Una delle cause, se non la principale, dello spopolamento dell'Oltrepò è la carenza di occasioni di reddito. I terreni non sono certo adatti a coltivazioni tradizionali che, stante la natura collinare, sarebbero antieconomiche. Anche la viticultura, per piccoli produttori che conferiscono in cantine non assicura grossi margini. In talune aziende si cerca di affiancare anche produzioni di erbe aromatiche, apicoltura ed iniziative turistiche come i B&B, agriturismi in genere, fattorie didattiche (ancora troppo poche). Mi chiedo se non sia possibile anche inserire tentativi di elicicoltura, tanto in voga in Piemonte (Cherasco prov di Cuneo e dintorni) e coltivazione di funghi. Potrebbero essere delle valide iniziative per dare sostegno al reddito di agricoltori, spingendoli a restare sul territorio e ad accudirlo, con enormi benefici anche per l'assetto idrogeologico: nessun intervento straordinario riesce a produrre i benefici di una manutenzione regolare sul terreno.
Per i funghi leggo di un'iniziativa di un'azienda pugliese.
Per l'elicicoltura basta guardare cosa produce nella zona di Cherasco, ma anche proposte meno vincolate alla zona.
domenica 31 gennaio 2010
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Un plauso sincero va all'autore dei suggerimenti di cui sopra e che riguardano la coltivazione dei funghi e l'allevamento delle lumache,come suggerimento ai nostri agricoltori ,per dare loro ulteriori suggerimenti di reddito aiutandoli con nuove idee a trovare lo stimolo di provare nuove nicchie di mercato più remunerative che li convincano a restare ed a imbarcarsi in nuove sfide.
RispondiEliminaSia la coltivazione dei funghi che l'allevamento delle lumache,comportano un certo investimento iniziale ed una capacità imprenditoriale di gestione e di mano-d'opera non indifferente.Se poi a tutto ciò si aggiunge il fatto che l'agricoltore,sia dell'oltrepò ma in generale di tutta la filiera agricola nazionale è di mentalità molto,ma molto conservatrice,se ne desume che passare dalla teoria alla pratica attuativa di un solo progetto nuovo,fa scattare automaticamente nella Loro testa tutta una serie di blocchi e perplessità che di fatto ne impedicono l'attuazione pratica.
Diverso è il discorso se invece l'idea nasce a cooperative di giovani agricoltori capaci e desiderosi di provare nuove strade,diverse da quelle solite dei loro padri.
La politica,a tal proposito può fare molto per incentivare queste lodevoli iniziative mettendo a disposizione la propria disponibilità al fine di ricercare finanziamenti ed aiuti gestionali per studiare progetti e le loro fattibilità .
Per i funghi ,ad es,si potrebbero utilizzare i tunnel ed i corridoi che sono stati costruiti per accedere ai depositi di carburante della Maginot,( per intenderci dell'ex deposito militare di Godiasco Rivanazzano Terme ).Sarebbe
un sito ideale per questo tipo di attività.In Veneto vengono appunto utilizzate vecchie caverne e rifugi antiaerei dell'ultima guerra con risultati eccellenti per il microclima e per l'umidità che sono presenti naturalmente in questi siti.