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martedì 1 febbraio 2011

Autonomia tributaria regionale ?



Da La Voce alcune considerazioni sulle entrate correnti delle regioni negli ultimi trent'anni.

LA FORBICE DELLE REGIONI
di Nerina Dirindin 29.01.2011

Il grafico riporta la composizione delle entrate correnti delle Regioni dal 1980 ad oggi (dati Istat) 2010). La linea rossa descrive la dinamica dei trasferimenti alle Regioni (in gran parte dallo Stato, rispetto ai quali l’autonomia è minima), mentre la linea verde mostra la dinamica delle imposte dirette e indirette delle Regioni (sulle quali il livello di autonomia è più ampio).
Tra il 1980 e il 1997, l’autonomia tributaria delle Regioni cresce lentamente ma progressivamente: le imposte proprie aumentano dal 9 per cento al 27 per cento, mentre i trasferimenti correnti diminuiscono specularmente dall’86 per cento al 69 per cento.
Il sorpasso avviene nel 1998 con l’introduzione dell’Irap: le entrate proprie superano i trasferimenti (56 per cento e 39 per cento, rispettivamente).
Dal 1998 al 2008 il grado di autonomia delle Regioni si mantiene sostanzialmente inalterato: le imposte proprie sono decisamente superiori al 50 per cento, mentre i trasferimenti correnti oscillano intorno al 40 per cento.
Gli ultimi due anni mostrano una situazione anomala. Tra il 2008 e il 2009 le imposte correnti diminuiscono di 10 punti percentuali (assestandosi al 43 per cento), mentre aumentano i trasferimenti statali. La differenza è imputabile sia alla riduzione del gettito Irap, sia al blocco delle aliquote dell’addizionale regionale all’Irpef.
La dinamica conferma come negli anni più recenti l’autonomia tributaria delle Regioni è stata più evocata che praticata.

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