Ho subito notato che la registrazione audio riguarda solo, ovviamente, coloro che parlano ed in un consiglio comunale sono solo i consiglieri; ho osservato che i consigli comunali sono momenti, per definizione, pubblici, aperti a tutti, residenti e non e quindi mal comprendo come possa essere inibita la registrazione, per tutelare la privacy, di coloro che per legge parlano davanti ad un pubblico.
Ho scritto una lettera al Garante per la protezione dei dati personali il quale oggi mi ha inviato la seguente risposta che, mi pare, sposa la tesi più ovvia: se il regolamento comunale non disciplina diversamente, le registrazioni sono libere.
Se non esiste regolamentazione nonostante un consigliere esegua le registrazioni da anni, la colpa è del consigliere o dell'amministrazione che doveva regolamentare e non l'ha fatto?
E comunque, vista l'importanza e la pervasività delle nuove tecnologie, non sarebbe il caso che le registrazioni le facesse il comune stesso e le pubblicasse sul sito internet?
Che l'amministrazione abbia fatto una "magra"? Forse si è fatta prendere la mano dal desiderio di non far trapelare più del necessario le espressioni che il vice sindaco usa per rispondere alla minoranza quando gli difettano le argomentazioni?
Ho poi sempre forte il dubbio che sia lecito inibire a me la registrazione audio (dei consiglieri comunali durante un consiglio comunale), ma di permettere a dei giornalisti di fotografare il pubblico e pubblicare le foto, senza chiedere permesso ai ripresi, sui giornali. Io ho registrato solo i consiglieri e non potevo; loro hanno fotografato il pubblico pubblicandone le foto e potevano? Mah?
Questa la lettera ricevuta:
Egregio Sig. Sorrentino,
In relazione alla e-mail del 7 marzo 2012, si rappresenta che questa Autorità ha avuto modo di pronunciarsi in più occasioni in ordine all’utilizzo di apparecchiature video fotografiche durante le sedute consiliari, evidenziando che il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali garantisce espressamente la pubblicità degli atti e delle sedute dell’organo consiliare comunale, demandando ad uno specifico regolamento comunale l’introduzione di eventuali limiti a detto regime di pubblicità (artt. 10 e 38 unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali,d.lg. n.267/2000).
Proprio questa fonte normativa, a parere del Garante, può costituire la sede idonea a disciplinare modalità e limiti di pubblicità delle sedute, comprese le eventuali riprese televisive, ed a specificare le ipotesi in cui eventualmente limitare le riprese per assicurare la riservatezza dei soggetti presenti o oggetto del dibattito (ad esempio, nel caso di una seduta che delibera l’attribuzione di benefici a particolari categorie di soggetti e nel corso della quale potrebbero emergere dati sensibili).
Nell’ipotesi in cui sia prevista la possibilità di effettuare le riprese, l’Amministrazione deve rendere l’informativa prevista dall’art. 13 del d.lg. 30 giugno 2003, Codice in materia di protezione dei dati personali, rendendo edotti i partecipanti dell’esistenza delle telecamere, della successiva diffusione delle immagini e degli altri elementi previsti dalla normativa sulla protezione dei dati.
Su tali aspetti si rinvia alle ulteriori precisazioni contenute in Relazione annuale del Garante 2001, capitolo 7; Newsletter del 11 marzo 2002; Relazione 2003, par. 19, Relazione 2008, par. 3.2 , Relazione 2009, 3.2, consultabili sul sito www.garanteprivacy.it, nelle sezioni “pubblicazioni” e “newsletter”.
Cordiali saluti
Garante per la protezione dei dati personali
Ufficio relazioni con il pubblico
Piazza di Monte Citorio, 121
00186 Roma
tel. 06.696771 - fax 06.69677.3785
Riprendo, oltre a quanto già espresso in commenti di alcune settimane fa, anche la seguente frase: "E comunque, vista l'importanza e la pervasività delle nuove tecnologie".
RispondiEliminaVorrei soffermarmi proprio sulle nuove tecnologie, partendo dall'assunto che un semplice blog come questo è in pratica a costo zero (a differenza di altre forme di comunicazioni quali volantinaggi, banchetti, rifreschi e affini).
Invece di utilizzare le nuove tecnologie nè più nè meno come curva di uno stadio (leggasi ultime vicende che hanno coinvolto l'attuale amministrazione su Facebook) non si potrebbe pensare/ripensare alla funzione del sito Web del Comune trasformandolo in un strumento di comunicazione/dialogo più interattivo di quanto lo sia ora? (es: riportando verbali dei consigli, audio ecc). Comprendo benissimo che spesso si è portati ad identificare il cittadino solo e soltanto con "l'elettore". Ed in un Comune come questo sappiamo bene quale sia l'età media...per cui a prima vista non parrebbe conveniente "politicamente" aprire le porte alle nuove tecnologie.
Quali sono Sig. Sorrentino i passi che sono stati fatti lungo questo fronte dall'attuale Amministrazione? Di primo acchito mi pare che l'unico "servizio pubblico 2.0" venga svolto da questo blog....