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lunedì 9 agosto 2010

L'impegno di un comitato di cittadini

L'impegno di un comitato di cittadini di Varzi e Carro è stato premiato dal TAR.
Ne parla La Provincia:

MERCOLEDÌ, 04 AGOSTO 2010 Pagina 27 - cronaca
Lo Staffora salvato dal Tar I giudici non hanno dubbi: «Abusive le
costruzioni»
Varzi, vittoria del comitato che denunciò gli interventi «E adesso è
indispensabile il ripristino di quei luoghi»
EMANUELE BOTTIROLI

VARZI. Il senso civico e il coraggio di rompere il silenzio con un appello pubblico alla fine hanno pagato. Lo Staffora dunque sarà salvaguardato e chi ha deturpato producendo bitume in riva al torrente dovrà pagare: la sentenza arriva dal Tar di Milano. Nel 2006 un gruppo di cittadini esasperati aveva
denunciato danni ambientali in una fascia protetta tra le frazioni Carro, Aronchio e San Martino. Storia di autorizzazioni affrettate, di burocrazia lenta, di un fallimento e della richiesta di una sfilza di proroghe.
S’interessò al caso anche Alberto Sorrentino, capogruppo di minoranza a
Godiasco. Ora, dopo petizioni ed esposti, si sancisce che lì, quelle
lavorazioni e quelle strutture, proprio non andavano bene. «L’azione del
comitato - spiega la presidentessa Mariateresa Dalavecuras - ha evitato nuovi danni ambientali causati da lavorazioni che con la collina non c’entravano davvero nulla. Il Tar ha dichiarato abusiva la presenza di costruzioni e impianti che hanno fatto male all’intera area. Ora ci aspettiamo che le autorità amministrative diano corso alla sentenza, con il ripristino dello stato dei luoghi». E’ il giorno della svolta. Il tribunale ha respinto il ricorso della ditta Vallestaffora Srl e dato ragione a cittadini sul piede di guerra, al Comune di Varzi e alla Regione. L’azienda, che dovrà essere
bonificata, era specializzata nell’esecuzione di lavori stradali e localizzata
con attrezzature e impianti sulle colline di Varzi, precisamente su un’area del
demanio idrico concesso alla Padane Strade, poi rilevata dalla Vallestaffora
Srl a seguito di procedura fallimentare nel 2005. L’area utilizzata dalla
società era interessata dal vincolo idrogeologico per la vicinanza a due
torrenti, lo Staffora e l’Aronchio, e rientrava nella zona di esondazione
stabilita dal piano per l’assetto idrogeologico del bacino idrografico del Po.
Sull’area secondo le verifiche svolte da Comune e Regione su pressing del
comitato erano stati realizzati abusivamente dalla precedente proprietà una
serie di manufatti, per i quali era stata presentata una domanda di condono con
tanto di progetto di rifacimento dei fabbricati. La Soprintendenza, dopo aver
rilevato lacune nella documentazione, annullò l’autorizzazione paesaggistica.
Poi il ricorso al Tar.

Questa l'interpellanza che al tempo inoltrammo al Presidente della Comunità Montana:


Grave allarme ambientale in località Aronchio
interpellanza alla Comunità Montana 18 maggio 2007

Signor
ELIO BEROGNO Presidente della COMUNITA’ MONTANA OLTREPO’ PAVESE

Signor
PIERO BRIGNOLI Assessore all’Ecologia della COMUNITA’ MONTANA OLTREPO’ PAVESE

Oggetto: Interpellanza ai sensi articolo 15 Statuto, con richiesta di risposta scritta

Il giorno 30/4/2007 il settimanale Il Lunedì ebbe a pubblicare un articolo, a pagina 20, in cui veniva riportata, con toni fortemente allarmistici, una situazione di grave allarme ambientale in località Aronchio, nei pressi di Varzi, provocata dalla ditta Vallestaffora Srl.

Ove la situazione descritta corrispondesse a quella reale, e la documentazione citata farebbe propendere per tale ipotesi, si sarebbe determinato un grave caso di inquinamento per tutto il bacino del torrente Staffora a valle della ditta suddetta. Tutto il territorio interessato dalla vicenda è nella competenza della nostra Comunità Montana fino a tutto il comune di Godiasco.

Sono perciò a chiedere se la situazione è a Sua conoscenza e cosa Ella intenda fare per porre immediatamente fine alla grave situazione di rischio per la popolazione, residente e non.

Distinti saluti.

Alberto Sorrentino
Consigliere
Salice Terme, 18 maggio 2007

Si dichiararono non competenti.

1 commento:

  1. solite storie di abusi, soliti sequestri, soliti ricorsi, soliti fallimenti e nel frattempo ( sono passati anni ) chi deve bonificare farà l'ennesimo ricorso aspettando la solita sanatoria. Solite storie solite conclusioni. Sono un pessimista? no ritengo di essere un realista. E' sempre la solita storia che si ripete. Amministratori che non sanno amministrare, amministratori che non sanno cosa sia la corretta amministrazione ed il rispetto di coloro i quali li votano. Destra centro sinistra... il solito minestrone con i soliti nomi che non pagheranno mai perchè... c'è sempre un perchè! Nessuno che abbia le competenze giuste e le giuste motivazioni e la giusta forza di andare avanti e le palle per dire come stannorealmente le cose. Varzi, Bagnaria Rivanazzano Godiasco, la Comunità Montana. Ma non c'è nessuno che sia mosso da vere motivazioni e che abbia le competenze giuste? PARE DI NO. PECCATO PER LE NOSTRE COMUNITA'.
    Andrea P.

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