sabato 30 luglio 2011
Mille sagre ovunque: alcune considerazioni ...
In questo periodo estivo fiorisce in Oltrepò, e direi in tutta Italia, una miriade di sagre paesane; ognuna ha la sua attrattiva, ognuna ha alcuni punti di originalità, ma, come si dice, tutti i salmi finiscono in gloria e ogni sagra che si rispetti ha come scopo finale il mettere la gente a tavola.
E' un bel modo di passare fuori le serate, in allegra compagnia, ma si presta anche a voler fare qualche considerazione. Prima fra tutte quella della concorrenza. Ogni territorio ha un certo numero di ristoranti, trattorie, agriturismi ecc che vivono delle persone che ci vanno a mangiare. Per questo hanno fatto investimenti, talvolta anche impegnativi, magari accendendo finanziamenti, per mettere in piedi una struttura accogliente nella quale cercano di dare la miglior qualità al minor prezzo (almeno così dovrebbe essere).
Ricordo che una volta il mangiare "alle sagre", di cui furono antesignane i vari "festival dell'Unità" comportava un cibo semplice, abbondante ed economico, ad un prezzo certamente inferiore a quello di un locale pubblico. Oggi le cose mi sembrano cambiate, almeno per quel che riguarda il prezzo ormai parificato. Mi chiedo se è giusto fare una concorrenza (sleale ?) a chi quell'attività svolge professionalmente e, come si dice, ci deve campare la famiglia.
Lo spunto a queste riflessioni mi viene da una mail che un quasi anonimo lettore mi invia: le considerazioni sono sue, la valutazione delle circostanze è sua, ma direi che gli spunti di riflessione generale, a prescindere dal caso specifico citato, ci sono tutti.
Ieri sera sono andato con famiglia alla festa Andalusa al Parco Brugnatelli di Rivanazzano Terme.....una delusione . Menù : un fritto misto fra i peggiori che abbia mai mangiato in vita mia,calamari tipo gomma da masticare, gamberoni disgustosi,insomma se non fosse perchè era una festa paesana ci sarebbe stato da alzarsi e andare via. La sangria era una zuppa di vino rosso, succo di pesche e pezzettoni di pesche in ammollo ma insapori con il gusto di tutto fuorchè di sangria.da non credere !!! Due porzioni di patatine fritte,tanto per calmare la fame,accettabili !Due birre medie in bicchieri di plastica il tutto per la modica cifra di 26 € .A dimenticavo il sevizio ai tavoli era assolutamente scoordinato e approssimativo,personale che si dava da fare ( pochi ) e altro personale (i più) costantemente imboscato e impegnato solo a chiaccherare tra di loro lasciando i clienti a sbracciarsi per avere la loro attenzione.Dulcis in fundo le ballerine Gitane che erano il clou della serata sono state
assolutamente mediocri senza calore e senza trasmettere nessuna emozione al pubblico.
Magari questa sera con i cavalli Andalusi andrà meglio........
Gordon Ramsey (palesemente uno pseudonimo)
L'argomento si presta a mille ed una considerazione.
Qual'è il vostro punto di vista ?
E' corretto che le varie proloco organizzino questi ristoranti in concorrenza con gli operatori professionali?
Dovrebbero orientarsi prevalentemente su eventi di natura ludica e culturale?
Costituiscono un danno per gli operatori professionali o contribuiscono a richiamare visitatori nel territorio?
Sono nel complesso un fenomeno economicamente rilevante di cui tenere conto?
Dovrebbero accentuare l'offerta di prodotti del territorio?
I prezzi sono corretti?
Danno vita ad un giro economico importante di cui le proloco dovrebbero dar conto? a chi?
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