domenica 3 luglio 2011
Amarezze
Come rinunciare a proporre l'ennesimo articolo di Boatti?
Il Bel Paese dove tutti sono contro tutti - di Giorgio Boatti
Un locomotore della linea Vercelli Pavia avanza lungo l’assolato pomeriggio lomellino. Dal finestrino del macchinista esce una mano. Un dito, il medio, puntato dritto verso il cielo. Un gesto, dal significato volgare e inequivocabile. Rivolto contro qualcuno. Contro chi? In questo Bel Paese dove ormai tutti sono contro tutti, chi guida quel treno ce l’ha ovviamente con gli automobilisti. Quelli fermi da quasi mezz’ora davanti alle sbarre abbassate del passaggio a livello e che, quando hanno sentito arrivare il convoglio, lo hanno salutato con acredine. Sparandogli contro uno strombazzare di clacson. L’episodio, accaduto mercoledì pomeriggio, ai confini della nostra provincia, pare una fotografia del momento che sta vivendo questo Paese. L’Italia, a furia di stare troppo a lungo in mezzo al guado, tra un passato che non passa e un avvenire che non arriva, sta sprofondando nelle sabbie mobili. Affonda nella palude tristissima di una stasi dove tutto marcisce, degrada, si deteriora. A cominciare dalle regole di civiltà e di comune convivenza. Dai palazzi del potere dove il decoro non è più di casa sino ..... (continua sul giornale, da non perdere)
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