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mercoledì 7 marzo 2012

Abbattere Azzardopoli

Ancora sul gioco d'azzardo, quella "risorsa" che taluni, come il nostro vice sindaco, vorrebbero sfruttare per il progresso del nostro paese.
Ma che razza di progresso hanno in mente? 
Leggo sul sito internet di Pier Ferdinando Casini ......

Come si possono difendere i diritti dei cittadini e contemporaneamente pubblicizzare il gioco d’azzardo?

In Italia è accaduto, ma con il nuovo governo Monti sono tornati quei valori che hanno contraddistinto la nostra “Storia”, una storia piena di valori e di rispetto per il prossimo, una storia che ci ha resi grandi e che ci ha visto rinascere dalle ceneri, e che ci farà tornare un paese credibile agli occhi dell’opinione pubblica e dell’Europa intera.
Negli ultimi tempi tutti abbiamo visto come nelle nostre reti televisive le percentuali degli spot inerenti i giochi d’azzardo sono triplicati causando una corsa verso le ricevitorie ed i punti scommessa.
Pubblicità seducenti che trasmettono qualcosa che in realtà non esiste, qualcosa che in un momento particolare come questo che stiamo trascorrendo può mandare le persone psicologicamente deboli in rovina.
Questa tendenza ha creato una vera e propria “dipendenza psicologica”, ed è proprio per questo che il Ministro Riccardi vuole vietare la pubblicità: dichiarando che “in alcuni casi è diventata una piaga sociale che deve essere gestita per tutelare il cittadino”.
Dello stesso avviso è l’onorevole Rocco Buttiglione: “Il gioco d’azzardo è ormai una piaga nel nostro Paese che ne è diventato uno dei principali protagonisti, incidendo pesantemente sui redditi delle famiglie e portando alla dipendenza e poi alla disperazione un numero elevato di italiani”.
Ciò che preoccupa di più è il segnale inviato alle giovani generazioni che guardano nel gioco la migliore promessa rapida e “miracolosa” di uscire da un quadro di vita che appare frustrante, ma che invece è solo illusoria.
A fronte di questa situazione è arrivato il momento di chiedere maggiori attenzioni da parte dello Stato, che nonostante la severità delle norme, ha il dovere di sradicare un possibile vizio che negli ultimi anni ha toccato tutti i ceti sociali e tutte le generazioni italiane.
Non sarà semplice e non mancheranno le critiche, ma il governo Monti ha quelle capacità adatte per difendere quanti in questi periodi di crisi vedono nel gioco l’unica possibilità di salvezza.
Si calcola che siano 800.000 le persone in Italia che soffrono di ludopatia (interessante dalla provincia di Roma)

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