il Comune ha dei problemi che vengono da lontano ma che bisogna risolvere: non abbiamo ad esempio il piano del traffico e il piano di zonizzazione acustica. Se avessimo un piano di zonizzazione acustica a Salice d’estate si potrebbe gestire meglio la situazione. Altra questione è l’utilizzo del servizio civile: è utile e costa poco ma non viene utilizzato.
Interviene il Sindaco dicendo che verificheremo la fattibilità del servizio civile, abbiamo in questo momento due stagisti, ci stiamo, inoltre, attrezzando per fare scontare la pena sostitutiva con servizi al comune per coloro che sono sanzionati per guida in stato di ebbrezza.
l Sindaco conclude dicendo che abbiamo fatto grossi sacrifici per chiudere il bilancio: ci sono stati tagli di circa € 300.000,00 per la parte corrente e per la prima volta sono stati utilizzati solo € 75.000 di oneri di urbanizzazione per la parte corrente.

venerdì 4 febbraio 2011

Sui loculi cimiteriali


Riporto la delibera di giunta senza commenti. Mi limito a ricordare, e spero che non paia blasfemo a nessuno, che esiste (permessa anche dalla Chiesa) la pratica della cremazione; in tal caso è addirittura possibile chiedere (come da legge regionale) la dispersione delle ceneri in apposito spazio all'interno del cimitero o in luogo aperto. (Per info: SOCREM Società Pavese per la Cremazione Tel 0382 35340

GM 011 DEL 24.01.2011

OGGETTO: Istituzione tariffa concessione loculi cimiteriali ubicati all’interno di cappelle cimiteriali comunali. Proposta al Consiglio Comunale.


LA GIUNTA COMUNALE

Premesso:
- che .... ecc ....;
- che .... ecc ...;
- che .... ecc ...;
- che .... ecc .....;

Viste le tariffe per le concessioni cimiteriali per le sepolture come revisionate con deliberazione G.C. n. 79 del 9 ottobre 2008.

Ritenuto dovere istituire una nuova tariffa per la concessione di colombari o cellette-ossario ubicate dentro cappelle cimiteriali del comune stante la maggiore onerosità che la costruzione di tali colombari o cellette-ossario comporta rispetto a quelli siti in lotti esterni.

Ritenuto in base ai costi di costruzione e valore delle aree stabilire le seguenti tariffe per la concessione di colombari o cellette-ossario ubicate dentro cappelle cimiteriali del comune:
• colombaro posto in prima e quarta fila (dal suolo) euro 3.000,00
• colombaro posto in seconda e terza fila (dal suolo) euro 4.000,00
• colombaro posto in quinta fila (dal suolo) euro 2.500,00
• celletta-ossario (comprensiva della lapide di marmo) euro 600,00

Visto il D.Lgs nr. 267/2000;

ACQUISITI i pareri favorevoli .... ecc ....;

DELIBERA

1) di proporre al Consiglio Comunale l'istituzione delle nuove tariffe per la concessione di colombari o cellette-ossario ubicate dentro cappelle cimiteriali del comune come di seguito specificato:
• colombaro posto in prima e quarta fila (dal suolo) euro 3.000,00
• colombaro posto in seconda e terza fila (dal suolo)euro 4.000,00
• colombaro posto in quinta fila (dal suolo) euro 2.500,00
• celletta-ossario (comprensiva della lapide di marmo)euro 600,00

Di dichiarare, ritenuta l’urgenza, con votazione separata unanime la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti di cui all’art 134 comma 4° D.Lgs. 267/2000.

Respiriamo ora, finchè è gratis !


Tutti saremmo lieti se le amministrazioni che ci governano fossero composte da persone dotate di fervida fantasia, capaci di ideare modi per aumentare la pulizia delle strade, la sicurezza, l'assistenza ai deboli, la vivibilità del territorio.
In effetti la fantasia non difetta, solo che si manifesta in campi dove nessuno ne sente la mancanza. Ora c'è una nuova tassa, o contributo, o tariffa: quella sui sopralluoghi.
Personalmente provo un certo fastidio nell'assistere all'aumento del numero dei balzelli da pagare: preferirei di gran lunga, se proprio si deve metter mano al portafoglio, farlo in una sola volta e non soggiacere ad uno stillicidio di pagamenti. Ma tant'è.
Naturalmente anche in questo caso valgono le considerazioni svolte nel post riguardante gli "adeguamenti" TARSU.
La delibera di Giunta n° 9 del 24/1 ...

