Nell'ultimo numero del mensile Il Periodico, quello di marzo 2012, vengono dedicate le prime pagine alle vicende che riguardano la Terme di Salice SpA.
Probabilmente il tutto prende avvio dal consiglio comunale di Godiasco del 28.2.12 in cui il Sindaco fece alcune comunicazioni sull'argomento, cui seguì un acceso dibattito durante il quale il vice sindaco si lasciò andare a considerazioni, verso di me, assai pesanti e al limite della denuncia per diffamazione.
A mio avviso in questo numero del giornale, su questo argomento, vengono date delle notizie non vere e talune altre in modo fuorviante.
Ci sarà un motivo?
Iniziamo la disamina da pagina 1 con l'articolo a firma del direttore A. Disperati:
- subito (riga 1) si afferma che "il bilancio parla di un debito di quasi 300mila euro": è falso in quanto il debito è di circa 5,3 milioni. Il giornalista confonde i debiti con la perdita d'esercizio;
- alle righe 2 e 3 "il comune cederà le sue quote entro la metà di aprile": anche questo non risulterebbe. Il sindaco ha detto che darà inizio alla trattativa con il consocio (di maggioranza) il 6 di marzo sperando di addivenire ad un accordo entro un mese. Ma assolutamente non esiste una data prefissata entro la quale la trattativa si concluderà con la cessione delle quote, dipenderà dall'andamento della trattativa stessa;
- alla riga 33 "... nel 2011, al 30/9, le Terme di Salice hanno chiuso con un passivo di 277mila euro. Ma hanno anche effettuato investimenti per circa 5 milioni di euro". A parte che qua si è reso conto che quella sopra riportata non era l'entità del debito come fantasiosamente indicato in precedenza, ma della perdita, stupisce l'affermazione dell'importo degli investimenti pari a 5 milioni. Se fossero stati fatti in tal misura, mal si capirebbe perchè lo stesso articolo riporta, alla riga 13 l'iniziativa comunale che "... sta spronando la famiglia ad effettuare degli investimenti per rilanciare la struttura". Se fossero stati fatti nella misura indicata (5 milioni ovvero i vecchi 10miliardi di lire) non avrebbe senso sollecitare, ma congratularsi. Visto che il giornalista sembra così ben informato sarebbe gentile se ci indicasse la natura degli investimenti per 5 milioni.
- in finale di articolo si annuncia, contrariamente a quanto affermato alla riga 2, che "il sindaco .... siederà ad un tavolo di confronto ... per cercare di trovare un accordo per la vendita delle quote ...". Quindi il termine indicato precedentemente di metà aprile non era esatto.
La pagina 3 riporta, per chiarire con l'effetto visivo, alcuni dati salienti della storia della società.
In essa anzitutto uno specchietto con i dati, divisi per anno, del fatturato e del risultato economico.
Colpisce che la società, dalla data di presa in carico da parte del comune (19.12.99) al 30/9/2011 ha conseguito perdite totali per ben 6,812 milioni di euro. Un risultato veramente grave anche per una società operante in un settore "povero" con marginalità problematiche come quello termale (dove comunque sono presenti anche aziende che conseguono utili). Mi chiedo quanti e quali passi abbiano compiuto le amministrazioni comunale per contrastare questo andamento: i bilanci sono sempre stati approvati? sono state inserite nei verbali assembleari delle note di protesta, dei suggerimenti, delle richieste?
Lo specchietto "strano" è quello intestato "Perdite per amministratore" dove verrebbe indicato il risultato (negativo) medio conseguito dai vari amministratori succedutisi nel tempo alla guida della società.
Il peggiore appare essere Pietro Bina, con una perdita di ben 1,8 milioni dell'esercizio 2004. Mi sembra questa un'affermazione lesiva delle capacità della persona ed anche della reale storia. Il Bina infatti assunse la carica il 10.12.2004 (20 giorni prima del termine dell'esercizio sociale) su incarico dell'allora sindaco Angelo Deantoni che aveva appena "deposto" il precedente amministratore unico Maurizio Somensini. L'incarico dato al nuovo era quello di fare chiarezza nel bilancio, svalutando ciò che riteneva voci insussistenti, crediti non esigibili ecc. Questa richiesta opera di pulizia contabile portò alla disastrosa perdita di 1,8milioni. Mi chiedo se correttezza non vorrebbe che essa perdita venisse imputata al precedente amministratore che aveva guidato la società dal 1.1.2004 al 9.12.2004, ovvero per praticamente tutto l'anno. Se così fosse, e mi parrebbe dovuto, il "top performer" negativo non sarebbe più il Bina che fece solo un lavoro da revisore dei conti, ma Maurizio Somensini che si troverebbe ad aver guidato la società (post assegnazione al comune di cui era vice sindaco, ma già ricopriva tale incarico da prima) dall'1.1.2000 al 9.12.2004: perdite cumulate 4,12 milioni e medie annue di 824mila. Riterrei anche che, visto che Bina prese incarico il 10.12.2004, i primi mesi del 2005 possano dirsi fortemente influenzati dalle scelte operate nei precedenti anni di gestione da Somensini e quindi che una parte del pessimo risultato 2005 di 1,24 milioni sia a lui ascrivibile.
Stante queste considerazioni, mi è poco chiaro come il giornalista che ha redatto le tabelle possa essere caduto in errori così grossolani nell'attribuire i risultati gestionali ai vari amministratori succedutisi nel tempo.
Queste considerazioni ovviamente sono fatte basandosi solo su date e risultati economici: prescindono da tutti i condizionamenti politici, congiunturali, settoriali che chi guida una società si trova ad affrontare.
