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sabato 5 febbraio 2011

Il museo nel Palazzo Malaspina: commenti malinformati e semplicisti



Sono restato amareggiato nel leggere l'editoriale di Alessandro Disperati sul suo Il Periodico riguardante il progetto di museo nel Palazzo Pedemonti Malaspina.
Credo che da un giornalista sia lecito attendersi qualche riflessione più articolata e una maggiore cura all'informazione prima di scrivere articoli. In particolare dopo aver pubblicato, nel precedente numero del giornale, una mia intervista in materia che dovrebbe aver consentito di conoscere il problema o comunque di formulare le perplessità, solo oggi esposte, per ricevere chiarimenti.
Nel giornale di oggi viene auspicato di "ristrutturare il palazzo e trasformarlo in una palazzina con appartamenti da vendere con l'impegno da parte di chi eseguirà le opere di lasciare un'ala dedicata a museo". Di cosa stiamo parlando ? E' a conoscenza che esistono vincoli che condizionano la ristrutturazione di palazzi antichi ? E chi avrebbe vantaggio ad acquistare il palazzo per usarne solo una parte e regalarne l'altra alla collettività ? Di quale parte sta parlando l'editorialista, del palazzo storico, dei rustici e quali ? Di quali crepe e di quale entità stiamo parlando ? Ha chiesto di vedere delle perizie statiche sull'immobile (perizie già esistenti) ?
Brutta anche la disquisizione sul destino dei fondi raccolti in caso di fallimento del progetto. Come si rileva dallo statuto (articolo 7) essi vengono restituiti, sopra un certo importo, e solo in caso contrario devoluti comunque per una nobile causa. Nell'articolo è stato copiato il testo dello statuto, ma omessa la parte della restituzione: perchè ?
Diverse altre imprecisioni rendono l'articolo un'occasione persa per procedere ad una corretta informazione. Forse se avesse partecipato personalmente alla conferenza stampa, indetta appunto per informare, non sarebbe incorso in tanti svarioni.
Talvolta il farsi raccontare ......
Avrei preferito di gran lunga una trattazione che definisse positivo (per grandi linee) il progetto e prendesse l'impegno, con i lettori, di sorvegliare strettamente l'andamento dei lavori e la loro regolarità e correttezza.
Spero che Alessandro Disperati voglia scrivere un commento a questo post per ristabilire quel clima di reciproca fiducia che sarebbe brutto vedere incrinato per un articolo poco felice, scritto magari di fretta e, hai visto mai, anche influenzato da qualcuno.

4 commenti:

  1. Caro Sorrentino, non incolpare gli altri di quello che fai normalmente, e cioè di dare cattiva informazione senza mai appurare la verità. Bravo Disperati, il palazzo Malaspina è un'altro fallimento di Sorrentino

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  2. La prego, continui ad illuminarci.
    Grazie infinite.

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  3. Ma se non ci sono i soldi per riparare le buche, vogliamo spendere oltre 2 milioni per comprare e aggiustare un vecchio palazzo. Ma per favore...

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  4. Anzitutto non saranno i tre comuni (Godiasco, Riva e Varzi) a finanziare l'operazione, ma fondazioni, Regione ed Europa (sperabilmente). Poi quelli per il museo non saranno soldi buttati come l'operazione Juve (quella le piaceva?) che costò oltre 1,5 milioni, ma un investimento per la cultura, per salvaguardare la memoria della valle e per stimolare fortemente la presenza turistica. Se lei non capisce l'importanza di questi fattori, dimostra chiaramente quanto bisogno c'è di questa realizzazione.

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