Oggetto: Istituzione della tariffa per il rimborso spese di sopralluogo. Proposta per il consiglio Comunale.

LA GIUNTA COMUNALE
Premesso:
- che ...... ecc .....
- che ..... ecc ....;
- che .... ecc .... ;
- che ....... ecc ....;

Ritenuto dovere istituire una tariffa per sopralluoghi effettuati su richiesta del cittadino a rimborso di quota parte della spesa visto la dispendiosità che i sopralluoghi stessi comportano per il Comune in termini di personale e mezzi.

Ritenuto determinare la tariffa in € 25,00 per singolo sopralluogo considerate le spese che sostiene l’amministrazione in rapporto all’oggetto della presente deliberazione;

Valutato di prevedere l'adeguamento annuale del suddetto rimborso spese al tasso di inflazione calcolato in base all'indice Istat FOI (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) con arrotondamento ai 50 centesimi;

Visto il D.Lgs nr. 267/2000;

ACQUISITI i pareri favorevoli .... ecc ...;

All'unanimità dei voti
DELIBERA

1) di proporre al Consiglio Comunale l'istituzione della nuova tariffa per il rimborso spese per sopralluoghi effettuati su richiesta scritta del cittadino, ivi comprese istanze o richieste che pur non avendo come finalità principale un sopralluogo richiedono obbligatoriamente un sopralluogo da parte dei dipendenti comunali;

2) di determinare la tariffa in € 25,00 per singolo sopralluogo

3) di prevedere che le tariffe, come sopra istituite, vengano aggiornate annualmente secondo l’indice ISTAT, raccordato dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed Impiegati (F.O.I.)" con arrotondamento ai 50 centesimi;

Matrimoni ....a pagamento !


Non temete, non è un ulteriore gossip sull'imperante malcostume: solo una nuova delibera di giunta, la n° 10 del 24/1 che prevede una tassa per i matrimoni civili celebrati nel nostro comune (salvo quelli di residenti che restano gratuiti).

GM 010 DEL 24.01.2011
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Oggetto: Istituzione tariffa per la celebrazione dei matrimoni civili. Proposta per il Consiglio Comunale.

LA GIUNTA COMUNALE

Premesso:
- che l'art 42 comma 2 lettera f) attribuisce alla competenza del Consiglio l'istituzione e l'ordinamento dei tributi, con esclusione della determinazione delle relative aliquote, e la disciplina generale delle tariffe per la fruizione dei beni e dei servizi;
.......... ecc .....
Ritenuto dovere istituire una tariffa per la celebrazione dei matrimoni civili stante i costi che l’amministrazione deve sostenere (personale, allestimento della sala, riscaldamento, pulizia, spese gestionali);
Ritenuto comunque dovere salvaguardare la gratuità per i matrimoni civili dei residenti (residenza di almeno uno dei due coniugi) se effettuati presso la sede municipale;
Ritenuto quindi stabilire le seguenti tariffe:
- celebrazione dei matrimoni civili non residenti presso la sede municipale ………………..€ 100,00;
- celebrazione dei matrimoni civili non residenti fuori dalla sede municipale entro il Comune di Godiasco ………..€ 200,00;
- celebrazione dei matrimoni civili residenti fuori dalla sede municipale entro il Comune di Godiasco …………€ 100,00;

Valutato di prevedere l'adeguamento annuale del suddetto rimborso spese al tasso di inflazione calcolato in base all'indice Istat FOI (Indice Nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati) con arrotondamento ai 50 centesimi;
..... ecc ......