I pessimi risultati (contrariamente a quanto riportato dal giornale) conseguiti da Maurizio Somensini forse, o probabilmente, non dipendono solo dalla sua imperizia. Per questo motivo chiedemmo a suo tempo di procedere con una azione di responsabilità verso l'amministratore: per dare la possibilità ad un giudice di indagare e chiarire di chi fossero, realmente, le responsabilità ed in quale proporzione. Purtroppo tale azione non è mai stata esperita ed ora, passati i termini di legge, tutto è caduto in prescrizione.
Ma da questo alla rappresentazione che lo specchietto presenta della vicenda, la strada è lunga.
L'illustrazione è lo specchietto pubblicato a pagina 3 de Il Periodico e qua commentato.
domenica 18 marzo 2012
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Bentornato Sig. Sorrentino!!!
RispondiEliminaDetto questo procedo subito in media res. Ho letto anch'io quanto contenuto nel Periodico e notato le imprecisioni che Lei ha prontamente segnalato. Le domande che mi pongo e che le espongo sperando in un dibattio costruttivo sono le seguenti:
1) Quali sono le persone/uffici del Comune che sono preposti (se esistono) a seguire questa vicenda? Sono "poteri" esclusivi del sindaco?
Glielo chiedo perchè, la componente "tecnica" della materia presuppone conoscenze specifiche (almeno saper leggere Stato Patrimoniale e Conto Economico).
2)E' possibile recuperare l'ultimo bilancio di esercizio nella sua interezza? (i dati di sintesi riportati dal Periodico sono per l'appunto troppo sintetici). Potrebbe pubblicarlo qui sul suo blog?
3) Esiste un limite temporale entro il quale il Comune deve cedere il famigerato 47%?
La ringrazio.
RispondiEliminaLe risposte:
1) non direi che nell'organizzazione del Comune vi siano professionalità atte a leggere, interpretare e capire bilanci di società private. Il responsabile finanziario è esperto di contabilità degli enti pubblici e le garantisco che è tutto un altro pianeta. In effetti nella fase di privatizzazione (2005) il precedente sindaco si fece assistere da professionisti esterni fra cui l'avv. Ferrari ed il prof. Cera esperti in economia delle imprese e suoi aspetti legali. Ci costarono anche qualcosa di simile a 100mila euro. Per dire che le professionalità valide non si trovano per terra.
2) Sono in possesso dell'ultimo bilancio consegnatomi dall'amministrazione il 28/2. Consta di 31 pagine e quindi è impubblicabile su questo blog. E' reperibile liberamente anche sul sito online della CCIAA, ma richiede di stipulare un abbonamento a scalare (30euro) e prelevarlo costa intorno ai 4 euro. Se si mette in contatto ....
3) Sì, scade verso la metà del 2013 per una recente proroga (era la fine del 2012). L'obbligo alla vendita scaturisce dalla legge finanziaria del 2009 e successive modificazioni. L'affermazione di Disperati sul suo giornale che dipenderebbe dal governo Monti è pura fantasia, apprezzabilissima in uno scrittore, meno in un giornalista. Credo che trascorso il termine senza che si sia dato luogo alla vendita venga nominato dal ministero (quale non saprei) un commissario ad acta per gli adempimenti del caso.
Finalmente nel sito del nostro comune sono pubblicati i documenti dei consigli comunali. Nella relazione del sindaco sulla situazione Terme viene dichiarato:
RispondiElimina"Al suo interno il socio di maggioranza ha cambiato fisionomia almeno due volte, per approdare , nel 2010, all'attuale configurazione che fa perno sui
fratelli Giandomenico e Gianluca Fabiani (amministratore delegato).
Abbiamo assistito alla proposta della clinica nel Grand Hotel, al suo tramonto, alla proposta di una
ristrutturazione in grande, lungo via Diviani , sulle palazzine di servizio delle terme che li insistono, proposta presentata in questa sala consiliare nel 2009 e al suo tramonto, abbiamo, infine, ascoltato, una proposta
dimessa di miglioramento graduale e progressivo per piccoli passi , in parte realizzata, con il nuovo reparto inalatorio, la stanza del sale, il boccio, alcune migliorie al Nuovo Hotel , l'istallazione dell'ascensore , qualche lavoro nel parco, qualche investimento nella ricerca. Come socio di minoranza abbiamo svolto una funzione di partecipazione vigile e talora critica , incoraggiando o scoraggiando, suggerendo o sconsigliando, entro i limiti
di potere che un socio di minoranza ha; abbiamo condiviso le perdite e visto decrescere , per questo, il fondo riserva per sovrapprezzo azioni ormai a circa 500.000 euro."
E' O NON E' L'AMMISSIONE FORMALE CHE IL SOCIO DI MAGGIORANZA NON HA ATTUATO IL PIANO INDUSTRIALE? OLTRETUTTO PRESENTATO IN POMPA MAGNA PROPRIO IN UNA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DAVANTI AD UN FOLTO PUBBLICO? COSA SENTIVANO, LEGGEVANO, DICEVANO, E SOPRATTUTTO RIPORTAVANO I NOSTRI RAPPRESENTANTI NEL CDA? A distanza di BEN 3 anni risulta ora non attuato (lasciamo perdere gli adeguamenti tecnologici previsti per legge)il piano di investimenti: il consiglio comunale era stato avvertito che il piano industriale non veniva attuato o era in forse? I nostri amministratori sono di quelli che lasciano scappare i buoi poi tentano di chiudere la stalla! Ogni volta che l'argomento è un pò scivoloso lor scivolano, ormai è provato. Diamogli le catene!!