DELIBERA

1) di proporre al Consiglio Comunale l'istituzione delle seguenti nuove tariffe:
- celebrazione dei matrimoni civili non residenti presso la sede municipale ………………..€ 100,00
;
- celebrazione dei matrimoni civili non residenti fuori dalla sede municipale entro il Comune di Godiasco ………..€ 200,00;
- celebrazione dei matrimoni civili residenti fuori dalla sede municipale entro il Comune di Godiasco …………€ 100,00;

2) di prevedere che le tariffe, come sopra istituite, vengano aggiornate annualmente secondo l’indice ISTAT, raccordato dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed Impiegati (F.O.I.)" con arrotondamento ai 50 centesimi;
Di dichiarare, ritenuta l’urgenza, con votazione separata unanime la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi e per gli effetti di cui all’art 134 comma 4° D.Lgs. 267/2000.

Se, come sperabile, andasse in porto l'acquisizione di Palazzo Pedemonti Malaspina da parte della Fondazione per trasformarlo in museo, potrebbe anche costituire un eccellente sede per cerimonie nuziali civili. Ma perchè questo si realizzi c'è bisogno dell'impegno di tutti.

La foto mostra la sala di Palazzo Vecchio in Firenze adibita alla celebrazione dei matrimoni civili. Non conosco le tariffe lì praticate, ma se vi fosse una proporzione .....

martedì 1 febbraio 2011

Autonomia tributaria regionale ?



Da La Voce alcune considerazioni sulle entrate correnti delle regioni negli ultimi trent'anni.

LA FORBICE DELLE REGIONI
di Nerina Dirindin 29.01.2011

Il grafico riporta la composizione delle entrate correnti delle Regioni dal 1980 ad oggi (dati Istat) 2010). La linea rossa descrive la dinamica dei trasferimenti alle Regioni (in gran parte dallo Stato, rispetto ai quali l’autonomia è minima), mentre la linea verde mostra la dinamica delle imposte dirette e indirette delle Regioni (sulle quali il livello di autonomia è più ampio).
Tra il 1980 e il 1997, l’autonomia tributaria delle Regioni cresce lentamente ma progressivamente: le imposte proprie aumentano dal 9 per cento al 27 per cento, mentre i trasferimenti correnti diminuiscono specularmente dall’86 per cento al 69 per cento.
Il sorpasso avviene nel 1998 con l’introduzione dell’Irap: le entrate proprie superano i trasferimenti (56 per cento e 39 per cento, rispettivamente).
Dal 1998 al 2008 il grado di autonomia delle Regioni si mantiene sostanzialmente inalterato: le imposte proprie sono decisamente superiori al 50 per cento, mentre i trasferimenti correnti oscillano intorno al 40 per cento.
Gli ultimi due anni mostrano una situazione anomala. Tra il 2008 e il 2009 le imposte correnti diminuiscono di 10 punti percentuali (assestandosi al 43 per cento), mentre aumentano i trasferimenti statali. La differenza è imputabile sia alla riduzione del gettito Irap, sia al blocco delle aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef.
La dinamica conferma come negli anni più recenti l’autonomia tributaria delle Regioni è stata più evocata che praticata.

mercoledì 26 gennaio 2011

"Adeguamento" TARSU e qualche considerazione


GM 008 DEL 24.01.2011
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OGGETTO: Adeguamento della vigente tariffa da applicare per la determinazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni.


D E L I B E R A

1. di approvare la revisione ponderata delle tariffe della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani interni, avente effetto dal 1 gennaio 2011 come di seguito specificato e attesi i motivi di cui in premessa:

CATEGORIE
RESIDENZIALE
1 Locali destinati ad uso abitazione, loro pertinenze e box privati (euro x mq) 1,59
1a Unico occupante (riduzione 20%) 1,27
1b Stagionale (riduzione 5%) 1,51

8 Alberghi con ristorante (zona giorno, sale, verande, ecc.) 6,15
9 Alberghi senza ristorante (zona notte, box, cantine) 3,13
10/a Case di riposo (locali adibiti a camere degli ospiti, compresi corridoi, scale e servizi correlati, cappella religiosa) 1,70
10/b Case di riposo (ingresso, reception, sale comuni, bar, uffici, verande, cucine, locali tecnologici, medicherie, locali per terapie, autorimesse) 3,00

10/c Case di riposo gestite da soggetti operanti istituzionalmente senza finalità di lucro – o.n.l.u.s. (locali adibiti a camere degli ospiti, compresi corridoi, scale e servizi correlati, cappella religiosa) 1,70
10/d Case di riposo gestite da soggetti operanti istituzionalmente senza finalità di lucro – o.n.l.u.s (ingresso, reception, sale comuni, bar, uffici, verande, cucine, locali tecnologici, medicherie, locali per terapie, autorimesse) 2,80
11/a Ospedali e case di cura (locali adibiti a camere degli ospiti, compresi corridoi, scale e servizi correlati, cappella religiosa) 1,70

11/b Ospedali e case di cura (ingresso, reception, sale comuni, bar, uffici, verande, cucine, locali tecnologici, medicherie, locali per terapie, autorimesse) 6,15
12 Uffici, agenzie, studi professionali 4,63
13 Banche ed istituti di credito 1,87
14 Negozi di abbigliamento, calzature, libreria, cartoleria, ferramenta ed altri beni durevoli 3,05
15 Edicola, farmacia, tabaccaio, plurilicenze 3,05

Purtroppo non sono riuscito ad incollare una tabella più leggibile, e soprattutto che consentisse di fare il coinfronto con le tariffe precedenti.
Per maggiori dettagli, inviarmi una mail o, meglio, chiedere in comune.

Vorrei però fare delle considerazioni su questo aumento.

- Il governo centrale ripete sempre che non ha mai messo le mani nelle tasche dei cittadini: è vero, ma taglia i fondi ai comuni senza esonerarli da prestare i soliti servizi, obbligandoli nella sostanza ad aumentare (i comuni) le tasse e le tariffe.
Gli aumenti di cui si parla vedono quindi il governo centrale come mandante e il nostro comune come materiale esecutore.
- Il nostro comune è in condizioni ancor peggiori di tanti altri per la dissennata politica amministrativa degli anni passati. A conferma di questo, basti pensare che il vicino comune di Rivanazzano Terme ha 5.000 abitanti e 3 milioni di debito / mutui: cioè circa 600 euro ad abitante (cifre approssimative). Il nostro ha 3.000 abitanti ma debiti per 5 milioni, ovvero circa 1.700 euro cadauno, il triplo!. E la stragrande maggioranza sono debiti fatti negli anni di gestione di quelli che ora, nell'ombra, seminano zizzania invece di andarsi a nascondere. Gli amministratori di Riva investivano, i nostri sperperavano (e il comune di Riva non ha mai avuto regali dallo Stato come noi con le Terme).
Per anni sono state usate (giuridicamente permesso, ma economicamente sballato) le somme rinvenenti dagli oneri di urbanizzazione, di per sè straordinari e non ripetibili, per pagare le spese correnti (affitti, stipendi, corrente, consumi ecc); ora che non si costruisce più sia per la crisi, sia perchè lo spazio ormai scarseggia, quell'entrata è sparita e i guai sono arrivati.
- Quanto sopra naturalmente non significa che l'attuale maggioranza sia scevra di colpe: si potevano fare delle razionalizzazioni di spesa, dei risparmi che avrebbero alleggerito la situazione. Soprattutto avrebbe dovuto COMUNICARE: parlare chiaramente ai cittadini per dire come stavamo, cosa c'era, quali erano le prospettive. Invece nulla.
e più importante: prima o poi dovremo convincerci che non esiste altra strada oltre a quella della fusione fra piccoli comuni. Qualcuno obietta che sono proprio i medio grandi comuni i più spreconi; forse è vero, ma sprecano per malcostume, per organizzare convegni ed avvenimenti assolutamente inutili, per assunzioni clientelari (ma solo loro?): basta sorvegliare perchè ciò non avvenga e resta il beneficio della maggiore efficienza.

domenica 23 gennaio 2011

Controcorrente


Inventiva e capacità amministrativa possono servire a trasformare in risorsa ciò che altrove costituisce una tragedia.
Un sindaco intraprendente è riuscito a fare un miracolo: a convincere i suoi cittadini della bontà dell'idea e ad attuarla.
Questa la storia:

"L'incredibile storia di Mariana dove si ringraziano i rifiuti

Vi raccontiamo la vicenda di un piccolo paese in provincia di Mantova, Mariana, dove a dispetto di quel che si dice sulle discariche, i rifiuti sono stati una vera e propria manna dal cielo. Scopriamo assieme come i rifiuti hanno salvato questo paese.
I rifiuti non sempre significano scontri, problemi, cattivi adori; Mariana è l'esempio perfetto che la corretta gestione dei rifiuti può portare notevoli vantaggi economici nelle casse del comune. Vantaggi che ritornano ai suoi 732 abitanti, un numero in crescita e capiamo il perchè.
Il sindaco Angelo Rosa commenta soddisfatto: "Se non ci fosse la discarica, come Comune avremmo fatto bancarotta già quindici anni fa". Quello che si vede avvicinandosi alla discarica è una montagna di terra. "Serve per ricoprire i rifiuti scaricati dai camion - commenta il sindaco - prima passano i compattatori con le ruote dentate, e subito dopo il tutto viene coperto con questa argilla. Vede, siamo tanto veloci che anche i gabbiani non trovano nulla da mangiare. Ne vediamo qualcuno, ogni tanto. Bisogna usare la testa. Se si ragiona, anche i problemi più gravi si risolvono. Io quelli di Napoli un po' li capisco. Ad ogni emergenza, c'è chi dice di risolvere tutto e invece non risolve nulla. Ma anche loro debbono cambiare testa: non possono continuare a dire: la discarica si deve fare, ma non qui da noi. Ci vogliono programmazione e consenso".
L'inizio della storia risale a circa 15 anni fa quando il sindaco apprese che la Regione voleva sistemare nelle vicinanze del paese una discarica pronta ad accogliere i rifiuti del mantovano. Anzichè battagliare, come avrebbe fatto la maggior parte dei sindaci, ha fatto funzionare la testa ed ha proposto il suo ambizioso progetto ai cittadini che, tranne in qualche raro caso, hanno appoggiato la scelta del loro rappresentante. Il risultato? Per ogni tonnellata di rifiuto solido urbano il Comune incassa 13 euro e altri soldi arrivano dal biogas prodotto nello stesso impianto. L'anno scorso sono arrivati 1,2 milioni di euro; soldi che sono stati completamente reinvestiti in progetti a favore della popolazione. Vediamo di che si tratta. Il paese riesce a vendere aree urbanizzate a 30 euro al metro quadro, a differenza del comune accanto che le vende a 200 euro; chi decide di andare a vivere a Mariana quando si sposa riceve 750 euro; quando nasce il primo figlio riceve 500 euro, per gli altri figli il "premio" sale a 1000 euro. Quando iniziano la scuola, viene riconosciuto alla famiglia un bonus di 500 euro all'anno mentre per la scuola materna non si paga nessuna retta! Asilo nido, materna ed elementari, con doposcuola, non hanno bisogno di catering, il Comune ha una cuoca, la signora Daniela Ferrari, e ci pensa lei. Inoltre nessuna tassa sui rifiuti, l'Irpef è sconosciuta, l'Ici era scomparsa anni prima dell'annuncio di Berlusconi.
E' orgoglioso il sindaco del lavoro che ha svolto in questi anni, chi non lo sarebbe al suo posto? "Abbiamo comprato e ristrutturato una casa padronale. Ne abbiamo ricavato nove appartamenti molto curati, che affittiamo a chi è in difficoltà: novanta euro al mese. E poi abbiamo costruito la bocciofila, stiamo preparando la palestra... Insomma, fino a quindici anni fa rischiavamo di scomparire: eravamo rimasti solo in 596. Adesso siamo in crescita e la cosa bella è che dai paesi vicini arrivano soprattutto giovani che si vogliono sposare e mettere su casa".


Marziani ?
chi, noi o loro ?
Dalle nostre parti non funziona così. Prendiamo ad esempio Castelletto di Branduzzo: da anni esiste nel comune un deposito abusivo, da nessuno ignorato, di 60.000 tonnellate (sessantamila tonnellate) di pneumatici usati. Sono un allevamento di zanzare, forniscono pulviscolo di gomma all'ambiente e soprattutto rischiano di causare una catastrofe ecologica in caso di incendio: il tutto gratis.